4 dicembre 2007

La brum del mh ha un pss nella mh

Non ho la più pallida idea dell'ammontare della mia tredicesima.
Sono, tuttavia, fiero di annunciare di averla dovuta già spendere in 4 fiammanti gomme michelin causa usura e foratura delle precedenti gomme della Fiesta. 45800 Km non sono tantissimi ma non mi fidavo più... Cazzarola due forature in 4 mesi... Se non fosse per i consumi passerei ad un M1 Abrams: non fora mai e non ci si deve preoccupare dei buontemponi che non ti danno la precedenza e poi si piazzano a 20 all'ora al centro della strada...

2 dicembre 2007

Ne' bastoni, ne' carote

Questa settimana si sta concretizzando una difficoltà che già intravedevo da qualche tempo nella mia attività di Maestro dei Novizi. Non che mi aspettassi l'assenza di problemi o difficoltà. Ma, adesso sono perplesso sul da farsi.
La disciplina scout non ha nulla a che vedere con quella militare. Spero sia chiaro e cristallino. Nel corso dei secoli gli eserciti hanno seguito due metodi parecchio diversi per mantenere disciplinate le loro bande di assassini. Il bastone e la coesione. Il primo metodo è il più antico ma è parte integrante anche del secondo: i soldati sono messi nella condizione di dover scegliere se ammazzare i nemici o esser ammazzati dai propri superiori. Facciamo qualche esempio: l'Armata Persiana di Serse, l'esercito Cartaginese, l'esercito Francese della Prima Guerra Mondiale ( vedasi 'Orizzonti di Gloria di Kubrick ), quello Italiano dal 1861 alla fine della Leva Obbligatoria ( spero), quello Giapponese della Seconda Guerra Mondiale e quelli del Patto di Varsavia ( incluso l'attuale esercito Russo ).
Il metodo della Coesione è più complesso da realizzarsi, ma è anche quello decisamente vincente: l'Esercito Romano, quello Arabo dell VIII Secolo, i Mongoli, la Wehrmach, i Mille di Garibaldi, i Marines e i Paracadutisti della 101a divisione aviotrasportata dell'Esercito degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, i Talebani. Oltre a far si che la meglio gioventù vada allegramente verso le falangi/mitragliatrici/napalm/Phaser per realizzare un qualche alto 'ideale' , gli eserciti basati sulla coesione aggiungono al bastone anche la creazione di forti legami di amicizia tra i soldati, legami che spingono i malcapitati a metter a rischio la propria vita pur di salvare quella dei commilitoni, vedasi "Band of Brothers"....
Ossia, si instaura un meccanismo disciplinare fortissimo proveniente dal basso.
Ecco, la disciplina tra gli scout non somiglia affatto a quello che è scritto qui sopra o, meglio, ci somiglia quanto un gatto nero somiglia ad una pantera.
Detto tra noi, tra gli scout la disciplina si chiama 'Stile'. Non nasce dall'imposizione ma dall'esempio e non ha nulla di militaresco.
Vabbè, mi sono accorto che di questa faccenda ho già scritto abbastanza senza aver detto nulla del mio problemino. E mi accorgo, con orrore, di dover fare un'altra terribile premessa. Ma sarò breve e criptico, come piace a voi:
Non credo che il fallimento di una attività possa mai essere addossato ai ragazzi, non credo che ottenere l'attenzione mediante le urla sia scritto da qualche parte del Regolamento Metodologico, del Patto Associativo, della Legge o della Promessa.
Il problema è che il mio Noviziato negli ultimi giorni non sta combinando un tubo.
Quindi, sto vivendo la contemporanea sensazione di aver fatto un buon lavoro fino ad oggi ma di non riuscire ad ingranare la marcia successiva.
Faccio una gran fatica a realizzare, col Noviziato, in un'ora quello che avremmo dovuto finire in pochi minuti. Fino ad ora non ho mai dovuto far valere la mia Autorità per portare avanti il programma. Purtroppo, il Noviziato mi segue a due velocità e non so come colmare il gap. La capacità di far casino, di arrivare in ritardo e di saltare la messa è una costante Universale dell'età adolescenziale, non è di questo che mi preoccupo. Ma della mancanza di capacità di concretizzare ogni attività. Si arriva in ordine sparso, non si ha voglia di giocare, non si ha voglia di cantare, poi si ha voglia di giocare ma si va via ancora prima di iniziare. E i concetti di 'servizio', 'Carta di Clan', 'autofinanziamento' non sono riuscito manco a nominarli, con conseguente figuraccia col Capoclan che credeva che fossimo assai più avanti nelle attività...
Mah, di sicuro non mi metterò a gridare 'state fermi e zitti e chi si muove mazzate ecc' ma credo che la prossima volta dovrò cambiare un po' registro.
Dopotutto, è la mia prima volta...

