24 novembre 2011

Diritti e doveri o piuttosto Autorità e Responsabilità?

In Italia si sente parlare spesso dell'eterna guerra tra diritti e doveri di ciascuno.
Inizio a pensare che sia un confronto sterile nell'ottica di gestire la crisi del sistema, almeno a certi livelli.
Mi perdoni Heinlein se, magari, storpio il suo pensiero, ma sono sempre più propenso, invece, a considerare come prioritario concentrarsi sulla dualità autorità - responsabilità.
Esempio spicciolo: chi è responsabile per la chiusura di Termini Imerese e le sue conseguenze?
Responsabilità zero ed autorità intesa come arbitrio. Ecco l'Italia del tempo presente. Diritti, doveri, forse ci dobbiamo pensare dopo, forse prima serve che le persone possano fare quel che dovrebbero e debbano assumersi la Responsabilità di quel che fanno.

Spread

Adesso che anche i bund tedeschi sono in crisi, per quelli lo Spread con chi lo misureremo?
Kenz dice "Con l'Impero Klingon!" 
Giustamente.
Magari qualcuno si renderà conto che il problema è europeo.
Che l'attacco speculativo è all'euro e non al singolo stato canaglia.
E che la soluzione potrebbe anche passare dal rafforzamento dell'Europa in senso economico e politico:
se ci vogliono morti, sopravviviamo.
Se ci vogliono deboli, rafforziamoci.
Se ci vogliono separati, uniamoci.

In anticipo sul tuo stupore

15 novembre 2011

La Bomba degli Ayatollah: fine del problema Palestinese

Lo so, dovrei occuparmi di Spread e cronache del giorno dopo.
Ma cosa credete che siccome ora abbiamo un governo appena presentabile il peggio sia alle spalle? Forse i peggiori danni sono stati fatti, ma il loro effetto rimane e ce li dobbiamo sciroppare.
Invece credo sia di gran lunga più importante occuparsi di possibili cronache del dopobomba.
La Bomba degli Ayatollah.
Premessa: sono contrario ad un attacco preventivo alle installazioni nucleari iraniane.
Per motivi irrazionali.
Dentro di me qualcosa si oppone con tutte le forze.
Nonostante il fatto che io sappia le implicazioni del completamento del programma nucleare iraniano.
L'Orrore.



"Leggere Lolita a Teheran", non un qualsivoglia rapproto di agenzie di intelligence contiene sufficienti informazioni per rendere di probabile realizzazione l'affermazione:
"Se il regime teocratico degli Ayatollah Sciiti otterrà l'arma nucleare la userà contro  Israele. 
E la Palestina sunnita."
L'Atomica Iraniana è quasi certamente sinonimo di distruzione definitiva della Palestina.
Non solo di Israele.
Non c'è ragione per l'Iran di dotarsi di un arsenale atomico se non per usarlo contro Israele.
Vi sono altri stati islamici di cui si è vociferato che dispongano della Bomba, Arabia Saudita in primis.
Esiste il Pakistan, potenza nucleare.
Nessuno suscita in me più preoccupazioni dell'Iran.
Ripeto: non scrivo queste parole in base a 'rapporti' dell'Intelligence Occidentale o in base al recentissimo rapporto IAEA, sulla carta di estrazione indipendente.
Il problema non è a che punto sia l'Iran, il problema è che l'Iran è guidato da una teocrazia sostenuta da una base di giovani Basiji poveri e fanatici che hanno avuto ragione degli ultimi sommovimenti democratici.
Il problema è che quello che sembra fantascienza, nelle parole di Azar Nafisi, è tragica e quotidiana realtà.
Il problema è che la leadership religiosa sciita non ha gran stima della popolazione palestinese sunnita, sperticandosi in maledizioni contro il Piccolo Satana ed attestati di solidarietà spicciola ma disprezzando in privato gli eretici tanto deboli da non aver saputo schiacciare gli ebrei nel '47.
Il problema è che costoro credono.
Credono che lo sterminio degli ebrei d'israele sia cosa buona e giusta.
E lo dicono in pubblico da tempo.
Anche all'Onu.
D'altro canto Israele ha le sue cento bombe.
Suggerisco vivamente di leggere l'articolo di Wikipedia che ho appena linkato.
Ma, come disse un vecchio generale israeliano, l'arsenale nucleare di Israele è inutile: può essere usato o troppo presto ( quando Israele non è ancora minacciato a morte in maniera palese agli occhi dell'opinione pubblica mondiale ) o troppo tardi, quando, cioè, della Palestina / Israele non siano rimaste che ceneri radioattive e quindi come sterile e sanguinosa ritorsione post mortem.
Concordo con chi è contrario ad attaccare l'Iran, per ragioni evidenti ed ovvie che ritengo inutile spiegare a chi non le colga d'istinto.
Ma segnalo contemporaneamente che se l'Iran raggiunge lo status di potenza nucleare ce ne pentiremo tutti assai amaramente e la questione palestinese sarà risolta dagli Ayatollah in stile Antico Testamento.


