23 aprile 2011

Pasqua? Quest'anno l'Italia salta un turno

Pasqua di Risurrezione.
Cristo sconfigge, primo ed unico, Sorella Morte.
Dovrebbe essere il momento di riflettere sull'Unica Speranza che ci resta certa.
Fermarsi tutti assieme a sospirare di sollievo per il "Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno" riferito non alla Crocifissione ma a ogni gesto dell'Umanità per cui Cristo chiede perdono a Dio.
Ma io non sono più un ragazzino.
Io non posso più consentire alibi e quest'anno Pasqua è un giorno di Dolore.
E' un giorno in cui in Libia si combatte nel silenzio nostro e nelle urla di altri uomini.
E' un giorno in cui i raggi gamma e gli effetti del decadimento alfa e beta avvelenano Fukushima.
E' un giorno in cui la Gendarmeria Vaticana divide madri da figli.
E' un giorno in cui i giardini della Damasco delle Mille ed una Notte che vorrei visitare sono irrorati dal sangue.
E' un altro giorno di fame in mille Città, un altro giorno di indifferenza per certi morti, per certo sangue.
E' un giorno in cui solo un misericordioso silenzio può descrivere l'orrore delle conseguenze sulle vite di tante persone per la scellerata anticultura berlusconiana che devasta coscienze, famiglie, civiltà.
La Resurrezione di Cristo non è, per me, occasione di pausa dalle solite faccende. 
E' ben altro.
No.
Non è un giorno di Pace se ti si è dichiarato guerra.
E mai come quest'anno i governanti del mio Paese lo stanno facendo.

Dovrei ignorare che nella mia Città non siamo stati appena ri-condannati a mutui quarantennali e a distogliere risorse da attività innovative alle nuova servitù della gleba ( di cemento )?

Martedì della Pasqua ci saremo dimenticati. 
Tanto vale dimenticarla in anticipo.
E rimandarla a tempi migliori.

20 aprile 2011

Pace in Terra agli Uomini di Buona Volontà

Oggi Vittorio Arrigoni torna a Casa.
O, forse, in Patria.
O, forse, ad un’altra Casa in un’altra Patria.
Vittorio Arrigoni, per me, era solo un nome.
Ora è qualcosina in più, ma non perchè sia stato ammazzato da uno dei tanti sottoprodotti di una Tragedia Storica, ma, banalmente, perchè mi è facile mettermi nei panni di chi l’ha conosciuto condividendo con Lui alcune esperienze e che io conosco di persona.

Per evitare equivoci ribadisco sinteticamente la mia posizione: la responsabilità della situazione attuale non è solo di Israele / USA, ma va condivisa tra le classi dirigenti palestinesi, le morenti dittature arabe ed anche l’opinione pubblica occidentale. Quest’ultima, infatti, ha grande responsabilità nell’attuale imbarbarimento strisciante e fascisteggiante della Società Civile Israeliana a cui non si può perdonare molto eccetto la simmetrica reazione al crescente e disinibito antisemitismo di alcune sinistre europee in un circolo vizioso il cui artefice, tuttavia, è noto.
Che Hamas abbia, probabilmente, ammazzato più palestinesi di quanti ne abbia fatto Israele, è a quanto pare, un dettaglio trascurabile ai più.
Concludo, tranciando il mio ragionamento che qui è fuori luogo dato che si parlerà di altro, che secondo me l’assedio a Gaza va tolto ( ma solo se l’ONU o chi per lui si assume la relativa responsabilità militare ), che Israele deve ritirarsi da gran parte della Cisgiordania e che i Sauditi devono scucire qualche centinaio di miliardi di $ sull’unghia per risarcire il Popolo Palestinese dei giochetti che le monarchie arabe hanno fatto sulla sua pelle per lustri.
Ovviamente, sono sempre ben felice di affrontare la questione in altre sedi, purché vengano rispettati due requisiti:

  1. l’interlocutore non dico che debba avere chiaro il quadro dei fornitori di armi ( ossia degli sponsor ) ai contendenti ai tempi della Guerra dei Sei Giorni, ma almeno essersi letto gli articoli di wikipedia sulla questione Palestinese: le assurdità alla Feltri - Sallusti non le digerisco
  2. Non parlo con gli antisemiti ed in ultima analisi ( ma vi meravigliate ? ) Io sposo l’approccio dell’AGESCI alla questione: fosse per me mi spenderei per far incontrare in pace, come fa la mia amata Associazione, israeliani, palestinesi ed italiani per Costruirla davvero, ‘sta Pace.

