26 dicembre 2007

Vista e Ubuntu alleati... contro di me!!!

Le mie disavventure informatiche stanno raggiungendo, ultimamente, livelli di parossismo hollywoodiano.
Per motivi lavorativi sono stato costretto ad acquistare una licenza di Vista Home Premium.
E qui devo tediarvi con la descrizione del mio sistema.
Il mio pC è basasto su una CPU Dual Core con 4GB RAM e una pistra madre Gigabyte 965P-DS4. La peculiarità di questa mainboard è che consente di effettuare il Boot da un Disco Specifico scelto in fase di avvio. In altri termini, per far coesistere Ubuntu e Vista non devo arrabattarmi a cercare di configurare un boot manager per far funzionare il dual boot. E' sufficiente far partire il PC sempre da Ubuntu e premere F12 all'avvio se intendo far partire Vista. Il mio PC ha 3 Hard Disk. Uno per Ubuntu, uno per Vista e uno esclusivamente per i Dati. Ovviamente, posso accedere a tutti i dischi sia da Vista che da Ubuntu.
Quindi ho installato Vista sul suo Disco e ho fatto tutti i miei aggiusti. Posso vantarmi di aver trovato una soluzione Open Source per tutte le mie esigenze anche nell'ambito windows. Ma....
Beh, il malefico sistema operativo di Redmond continua a subire crash di Explorer. E poi 'perde' spesso i drivers della scheda video ( una banale Nvidia 7300 a raffreddamento passivo ). Come se non bastasse, ogni volta che ciò capita la copia di Vista crede che l'hardware del PC sia cambiato ed effettua la procedura di riattivazione. Sono certo che ciò mi causerà dei problemi in futuro ma me ne occuperò al momento. Sarebbe carino, tuttavia, che i danni di questo comportamento mi venissero risarciti, considerando che ho pagato fior di quattrini la suddetta licenza... Infatti, ho ben altri problemi: spesso, appena accendo il computer, ottengo uno schermo nero e basta. Fino ad ora dopo un reset il sistema si è avviato, ma per quanto tempo me la caverò così? In genere, questo è un sintomo di problemi di alimentatore o mainboard. Considerando che di cambiare la mainboard proprio non se ne parla ( danno stimato € 250.00 ) e che l'alimentatore è un thermalteke 600w nuovo... Beh, sono alquanto irritato.
Ma non è finita qui.
Già, perchè anche Ubuntu sembra essersi accordato con Vista per farmi i dispetti.
Un paio di giorni fa m isi è sputtanato il server grafico X. Per motivi ignoti. ( In windows è pane quotidiano, in linux no di certo...)
Vabbè, mi dico: proviamo ad installare il driver proprietario manualmente. Infatti, ho un piccolo problema con la configurazione del mio sistema doppio schermo. In presenza degli effetti desktop, i due schermi sono obbligatoriamente visti da X come un unico schermo col risultato di non poter massimizzare le finestr manualmente, pena l'ingrandimento su entrambi i monitor. Per intenderci: in questo modo, vedendo un film, l'immagine è tagliata dalle cornici centrali dei due schermi. Quindi ho colto l'occasione per tentare di risolvere la faccendo installando i drivers proprietari nvidia aggiornati.
IO: ctrl+maiusc+backspace, login, nomeutenteepassword, sudo /etc/init.d/gdm stop, cd /home, sudo sh NVIDIADRIVERS.sh eccetera. ( traduzione: abbandono l'interfaccia grafica, fermo il servizio del server grafico, quello che fa muovere il mouse ecc.., installo il driver NVIDIA e riavvio il server grafico ).
UBUNTU: ok, ti insallo i drivers, fai il bravo e aspetta.
IO: sudo /etc/init.d/gdm start
UBUNTU: sono in esecuzione in modalità grafica minima, che vuoi fare? ( traduzione: il tuo driver non mi piace )
IO: maporcaputt.. configure, select driver by name: nvidia, ok. ( guarda che devi usare il driver proprietario )
UBUNTU: sono in esecuzione in modalità grafica minima, che vuoi fare? ( traduzione: il tuo driver non mi piace )
IO: mavaff... configure, select driver by name: nv, ok. ( va bene, se il driver proprietario ti sta antipatico usa pure quello open source basta che ti muovi)
UBUNTU: sono in esecuzione in modalità grafica minima, che vuoi fare? ( traduzione: il tuo driver non mi piace )
IO: lafessdmam... non è che mi lasci molta scelta: sudo dpkg-reconfigure xserver-xorg (traduzione: ricominciamo da capo e riconfiguriamo assieme il server grafico X, se fai il bravo ti do un bacetto...)
quindi clickete clickete clickete....
UBUNTU: sono in esecuzione in modalità grafica minima, che vuoi fare? ( traduzione: il tuo driver non mi piace )
IO: maporcamign...va bene così: OK.
Mi compare il mio bel desktop alla magica risoluzione di 640x480. Su un LCD da 19" non è un bel vedere... E poi le partizioni dei dischi si sono scombussolate, il file di configurazione /etc/fstab riporta valori sballati. E anche questo non è un bel sintomo... Rimetto tutto a posto a manina, sudo fdisk -l e poi riporto i valori corretti in fstab. sudo mount -a e torna tutto ok. Ricominciamo con gli smanettamenti sul server grafico X ma mi viene in mente la Prima legge del System Administrator: il Backup è vita....
Quindi mi salvo i dati di evolution e i preferiti di firefox, salvo il necessario della cartella home, tanto il resto è sul disco dedicato ai dati... E faccio bene.
3 smanettamenti dopo sono irrimediabilmente coinvolto e bloccato nel loop IO: faccio tutto il possibile, UBUNTU: sono in esecuzione in modalità grafica minima, qualunque cosa tu faccia poi ti mostro uno schermo marrone con su solo il puntatore del mouse.
Al che, mi sono ricordato della terza legge del System Administrator: se ti ci vuole più di un quarto d'ora per aggiustare un sistema di cui hai un backup completo ti conviene formattare.
E così ho fatto. DVD di ubuntu nel lettore e piallaggio della macchina. Faccio gli aggiornamenti, installo il driver proprietario nvidia, disabilito completamente gli effetti grafici, importo i backup e ora ho un sistema funzionante con due monitor estesi ma indipendenti che va alla perfezione...
Beh, mica tanto:
All'avvio spesso si inchioda dopo il boot su uno schermo nero in cui c'è solo la scritta: Kernel is Alive...
Quindi ho due problemi in fase di boot, uno all'accensione e uno al caricamento di ubuntu...
Suggerimenti?
No, gettare tutto dalla finestra non è un suggerimento valido: non si gettano i rifiuti per terra...

