5 marzo 2021

Il Primo e L'Ultimo: Stalin e Gorbačëv



Nelle prime ore del mattino di 68 anni fa abbandonava questa Terra Stalin, uno dei peggiori criminali ed assassini che la Specie Umana abbia mai generato.

Decine di milioni di uomini, donne, bambini hanno sofferto la tortura, lo stupro, la morte tra indicibili sofferenze per sua volontà.

In decine di milioni hanno vissuto tutta la loro vita nell'angoscia di ritrovarsi nell'inferno in Terra per un suo capriccio paranoico.

Il merito di aver grandemente contribuito alla fine del nazifascismo può valere come parziale discarico di questi orrendi crimini?

Assolutamente no: tanto per cominciare, se non ci fosse stato Stalin a pervertire la rivoluzione russa non ci sarebbero nemmeno state le purghe suicide del 1937 che storpiarono per un lustro l'Armata Rossa.

E se non ci fosse stato Stalin non ci sarebbero nemmeno state le disastrose operazioni (sempre suicide) dell'Armata Rossa delle sconfitte del 1941.

E potrei proseguire.

Per le vittime di Stalin non ci sarà mai giustizia su questa Terra.

L'eredità di Stalin è pesantissima tutt'oggi inquinando profondamente il pensiero dei cosiddetti progressisti che, per ora, si limitano a tirar giù statue e ostracizzare i non credenti della loro stessa fede, domani chissà.

90 anni fa, in questi giorni, nasceva Michail Gorbačëv, l'ultimo leader dell'URSS.

A leggere wikipedia non si riesce a ricostruire il clima di speranza e sollievo che le sue parole e le sue azioni portarono al Mondo.

Probabilmente Michail Gorbačëv non è un grande politico e ha commesso numerosi errori piuttosto gravi.

Ma ci ha salvati tutti perchè ha guardato in faccia alla realtà e ha preferito perdere il potere che ricorrere alla violenza.

E le duecento divisioni meccanizzate che aveva ai suoi ordini (per non parlare delle decine di migliaia di  testate nucleari) glie ne avrebbero data ampia facoltà.

Aveva obiettivi chiari e poche idee su come raggiungerli.

Non riuscì a gestire al meglio la catastrofe di Chernobyl cosa che gli fece capire quanto il timone che aveva in mano fosse ormai irreparabilmente guasto.

Il suo lascito geopolitico è fallimentare, ma è un lascito di vita, non di orrore e morte.

E' il lascito di chi ha scelto di perdere pur di non dover uccidere.

Anche se pochi russi lo apprezzano avrà per sempre la mia gratitudine per aver dissolto i miei incubi nucleari di bambino e aver traghettato il mondo oltre l'orlo della guerra nucleare.

Certo, ha messo fine al un sogno di qualcuno ma anche agli incubi di moltissimi altri.

Che poi, sogno fino a un certo punto: l'Unione Sovietica sta al Comunismo come la pedofilia sta alla Chiesa.

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