Fine del paragrafo “Per evitare Equivoci”

Volutamente, in questi giorni, non ho voluto legger nulla di Vittorio Arrigoni.
Il contenuto dei suoi scritti forse non mi piacerà.
Le sue posizioni politiche forse sono strumentalizzabili.
Non lo so.
Oggi, in cui idealmente io sarei andato ad accogliere stasera la sua salma, non me ne frega niente.
Quest’uomo che torna in Patria, in ogni caso, è un Italiano atipico. 
Purtroppo.
E’ un uomo che ha vissuto in pieno accordo col suo cuore.
E’ un uomo che, di questi tempi, è ormai una rarità statistica: un uomo che agisce, che non si limita a rifugiarsi nei social network o nelle chiacchiere.
Un uomo che ha vissuto con gli altri suoi simili gli orrori della guerra, l’assurdità della violenza fino all’estremo.
Per uomini così non può che esserci rispetto e cordoglio.
Ascoltando radio tre, lunedì scorso, mi sono profondamente indignato quando una signora ha giustamente ricordato l’indifferenza per l’assassinio a colpi di coltello di una famiglia israeliana, bimbo di 3 mesi 3 incluso, ma ha assurdamente paragonato questo evento paradigmatico all’assassinio di Arrigoni.
Ma che c’entra?
Cosa c’entra Arrigoni con questi crimini?
Anche da morto un Italiano deve essere di parte?
Io saluto Vittorio Arrigoni perchè ha vissuto ed è morto agendo in coerenza col suo credo, non scrivendone sui blog o su Facebook.
Lo saluto comunque, per questo motivo, come un Costruttore di Pace, nel senso a me più caro.
Di quest’uomo sono orgoglioso, come di tutti gli uomini e le donne che lasciano la propria casa per porre la propria Vita a Servizio degli altri in concreto.