1 dicembre 2007

Catenadisantantonio

Generalmente sono impermeabile alle catene di santantonio.
Ma questa volta agisco sotto costrizione militare, chi me l'ha proposta è cintura nera e, come dissero all'imperatore Adriano, non è prudente essere in disaccordo con chi dispone di trentacinque legioni per sostenere i propri argomenti...

DIRE: Ultimamente parlo troppo, forse per compensare gli antichi mutismi. Però vorrei trovare le parole giuste per rasserenare chi mi sta attorno, non per convincerlo di qualcosa manco fossi un pubblicitario.

FARE: un bel viaggio a Torino, una bella Route e una cenetta all'Osteria...

BACIARE: un'attività continuativa tra un turno di lavoro e il successivo che porto avanti indefessamente e chenon vedo ragioni per modificare.

LETTERA: provo un insopportabile impulso a mandare lettere di licenziamento e ingiunzioni di risarcimento danni alle generazioni precedenti alla mia. Ma anche a mandare certificati di seminfermità mentale alla mia e alle (sob ) successive..

TESTAMENTO: Mah, per quanto riguarda il testamento l'unico impegno è nel tentare di fare abbastanza soldi da motivare la stesura di una serie di testamenti e controtestamenti incrociati per seminare zizzania tra gli eredi e fare la gioia degli avvocati. Lo so, sono dispettoso.

Dicevo: generalmente sono impermeabile alle catene di santantonio....
Ma abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno e cedo il passo a Mariangela

30 novembre 2007

30 Novembre

I pochi minuti che voglio dedicare al blog se ne vanno in una considerazione semplice: ho voglia di scrivere su tante cose, da Annapolis al riarmo Russo, dalla rivolta dei taxisti alla cronica guerriglia urbana delle periferie parigine. Vorrei parlare dell'ultima vittima italiana della Guerra, morta per motivi astratti, diranno molti, abbiettamente concreti, risponderanno altri, per difendere un ponte e dei poveracci, viene da dire a me. Oppure dei simpatici giovani rivoluzionari della politica materana, umoristi della desertificazione, competenti nell'affiancarsi ai monsignori e a raggranellare fondi elettorali.
Ma chi mi sente?
Invece, vi racconto che sono ancora in contatto coi miei amici del CFA fatto a Fagnano Castello, che con fatica continuiamo a portare i Ragazzi fuori da tutto 'sto schifo e che stasera ce ne andiamo a mangiare una pizza.
Perché abbiamo smazzato tutta la settimana e ora spegnamo i cellulari e appendiamo il cartello:

Non disturbare!