19 dicembre 2007

CFA Fagnano Castello - Ultima Parte?

Ieri è arrivato il giudizio del CFA.
Mi ha lasciato con una sensazione che potrei solo definire di dolcezza.

"Carissimo Angelo, come ci dici il campo ti ha permesso di entrare in relazione con tutti: allievi, staff e pattuglia logistica, non hai avuto la possibilità di chiuderti a riccio come, a volte, capita quando si cerca di difendersi da qualcosa.
La naturalezza con la quale hai vissuto il campo è stata la chiave per vedere che ci sono anche modi diversi di intendere la vita ed il servizio che vale la pena di scoprire e valorizzare in un atteggiamento di abbandono e fiducia. Ci dici di aver riscoperto il valore dell'intenzionalità educativa, un approccio potentissimo e risolutore di gran parte dei problemi, uno strumento ancora più potente se condiviso ed utilizzato con la tua comunità capi.
Nella consapevolezza che il tuo essere educatore alla fede parta dalla capacità di cercare e costruire la relazione con Dio, ti auguriamo di continuare a giocare sempre, sempre e sempre con i ragazzi che ti sono affidati insieme ad una Comunità Capi che ti accompagnerà nel percorso di crescita.
il Signore ti accompagni e ti sorregga nel cammino.
Buona Strada."

Io, in questo, credo.
Grazie.