12 aprile 2011

Il Prezzo della Coerenza

Un anno fa terminava la mia campagna elettorale assieme al gruppo di amici e sostenitori che si sono riuniti sotto il nome del “la Città Differente”.
E’ doveroso fare un punto della Strada ed un consuntivo di quanto accaduto per poter pianificare i prossimi passi di concerto con i costruttori della Città Differente. Ricordo, infatti, la centralità della mia Candidatura intesa come Collettiva, espressione di un gruppo di persone eterogeneo per età ma omogeneo per ideali.
Fino ai primi mesi del 2011, dal punto di vista di chi si approcciava da novizio alla Politica Partitica è stato un periodo di ascolto ed iniziale formazione.
L’ingresso nel Direttivo  Cittadino e nella Segreteria del Partito Democratico sono state solo le tappe visibili di un percorso che è stato sempre indirizzato al pragmatismo costruttivo.
Preferisco restare sui fatti a livello macroscopico: la realizzazione del Passaggio al Software libero da parte dell’infrastruttura del PD Materano e la vicenda del Piano Casa.
Entrambi i fatti sono perfettamente in linea con la campagna elettorale ed il sostegno ricevuto dalla Città Differente.
Entrambi gli eventi, paradossalmente, confermano la saggezza dell’impegno nel Partito Democratico.
Il primo, infatti, è un viatico concreto alla realizzazione di un fondamentale ed importante meccanismo di innovazione secondo canoni di ‘Sinistra’ anche relativamente banali: far passare al Software Libero, con tutti i relativi vantaggi, la piccola rete delle segreterie cittadine e provinciali del PD materano è solo un esperimento per fare da trampolino verso la maggiore sfida dell’adozione del Software Libero, secondo programma, da parte dell’Amministrazione Comunale. La Vicenda del Piano Casa è la dimostrazione che l’opposizione ragionata e ferma all’interno del Partito, pure se minoritaria, trova, nel Popolo della Sinistra, quello che viene a firmare ai banchetti, quello che scrive sui blog, che partecipa alle manifestazioni e che poi, magari, trova i suoi voti sparsi su posizioni antitetiche a quelle naturali di un Partito Democratico per come lo costruiscono col loro impegno diretto, trova, dicevamo, un riscontro massiccio.
Sono serenamente fiero di aver posto pubblicamente il problema delle reali conseguenze del Piano Casa sulle giovani coppie elettrici del PD, sull’ambiente, sul drenaggio di risorse che la speculazione edilizia provoca a discapito dello sviluppo sin da tempi non sospetti: il mio primo intervento pubblico è del 6 Febbraio 2011, tanto per tranquillizzare i sostenitori di un  cambio di posizioni a fine marzo.
Sono altrettanto rasserenato per la presenza nel Partito di persone come Angelo Cotugno, capaci di difendere a viso aperto e fino alle estreme conseguenze una scelta Politica di Sinistra.
Capace, banalmente, di difendere l’idea stessa di Partito Democratico che è nei cuori e nelle menti dei 153 elettori della Città Differente.
E di molti altri che hanno visto, nell’approvazione del Piano Casa, una ulteriore acquiescienza ai soffocanti effetti della speculazione edilizia.
Mentre era in corso la seduta del consiglio comunale del Primo Aprile scorso ero presente nell’aula consiliare.
E mentre Angelo discuteva gli emendamenti e pronunciava la sua dichiarazione di opposizione avevo la fiera ma triste consapevolezza di assistere ad un ultimo tentativo di evitare a me stesso ed alla Città i perniciosi effetti di una nuova ondata speculatoria con l’immancabile drenaggio di capitale dalle attività produttive ed innovative ai mutui quarantennali a cui scelte come l'attuazione del Piano Casa condannano la mia generazione.
Pertanto, mi assumo la piena responsabilità, di fronte a chi  ha avuto fiducia nella mia Candidatura, di questa opposizione e di questa solidarietà.
Una responsabilità che in realtà è un semplice dar voce a chi ha creduto nella Città Differente e che può continuare a sperare di fronte a manifestazioni di dissidenza rispetto a questo Piano Casa.
I nostri elettori sperano ancora, quindi, che chi si candidi in un partito di Sinistra abbia il coraggio di fare fino in fondo battaglie di Sinistra.
Anche scomode.
Anche quando sarebbe stato conveniente semplicemente tacere.
Perchè, esattamente come in campagna elettorale, è di una speranza nuova che dobbiamo dare testimonianza.
Speranza che esista una trasversalità generazionale non come quella del Partito del Mattone, ma quella che porta società civile, militanti, persone impegnate nella politica partitica di Nuovo e Lungo corso, a collaborare insieme per esprimere non solo NO ideologici, ma ragionate e motivate proposte coerenti con l’Anima del Popolo della Sinistra.
Invece, con il cambio di Capogruppo, sembra che tutti i problemi siano stati risolti.
Ma il dissenso è stato eradicato o solo pubblicamente censurato?
Ora il Partito Democratico è più forte di prima?
A me pare che sia meno rappresentativo proprio di quella parte dei propri elettori maggiormente impegnati nella militanza!
Ecco perchè il No al Piano Casa si accompagna ad un contemporaneo rilancio della discussione sugli stumenti urbanistici ordinari.
Perchè non accelerare i tempi del confronto pubblico sul Regolamento urbanistico in modo da metter tempo, risorse, idee e modelli di partecipazione attiva della Cittadinanza a cura delle ferite urbanistiche della nostra Città?
Perchè non rilanciare su questi ( ed altri, vedasi Software Libero, Energia, Economia Sostenibile  ) temi concreti la discussione nel Partito come cartina di tornasole dell’effettiva volontà di rinnovare azioni e strumenti della democrazia interna?
I recenti segnali sono tutt’altro che incoraggianti, ma non è il coraggio di trarre fino in fondo le conseguenze delle nostre azioni che ci manca.
Dopo un anno sono lieto di potermi guardare alle spalle e scoprirmi completamente coerente con le donne e gli uomini della Città Differente.
E’ un sollievo.

