A me è venuta in mente l'Anabasi di Senofonte.
Non subito, a metà.
La prima parte del romanzo è scappata via in un vorticare di pagine cambiate inseguendo il protagonista nel suo percorso di selezione.
E' un romanzo rapidissimo che ti toglie il fiato, scritto in un italiano corretto, mai ambiguo e scorrevole.
E' un romanzo differente dai precedenti, originale nell'impostazione e nell'idea di fondo:
una distopia quasi-apocalittica (le cose si sono messe male ma non così male) in cui le conseguenze con cui fare i conti non sono quelle di una guerra, di una invasione aliena o di una catastrofe ambientale.
No. Sono le conseguenze di una pessimamente gestita rivoluzione pacifint-spirituale.
Troppo buoni hanno pensato di esser diventati gli uomini,troppo distaccati dalle necessità materiali.
E se non c'è più nessuno disposto a lavorare perchè è meglio godersi i gigli dei campi le cose possono andare davvero storte...
Il libro inizia con una fuga che poi si trasforma in una caccia, dove fuggitivo e inseguitore, cacciatore e preda non sono ruoli meramente canonici.
La vera novità di questo romanzo è nella sua inattesa, inaspettata, piega spirituale.
Claudo Vergnani ci ricorda quanto sia pericoloso camminare con la testa all'insù senza guardare dove mettiamo i piedi.
Ma il suo protagonista non può fare a meno di guardare il cielo alle fine delle sue avventure.
Che, poi, questo cielo si trovi nell'umanità più feroce ed emarginata, poco importa.
Gli uomini che vogliono vivere in Pace credono.
Gli altri si lasciano ingannare dai desideri altrui.
Grazie, Claudio, mi hai donato due giorni di adrenalina vegliando con la tua Sentinella.
Alla prossima ...
PS: nota polemica (alla cortese attenzione degli editori): l'E-Book.
Nel 2015 l'e-book non può mancare.
Ho comprato il libro all'istante.
Ma avrei volentieri comprato Libro + E-Book per poter leggere all'istante, leggere comodo e ovunque.
E invece no: aspetta il pacco, aspetta di essere sul divano ecc ecc ecc.
Aspetta di tornare a Matera se hai voglia di rileggerti la trilogia vampirica...
No, no.
Non va.
Del resto, poi, a pensarci bene, in Italia stiamo, mica si può pretendere Case Editrici con efficienza diversa da quella italica media...
E' un romanzo rapidissimo che ti toglie il fiato, scritto in un italiano corretto, mai ambiguo e scorrevole.
E' un romanzo differente dai precedenti, originale nell'impostazione e nell'idea di fondo:
una distopia quasi-apocalittica (le cose si sono messe male ma non così male) in cui le conseguenze con cui fare i conti non sono quelle di una guerra, di una invasione aliena o di una catastrofe ambientale.
No. Sono le conseguenze di una pessimamente gestita rivoluzione pacifint-spirituale.
Troppo buoni hanno pensato di esser diventati gli uomini,troppo distaccati dalle necessità materiali.
E se non c'è più nessuno disposto a lavorare perchè è meglio godersi i gigli dei campi le cose possono andare davvero storte...
Il libro inizia con una fuga che poi si trasforma in una caccia, dove fuggitivo e inseguitore, cacciatore e preda non sono ruoli meramente canonici.
La vera novità di questo romanzo è nella sua inattesa, inaspettata, piega spirituale.
Claudo Vergnani ci ricorda quanto sia pericoloso camminare con la testa all'insù senza guardare dove mettiamo i piedi.
Ma il suo protagonista non può fare a meno di guardare il cielo alle fine delle sue avventure.
Che, poi, questo cielo si trovi nell'umanità più feroce ed emarginata, poco importa.
Gli uomini che vogliono vivere in Pace credono.
Gli altri si lasciano ingannare dai desideri altrui.
Grazie, Claudio, mi hai donato due giorni di adrenalina vegliando con la tua Sentinella.
Alla prossima ...
PS: nota polemica (alla cortese attenzione degli editori): l'E-Book.
Nel 2015 l'e-book non può mancare.
Ho comprato il libro all'istante.
Ma avrei volentieri comprato Libro + E-Book per poter leggere all'istante, leggere comodo e ovunque.
E invece no: aspetta il pacco, aspetta di essere sul divano ecc ecc ecc.
Aspetta di tornare a Matera se hai voglia di rileggerti la trilogia vampirica...
No, no.
Non va.
Del resto, poi, a pensarci bene, in Italia stiamo, mica si può pretendere Case Editrici con efficienza diversa da quella italica media...
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