PS:


l'immagine rappresenta gli effetti di una detonazione nucleare su Gerusalemme, al netto del fallout, che renderebbe inabitabile anche tutta la Cisgiordania.
Tanto per restare sul concreto.

12 novembre 2011

11 novembre 2011

il baratro

Il Baratro non è il default.
Quello è una catastrofe.
Una catastrofe fa danni e vittime, ma lascia sempre sopravvissuti.
Il Baratro è la fine della Democrazia.
L'avvento di un feudalesimo bancario.
La BCE al potere significa semplicemente le banche al comando.
Non significa risanamento, crescita, rinnovamento culturale per la costruzione di un'economia sostenibile.
Certo, è necessario prendere atto che anche per il ricco Occidente la pacchia è finita.
Sono necessarie riforme e provvedimenti inizialmente impopolari.
Ma che siano i cittadini a scegliere chi deve condurci nella valle di lacrime.
Soffocato dalle incombenze lavorative, non ho avuto modo di esprimere chiaramente il mio pensiero fino ad ora:
NO assoluto ad un governo con il PDL.
Si vuole fare la transizione? Sia pure se transizione significa legge elettorale da farsi in 3 settimane con annesse misure d'emergenza. Ma poi alle urne.
E questo solo come misura di compromesso estremo.
Io credo che il PD, nella figura di Bersani, possa e debba, finalmente, liberarsi dalle fasce infantili e crescere:
rompa col passato, Bersani:
Faccia Primarie libere e aperte di collegio elettorale per la scelta dei candidati al Parlamento in modo da poter andare al voto anche col porcellum schiantando così, con questa mossa di apertura democratica, le giuste diffidenze della Società Civile, che non sarà migliore del Partito Democratico che critica, ma ha tutto il diritto alla diffidenza.
Basta scilipoti nelle nostre liste.
Perchè se un governo PDPDL tranquillizza i mercati manda in paranoia i cittadini consapevoli che quel governo è strategicamente determinato a fare gli interessi delle banche e non del Paese.
Sacrifici?
Sì, ma decisi da un governo responsabile di fronte ai suoi elettori.
No all'abbraccio mortale del PDL:
diventiamo il PD che saremmo già dovuti essere.

7 novembre 2011

Prossima Fermata: Italia!

Quello che succederà domani ha una sua importanza.
Ma ritengo che abbia maggiore importanza quello che succederà il Giorno Dopo.
Io non credo che sia interesse del Paese arrivare a nuove elezioni dopo un logorante periodo interlocutorio.
In cui, magari, Lega Nord e nucleo duro del PDL possano costruirsi un alibi a cui i sono sicuro che un sacco di gente sarà felice di credere.
No, no: elezioni subito.
E, dato che è impensabile che la Legge Elettorale venga convenientemente modificata per tempo da questo Parlamento, meglio le Elezioni col porcellum, purchè...
Purchè il PD, accogliendo la proposta di Civati, dia un segno concreto e pesante di rinnovamento effettuando delle primarie aperte di collegio per la scelta dei candidati:
La Destra ha imposto il Porcellum?
Il PD restituisca ai cittadini la possibilità di scegliersi i rappresentanti anche al di là della vigente legge elettorale.
Dia concretamente questo segnale da tanti e da troppo tempo atteso.
Primarie di Circoscrizione Elettorale per la scelta dei candidati.
Prima è meglio è.