Gravità 7

Fukushima.
Altro che processo breve.
Fukushima.
L'orrore.
L'orrore dell'aria che uccide.
Dell'acqua mutogena.
Dei millenni di solitudine a cui saranno condannati quei luoghi.
Dell'indifferenza.
Di un nuovo sarcofago imperfetto da cui risorgeranno i mostri da noi creati.
Fukushima.

2 aprile 2011

uomini che odiano le donne

Ho acquistato la trilogia di Larsson su amazon in audiolibro ed ho appena finito di ascoltare in auto "Uomini che odiano le donne".
Ecco, non è un romanzo rivoluzionario.
L'ho ascoltato con piacere e divertimento, questo è certo!
Tuttavia, arrivare a metà di un giallo scoprendo l'assassino ed anche praticamente il finale non è da me, non sono sufficientemente scaltro e furbo per questo genere di cose.
Il Romanzo scorre avvincente e la voce di Santamaria è sufficientemente espressiva da garantire un ascolto piacevole.
Ma, forse, il mio piccolo e relativo disincanto è dovuto alle recensioni superlative che hanno alterato la mia aspettativa.
Non è certo un capolavoro letterario, ma un giallo avvincente di cui ho avuto la ventura di scoprire l'assassino per tempo.
Tra l'altro, non è che la luccicante Svezia mi sia sembrata poi tanto Svezia, sentivo tanto aria di casa tra quelle righe.
Per fortuna, invece, ieri sera LolaBi mi ha fatto notare che il protagonista è finito in galera per diffamazione a mezzo stampa per non aver documentato un articolo, mentre da noi Libero ed Il Giornale scorazzano come squali nel piccolo mare della Verità.
E' vero, perbacco. 
Però, dovete ammetterlo: in Svezia non hanno i nostri pomodori.
Bisogna sapersi accontentare.

