10 novembre 2008

No, non metto il voto agli scout

Qui sopra c'è la cartina del percorso dell'uscita di Noviziato di Domenica 9. Niente di eccezionale, una passeggiata al Villaggio Saraceno, passeggiata che avrebbe dovuto fare da preludio ad un certo programma ma che ho dovuto cambiare obtorto collo. Infatti, all'ultimo momento, il Noviziato quasi al completo ha ritirato la sua disponibilità per un'uscita di giornata intera. L'organizzazione dell'uscita era stata tutta affidata alle pattuglie e, nonostante io sia notoriamente poco propenso a cedere in queste situazioni ed avrei preferito rispettare il programma anche se fossimo rimasti in due soli, mi è parso più ragionevole dimezzare l'impegno e triplicare il numero dei partecipanti. L'uscita merita solo due cenni: se in Route non vogliamo morire di sete e/o perderci nelle nostre tasche, temo che dovrò dedicare parecchio tempo alle basi dell'orientamento. Comunque l'attività è andata a buon fine e con un po' di pazienza abbiamo costruito la nostra bussola, trovato il nord con l'orologio e triangolato la nostra posizione sulla carta.
L'altro punto, il più importante, è che i ragazzi ora parlano. Parlano di tutto e iniziano ad uscire dal torpore post-passaggi. Mi hanno fatto una proposta di attività per il mese prossimo non proprio ortodossa, ma è stata avanzata con entusiasmo e non sarò certo io a frenarli. Infatti, ho notato che i ragazzi, in generale, propongono poco. Accettano le nostre iniziative, salvo poi disertare puntualmente quelle che ritengono noiose. Ed è proprio su questo punto che sto lavorando. Evitare che lo scoutismo diventi "un'altra scuola, un'altra palestra, un altro corso, un altro rigo dell'agenda da rispettare, un altro genitore di cui soddisfare le aspettative dicendo si".
Purtroppo, il trend non è favorevole.


7 novembre 2008

LE SCUSE UFFICIALI

Qui Un pezzo d'Italia si scusa, ma il silenzio del resto è una canto suicida.

Cantico dei Drogati: ce l'ho in testa, non va via...

CANTICO DEI DROGATI,
di Fabrizio De Andrè

Ho licenziato Dio, gettato via un amore,

per costruirmi il vuoto nell'anima e nel cuore.

Le parole che dico non han più forma né accento

si trasformano i suoni in un sordo lamento.

Mentre fra gli altri nudi io striscio verso un fuoco

che illumina i fantasmi di questo osceno giuoco.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Chi mi riparlerà di domani luminosi

dove i muti canteranno e taceranno i noiosi

quando riascolterò il vento tra le foglie

sussurrare i silenzi che la sera raccoglie.

Io che non vedo più che folletti di vetro

che mi spiano davanti che mi ridono dietro.

Come potrò dire la mia madre che ho paura?

Perché non hanno fatto delle grandi pattumiere

per i giorni già usati per queste ed altre sere.

E chi, chi sarà mai il buttafuori del sole

chi lo spinge ogni giorno sulla scena alle prime ore.

E soprattutto chi e perché mi ha messo al mondo

dove vivo la mia morte con un anticipo tremendo?

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Quando scadrà l'affitto di questo corpo idiota

allora avrò il mio premio come una buona nota.

Mi citeran di monito a chi crede sia bello

giocherellare a palla con il proprio cervello.

Cercando di lanciarlo oltre il confine stabilito

che qualcuno ha tracciato ai bordi dell'infinito.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Tu che m'ascolti insegnami un alfabeto che sia

differente da quello della mia vigliaccheria.

6 novembre 2008

We Can't ( allarmi siam fascisti )

