Ho sentito parlare per la prima volta di lui alle scuole elementari.
Già, negli anni 80 del secolo scorso, alle elementari, si parlava anche di Auschwitz.
La Maestra Nicoletti ci raccontò di un sacerdote che si offre al posto di un padre di famiglia (che sopravvisse all'inferno dei lager e dopo la guerra tornò a casa) per scendere nella cella della morte.
Il perchè dovesse morire mi sfuggiva, all'epoca.
Cioè, mi sfuggiva il concetto di qualcuno che ammazzava gente così, tanto per ammazzare.
Quindi, nella mia mente di bambino, quest'uomo che sceglie di morire di fame per salvarne un altro rimase profondamente impressa.
A Padre Kolbe in una giornata come questa di 73 anni fa iniettarono acido fenico nel cuore, dato che le SS avevano deciso di essersi divertite abbastanza in due settimana di agonia.
Ho visitato la cella della fame in cui fu rinchiuso ad Auschwitz nel 1941.
E al momento ritengo semplicemente di doverlo testimoniare.
E' successo.
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