Una scena del film |
Vi racconto un fatterello.
Uno dei miei film preferiti è l'eponimo " E l'Uomo creò Satana" in cui uno smisurato Spencer Tracy interpreta la Ragione contro l'Oscurantismo clericale e fondamentalista.
Il film è racconta in maniera piuttosto accurata un evento realmente accaduto nel 1925 negli Stati Uniti d'America.
Una foto del Processo della Scimmia |
Nonostante fosse la nazione più avanzata del mondo, appena uscita vincitrice dalla Prima Guerra Mondiale anche grazie ai progressi della Scienza e della Tecnica (che implica armi moderne, acciaio, munizioni, farmaci, aeroplani, eccetera) nello stato del Tennessee, all'inizio del 1925 venne approvata una legge che, cito:<<vietava, in ogni struttura scolastica finanziata dallo Stato del Tennessee, l'insegnamento di "qualsiasi teoria che nega la storia della Divina Creazione dell'uomo, come insegnata nella Bibbia, e che insegna invece che l'uomo discende da animali di ordine inferiore".>>
Vabbè, vi potete immaginare la trama (e anche l'accaduto): ovviamente un insegnante viola questa legge assurda, ovviamente viene arrestato, ovviamente si arriva ad un processo mediatico a livello nazionale (il processo della scimmia) in cui l'accusa è sostenuta addirittura da un pezzo grosso del Partito Democratico.
Della trama non svelo nulla, e la Storia è lì tutta per voi da leggere, vi ho lasciato un link a posta.
Quindi?
Beh, quindi il film mi piace, mi suscita la stessa volenterosa indignazione che provo di fronte ai #novax, ai leghisti e ai gonzi che abboccano alle fake news.
Già, i gonzi.
Fino a ieri mi sarei fermato qua.
Come non si può ammirare il coraggio e la forza di chi si oppone all'oscurantismo religioso in nome della ragione, del progresso, della laicità?
Che altro c'è da aggiungere se non lasciar parlare sceneggiatore, attori e regista?
Beh, forse lasciar parlare anche la Storia.
E la Storia, purtroppo per me, povero gonzo, non è tutta quella che si trova su Wikipedia.
Oh, vi anticipo già che nè il film nè il trafiletto di Wikipedia dedicato al fatto dicono falsità e il creazionismo è una cagata pazzesca.
Ma c'è dell'altro.
Da qualche giorno sto leggendo una moderna Storia degli Stati Uniti d'America:
Queste Verità, di Jill Lepore.
E' un corposo volume di quasi mille pagine e proprio ieri mi sono imbattuto nella narrazione dei fatti legati a questo episodio.
Non vorrei impiegare più pagine di quante ne ha usate l'autrice, quindi cercherò di sintetizzare.
Nel Processo della Scimmia l'accusa era rappresentata da William Jennings Bryan. 3 Volte Candidato (sconfitto) alla Presidenza degli USA e anche Ministro degli Esteri (Segretario di Stato) sotto Wilson.
Insomma, non un portaborse a caso.
Un uomo del genere che aveva vissuto l'incredibile ascesa scientifica tecnica ed economica degli USA, poteva davvero considerare una teoria scientifica così pericolosa da legiferare contro?
Beh, cos'è per voi la teoria dell'Evoluzione di Darwin?
La conoscete, no?
Sopravvive il più adatto e si riproduce e gli altri muoiono, così dai batteri arriviamo in qualche miliardo di anni all'Homo Sapiens.
Facile, no?
Beh, cent'anni e rotti fa il darwinismo era un po' come la fisica quantistica di oggi: si pensava di applicarlo un po' ovunque, incluse le scienze sociali.
Secondo i propugnatori di questa teoria (e della teoria cugina del Taylorismo sulla selezione del 'lavoratore più adatto'), quello che vale per l'origine della Specie vale anche per la quotidianità dei rapporti tra esseri umani.
Solo il più adatto sopravvive.
Ossia, in soldoni, il darwinismo sociale era una teoria che propugnava una vera e propria macelleria sociale.
Limiti agli Orari di lavoro? Limiti al Lavoro minorile o delle madri? Sussidi di disoccupazione? Sanità gratuita? Pensioni?
Eresie: solo il Mercato era il giudice, la giuria e, di fatto, il carnefice dell'umanità racchiusa nell'Arca della Scienza.