15 dicembre 2007

476 DC

Non è che voglia tenere segreti i motivi di tanta prolungata assenza, ma se inizio ad entrare nei dettagli non la finiamo più. Alla base della mia mancanza di tempo e voglia nel riempire, in questi giorni, di Post il blog c'è un serio problema lavorativo che si è verificato la settimana scorsa. Problema ora praticamente risolto e superato ma che potrebbe avere futuri strascichi seccanti. E che mi lascia con un'amara sensazione di futilità.
Da ragazzino ero appassionato di Storia Romana. Leggevo Livio e ammiravo i Romani dell'età repubblicana, il loro senso dell'Onore e della Virtù. Il senso civico, il senso dello Stato, il senso della Comunità e del Lavoro. E già allora pensavo con angoscia alla differenza tra un Romano dell'età di Cincinnato e un Romano dell'età di Romolo Augustolo. Come vivevano a Roma l'anno della caduta dell'Impero d'Occidente?
Cosa pensavano le persone comuni in quei tempi di apocalisse?
Eppure il grano germogliava e i bambini nascevano anche mentre le aquile imperiali volavano via per sempre.Io vivo in una piccola città sporca e incolta di una piccola regione di cui non parlano neanche alle previsioni del tempo. Anche alla radio dicono:" Pioggia su Puglia, Campania e Calabria". Una regione depressa di un paese in declino. Non posso fare a meno di portare su di me questo senso di catastrofe incombente, anche mentre mi rimbocco le maniche senza lamentarmi. Anche ora che sto uscendo per fare Servizio a dei ragazzini innocenti ed ignari del cupo futuro che erediteranno dai Padri. Ma considero già un successo preoccuparmi del Declino Italico come se non ci fosse un domani e vivere l'Oggi come se non vi fosse alcun Declino.
Oggi monteremo il Presepe sulla facciata della Chiesa e domani dovrei riuscire a fare lo stesso l'Uscita di Clan-Noviziato.
Basti ad ogni giorno la sua pena.

12 dicembre 2007

out of fuel

La macchina del Capo ha finito il gasolio...
Un altro effetto del nuovo miracolo italiano...

4 dicembre 2007

La brum del mh ha un pss nella mh

Non ho la più pallida idea dell'ammontare della mia tredicesima.
Sono, tuttavia, fiero di annunciare di averla dovuta già spendere in 4 fiammanti gomme michelin causa usura e foratura delle precedenti gomme della Fiesta. 45800 Km non sono tantissimi ma non mi fidavo più... Cazzarola due forature in 4 mesi... Se non fosse per i consumi passerei ad un M1 Abrams: non fora mai e non ci si deve preoccupare dei buontemponi che non ti danno la precedenza e poi si piazzano a 20 all'ora al centro della strada...