31 marzo 2011

Le alghe Nori ed il Piano Casa

Qualche giorno fa mi sono recato presso un supermercato della mia Città  per rinnovare la scorta di ingredienti per fare il sushi.
Sono i giorni terribili dell'incidente nucleare di Fukushima ( pare che il nucleo di un reattore si sia fuso ed abbia iniziato il classico effetto di sindrome cinese perforando il contenitore primario, ma in Italia siamo impegnati con le leggi salvasilvio, che volete ... ).
Il proprietario del supermercato ha avuto la brillante idea di cogliere l'occasione per raddoppiare i prezzi degli ingredienti per il sushi, evidentemente vivendo in terra di Petrolio si è sentito in diritto di imitare le compagnie petrolifere.
Sconsolato, ho provveduto via ecommerce a rifornirmi al solito prezzo di sempre da un distributore settentrionale.
A parte il fatto che aver fatto il pieno di alghe mi spinge a preparare quanto prima il sushi, stavo ragionando sugli effetti pratici a breve e medio termine di questo benedetto piano casa che sarà approvato domani, salvo altri colpi di scena.
Dunque, la mia posizione è nota da anni e non la ripeterò in dettaglio. Nello specifico, ritengo che la speculazione edilizia in Città sarà semplicemente rafforzata dall'approvazione del piano casa che consentirà il perpetuarsi di costruire X e vendere una frazione di X lasciando il resto vuoto e neppure accatastato trasformando la Città dei Sassi in una ghost town in cui il 10% degli immobili ufficialmente vuoti va sommato con gli immobili non accatastati e quelli intestati ai migranti. Numeri non ne faccio, perchè bisognerebbe praticamente conoscere l'ammontare di tutti i permessi a costruire rilasciati negli ultimi vent'anni a cui sottrarre gli accatastamenti effettuati per avere un risultato decente ( al netto dell'abusivismo, fenomeno sicuramente appena più raro della disoccupazione giovanile ).
Sarei molto sorpreso se qui ci fossero meno di 2  case su 10 vuote, forse di più.
Il che non genera la conseguente e naturale caduta dei prezzi dovuta alla banale legge della domanda ( asfittica ) e dell'offerta ( ampia ) per motivi di cui sopra e di cui mi sono anche annoiato di scrivere.
Tuttavia, pare che il dado sia tratto. E piano casa sia.
Del resto, il virus dell'ottimismo è ormai pandemico nella Città.
Il Piano Casa risolverà il problema dei prezzi alti.
Il Piano Casa sarà un ausilio per le giovani coppie e chi vi si oppone "si oppone alle case ai poveretti".
Il Piano Casa rilancerà l'economia e solo chi ha interessi personali può avversarlo.
L'incubo Acquarium e compagnia bella ( tutte deroghe come il piano casa ) non si ripeterà
E, poi, non è vero che ci siano tante case vuote, guardate: sta scritto qui il fabbisogno abitativo.
Permettetemi una battuta, ma mi torna in mente il dramma sul processo a Galileo a cui ho assistito anni fa: Galileo chiedeva ai giudici di guardare nel cannocchiale, ma loro gli rispondevano di leggere le scritture.
Così, mi si chiede di leggere un rapporto tra l'altro circoscritto solo alle case ufficialmente accatastate e vuote e fidarmi solo di quello, mentre basta passeggiare per Matera in una serata d'inverno per vedere coi propri occhi piani e piani di finestre spente...
Del resto, il virus dell'ottimismo è contagioso.
Chi si è scagliato con passione contro le problematiche del potere politico locale ora, contagiato, plaude a questa nuova iniziativa edificatoria dopo aver combattuto per anni il pernicioso e trasversalissimo partito del mattone.
L'opinione pubblica è quasi commossa.
Massì, facciamoci contagiare anche noi dall'ottimismo, magari tra due o tre anni, quando il classico appartamentino per famiglia e figlio unico in periferia scenderà sotto i centomila euro pure io....
Però, poco fa, proprio rimirando lo scatolone pieno di alghe nori ed altre prelibatezze, mi è venuto in mente che non c'è ragione di attendere così tanto.
DIco, Matera è piena di case vuote ed in vendita.
Ammettiamo pure che io sia il solito pessimista cinico. 
Ammettiamo che il Piano Casa funzioni!
Capito? Il Piano Casa Funziona!
Che bello!
Allora questo vuol dire che tra tre anni le case che ora costano 250mila € magari davvero costeranno centomila! Ale'
Senza poi parlare di tutte le case dell'housing sociale, delle nuove case popolari dell'Ater!
Ma se è così, il povero imprenditore edile materano con la sua scorta di appartamenti invenduti e inaccatastati da un lato, le famiglie con appartamento in vendita a prezzi da paga annuale di calciatore, si troveranno costrette ad abbassare i prezzi ora, perchè quando il Piano Casa sarà diventato un piano ben riuscito le loro case saranno fuori mercato ( ossia, saranno NEL mercato ) e dovrebbero svenderle ad una frazione del prezzo attuale!! 
Non sia mai!!
Non c'è ragione di attendere il 2013 - 2015 per capire: se il Piano Casa implicherà un calo dei prezzi degli immobili come sostengono gli ottimisti, a maggior ragione dal 2 aprile i più abili e dinamici dei nostri venditori di case abbasseranno i prezzi per vendere oggi non proprio a 250mila ma magari a 215 mila, ben consci che man mano che le nuove case verranno su i prezzi dovranno andare giù, come da legge di domanda ed offerta.
Sotto l'ombrellone, quindi, avremo la risposta.
Se i prezzi saranno scesi allora il Piano Casa sarà stato davvero un bel piano.
Ma se per la Bruna i prezzi delle case saranno più o meno uguali ad ora beh, allora ...
Allora, magari...
Forse...
L'ottimismo sarà il profumo della vita, ma di fronte al complesso militar industriale del mattone materano non è un buon affare.