In due parole: giustificazione scientifica dello sfruttamento dei lavoratori e dei più deboli.
Già.
Diciamo che lo sceneggiatore de "E l'uomo creò Satana" non si è applicato troppo per mostrare anche questo punto di vista.
Quello in cui Spencer Tracy è l'avvocato, sì di Darwin, ma anche delle Corporations e delle Multinazionali in erba, degli amministratori delegati e dei tecnocrati.
Che di lì a un lustro avrebbero precipitato gli USA in una catastrofica crisi economica, ciechi di fronte ai risultai dei loro stessi calcoli e teoremi.
Per i contemporanei meno sprovveduti del Processo della Scimmia, la campagna di Bryan contro l'insegnamento della teoria dell'evoluzione era solo una parte della più vasta campagna contro il Darwinismo Sociale, contro lo sfruttamento dei lavoratori e del lavoro minorile, delle immense masse senza speranza che vivevano all'ombra dell'un per cento degli americani che possedevano praticamente tutta la ricchezza nazionale.
Bryan vinse un processo contro la Storia, una battaglia disperata della guerrà già perduta contro "la macchina", la guerra per spezzare l'ingranaggio della Tecnologia che teneva in vita l'Umanità ad un prezzo esorbitante.
Non prendo le difese di Bryan: il Progresso Scientifico, è evidente, ha risolto gran parte dei problemi che Bryan si illudeva di risolvere bloccando l'insegnamento della Teoria dell'Evoluzione.
Mi viene da pensare che, anche quando tutto sembra palese e univoco, è meglio farsi venire un dubbio di più che uno di meno.
Ma non è tutto.
Negli USA del 1925 il processo suscitò un dibattito su come una minoranza a conoscenza della verità dei fatti (la scienza) potesse rapportarsi con una maggioranza immersa nell'ignoranza (la religione).
Cito da "Queste Verità":
Il Giornalista Walter <<Lippmann soppesò la tesi di Bryan. «Jefferson sosteneva che i cittadini non avrebbero dovuto pagare per l’insegnamento dell’anglicanesimo» scrisse. «Mentre il signor Bryan si chiedeva perché mai avrebbero dovuto pagare per l’insegnamento dell’agnosticismo.»
Cosa comportava la democrazia? Se la maggioranza degli elettori avesse deciso che Charles Darwin fosse nel torto e che la teoria dell’evoluzione non dovesse essere insegnata nelle scuole, cosa avrebbero dovuto fare gli altri? Se quella dell’evoluzione fosse stata una teoria importante e plausibile su come avvengono i cambiamenti in natura, come avrebbe fatto la minoranza che riteneva attendibile la teoria a controbattere le argomentazioni della maggioranza, a cui per generazioni era stato insegnato l’opposto?
Lippmann decise di riflettere sul problema immaginando un dialogo in cui Jefferson e Bryan a turno sottopongono la questione a Socrate, Jefferson in difesa della ragione, Bryan della religione, ma entrambi sostenendo il ruolo decisivo del popolo. Entrambi, dopo aver presentato il proprio caso, accettano di attenersi alla decisione di Socrate.
JEFFERSON: E quindi, qual è la vostra conclusione?
SOCRATE: Che la gente comune odia la ragione, e che la ragione è la religione di un’élite, composta da gentiluomini come voi.
BRYAN: La ragione è una religione? Cosa intendete dire?
SOCRATE: La gente comune ha sempre saputo che la ragione è una religione. Per questo la disprezza con tanta veemenza.
Se la gente comune odia la ragione, concludeva Lippmann, allora in nessun modo un governo di persone potrà tutelare la libertà di pensiero. >>
Il che, concludo io, implica anche che vale lo stesso quando l'èlite intellettuale odia e disprezza la religione.
Perchè la libertà di pensiero è tutelata solo da uno stato il più possibile laico.
E non c'è laicità dove c'è esclusione.
.
PS: un uomo raccolse il guanto di sfida di Bryan, pochi anni dopo la sua morte.
E guidò il Mondo verso un'era di pace e prosperità come non se ne erano mai viste nella Storia:
Franklin Delano Roosvelt
PS2: se siete incuriositi dal film (o dal suo omonimo remake televisivo del 1999 con Jack Lemmon e George C. Scott) affrettatevi: di questi tempi sarebbero considerati entrambi film razzisti da cancellare: ambientati nel Tennessee non mostrano nemmeno un afroamericano...