2 dicembre 2007

Ne' bastoni, ne' carote

Questa settimana si sta concretizzando una difficoltà che già intravedevo da qualche tempo nella mia attività di Maestro dei Novizi. Non che mi aspettassi l'assenza di problemi o difficoltà. Ma, adesso sono perplesso sul da farsi.
La disciplina scout non ha nulla a che vedere con quella militare. Spero sia chiaro e cristallino. Nel corso dei secoli gli eserciti hanno seguito due metodi parecchio diversi per mantenere disciplinate le loro bande di assassini. Il bastone e la coesione. Il primo metodo è il più antico ma è parte integrante anche del secondo: i soldati sono messi nella condizione di dover scegliere se ammazzare i nemici o esser ammazzati dai propri superiori. Facciamo qualche esempio: l'Armata Persiana di Serse, l'esercito Cartaginese, l'esercito Francese della Prima Guerra Mondiale ( vedasi 'Orizzonti di Gloria di Kubrick ), quello Italiano dal 1861 alla fine della Leva Obbligatoria ( spero), quello Giapponese della Seconda Guerra Mondiale e quelli del Patto di Varsavia ( incluso l'attuale esercito Russo ).
Il metodo della Coesione è più complesso da realizzarsi, ma è anche quello decisamente vincente: l'Esercito Romano, quello Arabo dell VIII Secolo, i Mongoli, la Wehrmach, i Mille di Garibaldi, i Marines e i Paracadutisti della 101a divisione aviotrasportata dell'Esercito degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, i Talebani. Oltre a far si che la meglio gioventù vada allegramente verso le falangi/mitragliatrici/napalm/Phaser per realizzare un qualche alto 'ideale' , gli eserciti basati sulla coesione aggiungono al bastone anche la creazione di forti legami di amicizia tra i soldati, legami che spingono i malcapitati a metter a rischio la propria vita pur di salvare quella dei commilitoni, vedasi "Band of Brothers"....
Ossia, si instaura un meccanismo disciplinare fortissimo proveniente dal basso.
Ecco, la disciplina tra gli scout non somiglia affatto a quello che è scritto qui sopra o, meglio, ci somiglia quanto un gatto nero somiglia ad una pantera.
Detto tra noi, tra gli scout la disciplina si chiama 'Stile'. Non nasce dall'imposizione ma dall'esempio e non ha nulla di militaresco.
Vabbè, mi sono accorto che di questa faccenda ho già scritto abbastanza senza aver detto nulla del mio problemino. E mi accorgo, con orrore, di dover fare un'altra terribile premessa. Ma sarò breve e criptico, come piace a voi:
Non credo che il fallimento di una attività possa mai essere addossato ai ragazzi, non credo che ottenere l'attenzione mediante le urla sia scritto da qualche parte del Regolamento Metodologico, del Patto Associativo, della Legge o della Promessa.
Il problema è che il mio Noviziato negli ultimi giorni non sta combinando un tubo.
Quindi, sto vivendo la contemporanea sensazione di aver fatto un buon lavoro fino ad oggi ma di non riuscire ad ingranare la marcia successiva.
Faccio una gran fatica a realizzare, col Noviziato, in un'ora quello che avremmo dovuto finire in pochi minuti. Fino ad ora non ho mai dovuto far valere la mia Autorità per portare avanti il programma. Purtroppo, il Noviziato mi segue a due velocità e non so come colmare il gap. La capacità di far casino, di arrivare in ritardo e di saltare la messa è una costante Universale dell'età adolescenziale, non è di questo che mi preoccupo. Ma della mancanza di capacità di concretizzare ogni attività. Si arriva in ordine sparso, non si ha voglia di giocare, non si ha voglia di cantare, poi si ha voglia di giocare ma si va via ancora prima di iniziare. E i concetti di 'servizio', 'Carta di Clan', 'autofinanziamento' non sono riuscito manco a nominarli, con conseguente figuraccia col Capoclan che credeva che fossimo assai più avanti nelle attività...
Mah, di sicuro non mi metterò a gridare 'state fermi e zitti e chi si muove mazzate ecc' ma credo che la prossima volta dovrò cambiare un po' registro.
Dopotutto, è la mia prima volta...

1 dicembre 2007

Catenadisantantonio

Generalmente sono impermeabile alle catene di santantonio.
Ma questa volta agisco sotto costrizione militare, chi me l'ha proposta è cintura nera e, come dissero all'imperatore Adriano, non è prudente essere in disaccordo con chi dispone di trentacinque legioni per sostenere i propri argomenti...

DIRE: Ultimamente parlo troppo, forse per compensare gli antichi mutismi. Però vorrei trovare le parole giuste per rasserenare chi mi sta attorno, non per convincerlo di qualcosa manco fossi un pubblicitario.

FARE: un bel viaggio a Torino, una bella Route e una cenetta all'Osteria...

BACIARE: un'attività continuativa tra un turno di lavoro e il successivo che porto avanti indefessamente e chenon vedo ragioni per modificare.

LETTERA: provo un insopportabile impulso a mandare lettere di licenziamento e ingiunzioni di risarcimento danni alle generazioni precedenti alla mia. Ma anche a mandare certificati di seminfermità mentale alla mia e alle (sob ) successive..

TESTAMENTO: Mah, per quanto riguarda il testamento l'unico impegno è nel tentare di fare abbastanza soldi da motivare la stesura di una serie di testamenti e controtestamenti incrociati per seminare zizzania tra gli eredi e fare la gioia degli avvocati. Lo so, sono dispettoso.