26 marzo 2011

346 volte Don Camillo ( e Peppone )

Se impieghi quasi tre mesi a leggere un libro di 2500 pagine non è un problema.
Il problema è che, dopo tre mesi, hai finito il libro.
Come farò, stasera, ad addormentarmi senza le risposte del Cristo di legno al suo parroco d'assalto?
Per non parlare della rincuorante efficienza di Peppone, capace di agire nell'interesse della Collettività anche da dentro la gabbia dell'Ideologia.
Peppone, Don Camillo, lo Smilzo, il Brusco, Cat e Veleno ( i giovinastri contestatori che ora hanno l'età dei miei genitori ) sono diventati familiari alle mie serate.
I due eterni nemici possono essere a ragion veduta presi a modello di conflittualità costruttiva e collaborativa e abbiamo solo da rimpiangere il confronto coi nostri giorni.
Le due facce di una stessa moneta di gran valore.
La pietà cristiana, la serietà ideologica ed umana.
Ecco cosa mi mancherà.
A parte il sorriso del Cristo.

24 marzo 2011

Jam(mming) Dell mini

No,
niente nuove elucubrazioni sul piano casa, quello che dovevo dire l'ho detto nel post precedente. Comunque vada, Silvio Berlusconi, obbligando, pena commissariamento, la regione a fare 'sta schifezza di bando ed a cascata mezzo mondo ad occuparsi di sovrabbondante cemento, non poteva cogliere occasione migliore per fare altri danni.
L'altro ieri andando a cena da un amico sono passato vicino agli oliveti destinati a sparire sotto le ruspe del Piano Casa.
Non faremmo un bell'affare, no davvero, soprattutto in cambio di altre case vuote da un miliardo di vecchie lire...
Vabbè, torniamo a faccende più tristi: 
la Libia? Il Pacifismo con disturbo bipolare? Le Energie rinnovabili che nonostante Fukushima sono ancora in coma ( ancora grazie Silvio ) ?
No.
Il mio fido dell mini 9 gna fa più a reggere il ritmo, in prospettiva...
Intendiamoci, per ora se la cava ancora piuttosto bene, anche se Kubuntu 10.10 non è proprio la distribuzione più scattante che potessi montarci. Vedremo come se la cava tra un mesetto con la 11.04 ed unity, ma non è solo un problema di prestazioni, ci mancherebbe, grazie alla scalabilità dei sistemi operativi linux scommetto che il mio gioiellino sarà ancora prestante quando windows 8 renderà obsoleti i pc che girano decentemente con windows 7.
No, è anche un problema di schermo.
Gli 8,9" del suo monitor sono davvero un po' troppo stretti per le finestre e per la vista.
Quindi, da qualche giorno, sto iniziando a pensare a quando e come sostituirlo.
Il quando è legato soprattutto al come.
Infatti, come sapete, sono piuttosto difficile nei gusti e quello che mi serve non è propriamente di facile reperibilità.
Iniziamo dal monitor: il classico formato 10,1 " dovrebbe andar bene con risoluzione decente ( non 1024 ovviamente ).
Ma sono tentato anche dalle soluzioni 11,6 ", solo che temo siano un po' troppo pesanti ed ingombranti.
Poi la CPU: Atom 570, ovviamente, disponibile ormai entro pochi giorni sugli e-store. Ma anche le soluzioni AMD Fusion non sono da scartarsi a priori.
Per non parlare delle porte di espansione: a questo punto almeno una porta USB 3.0 deve esserci e sarebbe gradito anche il gigabit ethernet, oltre ad una completa connettività senza fili.
Per l'hard disk non ho preferenze: budget permettendo sarà rimpiazzato quanto prima con un SSD: ormai sono abituato ad un netbook che può essere sbatacchiato da acceso senza rischi ...
Insomma, ci sarà da divertirsi...
Ah, un ultimo requisito: se possibile mi piacerebbe NON dover pagare la licenza di WIndows 7. Sì, perchè, ovviamente, il netbook dovrà essere compatibile al 100% con GNU - Linux ....
Idee e suggerimenti sono ben accetti ;-)

