15 maggio 2022

Ciò che inferno non è



Oggi c'è stata la festa di Gruppo del Villanova 1.

Aspettavo questa giornata da anni, sia per ragioni oggettive e piuttosto banali (il miglioramento della situazione pandemica, l'arrivo della primavera, il finale di un anno da Capo Scout impegnativo e splendido) che per motivazioni personali di diverso respiro.

E la giornata è arrivata.

Una splendida giornata di sole, di servizio faticoso, iniziata raggiungendo la sede in bicicletta, proseguita in un gioco entusiasmente correndo nel nostro prato a perdifiato tutta la mattina.

Ed è stato proprio mentre raccoglievo l'aria che i miei polmoni accidiosi si rifiutavano di mandar giù che ho potuto riflettere sulla preziosa bellezza di quella bolla che ogni gruppo scout rappresenta per ci ci vive dentro.

Ho visto giovani adulti, ventenni, lavorare duramente senza respiro in una organizzazione che non ha nulla di meccanico per regalare questa (e molte altre) giornata di gioia ai figli di altri.

Ho visto adolescenti prendersi cura di bambini e bambine.

Ho visto una comunità costruire il suo stesso futuro circondata da un presente ostile.

E ho vissuto delle ore preziose intrise di uno scautismo generoso ed inclusivo.

Soprattutto, ho potuto, di nuovo, incontrare.

Incontrare persone che conosco bene, incontrare chi conosco appena.

Incontrare una famiglia che ha visto la festa passando da lì e si è unita al nostro tavolo pur non avendo mai avuto a che fare con il Villanova.

Ho incontrato i bambini nati in questi ultimi anni, incontrato l'emozione di una messa nella nostra cattedrale di alberi, incontrato le mie coccinelle di un tempo ormai guide e scolte e quelle di oggi.

E mi sono venute in mente le parole di Italo Calvino:

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

Oltre la strada, non so.

Nel prato di Villanova, di sicuro, oggi inferno non è stato.

E, per questo, dico grazie.

12 maggio 2022

Il Partito dell'ANPI

In vista delle prossime elezioni politiche sarebbe davvero carino che i sostenitori delle posizioni di Pagliarulo sulla guerra in Ucraina avessero un partito di riferimento partitico, almeno nell'ambito della "Sinistra".

Non sto qui a dettagliare e generalizzo, anche male, ma è per dare l'idea.

Gli antioccidentali. I nè nè. Quelli che 'a Gaza l'Iran fa bene a mandare le armi, a Kyev la Germania fa male a mandare le armi'. Quelli che 'bisogna fare la pace' senza aggiungere una qualsivoglia proposta concreta per fermare i carri armati russi senza armi mentre questa benedetta pace si materializza motu proprio. Quelli che le bandiere del Gran Muftì alleato di Hitler il 25 aprile Sì ma quelle della brigata palestinese (aka brigata ebraica) che combettè in Italia i nazifascisti no. Quelli che sulla distruzione di Aleppo by Putin non hanno emesso sillaba perchè tanto non era colpa di USA o Israele.

E potrei continuare con altre decine di esempi.

Queste persone sono molto concentrate a "Sinistra" ma confido siano anche ben rappresentate altrove.

Beh, a me interessa che abbiano un loro partito 'i "Sinistra" da votare, che non sia il mio.

Con loro candidati che siano coerenti con gli elettori.

E' probabile che ci siano molti voti per questo partito qua.

Potrei stare lì ad argomentare sulle ragioni morali ed etiche di una separazione del genere.

Dopotutto, vita e libertà sono questioni ben più rilevanti di salario minimo, politiche fiscali  e ridistribuzione del reddito.

Ma, in pratica, semplicemente non mi fido di chi, anche in buona fede e senza intenzioni di violenza alcuna, scambia un cavallo per un cappello.

Vi lascio questo illuminante video di Giovanni Pizzigoni che riassume molto più efficacemente di quanto saprei fare io il senso di tradimento che ho provato un po' da tutta la vita ma particolarmente acuto in questi orrendi mesi di guerra.