Dicevo: generalmente sono impermeabile alle catene di santantonio....
Ma abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno e cedo il passo a Mariangela

30 novembre 2007

30 Novembre

I pochi minuti che voglio dedicare al blog se ne vanno in una considerazione semplice: ho voglia di scrivere su tante cose, da Annapolis al riarmo Russo, dalla rivolta dei taxisti alla cronica guerriglia urbana delle periferie parigine. Vorrei parlare dell'ultima vittima italiana della Guerra, morta per motivi astratti, diranno molti, abbiettamente concreti, risponderanno altri, per difendere un ponte e dei poveracci, viene da dire a me. Oppure dei simpatici giovani rivoluzionari della politica materana, umoristi della desertificazione, competenti nell'affiancarsi ai monsignori e a raggranellare fondi elettorali.
Ma chi mi sente?
Invece, vi racconto che sono ancora in contatto coi miei amici del CFA fatto a Fagnano Castello, che con fatica continuiamo a portare i Ragazzi fuori da tutto 'sto schifo e che stasera ce ne andiamo a mangiare una pizza.
Perché abbiamo smazzato tutta la settimana e ora spegnamo i cellulari e appendiamo il cartello:

Non disturbare!

26 novembre 2007

Assemblea Generale AGESCI Basilicata: 25 Novembre 2007 Potenza

Andare all'Assemblea Generale Regionale è la Croce e la Delizia per molti capi AGESCI. E io non faccio di certo eccezione. E' un momento di festa e di gioia, una mattina in cui incontrare vecchi e nuovi amici, confrontarsi sui problemi e sperare in un domani più sereno per i Nostri Ragazzi. Ma è anche la cartina di tornasole del cattivo stato di salute della nostra Associazione. Il momento fondamentale della Democrazia Associativa non è, di fatto, tale. Della Censura del forum AGESCI, dei problemi internazionali dello scoutismo o della schizofrenica riforma della Formazione Capi non si è potuto dibattere punto. Pazienza. Non è certo questo il mio problema primario.
Anni fa, ai tempi della 'Guerra di un Anno' sono caduto una volta di troppo come una pera cotta nella trappola del considerare lo scoutismo come qualcosa di autoreferenziale. Detto in altri termini, almeno una volta ho messo da parte il bene dei ragazzi che mi erano affidati per tentare di risolvere con la spada il nodo gordiano delle idiosincrasie del mio vecchio gruppo... Coi risultati ormai tristemente noti. Che tristi sono fino ad un certo punto: oggi, le cose, per me, sono tutt'altro che tristi. E se è così è anche perché ho potuto imparare dai miei sbagli. Oggi io non mi faccio neanche il nodo alle scarpe da trekking se non ho ben chiaro nel cervello quanto quel nodo possa essere utile al Noviziato che mi è affidato. Non tiro fuori manco la penna per scrivere sul quaderno di caccia alle riunioni di staff se non sono sicuro di tracciare il programma di una nuova avventura per i Ragazzi. E posso confermarvi che funziona: finché è il loro esclusivo interesse a guidare le decisioni dei boyscout adulti vi garantisco ( per iscritto ) che non si litiga più. Che si crea comunità di intenti, seppur faticosamente e con taaaaanta pazienza. E la pazienza genera pazienza, la tolleranza comprensione e dialogo. E, dopo 40 esaltanti giorni da Maestro dei Novizi, non ho ancora stampato un questionario o un opuscolo, nè respirato un atomo di malumore in staff. In compenso, ho bevuto una manciata di borracce sui sentieri della Murgia.
Ma torniamo all'Assemblea Regionale.
Non ho voglia di farne una descrizione puntuale, ma comunque devo ringraziare i ragazzi del Clan del Potenza 2 per la splendida accoglienza materiale ( la torta al cioccolato ) e morale ( il coro in chiesa ). Il programma per gli eventi regionali di branca RS si sta delineando e sto già rimuginando su come preparare i Ragazzi al Challenge...
Sarò spietatamente giusto eh eh...
E poi ci sono stati i simpatici umoristi dello scoutismo capaci di trasformare un'occasione di servizio in un esercizio di retorica e stilistica cavillosa. Anche qui: pazienza.
Ma, soprattutto, è stata una giornata di confronto serio ma sereno con gli altri membri della mia Comunità Capi, in cui i problemi sono stati affrontati con uno spirito costruttivo a cui non ero abituato. E, anche se non tutto è stato risolto, sono sicuro che tutto si risolverà.
Ma, la cosa più bella, è stato ritrovare tanti sorrisi che avevo perduto e che combatterò per conservare.
E, ora, dovrebbe essere il momento di descrivere anche gli episodi tristemente grotteschi di questa giornata. Ma, questa descrizione potrebbe trovare posto in una revisione del mio racconto intitolato 'la guerra di un anno' e datato secoli fa... Beh, sarebbe carino ora farlo dato che è disponibile il punto di vista di chi era 'on the other side of the Hill'.... Ma sarebbe un esercizio di Storiografia e, oggi, non troverei le parole per farlo in questo contesto.
Provo una gran pena per i protagonisti di questa triste vicenda e devo ancora una volta invitare chi ha avuto il coraggio di rompere il cerchio dell'assurdo a non lasciarsi scoraggiare dagli ostacoli o demoralizzare da commissioni di soloni senza più la legittimità di Legge e Promessa. E' vero, è spiacevole che certe cose accadano. Eppure....
Non è il momento di mollare, ma quello di cambiare.
Non è il momento di difendersi dalla contraddizione, ma di accettare le proprie responsabilità a testa alta.
Non è il momento di sentirsi inutili o impotenti di fronte agli eventi decisi da una maggioranza di 'altri', ma quello di fare il massimo anche con il pochissimo che si ha: anche un programma di San Giorgio o un Grande Gioco divertente FANNO la differenza.
Non è il momento di lasciare indietro nessuno, tanto meno chi sta tenendo il fronte e ha bisogno di tutto il nostro sostegno.
Abbiamo una marea di lavoro da fare per rimediare ai nostri errori del passato. Non c'è il tempo per cadere nelle trappole di chi vorrebbe trascinarci nella rissa invece di lasciarci fare servizio. Gli errori, le cattiverie, le offese, gli insulti, i maltrattamenti morali, l'incompetenza, la malafede NON ci riguardano più, ce ne dobbiamo liberare. Di tutto ciò dobbiamo solo avere compassione..
Abbiamo da fare: questo tempo non ha nulla da offrire a chi aspetta.
Buona Strada