21 marzo 2011

il Paradosso dell'edilizia materana: più costruisco meno vendo

Nella mia città, una piccola città del Sud Italia, terra di emigrazione e di perenne crisi economica, in cui nell'ultimo pugno di anni ben 5000 persone hanno perso il loro posto di lavoro nell'industria del mobile imbottito, il cui territorio ha subìto negli ultimi vent'anni un vero  e proprio saccheggio edilizio, in cui non manca palazzo in cui vi sia un appartamento sfitto, in cui non manca via in cui ci sia un palazzo vuoto, in cui, insomma, l'offerta di appartamenti è di gran lunga superiore alla domanda, nella mia città, dicevo, i prezzi delle case sono stratosferici.
A livello di metropoli settentrionale.
Cioè, per essere chiari, per un appartamento in periferia si parla di € 250mila a salire.
Ora, in condizioni di libero mercato, questo di per se è un problema solo per chi non si può permettere questi prezzi, ossia: "Siete poveri? Cazzi vostri!"
Il guaio inizia ad essere collettivo quando il numero di case vuote è stimabile in una frazione a due cifre di quelle esistenti e comunque di gran lunga superiore
a quello del numero di persone che cerca casa.
Perchè, nel resto del mondo, complice la crisi finanziaria, in presenza di sovrabbondanza di offerta, i prezzi degli immobili sono crollati ed a Matera no?
Dico, parliamo di una Città in cui a farsi una passeggiata di giorno i cartelli 'vendesi' sono numerosi quanto i manifestini elettorali sotto elezioni 
ed a farsi una passeggiata di sera in certe vie sembra di stare in Corea del Nord con sole poche finestre illuminate in palazzi immersi nelle tenebre.
Ora, per risolvere questo problema drammatico, che strozza le giovani coppie, che soffoca l'economia dato che il bene casa diventa una specie di buco nero divorarisorse
a discapito di ogni altra iniziativa produttiva, ci si prospetta la soluzione banale: costruire più case.
Ottima idea se siamo in situazione di scarsa offerta ed alta domanda.
Ma sappiamo che è esattamente il contrario.
Non amo particolarmente le provocazioni intellettuali.
Ma una ogni tanto me la si può perdonare.
Quindi, date le circostanze, permettetemi di avanzare qualche dubbio sull'utilità di aumentare il numero di case (vuote) per risolvere il problema dello spropositato
prezzo delle case a Matera.
Sia costruite col Piano Casa, sia costruite con gli strumenti ordinari.
Davvero, mi sorge il dubbio che non sia il caso di sacrificare altri oliveti ( bene collettivo ancorché privato ) a discapito di altro cemento.
E mi sorge un altro dubbio.
Vuoi vedere che il metodo migliore di far tornare i prezzi degli immobili materani a valori di mercato sia chiarire all'industria del mattone un concetto semplice semplice?
Ossia: cari signori, nel territorio del Comune di Matera non si cementificherà più neppure un metro quadro finchè a Matera ci saranno così tante case vuote.
Fate in modo di venderle, poi si pensa. Nel frattempo, noi ci teniamo gli oliveti, voi vi tenete il cemento. Sia quello nelle vostre betoniere, che quello già edificato e tenuto vuoto.