26 novembre 2007

Assemblea Generale AGESCI Basilicata: 25 Novembre 2007 Potenza

Andare all'Assemblea Generale Regionale è la Croce e la Delizia per molti capi AGESCI. E io non faccio di certo eccezione. E' un momento di festa e di gioia, una mattina in cui incontrare vecchi e nuovi amici, confrontarsi sui problemi e sperare in un domani più sereno per i Nostri Ragazzi. Ma è anche la cartina di tornasole del cattivo stato di salute della nostra Associazione. Il momento fondamentale della Democrazia Associativa non è, di fatto, tale. Della Censura del forum AGESCI, dei problemi internazionali dello scoutismo o della schizofrenica riforma della Formazione Capi non si è potuto dibattere punto. Pazienza. Non è certo questo il mio problema primario.
Anni fa, ai tempi della 'Guerra di un Anno' sono caduto una volta di troppo come una pera cotta nella trappola del considerare lo scoutismo come qualcosa di autoreferenziale. Detto in altri termini, almeno una volta ho messo da parte il bene dei ragazzi che mi erano affidati per tentare di risolvere con la spada il nodo gordiano delle idiosincrasie del mio vecchio gruppo... Coi risultati ormai tristemente noti. Che tristi sono fino ad un certo punto: oggi, le cose, per me, sono tutt'altro che tristi. E se è così è anche perché ho potuto imparare dai miei sbagli. Oggi io non mi faccio neanche il nodo alle scarpe da trekking se non ho ben chiaro nel cervello quanto quel nodo possa essere utile al Noviziato che mi è affidato. Non tiro fuori manco la penna per scrivere sul quaderno di caccia alle riunioni di staff se non sono sicuro di tracciare il programma di una nuova avventura per i Ragazzi. E posso confermarvi che funziona: finché è il loro esclusivo interesse a guidare le decisioni dei boyscout adulti vi garantisco ( per iscritto ) che non si litiga più. Che si crea comunità di intenti, seppur faticosamente e con taaaaanta pazienza. E la pazienza genera pazienza, la tolleranza comprensione e dialogo. E, dopo 40 esaltanti giorni da Maestro dei Novizi, non ho ancora stampato un questionario o un opuscolo, nè respirato un atomo di malumore in staff. In compenso, ho bevuto una manciata di borracce sui sentieri della Murgia.
Ma torniamo all'Assemblea Regionale.
Non ho voglia di farne una descrizione puntuale, ma comunque devo ringraziare i ragazzi del Clan del Potenza 2 per la splendida accoglienza materiale ( la torta al cioccolato ) e morale ( il coro in chiesa ). Il programma per gli eventi regionali di branca RS si sta delineando e sto già rimuginando su come preparare i Ragazzi al Challenge...
Sarò spietatamente giusto eh eh...
E poi ci sono stati i simpatici umoristi dello scoutismo capaci di trasformare un'occasione di servizio in un esercizio di retorica e stilistica cavillosa. Anche qui: pazienza.
Ma, soprattutto, è stata una giornata di confronto serio ma sereno con gli altri membri della mia Comunità Capi, in cui i problemi sono stati affrontati con uno spirito costruttivo a cui non ero abituato. E, anche se non tutto è stato risolto, sono sicuro che tutto si risolverà.
Ma, la cosa più bella, è stato ritrovare tanti sorrisi che avevo perduto e che combatterò per conservare.
E, ora, dovrebbe essere il momento di descrivere anche gli episodi tristemente grotteschi di questa giornata. Ma, questa descrizione potrebbe trovare posto in una revisione del mio racconto intitolato 'la guerra di un anno' e datato secoli fa... Beh, sarebbe carino ora farlo dato che è disponibile il punto di vista di chi era 'on the other side of the Hill'.... Ma sarebbe un esercizio di Storiografia e, oggi, non troverei le parole per farlo in questo contesto.
Provo una gran pena per i protagonisti di questa triste vicenda e devo ancora una volta invitare chi ha avuto il coraggio di rompere il cerchio dell'assurdo a non lasciarsi scoraggiare dagli ostacoli o demoralizzare da commissioni di soloni senza più la legittimità di Legge e Promessa. E' vero, è spiacevole che certe cose accadano. Eppure....
Non è il momento di mollare, ma quello di cambiare.
Non è il momento di difendersi dalla contraddizione, ma di accettare le proprie responsabilità a testa alta.
Non è il momento di sentirsi inutili o impotenti di fronte agli eventi decisi da una maggioranza di 'altri', ma quello di fare il massimo anche con il pochissimo che si ha: anche un programma di San Giorgio o un Grande Gioco divertente FANNO la differenza.
Non è il momento di lasciare indietro nessuno, tanto meno chi sta tenendo il fronte e ha bisogno di tutto il nostro sostegno.
Abbiamo una marea di lavoro da fare per rimediare ai nostri errori del passato. Non c'è il tempo per cadere nelle trappole di chi vorrebbe trascinarci nella rissa invece di lasciarci fare servizio. Gli errori, le cattiverie, le offese, gli insulti, i maltrattamenti morali, l'incompetenza, la malafede NON ci riguardano più, ce ne dobbiamo liberare. Di tutto ciò dobbiamo solo avere compassione..
Abbiamo da fare: questo tempo non ha nulla da offrire a chi aspetta.
Buona Strada

16 novembre 2007

Per combattere un giorno ancora.