5 novembre 2011

Rendersi conto, a step.

Mi sto rendendo conto, con crescente imbarazzo e frustrazione, di star vivendo i perniciosi effetti della parte televisiva della mia infanzia.
Uno fa tanto per farsi una cultura musicale, ascolta Radio Tre, se ne sta a guardare l'orizzonte dalla finestra accompagnato da Bach.
Poi, mentre va a gettare l'immondizia, si scopre a canticchiare il motivetto di una pubblicità di Bim Bum Bam.
Esci dal mio corpo, stramaledetta sigla del mulino bianco, voglio far spazio nella mia mente, non dico a Pergolesi,  ma almeno ai Gogol Bordello!!!

PS: 19Q4 è di imminente uscita e mi sono appena reso conto di non aver avuto il tempo di prenotarlo...

3 novembre 2011

Debian 6.0.3 su HP Probook 6540b: una recensione

Lo ammetto.
Ho sempre considerato Debian un sistema operativo da cui tenermi religiosamente alla larga. Stabile, leggero, efficiente,ieraticamente arretrato.
Sì, arretrato:
E non funziona questo e non ha ancora quello, ma come, che kernel ha? E come sarebbe a dire che firefox e thunderbird sono ( rimarchiati ) ancora alla versione 3? 
Insomma, mi sono sempre detto: è la mamma di ubuntu, massimo rispetto, ma perchè dovrei avere gli stessi software di ubuntu 10.04 a fine 2011?
Però, come dire, dopo il Linux Day in cui ho potuto apprezzare all'opera un Notebook Debian perfettamente configurato mi sono detto che avrei potuto tentare.
In effetti, grazie alla presenza in archivio di un SSD da 64 GB proveniente dalla fallita prima installazione di Ubuntu 11.10 sul PC desktop, ho avuto l'occasione di installare Debian in tutta sicurezza, cioè conservando sul disco tradizionale da 500 GB l'installazione esistente di Ubuntu. "Se non mi piace rimetto il disco originale nel Notebook e non se ne parla più".
Vi anticipo che il disco da 500 GB è, ora, incellofanato nella sua bustina antistatica originale a prendersi un po' di riposo in un cassetto.
Al primo tentativo le cose non sono andate troppo bene.
Imposto l' LVM cifrato in fase di partizionamento del disco, ci mette un'infinità a formattarlo e, al riavvio, con orrore, la bestiolina si pianta praticamente all'istante.
Riprovo senza LVM e questa volta va tutto liscio.
Installo il pacchetto .deb contenente il firmware della scheda wireless che mi è stato segnalato come mancante in fase di installazione, peccato per il bluetooth che non ne vuol proprio sapere di funzionare, ma confesso di aver dedicato alla faccenda tipo 40 secondi, dato che non lo uso l'ho disabilitato da BIOS e la prossima volta si pensa.
All'avvio ho un dilemma: piallare via tutto il software inutile / obsoleto che Debian 6.0.3 porta con se? Mi riferisco a Iceweasel, Epiphany, Rithmbox, Totem, Empathy, Evolution ed Openoffice.
Il guaio è che da synaptic sembra che questa pulizia si porti via i pacchetti fondamentali del desktop di Gnome.
So che sono dei metapacchetti, non indispensabili, ma fa sempre una certa impressione tirarli via.
Ho incrociato le dita e mi sono ritrovato più leggero dopo il riavvio.
Ho scaricato l'ultima libreoffice che è andata al suo posto con un bel dpkg -i *.deb effettutato con utenza root mediante terminale nella cartella in cui avevo scompattato l'archivio scaricato, installato Chrome, sostituito Evolution con Thunderbird 7 ( il che mi ha consentito di importare posta, rubrica, estensioni e settaggi dalla precedente installazione con un banale copia - incolla della cartella /home/angelo/.thunderbird) e ho piazzato VLC come unico lettore multimediale del notebook.
Ho pure installato Firefox 7 per scopi di test e didattici.