Grazie. Grazie, amici. Grazie a voi per essere qui in questa bella serata in Arizona.Amici, siamo arrivati alla fine di un lungo viaggio. Il popolo americano ha parlato, e lo ha fatto chiaramente.Poco fa, ho avuto l’onore di chiamare il Senatore Barack Obama e congratularmi con lui.Congratularmi per il fatto che egli è stato eletto presidente di quel paese che entrambi amiamo. In una competizione così lunga e difficile come è stata questa campagna, il suo successo, da solo, richiede il mio rispetto per la sua abilità e perseveranza. Il fatto, poi, che sia riuscito a ottenere un tale successo ispirando le speranze di così tanti milioni di americani che un tempo credevano di aver poca influenza e poco a che fare con l’elezione di un presidente americano, è qualcosa che ammiro profondamente e per il quale lo lodo.Questa è una elezione storica, e riconosco il significato speciale che porta per gli afroamericani e per l’orgoglio speciale che devono provare questa notte.Ho sempre creduto che l’America offra un’opportunità a tutti quelli che hanno l’impegno e il desiderio di coglierla. Anche il Senatore Obama crede in questo.Ma dobbiamo riconoscere che, anche se è passato molto tempo dalle vecchie ingiustizie che un tempo hanno infangato la reputazione della nostra nazione e hanno negato ad alcuni americani tutti i privilegi della cittadinanza, la memoria di quelle ingiustizie ha ancora il potere di ferire.Un secolo fa, l’invito a cena alla Casa Bianca rivolto dal Presidente Theodore Roosevelt a Booker T. fu ritenuto un oltraggio in molti quartieri.L’america di oggi è lontana un mondo dalla crudele e spaventosa bigotteria di quei tempi. Non c’è prova migliore di questo che l’elezione di un presidente statunitense afroamericano.Che non ci sia alcuna ragione… che non ci sia alcuna ragione per cui un americano non possa gioire della propria cittadinanza in questa, nella più grande nazione della terra.Il Senatore Obama ha ottenuto un grande successo per sè e per il suo paese. Lo applaudo per questo, e gli offro la mia sincera compassione per il fatto che sua nonna non abbia potuto vivere fino a vedere questo giorno. Tuttavia, la nostra fede ci assicura che ella riposa alla presenza del creatore e che è molto orgogliosa del brav’uomo che ha aiutato a crescere.Il Senatore Obama e io abbiamo differenze e ne abbiamo discusso, e lui ha avuto la meglio. Non c’è dubbio che molte di quelle differenze rimarranno.Questi sono tempi difficili per il nostro paese. Questa notte, prometto solennemente che farò tutto quello che potrò per aiutarlo a condurci attraverso le molte sfide che ci attendono.Esorto tutti gli americani… tutti gli americani che mi hanno supportato a unirsi a me non solo per congratularlo, ma per offrire al nostro futuro presidente la nostra buona volontà e il nostro più onesto sforzo per trovare i modi di riunirsi e giungere ai necessari compromessi per scavalcare le nostre differenze e aiutare a riprendere la nostra prosperità, difendere la nostra sicurezza in un mondo pericoloso, e lasciare ai nostri figli e nipoti un paese migliore e più forte di quello che abbiamo ricevuto.Quali che siano le nostre differenze, siamo tutti cittadini americani. E credetemi quando vi dico che non vi è un’unione che per me abbia avuto più significato di questa.E’ naturale. E’ naturale, questa sera, provare un po’ di delusione. Ma domani, dobbiamo andare oltre e lavorare assieme per rimettere in moto il nostro paese.Abbiamo combattuto - abbiamo combattuto tanto forte quanto abbiamo potuto farlo. E se non ce l’abbiamo fatta, il fallimento è mio, non vostro.Sono molto grato a voi tutti per il grande onore del vostro supporto e per tutto quello che avete fatto per me. Vorrei che il risultato fosse diverso, amici.La strada è stata difficile fin dall’inizio, ma il vostro supporto e la vostra amicizia non si è mai affievolita. Non posso esprimere compiutamente quanto mi senta vostro debitore.Sono particolarmente grato a mia moglie Cindy, ai miei figli, alla mia cara madre… alla mia cara madre e a tutta la mia famiglia, e a tutti i vecchi e cari amici che sono stati al mio fianco durante tutti gli alti e bassi di questa lunga campagna.Sono sempre stato un uomo fortunato, ancora di più per l’amore e l’incoraggiamento che mi avete dato.Sapete, le campagne elettorali sono spesso più dure per la famiglia di un candidato che per il candidato stesso, e questo è stato vero anche per questa campagna.Tutto quello che posso offrire in ricompensa è il mio affetto e la mia gratitudine, e la promessa di anni più pacifici davanti a noi.Sono inoltre - sono inoltre, naturalmente, molto grato alla Governatrice Sarah Palin, una delle migliori candidate che abbia mai visto… una incredibile nuova voce nel nostro partito, per l’impegno riformatore e per i principi che sono sempre stati la nostra più grande forza… suo marito Todd e i loro cinque figli… per la loro infaticabile dedizione alla nostra causa, e il coraggio e la grazie che hanno mostrato nelle asperità e stravolgimenti di una campagna presidenziale.Possiamo guardare avanti con molto interesse al suo futuro servizio in Alaska, nel partito Repubblicano e nella nostra nazione.A tutti i miei colleghi di campagna, da Rick Davis a Steve Schmidt e Mark Salter, a ogni volontario che ha lottato così duramente e con tanto valore, mese dopo mese, in ciò che a volte è sembrata la campagna più difficile dei tempi moderni, grazie mille. In un’elezione persa resta comunque per me il privilegio della vostra fiducia e della vostra amicizia.Non so - Non so cosa altro avremmo potuto fare per provare a vincere queste elezioni. Lascio ad altri il compito di capirlo. Ogni candidato fa errori, e sono certo di aver fatto la mia parte. Ma non passerò un momento del mio futuro rimpiangendo quello che avrebbe potuto essere.Questa campagna è stata e rimarrà il più grande onore della mia vita, e il mio cuore è pieno solamente di gratitudine per questa esperienza e per il popolo americano, che mi ha concesso una equa udienza prima di decidere che il Senatore Obama e il mio vecchio amico Senatore Biden dovrebbero avere l’onore di guidarci per i nostri prossimi quattro anni.Non sarei - Non sarei un americano degno di questo nome se rimpiangessi un destino che mi ha concesso il privilegio straordinario di servire questo paese per mezzo secolo.Oggi, ero un candidato per il più alto incarico elettivo del paese che amo tanto. Questa notte, rimango al servizio di questo paese [come senatore]. Questa è una sufficiente benedizione per chiunque, e ringrazio il popolo dell’Arizona per questo.Questa notte- questa notte più di ogni altra notte, porto nel cuore nient’altro che l’amore per questo paese e per i suoi cittadini, sia che abbiano supportato me o il senatore Obama - sia me che il Senatore Obama.Auguro ogni successo all’uomo che è stato il mio rivale e che sarà il mio presidente. Ed esorto tutti gli americani, come ho fatto spesso in questa campagna, a non disperarsi per le attuali difficoltà, ma di credere, sempre, nella promessa e nella grandezza dell’America, poichè niente, qui, è inevitabile.Gli americani non si danno mai per vinti. Non ci arrendiamo mai.Non ci nascondiamo mai dalla storia. La storia la scriviamo.Grazie, Dio vi benedica e benedica l’America. Grazie davvero a tutti.