Questa è una settimana atipica. Un bel sabato completamente lavorativo mi mancava... C'è di bello che da giovedì a sabato, appunto, lavorerò a minuti 3 di macchina da casa mia e mi risparmierò un bel po' di ore di viaggio ( per non parlare dei litri di gasolio ). Quindi, si tratta di trottare... e tanto.
Ma non sono il solo a farlo. La sensazione generale è di costante miglioramento, seguendo un'ampia spirale ascendente. Pian piano, a furia di capocciate, la strada si apre.
Il lavoro inizia a dare i suoi frutti. Oggi ho resuscitato un firewall unix based facendo risparmiare all'azienda qualcosina come € 3000.00 sull'unghia e quel che più conta ho maturato la possibilità di metter nero su bianco che questo risparmio è dovuto alla mia sola iniziativa e competenza... Agli scout non mi sento più un profugo immigrato e sto ricambiando la fiducia accordatami in primavera. Grazie a ciò,e posso tranquillamente affermare che stavo per fare un paio di grossi errori col mio staff e coi ragazzi, errori che ho evitato proprio perché memore di averli già fatti in passato. Ho potuto cambiare le cose, soprattutto nel modo in cui ero solito agire. Io credo che le cose in Associazione mi stiano andando bene perché ho deciso di smussare alcuni spigoli del mio carattere e ho avuto il coraggio di rendere gli altri talmente affilati da scoraggiare i seccatori. Credo che la capacità di fare un passo indietro sia un buon modo per prendere la rincorsa e fare, domani, un balzo avanti. Ma non è ancora il momento di suonare la carica, bensì di ricordarsi che non importa la sconfitta di oggi, importa riuscire a salvare se stessi per combattere un giorno ancora e vincere. Perché possiamo essere licenziati, venduti, abbandonati, traditi e malpagati. Ma solo noi possiamo arrenderci.
In carenza di ciò, tutti i predetti eventi restano eventi provvisori.
E la resa non è nel nostro Credo.

14 novembre 2007

Riempire il minuto.

Cosa fare in questi minuti dispersi?
Ascoltare i Pink Floyd è anche troppo impegnativo, quando non si ha voglia di scambiare eroi per fantasmi.
O navigare a zonzo per i blog e trattenersi a stento dal controllare la posta dell'ufficio.
Forse ci vorrebbe una sigaretta, ma il rispetto per il sapore del vino lo esclude. E, poi, non fumo.
Ma non rinuncio a questi minuti, forse tra i più pieni della giornata, in cui l'attesa è dolce e la luce morbida.

13 novembre 2007

We were soldiers

Prendo spunto da questo bel post di Giuseppe per aggiungere le mie considerazioni, soprattutto nell'ottica di spiegare uno dei motivi che mi spingono a passare le domeniche con una dozzina di ragazzini in mezzo ai monti invece che a guardare il narcocalcio.
A ben pensarci, uno dei motivi più trascurabili per cui ci butto sangue e sudore è: fare il possibile per far si che la tipologia umana che può essere assimilata ai miei docenti universitari ( si veda Post Scriptum di seguito ) scompaia al più presto dalla faccia della Terra. In pratica è una forma di autodifesa. Ragionevolmente, non posso girare con la pistola e farmi restituire il maltolto dalla generazione che ha saccheggiato il mio futuro per semplice pigrizia. Quindi, mi sforzo di far si che il futuro del Paese sia in mani un po' migliori di adesso. Purtroppo, la Giustizia non è di questo mondo, l'arte di arrangiarsi, invece, si. Quindi, mi arrangio. Ho qualche speranza nei ragazzi. E' divertente starci assieme, salvo quando traspare il loro spavento per l'imbecillità e l'assenza di genitori e nonni. E sono dei guerrieri, altrimenti sarebbero già tutti morti.
Toccherà a loro rimettere in piedi questo paese, dato che la mia generazione è occupatissima a non finire del tutto in ginocchio e a pagare il debito pubblico contratto per finanziare la nullafacenza.
Sto generalizzando, ed è sempre sbagliato. O quasi: quando sento un cinquantenne usare l'abusato:" Ai miei tempi " mi viene da urlargli sempre in testa che ai suoi tempi case ed auto costavano un terzo di oggi: 5-6 anni di mutuo per comprare una casa, 2-3 stipendi per un'utilitaria.
Oppure sto solo preparando a dovere chi dovrà pagare i miei, di debiti...

PS: definisco la categoria di cui sopra quella di personaggi che hanno acquisito un immenso potere decisionale ed esecutivo senza che ciò li leghi a qualsivoglia forma di responsabilità per il loro operato. Se ci pensate è una fetta larghissima della popolazione privilegiata italica.

12 novembre 2007

Faccio un passo ed ho il fiatone

A proposito delle mie difficoltà atletiche....


Boy band

Velvet

P. Ferrantini - G. Cornetta - A. Sgreccia - P. Bazzoffi - P. Ferrantini

(2001)

Obbiettivi di un estate di esplosioni addominali
e dovrei abbronzarmi un po' scatenarmi nei dance-floor
eliminare le occhiaie, manco di concentrazione non lavoro mai.

