31 gennaio 2025

Lucania '61


Lucania 61 Primo Pannello

Lucania 61 Secondo Pannello

Lucania 61 Terzo Pannello

Ho usato il dipinto Lucania '61 di Carlo Levi in un'attività scout.

E sì, non andiamo solo in calzoni corti d'inverno a infangarci nei boschi.

Questo dipinto è la base della mia scelta Politica e ricordo ancora quando mia madre me ne spiegò il significato. Mi sembra che in Basilicata sia rimasto tutto uguale. Di sicuro gli intellettuali che guardano dalla finestra in alto a destra,  slegati dalla realtà. Purtroppo, non c'è nessun Rocco Scotellaro che parla ai contadini. Non perché manchino i Rocco Scotellaro, ma perché i "contadini " sono, ormai, dalla parte dei potenti.

27 gennaio 2025

La giornata della memoria è inutile quando è cronaca alla fine della Tregua

antisemitismo contro Liliana Segre

 

Perché fare memoria del passato mentre lo si sta rivivendo?

Sono stato molto indeciso tra tacere, ricordare senza nessun riferimento alla catastrofe in corso, testimoniare che quel che è stato lo si progetta di nuovo oggi.

La deriva antisemita è diventata tempesta il 7 Ottobre 2023 e ora l'Italia del 2025 non è molto diversa da quella degli anni '40 del secolo scorso.

L'antisemitismo delle sinistre occidentali è una catastrofe orrenda per gli ebrei, ma pure per chi deve vivere accanto a 'sta gente non è mica facile.

Trump è una bella seccatura ma scoprire che una persona che stim(av)i approva Hamas anche solo all'1% è  molto peggio. 

Egoisticamente, perché a voglia a cianciare di diritti, eguaglianza e progresso se si facilitano gli stupratori omofobi e misogini che assediano la suicida Europa.

Scriveva bene, Primo Levi, dando un seguito al suo "Se questo è un uomo".

La Tregua, chiamò quel libro.

Perché è evidente che di Tregua si è trattata.

E la Tregua è finita.

Festeggiate, oggi, come avete approvato il  7 Ottobre. 

Fate miglior figura.

E dato che ho sempre fatto memoria dell'Olocausto, ne vedo oggi le nuove solide fondamenta nascere nello stesso popolo delle leggi razziali del 1938.


25 gennaio 2025

Caproni Ca.314: surrogato.

 

















Oggi vi presento un surrogato di ricognitore, caccia pesante, aereo d'assalto e aerosilurante: il Caproni Ca.314.

Un aereo da addestramento, ricognizione ed attacco al suolo di cui non sono riuscito a ricostruire esattamente le vere capacità operative.

Venne considerato 'non adatto' ai compiti di prima linea anche a causa di una gran quantità di incidenti catastrofici.

Insomma, un'altra perla della Regia Aeronautica che non sarebbe mai dovuto entrare in servizio se non come addestratore e solo dopo aver risolto i problemi tecnici.

Fu esportato in Svezia (nota di colore: gli aerei italiani esportati all'estero e usati dai finlandesi, ad esempio, ottennero risultati migliori degli stessi usati in Patria...)

Almeno il kit italeri, per quanto antiquato, è stato divertente da assemblare.

6 gennaio 2025

Trentaquattromilanovantacinque. Pagine

 




Trentaquattromilanovantacinque pagine.

Secondo il mio registro queste sono le pagine da me lette nel 2024 tra ebook, audiolibri e libri cartacei.

E' stato l'anno di Camilla Lackberg per quantità di libri letti di questa autrice: ben 13. Quasi tutto il ciclo de I delitti di Fjallbäcka.

E' una serie di gialli carina, eh. Mi sono affezionato ai personaggi più che alla scrittura e, come dire, un romanzo tira l'altro. 

Ma ci sono molti altri libri degni di nota.

Peter Hamilton e il ciclo del Commonwealth: un autore che mi ricorda Asimov per grandiosità.

Poi Eugenio Corti, col suo Cavallo Rosso: il Vita e Destino italiano.

Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow, di Gabrielle Zevin: sorprendente e denso di nostalgia.