Il resto della configurazione qualche problema me l'ha dato.
In particolare Truecrypt.
Di installare si installa facilmente, ( al peggio ricordatevi che potete installarlo 'a mano' copiando le sue sottocartelle in /usr e /bin ) ma il maledetto non ne vuol sapere di funzionare coi permessi di root. Ossia, lo lancio, chiedo di creare una partizione cifrata ( o di montarne una già creata ) ma la password di root non basta. Sono stato costretto ad abilitare il sudo sulla mia utenza normale.
Il guaio più serio, però, è stato far funzionare la stampante: un' HP  Laserjet Pro M1212nf. Il problema è nel pacchetto HPLIP che, per motivi misteriosi e non conoscibili alla volgare massa degli utenti finali, richiede, per funzionare, il download di un 'misterioso' plugin. Per ogni versione di hplip esiste una corrispondente versione del plugin.
Il mistero è non tanto nel perchè sia 'scomodo' reperire le varie versioni di hplip, ma sulla quasi impossibilità di reperire il plugin corrispondente.
Per esempio: per installare la stampante sotto Ubuntu è necessario installare ( non dal software center ) la versione 3.11.10 di hplip e sbattersi sul web alla ricerca del corrispondente plugin 3.11.10. 
Che NON è scaricato assieme al pacchetto.
Ma chi l'ha progettato il sito http://hplipopensource.com/ , il ministero dell'istruzione?
Vabbè.
Il Peggio è con Debian.
La versione di Hplip presente nei reposytories sarà buona per qualche stampante ad aghi.
L'installazione della 3.11.10 fallisce causa dipendenze non soddisfatte ( ma quali? Gosh, l'installer di HP sembra scritto per windows e non scrive un tubo da nessuna parte ). Così passo un certo tempo a cercare una versione che si installi  ( 3.10.6 ) e un certo tempo elevato al cubo a reperire il relativo plugin 3.10.6.
Dopodichè tutto si mette magicamente a funzionare. Che la HP non riesca ad investire 500 Mb di spazio web per conservare le varie versioni di hplip e relativi plugin è praticamente uno scandalo.
Per fortuna il resto è andato via liscio. Skype, pidgin, Eclipse, SDK Android ( questi ultimi due importati anch'essi con un bel copiaincolla dalla home dell'installazione di Ubuntu ), java 7, va tutto a meraviglia.
Nessun problema per vpn ed altre amene utilità di sistema.
Se non che...
Per 3 di numero 3 volte il mio notebook si è spento di botto.
E' roba di kernel, sicuramente, il messaggio sul log è chiaro:

 kernel: [ 70.616563] general protection fault: 0000 [#2] SMP

ma, ad ora, non sono ancora riuscito a risolvere ( in verità non sono proprio riuscito ad affrontare per ragioni di tempo ) il problema.
Per il resto una favola:
parte in pochi secondi, i documenti di libreoffice in due secondi netti, il monitor esterno ed il videoproiettore sono stati riconosciuti all'istante ( alla faccia della scheda video radeon 4500 ) e non ho avuto alcuna difficoltà ad impostare il mouse Logitech Performance MX. 
Insomma, problema dello spegnimento a parte, sono soddisfattissimo.
E non solo per la velocità del sistema, ma per la sua flessibilità nel venire incontro alle mie necessità lavorative.
Debian è davvero IL sistema operativo universale.
Con pochi sforzi sono riuscito ad installarci su software aggiornato alle ultime versioni.
Devo ancora capire come funzionano i suoi repo del software, evidentemente Debian NON è una Ubuntu spartana e richiede uno studio approfondito delle sue funzioni più avanzate: già mi ci sto divertendo.
Lo consiglierei ad un neofita? E perchè no?
Dopotutto, da qualche parte bisogna pur incominciare.