Soffro lo stress io soffro lo stress sono stanco e fuori forma
suono in una boy band suono in una boy band ci deve essere un errore.

Soffro lo stress io soffro lo stress faccio un passo ed ho il fiatone
suono in una boy band suono in una boy band mi manca il senso del pudore.

Negativi di un estate io riprendo il mio colore
e dovrei curarmi un po' modellare il fisico
espressioni da migliorare vitamine a profusione creme a volontà.

Soffro lo stress io soffro lo stress sono stanco e fuori forma
suono in una boy band suono in una boy band ci deve essere un errore.

Soffro lo stress io soffro lo stress faccio un passo ed ho il fiatone
suono in una boy band suono in una boy band mi manca il senso del pudore.

Uscita di Noviziato: Lamaquacchiola



Stavolta il tempo è stato splendido, roba da starsene in pantaloncini!
Scopo dell'uscita: raccapezzarsi con le cartine dell'IGM e iniziarsi ai rudimenti della nobile arte di cucinare sul fornellino. In teoria, non mi sarei dovuto preoccupare di nulla, dato che la preparazione dell'uscita è stata completamente demandata alle pattuglie. Animazione, Percorso, Cucina, ognuno aveva il suo incarico da portare a termine. Ma i cuccioli sono ancora inconsapevoli e sapevo che le cose non sarebbero filate, poi, liscissime. Siamo stati abbastanza puntuali e per le 0845 eravamo in marcia. Abbandonata la città a piedi, dopo una mezz'ora avevamo superato la Grotta dei Pipistrelli ( tutta l'area è sottoposta a sequestro da parte della Guardia Forestale - fatto che meriterebbe un Post apposito ). Ci siamo fermati nei pressi del monumento ad Antonio Lamacchia e abbiamo iniziato le nostre attività. Chi mi conosce sa che non amo distribuire fotocopie ma non potevo proprio fare a meno di investire un po' di carta in questa occasione. Prima di tutto per l'esercitazione di orientamento e poi anche per la Catechesi. 'Sta volta non mi è riuscito di 'nascondere' ai ragazzi che l'attività in corso era di Catechesi: bisognerebbe evitare di farla a mo' di spot pubblicitario. Almeno, questo, mi è riuscito. Ma la meditazione sulla Parabola del seme di Senape non ho potuto fare a meno di fotocopiarla ( Grazie alla Caporeparto :-) ). E, poi, il tutto è in perfetta sequenza logica con l'attività della scorsa uscita.



Il giochino sull'orientamento è stato divertentissimo. Non vi dico la meraviglia quando, con ago magnetizzato e bicchiere di carta pieno d'acqua ho costruito una bussola di fortuna! La cosa ha avuto successo e credo che abbiano iniziato a prendere dimestichezza con la triangolazione. Certo, imparare a determinare la propria posizione su una carta con bussola, squadretta e punti di riferimento non è cosa di una mezz'ora, ma siamo sulla buona strada. Poi ci siamo spostati all'Ofra per fare merenda. Io avevo portato il necessario per il caffè. La pattuglia incaricata della cucina ( avevamo scelto di preparare il cioccolato caldo ) ha portato latte, cacao, fornello, tazze e cucchianino ma... niente pentola! Invece di 'arrabbiarmi' ho avuto buon gioco nel sottolienare il grave errore e spero non si ripeta più. In effetti, li ho visti piuttosto meravigliati e colpiti dal fatto che, invece di una lunga filippica, il tutto si sia svolto con le mie tranquille considerazioni sull'accaduto inquadrate nell'ottica che chi si dimentica la pentola poi non mangia.... Idem per l'assenza delle borraccie: quando l'acqua è finita ( solo una ragazza si è portata da bere ) non ho fatto altro che rammentare:" Chi è colpa del suo mal pianga se stesso ". La Comunità è antitetica al parassitismo.
Comunque il caffè l'ho preparato per tutti, non sono poi così spietato... O forse no?
L'ultima parte della mattinata l'abbiamo dedicata a Pallascout. Ci siamo divertiti un mondo, peccato per il mio fiato corto dopo 5 minuti di gioco... Che vergogna!!! La foto qui sotto mi ritrae sorridente tra il primo e il secondo tempo ma stavo schiattando...


Ho scalpato un po' di fanciulli ma non ho segnato neanche una meta...
Il viale del Tramonto?