John McCain, la notte del 4 Novembre.

5 novembre 2008

Per una Pace Vittoriosa

Ogni anno, circa, mi capita di vivere un dialogo come quello che segue. E non dalla parte del Generale:

"Il Generale cambiò argomento.
-Ama lei la guerra?
Io rimasi esitante. Dovevo o no rispondere alla domanda?Attorno v'erano ufficiali e soldati che sentivano. Mi decisi a rispondere.
-Io ero per la guerra, signor generale e alla mia università, rappresentavo il gruppo degli interventisti.
-Questo, disse il generale con tono terribilmente calmo, -riguarda il passato. io le chiedo del presente.
-La guerra è una cosa seria, troppo seria ed è difficile dire se... è difficile... Comunque, io faccio il mio dovere.
-Io non le ho chiesto, -mi disse il generale, -se lei fa o non fa il suo dovere. in guerra il dovere lo debbono fare tutti, perchè, non facendolo, si corre il rischio di essere fucilati. Lei mi capisce. io le ho chiesto se lei ama o non ama la guerra.
-Amare la guerra! -esclamai io, un po' scoraggiato. Il generale mi guardava fisso, inesorabile. Le pupille gli si erano fatte più grandi. Io ebbi l'impressione che gli girassero nell'orbita.
-Non può rispondere? -incalzava il generale.
-Ebbene, io ritengo... certo... mi pare di poter dire... di dover ritenere... Io cercavo una risposta possibile
-Che cosa lei, ritiene, insomma?
-Ritengo, personalmente, voglio dire io, per conto mio, in linea generale, non potrei affermare di prediligere, in modo particolare, la guerra.
-Si metta sull'attenti!
Io ero già sull'attenti.
-Ah, lei è per la pace?
Ora, nella voce del generale, v'erano sorpresa e sdegno. - Per la pace! Come una donnetta qualsiasi, consacrata alla casa, alla cucina, all'alcova, ai fiori, ai suoi fiori, ai suoi fiorellini! E' così signor tenente?
-No, signor generale.
-E quale pace desidera mai, lei?
-Una pace....
E l'ispirazione mi venne in aiuto.
-Una pace vittoriosa.
Il generale parve rassicurarsi."

