Non ho le competenze per recensire adeguatamente il contenuto dell'ultima fatica di Pietro Piro: "L'Uomo nell'Ingranaggio".
E' una raccolta di saggi e recensioni divisa in 4 sezioni: Comunità, Lavoro, Tecnica, Chiesa.
Ho, tuttavia, le competenze tecniche e spero quelle umane per descrivere le emozioni che la lettura mi ha fatto provare e trasmettervi la curiosità per questo libro e per gli altri scritti dell'Autore.
Caro lettore, va tutto bene?
Contento del lavoro? Sei sicuro di conservarlo?
Ti senti uomo libero in un Paese Libero?
Il Mondo ti sorride e domani andrà meglio?
Sei sereno per il futuro dei tuoi figli?
Puoi contare sui tuoi amici?
Godi di buona salute?
Sai identificare un ambito della (tua) vita da cui sei stato escluso?
Le sai elencare, almeno, tutte le ansie che domande come queste (o altre) potrebbero far capolino nel tuo cuore?
Certo, i saggi di Piro hanno titoli impegnativi e la lettura richiede concentrazione ed impegno.
Impegno che viene ripagato perché Piro non elenca problemi, non recensisce bollettini di guerra.
Pietro Piro non la 'la soluzione', ma offre strumenti di resistenza, antidoti, cambi di rotta utili ad uscire dall'ingranaggio e riportare la macchina tecnologica al servizio dell'Uomo e non a quella che, nel migliore dei casi, è al più una incerta simbiosi.
Il più difficile dei suoi suggerimenti è, probabilmente anche il più efficace a lungo termine.
Riportare la sfera delle relazioni da quella social network based alla banale convivialità personale.
Far tornare l'Incontro con gli amici dalla categoria degli appuntamenti di lavoro (pianificata, standardizzata, anestetizzata) a quello dell'abbraccio di sostegno reciproco, spontaneo, privo di calcolo.
La convivialità come antidoto, come vaccino.
La fraternità sottrae l'Uomo all'ingranaggio.
Purtroppo, per esperienza, l'ingranaggio prevale quasi sempre.
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