29 novembre 2023

Monte Lungo: oltre le rocce, l'Italia


Oltre le Rocce, di Pierluigi Villari


Chi di voi ha mai sentito parlare di Monte Lungo?

Che cosa poi è mai successo a Monte Lungo?

Sono cresciuto col mito dei Partigiani sul cui coraggio è basata la nostra Repubblica.

Poi, da adulto, ho scoperto che quello non era un mito, ma che la realtà storica della Resistenza non era solo quella dei Partigiani (comunisti): 

la Resistenza fu un fenomeno relativamente poco diffuso che riguardò una fetta minoritaria ma trasversale del popolo italiano: non solo comunisti, ma anche cattolici, repubblicani, liberali e militari (e l'elenco è sicuramente incompleto). 

Ci furono anche gli scout, da ben prima che il regime fascista perdesse popolarità.

Da molti anni porto avanti una piccola e ancor più minoritaria battaglia culturale per il riconoscimento e la conservazione della memoria storica di quella che ritengo sia una parte negletta di un unico movimento di resistenza al nazifascismo.

A Monte Lungo, per la prima volta, il nuovo esercito italiano sfidò i panzer grenadier tedeschi, veterani di prima linea.

L'unità, una brigata motorizzata di volontari, con le divise a brandelli, disprezzata dagli alleati, con armi antiquate, pagò un prezzo esorbitante per la vittoria.

Oltre le Rocce, di Pierluigi Villari, racconta con stile narrativo e precisione storica la costituzione del 

I Raggruppamento Motorizzato, i sacrifici sanguinosi di quei ventenni, la loro vittoria sui nazisti e anche l'ingratitudine degli alti papaveri dopo la vittoria.
Il libro è scorrevole, piacevole per un appassionato, commovente al sol pensiero di quelle persone dimenticate sul cui sangue si basa la nostra libertà.
Ma la cosa che mi ha colpito di più sono le biografie dei sopravvissuti.
Tornati alla vita civile, dopo aver combattuto i nazifascisti dalla Campania alla Pianura Padana, diventarono medici, avvocati, ingegneri, insegnanti e artisti.
Le biografie degli ultimi soldati del re coincidono con quelle dei partigiani che fecero, al Nord, lo stesso che questi uomini fecero da Sud.
L'impegno volontario per la resistenza al nazifascismo portò a percorsi di vita simili, perché simile era il desiderio di giustizia, libertà e pace.

Chissà se, da vecchio, riuscirò a vedere il compimento di una memoria condivisa in cui la Resistenza al nazifascismo sia basata sulla realtà storica e non più sull'ideologia di parte.

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