Emilio Lussu, Un Anno sull'Altipiano, Cap. VII. Einaudi

3 novembre 2008

Sul Pollino col Camper.

Il week end è stato investito nello sdoganamento del camper di famiglia, che non avevo mai guidato al di fuori di remote e breve tratte autostradali.
ovviamente ce ne siamo andati sul Pollino, mettendomi nella classica condizione: o bere o affogare. Infatti, sono qui a raccontare di queste 48 ore passate con un bestione di 3500 kg allacciato sotto il sedere su e giù per quei nastri incompleti di asfalto larghi al più 4m che passano per strade di montagna. Il Camper fa rumore, non ha il servosterzo ma ci ha condotto agevolmente, in circa 3.5 ore, fino al Rifugio De Gasperi. Finalmente il rifugio è di nuovo attivo e ben frequentato. Lo ricordo tristemente deserto ed abbandonato, qualche anno fa. Ma ora è gestito da persone ospitali e generose e non manca un magnifico cagnolone tanto bello da stringerci il cuore per la nostalgia.



Ci siamo accampati in una piccola area dedicata. Il tempo si è immediatamente guastato, com fitti nuvoloni che correvano sotto le cime... Ma questa volta davvero non temevamo pioggia od umidità: il camper ha la stufa ed anche l'acqua calda... Tuttavia, non abbiamo rinunciato al tradizionale bivacco con arrosto integrato...




Il mattino del 2 è stato splendido: sole in un azzurro purissimo. Ma, NEL camper, c'erano 3.8°C...
Per scaldarci siam saliti in alto... Dopo un corroborante caffè gentilmente offertoci dal gestore del Rifugio, ci siamo diretti all'azimuth verso il Timpone della Capanna snobbando il sentiero indicato sulla carta. La salita è stata davvero dura: numerosi scivoloni causati dal fogliame spesso ed umido, qualche escoriazione ( benedetta la cassetta di pronto soccorso scoutech ) e lo smarrimento dei miei occhiali da sole ( 40 € addio!! ) e, devo confessare, davvero tanta voglia di mollare e tornare alle comodità del Camper.
Di fronte all'esiguità o addirittura della nullità dei risultati garantiti dalla perseveranza, le attrattive della rinuncia sono sempre maggiori per me in questi ultimi tempi. Ad un certo punto, il bosco è finito e sembrava fossimo ormai in cima. Niente affatto: solo un'ampia radura oltre la quale la salita continuava implacabile. Beh, un bello scherzo. Siamo andati avanti fino in cima, con un ordinario sforzo di volontà.
Lassù abbiamo trovato il nostro premio.


La discesa èstata più rapida e meno faticosa, ma non meno insidiosa. Il premio, comunque, quello materiale si intende, è arrivato verso le 13:30, quando, all'agriturismo "Campo le Rose ", vicino Viggianello, abbiamo avuto il piacere di spazzar via una lunga serie di antipasti culminando il processo in una pasta al sugo di cinghiale da lasciar sbalordito Obelix... I ragazzi che gestiscono il locale sono gentili e competenti, peccato che abbiano già il tutto esaurito per il cenone di capodanno. Se capitate, passateci...
Ma, assieme alle certezze che si saldano nel cuore nel momento in cui si raggiunge la cima, vengon fuori anche i consequenziali dubbi: ora che siamo arrivati fin qua, in tutti i campi, come possiamo procedere meglio dopo? E se siamo capaci di tanta meraviglia, come mai gli attriti restano così dissipativi?
Stanotte ho dormito benissimo e mi sono svegliato un minuto prima della sveglia.

27 ottobre 2008

48 ore on the rock....

Già, è stato un week end all'insegna della frenesia e dell'Adrenalina. Sabato mattina, durante la consueta passeggiata settimanale, sentivo l'energia crescere.. Il sabato è stato tutto dedicato al Linux Day. Prima la preparazione del materiale:


2 PC con linux ed un notebook con Vista ma equipaggiato esclusivamente con software open source. Poi lo switch, gli attrezzi e i lunghi cavi di rete che conservo dalla ristrutturazione di casa. Quindi il montaggio del sistema all'informagiovani, un'impresa di facchinaggio-elettricistico non indifferente. Un cavo di rete che non ne vuole sapere di funzionare, lo switch che ho portato con l'alimentatore sbagliato, un pc con la scheda video 'stonata'... tutto risolto in pochi minuti a botta di cacciavite e pinza crimpatrice. Finalmente, i primi ospiti.