I bellissimi quaderni giapponesi di Igort

E il profetico Diario di Berlino di William Shirer.

Beh, per il 2025 ho intenzione di... leggere di meno e scrivere di più.

In qualche modo la storia di Marta deve venire alla luce e penso sia arrivato il momento di fare ogni sforzo per completarla e pubblicarla.

Ma eccoli qua i miei libri del 2024...

TITOLO AUTORE

L'anno di Don Camillo Guareschi Giovannino

Il Cavallo Rosso Corti Eugenio

Le artiglierie contraerei dell'esercito italiano Cappellano Filippo

Terra Silenziosa Goulson Dave

Kalashnikov Carretta Luigi

Tutti i particolari in cronaca Manzini Antonio

L'alto comando tedesco Asprey Robert

Loops Pozzi, Macellari

I Carri Armati di Hitler McNab Chris

Un gioco infame: la banda della uno bianca Polidoro Massimo

L'Anomalia Le Tellier Hervé

I Cannoni d'Agosto Tuchman Barbara

La caccia dell'aviazione dell'esercito imperiale giapponese Galbiati Fabio

L'orizzonte della notte Carofiglio Gianrico

Diario di Berlino Shirer William

Sepolcro in Agguato Rowling J.K.

Medicina da Mangiare Berrono Franco

La linea dell'orizzonte Della Puppa Matteuzzi Saresin

Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow Zevin Gabrielle

I quattro giorni di Alice Kim Lee Ji-min

Dune Herbert Frank

La misura della felicità Zevin Gabrielle

La Luce delle Stelle Troisi Licia

Mitsubishi A6M Zero Galbiati Fabio

Misterioso omicidio a Tokyo Honda Tetsuya

L'Elenco Telefonico di Atlantide Avoledo Tullio

L'Assiro Guild Nicholas

La Guerra dello Yom Kippur Dunstan Simon

Ninive Guild Nicholas

Il Raid di Entebbe Dunstan Simon

Nuclear War: A Scenario Jacobsen Annie

La Principessa di Ghiaccio Lackberg Camilla

Così triste cadere in battaglia Kakehashi Kumiko

Il Predicatore Lackberg Camilla

I Giorni del Potere McCullough Colleen

Comma 22 Heller Joseph

You like it darker. Salto nel buio King Stephen

NYPD Stewart Jules

Quando muori resta a me Zerocalcare

Lo scalpellino Lackberg Camilla

I Giorni della Gloria McCullogh Colleen

Ducks due anni nelle sabbie bituminose Beaton Kate

I Diavoli di Tokyo Ovest Scotti Tommaso

la solitudine del cielo Salter James

Il Nido del Falco Fiori Antonio

Incrociatori Leggeri classe Duca degli Abruzzi Cosentino, De Toro

L'uccello del Malaugurio Lackberg Camilla

Cuore Nero Avallone Silvia

Il bambino segreto Lackberg Camilla

Il diritto dei lupi De Bellis, Fiorillo

Il Cimitero del Mare Nore Aslak

Trashed Backderf Derf

Le guerre di Lucas Roche Hopman

Operazione Overlord Carretta Vitali Hirst

Piranha Yoshihiro Tatsumi

M113 Cappellan, Esposito, Guglielmi

Il codice dell'illusionista Lackberg Camilla

La Setta Lackberg Camilla

La Prima Vittoria Basset James

Il miraggio Lackberg Camilla

Il Giappone moderno dall'Ottocento al 1945 Revelant Andrea

La ragazza dei sette nomi Lee Hyeonseo

Le autoblindo tedesche Guglielmi, Pieri

Il Giappone Contemporaneo Revelant Andrea

La sirena Lackberg Camilla

Eisenhower gli anni della Guerra Eisenhower David

Lckheed P-38 Lightning Caliaro Luigino

Tattiche della fanteria nella Seconda Guerra Mondiale Bull, Rottman

L'esercito italiano nella seconda guerra mondiale Jowett Philippe

Tenui Bagliori Murasaki Yamada

Il Senso di una Fine Barnes Julian

Il Guardiano del Faro Lackberg Camilla

La 15th air force dell'USAAF Galbiati Fabio

Pandora Hamilton Peter

Il segreto degli angeli Lackberg Camilla

Quaderni Giapponesi Un viaggio nell'impero dei segni Igort

Quaderni Giapponesi il vagabondo dei manga Igort

Il Domatore di Leoni Lackberg Camilla

Sottomarini classe ALFA Carretta, Cosentino

Quaderni giapponesi moga mobo mostri Igort

Judas Unchained Hamilton Peter

La Strega Lackberg Camilla












25 dicembre 2024

Tornare Bambini? No: diventarlo.

