Dopo l'A-6, proseguiamo con gli aerei della Guerra del Vietnam: oggi vi presento il modellino (non troppo ben riuscito) di un F-105G Thunderchief Wild Weasel (Donnola Selvaggia).
Era un massiccio monomotore bisonico usato, nella versione standard monoposto, come cacciabombardiere. Era dotato di una stiva bombe progettata per trasportare un ordigno nucleare ma, ordinariamente, usata per contenere carburante.
Ben 321 F-105 furono persi in combattimento sul Vietnam (su un totale di 833 costruiti) e 113 piloti morirono
17 F-105 furono abbattuti dai MiG Nordvietnamiti. Ma ben 27 MiG caddero sotto i colpi degli F-105 che, da prede, si trasformarono frequentemente in predatori.
Ho già scritto da qualche parte di questo peculiare fenomeno della guerra del Vietnam: i caccia di scorta USA, che non avevano a bordo cannoni, esauriti i missili (assai poco efficaci) contro gli sfuggenti MiG Nordvietnamiti, spesso dovevano essere difesi dai cacciabombardieri scortati che, sganciate le bombe, difendevano i loro caccia di scorta, ormai indifesi, a colpi di cannone Vulcan da 20 mm.
Ed è proprio di una preda (l'aereo) che sfugge al predatore (i missili contraerei) diventando a sua volta prdeatore che parliamo oggi: la versione SEAD (Suppression of Enemy Air Defences) dell'F-105, ossia il biposto F-105G.
L'F105G era dotato di contromisure elettroniche aggiuntive e di una suite di combattimento in grado di utilizzare i primi missili antiradar (potete vederli sul modellino: gli AGM-45 Shrike, piccoli in 4 esemplari ed AGM-78 STANDARD ARM, più grandi in 2 esemplari).
Era il primo aereo ad entrare in zona di combattimento e l'ultimo ad uscirne.
Gli AGM-45 erano attirati dalle emissioni dei radar della contraerea, ma se questi venivano spenti il missile perdeva la via e mancava il bersaglio. Il più grosso (e di gran lunga più costoso) AGM-78, invece, poteva memorizzare la posizione del radar e colpirlo anche se veniva spento.
Quindi, gli F-105G facevano giochetti tipo: aspettavano che la batteria contraerea gli sparasse contro almeno 3 missili, gli lanciavano contro uno Shrike sfidando gli artiglieri nemici a spegnere il radar (e perdere i missili) o continuare a guidarli rischando di farsi distruggere pur di tentare di abbattere l'avversario.
Oggigiorno, la soppressione delle difese aeree è una faccenda molto più complicata (è solo uno degli aspetti delle operazioni multidominio) e non basta un aereo armato con missili antiradar, anche se gli HARM USA sui MiG-29 /Su-27 ucraini sono stati comunque sufficienti a rovinare la giornata a molte batterie di SAM russe.
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