Chi è Tiglath Assur?
Un personaggio poi non troppo indimenticabile.
* Fisicamente prestante e diverso dai suoi conterranei
* mezzo greco, così da potersi presentare ai lettori come Occidentale
* leale alla sua religione fino a sfiorare il suicidio, tipo Pio Enea.
Segue i voleri di un Dio.
E' capace di crudeltà ed anche di vigliaccheria, purchè non di fronte ad un nemico armato.
Di fronte alle donne, invece, sì.
E' un vigliacco.
Questa coppia di romanzi mi ha accompagnato per anni.
Credo di averli riletti almeno 4 volte in tandem.
Ok, non è propriamente letteratura di spessore, ma lo spessore dei due romanzi è garanzia di parecchie ore di sano svago.
Tiglath ci racconta la sua vita, lunga e ovviamente avventurosa iniziata nel palazzo reale di Ninive.
Il nostro, infatti, è un principe assiro.
Degli assiri si sa parecchio, ma non è un impero noto al grande pubblico.
Era gente che non andava troppo per il sottile nel trattare i vinti e Nicholas Guild, l'autore dei romanzi, è abile nel descrivere un mix di storia, sesso, guerra ed amore.
E' un peccato che non si sia quasi più cimentato col genere storico (Possiedo anche 'il Macedone', la storia della giovinezza di Filippo II, il papà di Alessandro il Grande, di cui attendo ormai da anni, invano, un seguito).
Tiglath assapora la gloria del campo di battaglia, il potere, la fama e poi gli tocca di girare il mondo, emigrare, tornare a casa e ... basta spoiler.
Perchè mi piacciono questi due romanzi?
Perchè mi portano in Assiria, in Egitto, in sogno.
Perchè mi rendono quasi spettatore e non lettore.
E perchè non richiedono più di due neuroni per l'elaborazione.
E in cambio ti danno ben più di niente.