23 luglio 2010

Partecipazione è Democrazia

Francamente,
non ci siamo arruolati per questo.
Mi aspettavo di aver già riempito queste pagine di cronache di iniziative, proposte per la Città, critiche costruttive ed anche di incazzature e strali velenosi, perchè no!
Di analisi su ciò che è ( o non è ) accaduto è pieno il web e la stampa locale, raepetita juvant sed scocciant, diceva il prof G. nei miei anni verdi. Quindi, andiamo oltre.
Ed è un oltre concreto.
Un gruppo di militanti ha deciso di militare, riprendersi il vessillo vacillante di un Partito che sarà evanescente nei risultati di questi giorni, ma che di responsabilità ne ha e di concretissime!!!
Ecco perchè abbiamo, tutti assieme, preparato e diffuso il documento che potete leggere qui sotto, ed abbiamo anche aperto uno spazio di discussione pubblica che trovate qui, libero per il contributo di chi nelle differenze vede occasione di flessibilità e non si arrocca nei feudalismi autoreferenziali dell'eterna divisione a sinistra.




Cari concittadini, care concittadine
desideriamo invitarvi ad aderire e partecipare alla discussione e approfondimento sulla realtà politica, sociale ed economica che investe la Regione Basilicata e le amministrazioni provinciale e
comunale materane. La nostra iniziativa nasce dalla voglia di etica, trasparenza,  innovazione e partecipazione alla vita politica che trabocca dalla società civile e prende spunto dallo Statuto
del Partito ma soprattutto dal Codice Etico, essenza fondamentale dell’operato del Partito stesso:

Le donne e gli uomini che aderiscono al Partito Democratico riconoscono nella Costituzione italiana la fonte primaria delle regole della comunità politica.
Considerano i suoi principi, insieme a quelli sanciti nelle Carte sui diritti umani e sulle libertà fondamentali, il riferimento di un impegno politico al pieno servizio del bene comune, della giustizia sociale, di un modello inclusivo di convivenza.
(…)
Oltre al rispetto doveroso delle leggi, l’adesione al Partito Democratico impegna a comportamenti ispirati ai principi etici contenuti in questo Codice.
(…)
Le donne e gli uomini del Partito Democratico considerano il pluralismo una ricchezza e scelgono il confronto democratico come metodo per ricercare sintesi condivise
(…)
Le donne e gli uomini del Partito Democratico vivono l’impegno politico con responsabilità e, per questo, sentono il dovere di confrontarsi e di dare conto del proprio operato. Promuovono le capacità e le competenze, nella convinzione che (…) queste diano qualità all’azione politica.
Favoriscono la trasparenza dei processi decisionali e la partecipazione democratica nelle forme più inclusive. (…) Le donne e gli uomini del Partito Democratico ispirano il proprio stile politico all’onestà e alla sobrietà. Mantengono con i cittadini un rapporto corretto, senza limitarsi alle scadenze elettorali. Non abusano della loro autorità o carica istituzionale per trarne privilegi; rifiutano una gestione oligarchica o clientelare del potere,  logiche di scambio o pressioni indebite. (…) Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a (...):
rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nel Partito (…) qualora possa configurarsi un conflitto di interessi tale da condizionare i propri comportamenti.
(…)
Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a (...):
adottare e rispettare percorsi decisionali partecipati, trasparnti, motivati, rispettosi del pluralismo di posizioni politiche e culturali esistenti; favorire l’informazione e il coinvolgimento degli aderenti e dei sostenitori nella vita del Partito, evitando che le scelte organizzative producano forme di cristallizzazione interne ed esclusioni, discriminazioni o condizionamenti, e garantendo che gli orientamenti politico-culturali contribuiscano a una libera dialettica interna al Partito;
Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, a ogni tipo di elezione - anche di carattere interno al partito - coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato:
a) emesso decreto che dispone il giudizio;
b) emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione;
c) emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento. (…)
È istituito il Comitato per l’attuazione del Codice etico.
(…) Il Comitato è competente, in particolare, nel:
a) favorire la conoscenza e il rispetto del Codice etico, anche fornendo pareri o chiarimenti sulle sue disposizioni ovvero intervenendo su tutte le questioni interpretative che possano sorgere;
b) esprimere pareri, dal contenuto vincolante, su segnalazioni di inosservanza del Codice etico indirizzate agli organismi di garanzia previsti dallo Statuto.


Dopo l’esito del voto amministrativo il sostegno unitario, da parte della Base del Partito Democratico, al Sindaco Adduce e al gruppo consiliare  è la normalità per un Partito che voglia definirsi tale.
Non ci sono ragioni perché le varie correnti, createsi dopo le primarie che hanno visto Bersani eletto segretario nazionale, continuino ad agire divise, tanto più in un momento economico difficile
per il Paese e più ancora per il nostro territorio.

Vogliamo contribuire affinché incontri fecondi, globali e unificatori coinvolgano associazioni, movimenti e personalità interessate a dare un impulso costruttivo al PD locale, in questo momento in pieno stato confusionale.
L’obiettivo strategico è costruire un PD Materano eticamente vitale, in cui le regole siano forza e non ostacoli e, per arrivarci, abbiamo molto lavoro da fare. L’impegno nel governo comunale, provinciale e regionale è di importanza fondamentale perché lo sviluppo del territorio è la condizione di
successo di ogni ulteriore iniziativa politica.
Nulla di quanto abbiamo raggiunto era scontato, ma soprattutto nulla di quanto abbiamo conseguito è assicurato per il futuro se non avremo la forza di proseguire sulla via delle riforme e dell’innovazione.

Gli Amministratori potranno utilizzare a vantaggio della città le nostre proposte, non intendendole come sterile critica o intromissione ma come apporto e affiancamento costruttivo alla risoluzione dei problemi della comunità intera. La ricerca di un percorso in cui le scelte e le decisioni dei partiti si incontrino e convergano con una platea di soggetti più ampia è esattamente ciò che a cui i gruppi dirigenti di partito devono mirare.
Siamo persuasi che occorra innescare, e re-innescare, un processo che investa sul desiderio di
discussione e sulla voglia di partecipazione della nostra gente
.

Senza entusiasmo e senza passione non aiuteremo a crescere il partito “nuovo” di cui abbiamo bisogno. Civogliono fiducia e ottimismo. Doti che non ci mancano.

2 commenti:

  1. Scusami, ma di quale Partito Democratico parli?!?

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  2. Facile:
    di quello che batterà Berlusconi alle elezioni del 2013 se qualcuno si prenderà la briga di costruirlo.
    A meno che Silvio 2019 non ci piaccia davvero così tanto...
    Oppure pensiamo che 5 stelle nel 2013 prenderà il 60% dei voti?
    Tutto può essere ma preferirei ragionare del plausibile...

    RispondiElimina

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