16 novembre 2007

Per combattere un giorno ancora.

Questa è una settimana atipica. Un bel sabato completamente lavorativo mi mancava... C'è di bello che da giovedì a sabato, appunto, lavorerò a minuti 3 di macchina da casa mia e mi risparmierò un bel po' di ore di viaggio ( per non parlare dei litri di gasolio ). Quindi, si tratta di trottare... e tanto.
Ma non sono il solo a farlo. La sensazione generale è di costante miglioramento, seguendo un'ampia spirale ascendente. Pian piano, a furia di capocciate, la strada si apre.
Il lavoro inizia a dare i suoi frutti. Oggi ho resuscitato un firewall unix based facendo risparmiare all'azienda qualcosina come € 3000.00 sull'unghia e quel che più conta ho maturato la possibilità di metter nero su bianco che questo risparmio è dovuto alla mia sola iniziativa e competenza... Agli scout non mi sento più un profugo immigrato e sto ricambiando la fiducia accordatami in primavera. Grazie a ciò,e posso tranquillamente affermare che stavo per fare un paio di grossi errori col mio staff e coi ragazzi, errori che ho evitato proprio perché memore di averli già fatti in passato. Ho potuto cambiare le cose, soprattutto nel modo in cui ero solito agire. Io credo che le cose in Associazione mi stiano andando bene perché ho deciso di smussare alcuni spigoli del mio carattere e ho avuto il coraggio di rendere gli altri talmente affilati da scoraggiare i seccatori. Credo che la capacità di fare un passo indietro sia un buon modo per prendere la rincorsa e fare, domani, un balzo avanti. Ma non è ancora il momento di suonare la carica, bensì di ricordarsi che non importa la sconfitta di oggi, importa riuscire a salvare se stessi per combattere un giorno ancora e vincere. Perché possiamo essere licenziati, venduti, abbandonati, traditi e malpagati. Ma solo noi possiamo arrenderci.
In carenza di ciò, tutti i predetti eventi restano eventi provvisori.
E la resa non è nel nostro Credo.