 



Ho ritrovato questa macchinina tra la roba accatastata in tavernetta.

Roba di quarant'anni fa ed oltre.

Cos'è il Natale se non la consapevolezza che per tutti noi è possibile un ritorno alla pura gioia dell'Infanzia?

Per chi ha il dono della Fede questa sensazione è il più bello dei regali di Natale.

Le bambine che cantano nell'altra stanza portano già oggi la gioia che ci aspetta oltre l'Infinito.

22 dicembre 2024

la Vedova Nera e le carote fasciste












E' vero: sembra un P-38 dopo le feste di Natale.

Invece si chiama P-61 ed è un caccia notturno pesante americano della Seconda Guerra Mondiale.

Non ne furono costruiti tantissimi, poco più di 700: la produzione mensile media dei modelli di aereo USA più diffusi.

Non ebbe larghissimo impiego durante la guerra ma fu la base per i successivi sviluppi tecnologici che portarono ai primi caccia ogni tempo.

Era armato con 4 cannoni da 20mm e con 4 mitragliatrici in torretta telecomandata che poteva anche essere controllata in maniera assistita dal radar. 

La guerra aerea notturna richiese ingenti sforzi tecnologici da parte di tutti i contendenti. Beh, quasi... 

Mentre tedeschi, inglesi ed americani si affrontarono anche nel campo dei radar, contromisure elettroniche ed avionica, la fascistissima Regia Aeronautica distribuiva tante carote fresche ai pochi piloti di caccia notturni italiani. 

Si sa, le carote fanno bene alla vista, no? 

A che ci servivano radar, intercettori specializzati nel volo notturno e rete di difesa aerea? 

I fascisti ne posso fare a meno, no? 

Il modellino è stato un po' al di sotto delle aspettative per essere un Airfix, pazienza. 

Luce di Betlemme: Speranza Non Simbolo.


 

Io ho perso da tempo la fede nei simboli. La Luce di Betlemme non fa eccezione. La Pace richiede fatica, comprensione della complessità, lungimiranza. E qualche lettura di Storia: sapere come è nato il nostro mondo dalla Seconda Guerra Mondiale è proprio il minimo per capire il da farsi.

Ma serve anche la consapevolezza che si può porgere solo la propria "altra guancia", non quella altrui. Però, una giovane Capo mi ha ricordato che la Luce di Betlemme non è solo un simbolo astratto, ma luce di Speranza.

E non ho perso la fede nella Speranza.

E pomeriggi di scautismo come quella di ieri sono piene di Speranza.

Grazie Mi.



18 dicembre 2024

5 Anni di Proposta Educativa




La Redazione di Proposta Educativa di cui ho fatto parte ha concluso il suo mandato durato dal 2019 al 2024.

Con la pubblicazione dell'ultimo numero sul portale cede il passo ad una nuova compagine.

E anche questa è fatta!

Tutto è cominciato con questo post.

Non è che fece scalpore, eh, però è uno dei più letti del blog.

A quanto pare, l'argomento stuzzica ancor oggi.

A me sembra chiarissimo, tanto è vero che mi sono sentito in diritto di scriverne.

Ma non divaghiamo.

Il post è stato letto da qualcuno che ne ha parlato bene a qualcun altro.

Proprio mentre stavo meditando di prendermi una pausa dal Servizio.

Dopo 4 anni di coccinelle avevo accettato di buon grado di passare in Reparto ma, a posteriori, posso dire di aver fatto il passo più lungo della gamba. 

Ah, di divertente è stato divertente eh, ma ancor meno sostenibile delle coccinelle.