E poi il delirio, con gli organizzatori che riuscivano a stento a star dietro alle richieste, alle proposte, alla curiosità ed all'entusiasmo di tanta gente interessata a fere le cose diversamente, eticamente, convenientemente. Un mega grazie a tutti quelli che hanno reso possibile "another brick in the wall": Carmela, Enzo, Domenico, Donato, Ferruccio, Marcello, Mariangela, l'Informagiovani tutto e un arrivederci a tutti quelli che sono stati nostri ospiti sabato. Ovviamente, dato che ho partecipato all'evento in uniforme ( La Co. Ca. del Mt 2 era presente con 2 capi ), ho pensato bene di pensare il mio contributo nello stile dell'Impresa: ideazione, lancio, progettazione, realizzazione, verifica e fiesta. A parte la verifica che è in corso, ci siamo, quindi, gettati sulla Fiesta: l'osteria Malatesta ha accolto la decina di sfiniti organizzatori con un succulento menù e un delizioso rosso sincero.


In un'atmosfera di gioia per il lavoro compiuto credo si siano gettate le basi per nuove amicizie e nuoi sodalizi: evviva il costituendo ZuL.U.G.
Purtroppo, nonostante il ritorno all'ora solare, la notte non è bastata a recuperare la stanchezza. E, così, mi sono presentato piuttosto assonnato all'appuntamento con il Noviziato, ( ore 10:00 solari ) per discutere dell'Impresa di Noviziato. Beh, da questo punto divista siamo ancora in alto mare.... Alle 11:00, con la Santa Messa preceduta dall'intervento del Vescovo, sono iniziati i festeggiamenti per il 50° anniversario della Parrocchia di Cristo Re, parrocchia che ospita il Matera 2. Dopodiché... beh, il Clan al completo si è trasferito in una locazione inconsueta: una sala ricevimenti! Infatti, siamo stati invitati dall'UNITALSI a partecipare al loro pranzo di gala a conclusione del cammino iniziato assieme con il pellegrinaggio di servizio a Lourdes. Una specie di catastrofe calorica: dopo tanta squisita abbondanza ieri non ho cenato, stamattina non ho fatto colazione, e non ho ancora fame... Forse perchè a fine serata i ragazzi mi hanno lanciato in alto quelle 6-7 volte e ho visto il soffitto ad un palmo dal naso ( bello sforzo, dirà chi mi conosce di persona... ), ma mi sento ancora tutto sottosopra...
Sempre ieri al pranzo, ho ricevuto una richiesta un po' particolare che accoglierò volentieri se mi sarà fisicamente possibile ma che mi obbliga ad interrogarmi su un fatterello semplice:
come si fa a cresimarsi?
Alla prossima.

24 ottobre 2008

Linux Day 2008: countdown


Ci siamo:
Tra meno di 24 ore l'evento dell'Anno: alle 16 saremo in fase di montaggio della Rete del Linux Day. Alle 18 si aprono i battenti.
Un grazie anticipato e sentitissimo a tutti gli altri organizzatori e a tutti coloro che vorranno incontrarci domani, nella speranza di poter costruire un mondo nuovo e migliore anche nell'ambito delle tecnologie dell'informazione.
A domani!

Matrice di rigidezza

Le cose vanno di male in peggio.
Spero di non aver capito bene e di essere male informato.
Altrimenti, credo che bisognerà arrivare al Collegio Giudicante. O uscire dall'Agesci.
Ecco quanto ho da dire riguardo a questa faccenda.
..Come sono belli i miei fazzolettoni.

23 ottobre 2008

... i fili bloccati...


Non posso nascondere di essere un po' seccato.
E anche un po' scoraggiato.
Per quanto ci si sforzi, ci si impegni, sembra che non basti mai.
Che non ci sia organizzazione o pianificazione che tenga, si deve sempre sforare, sacrificare.
Ma questo è il meno.
Mi sento Pesante.
Sento che siamo Pesanti.
Sovrastrutture, complicazioni nei rapporti tra adulti. Moduli, emails, lettere, contrattacchi, cavalli di troia, strategie, urgenze improvvise, il verbo "bisogna" dappertutto...
Necessità Operative che si impongono su tutto, che si moltiplicano per partenogenesi, trasformando un bel gioco in un oceano di entropica autoreferenzialità..
L'Entropia va combattuta col lavoro, è vero. Ma basterà?