Vabbè,
abbiamo sbagliato tutto.
Abbiamo sbagliato a fare gli amichetti di Gheddafi in maniera così scandalosamente berlusconiana.
Il Petrolio è petrolio, certo, sfido anche il più acceso rifondarolo a campare as 1860, già che siamo in giorni di anniversari.
Ma i rapporti di fornitura energetica, l'Italia, dico, col Colonnello li ha mantenuti per lustri senza bisogno di baciarelemani.
Poi, quando sembrava che il Colonnello fosse spacciato abbiamo sbagliato a fare cosucce tipo: "Non l'ho chiamato, non volevo disturbare ".
Poi, quando la sua caduta sembrava fosse davvero questione di minuti, abbiamo sbagliato a non fornirgli un salvacondotto perchè potesse andarsene a godersi miliardi ed amazzoni sbandierandogli contro i suoi crimini di guerra.
Non contenti di ciò, abbiamo sbagliato standocene un mese inerti mentre l'Uomo, che era con le spalle al muro, ha iniziato tenacemente a riprendersi il terreno perduto metro dopo metro.
Ed ora, in extremis, dopo aver assistito indifferenti ( evidentemente la carne di libico deve valere un decimillesimo di quella di un miliziano di Hamas ) alla controffensiva a colpi di cannone del Nostro Ex Amico, ci inventiamo una no fly zone con annesse missioni di soppressione delle difese aere a colpi di cruise e di supporto aereo ravvicinato anticarro.
Simpatica la decisione italiana, con l'inchiostro ancora fresco sullo scandaloso trattato di amicizia italo libica, La Russa oggi inizia a far bombardare la Libia dai nostri aerei senza uno straccio di voto parlamentare ...
Vabbè, ci siamo lavati le coscienze impedendo un ennesimo bagno di sangue a Bengasi.
Ed ora?
Che si fa?
Nel caso ve lo chiedeste: no, le aeronautiche alleate, GB FR ed ITA, non hanno la potenza di fuoco per sostenere operazioni a lungo termine:
ci mancano le munizioni: noi mica siamo l'USAF che ha migliaia di missili e bombe nei magazzini. Noi possiamo tirare avanti qualche settimana, non di più.
E se gli amici Cirenaici non riescono, come sembra piuttosto probabile a breve, a riprendere l'iniziativa sul terreno ci troviamo di fronte ad un potenziale incubo con una Libia in guerra civile e l'Europa coinvolta probabilmente anche in operazioni a terra.
Il tempo non gioca a nostro favore.
Già Cina, Germania ( dico Germania ) e Russia si sono smarcate.
I Francesi sono così splendidamente interventisti da rendere palese il desiderio del loro presidente di cogliere due piccioni con una fava: distrarre l'opinione pubblica interna con una bella guerricciola e sostituire la flebile influenza italiana sul petrolio libico...
Gli americani, poi, sono schizofrenici più che mai. Nel Golfo parole, il Libia missili.
Quindi?
Cari compagni, evitiamo di dar fiato alla bocca sbracciandoci sull'articolo 11 e compagnia bella: La Russa ed accoliti se ne fottono e mentre scrivo è possibile che un nostro Tornado stia lanciando missili antiradar contro le batterie di SAM libici.
Il tutto senza nessuna decisione parlamentare e neppure cinque minuti di conferenza stampa del Premier.
Tra parentesi, l'aver taciuto su un mese di massacri al di là del mare ci dovrebbe suggerire decenza, chi ha taciuto per un mese farebbe meglio a continuare a tacere su quello che sta succedendo oggi.
Però credo sia evidente che l'unico obiettivo da perseguire sia il rovesciamento del Colonnello e la creazione di uno stato libico unito il più possibile libero e democratico.
E' interesse nostro, è interesse delle persone che vivono in Libia.
Quindi, almeno per la legge dei grandi numeri, dopo una caterva di decisioni sballate, cerchiamo di azzeccarne un paio di buone.
E' meglio.
PS: ovviamente, agire in maniera contraria alle dichiarazioni ed intenzioni dei leghisti è un buon sintomo di essere su una via se non del tutto giusta almeno non troppo sbagliata.
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