20 marzo 2011

Weapons Free ( fuoco a volontà su tutti i bersagli identificati come ostili )

Vabbè, 
abbiamo sbagliato tutto.
Abbiamo sbagliato a fare gli amichetti di Gheddafi in maniera così scandalosamente berlusconiana. 
Il Petrolio è petrolio, certo, sfido anche il più acceso rifondarolo a campare as 1860, già che siamo in giorni di anniversari.
Ma i rapporti di fornitura energetica, l'Italia, dico, col Colonnello li ha mantenuti per lustri senza bisogno di baciarelemani.
Poi, quando sembrava che il Colonnello fosse spacciato abbiamo sbagliato a fare cosucce tipo: "Non l'ho chiamato, non volevo disturbare ".
Poi, quando la sua caduta sembrava fosse davvero questione di minuti, abbiamo sbagliato a non fornirgli un salvacondotto perchè potesse andarsene a godersi miliardi ed amazzoni sbandierandogli contro i suoi crimini di guerra.
Non contenti di ciò, abbiamo sbagliato standocene un mese inerti mentre l'Uomo, che era con le spalle al muro, ha iniziato tenacemente a riprendersi il terreno perduto metro dopo metro.
Ed ora, in extremis, dopo aver assistito indifferenti ( evidentemente la carne di libico deve valere un decimillesimo di quella di un miliziano di Hamas ) alla controffensiva a colpi di cannone del Nostro Ex Amico, ci inventiamo una no fly zone con annesse missioni di soppressione delle difese aere a colpi di cruise e di supporto aereo ravvicinato anticarro.
Simpatica la decisione italiana, con l'inchiostro ancora fresco sullo scandaloso trattato di amicizia italo libica, La Russa oggi inizia a far bombardare la Libia dai nostri aerei senza uno straccio di voto parlamentare ...
Vabbè, ci siamo lavati le coscienze impedendo un ennesimo bagno di sangue a Bengasi.
Ed ora?
Che si fa?
Nel caso ve lo chiedeste: no, le aeronautiche alleate, GB FR ed ITA, non hanno la potenza di fuoco per sostenere operazioni a lungo termine:
ci mancano le munizioni: noi mica siamo l'USAF che ha migliaia di missili e bombe nei magazzini. Noi possiamo tirare avanti qualche settimana, non di più.
E se gli amici Cirenaici non riescono, come sembra piuttosto probabile a breve,  a riprendere l'iniziativa sul terreno ci troviamo di fronte ad un potenziale incubo con una Libia  in guerra civile e l'Europa coinvolta probabilmente anche in operazioni a terra.
Il tempo non gioca a nostro favore.
Già Cina, Germania ( dico Germania ) e Russia si sono smarcate.
I Francesi sono così splendidamente interventisti da rendere palese il desiderio del loro presidente di cogliere due piccioni con una fava: distrarre l'opinione pubblica interna con una bella guerricciola e sostituire la flebile influenza italiana sul petrolio libico...
Gli americani, poi, sono schizofrenici più che mai. Nel Golfo parole, il Libia missili.
Quindi?
Cari compagni, evitiamo di dar fiato alla bocca sbracciandoci sull'articolo 11 e compagnia bella: La Russa ed accoliti se ne fottono e mentre scrivo è possibile che un nostro Tornado stia lanciando missili antiradar contro le batterie di SAM libici.
Il tutto senza nessuna decisione parlamentare e neppure cinque minuti di conferenza stampa del Premier.
Tra parentesi, l'aver taciuto su un mese di massacri al di là del mare ci dovrebbe suggerire decenza, chi ha taciuto per un mese farebbe meglio a continuare a tacere su quello che sta succedendo oggi.
Però credo sia evidente che l'unico obiettivo da perseguire sia il rovesciamento del Colonnello e la creazione di uno stato libico unito il più possibile libero e democratico.
E' interesse nostro, è interesse delle persone che vivono in Libia.
Quindi, almeno per la legge dei grandi numeri, dopo una caterva di decisioni sballate, cerchiamo di azzeccarne un paio di buone.
E' meglio.

PS: ovviamente, agire in maniera contraria alle dichiarazioni ed intenzioni dei leghisti è un buon sintomo di essere su una via se non del tutto giusta almeno non troppo sbagliata.