Quindi, quel giorno, me ne stavo sul sagrato della Chiesa a dire ai Capi Gruppo che avevo bisogno di un pit stop alla fine di 5 anni di Servizio in cui, tra l'altro, mi ero sposato, avevo comprato casa ed era nata la mia figlia maggiore.

Quello stesso pomeriggio ricevetti la prima telefonata, chiamiamolo così, del processo di reclutamento.

Guarda caso...

E poi ricordo il primo treno per Milano, i tunnel della metropolitana fino a sbucare, con un po' di fiatone, nella Cappella della sede AGESCI della Lombardia dove riposano Baden e Kelly.




E poi Servizio.

Tanto, bellissimo, avvincente e faticoso.

Quattro numeri all'anno per cinque anni.

Anni di conoscenza, incontri, viaggi, meningi spremute e dita sporche d'inchiostro per prendere appunti.

Momenti di spiritualità e fratellanza altissimi.

Studio, documentazione, esercizio.

Anni in cui qualcuno, con pazienza, mi ha insegnato a scrivere meglio.

Ma non è stato tutto rose e fiori. 

Lungo la Strada ci ha lasciato Martino Poda che è tornato alla casa del Padre prendendo, troppo presto, una scorciatoia terribile.

La piccola comunità, di fatto famiglia, che si è formata tra le pagine della rivista è qualcosa che durerà per sempre.

Ieri, mentre pubblicavo sul portale di PE l'ultimo numero della rivista, mi sono sentito parte di un bene concreto e ben poco letterario.

Quello che nasce dalle case lì dove la rivista cartacea viene anche dimenticata.

E ho visto le copie di PE sui mobiletti del bagno, sui comodini, usate come rivestimento dei portafrutta, abbandonate tra le bollette sul mobile dell'ingresso.

Le ho viste lette, le ho viste negli zaini e nelle borse di Capi di tutte le età.

Ho visto quelle riviste testimoni mute delle vite di decine di migliaia di sorelle e fratelli unici ma impegnati nello stesso strenuo Servizio.

So che qualcuna delle mie parole scritte è stata utile, è stata formativa.

Ma mi interessano di più quelle mute, quelle mai lette, quelle che sono lì, proprio ora, nelle case di chi non la pensa come me ma combatte con me per lasciare il mondo un po' migliore.

Eccole, le mie, le nostre parole, lì nelle stesse stanze di Persone che non si arrendono al dolore dei bambini, alla solitudine degli adolescenti, alla rabbia dei giovani.

E che sanno andare oltre la Speranza, perché sanno, in cuor loro, che il Paradiso può e deve essere qua perché già esiste nelle nostre sedi, nei nostri Campi Scout.

Questo è l'indice dei miei articoli: 

202001 - https://pe.agesci.it/articolo/fedeli-e-imperfetti/

202004 - https://pe.agesci.it/articolo/perche-laltro-fa-paura/

202005 - https://pe.agesci.it/articolo/grattacapi-ambientali/

202007 - https://pe.agesci.it/scoutismo-e-software-libero-a-che-punto-siamo/

202009 - https://pe.agesci.it/articolo/paura-e-speranza-nello-stesso-zaino/

202012 - https://pe.agesci.it/articolo/fratelli-tutti-il-sogno-di-papa-francesco/

202105 - https://pe.agesci.it/articolo/i-testimoni-della-porta-accanto/

202105 - https://pe.agesci.it/articolo/essere-forti-per-essere-utili/

202109 - https://pe.agesci.it/articolo/noi-capi-siamo-pronti/

202201 - https://pe.agesci.it/articolo/benvenuti-al-nord-e-anche-al-sud/

202201 - https://pe.agesci.it/articolo/una-cosa-ben-fatta-ci-siamo-fatti-in-tre/

202201 - https://pe.agesci.it/articolo/contaminarsi/

202202 - https://pe.agesci.it/articolo/come-stai/

202202 - https://pe.agesci.it/articolo/2-salute-e-forza-fisica/

202203 - https://pe.agesci.it/articolo/quel-rumore-di-sottofondo/

202203 - https://pe.agesci.it/articolo/essere-forti-per-un-futuro-migliore/

202204 - https://pe.agesci.it/articolo/la-pedagogia-dellesempio/

202301 - https://pe.agesci.it/articolo/iniziazione-cristiana-si-puo-fare/

202302 - https://pe.agesci.it/articolo/parlare-col-cuore/

202302 - https://pe.agesci.it/articolo/impigliati-nella-rete-senza-saperlo/

202303 - https://pe.agesci.it/articolo/relazioni-lunghe-una-vita/

202401 - https://pe.agesci.it/articolo/un-attimo-di-per-sempre/

202402 - https://pe.agesci.it/articolo/felicita-pura/

202403 - https://pe.agesci.it/articolo/in-che-senso-una-biblioteca/

202403 - https://pe.agesci.it/articolo/mo-sei-ecologico/

202404 - https://pe.agesci.it/articolo/lirripetibile-da-ripetere-per-sempre/


Non ringrazierò abbastanza Laura e la Redazione di Pe per questi anni di crescita, amicizia, fratellanza.

L'esperienza nella redazione di Proposta Educativa è stata forte, intensa, indimenticabile.

Ma Proposta Educativa la leggevo anche prima e continuerò a leggerla ancora perché è uno strumento fondamentale nella formazione permanente dei Capi.

E concludo con un piccolo pezzo che non è stato pubblicato sul portale, penso che sia il degno finale di una grande avventura:


ESSERE SPERANZA 

È vero: al voga finale di Arena24 non potevamo metterci tutti in cerchio, ma scommetto che ognuno di noi, lì, si sia sentito parte di un immenso cerchio azzurro. Io mi sono sentito anche parte di un immenso circolo virtuoso. Sono andato in Route colmo di speranze, figlie della somma dei miei anni di servizio.

Sono tornato dalla Route con i frutti di quelle speranze davanti agli occhi e tanta felicità nel cuore. Perché adesso so: non ho più bisogno di credere. So che la nostra fraternità è concreta, vitale e porta il centuplo di felicità in ciascuno di noi pronto a servire. 

L’ho visto: io c’ero. Ci sono. E ci sarò. Perché è nel mio (e nostro) servizio che tutto si genera di nuovo. Perché anche nelle coccinelle che magari dimenticheranno il mio nome, io vedo già le capo di domani, testimoni di una felicità che viene da lontano, piccolo seme di una felicità eterna che è alla portata di ogni essere umano.





Buona Strada alla Nuova Redazione, non vedo l'ora di leggervi!





16 dicembre 2024

Su-34, l'angelo della morte (che non ha salvato Assad)

Il bene e il male











Alla fine ho ceduto e ho ricominciato a fare modellini di quell'organizzazione criminale che è lo stato russo.

Il male va documentato a futura memoria.

Comunque, il Sukhoi Su-34 Fullback è un grosso bimotore biposto derivato dalla grande e prolifica famiglia dei Su-27 Flanker.

Successore del Su-24, sulla carta ha tutte le virtù: carico bellico impressionante, prestazioni da caccia in un aereo destinato a fare da bombardiere, avionica completa,  capacità teorica di farsi largo tra gli intercettori nemici combattendo e anche un bell'aspetto elegante che non guasta mai anche nella falce di Sorella Morte.

In pratica, è un prodotto 100% russo dell'era Putin.

Su circa 160 costruiti, una trentina sono andati persi nella guerra contro l'Ucraina. Un po' tantini visto la modalità di impiego e l'assenza di qualsivoglia opposizione aerea: non sono stato certo usati per attacchi in profondità con bombe a guida laser su obiettivi difesi da intercettori E contraerea.

Non è di certo l'equivalente russo dell'italico CR-42 Falco, ma non è nemmeno la super Wunderwaffen arma letale spacciata come tale dalla propaganda di Putin.

Ha prolungato l'agonia del regime siriano anticipando sulla Siria i bombardamenti terroristici effettuati poi sull'Ucraina.

Nel silenzio dei puri di cuore nostrani durato una quindicina d'anni mentre il Su-34 era impiegato per dar concretezza al terrore putiniano.

Passerà alla storia come mediocre strumento di morte nelle mani di ancor più mediocri uomini di potere.

E, per una volta, la macchina è migliore dei suoi utilizzatori.