11 dicembre 2008

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Un VERO Personal Computer in un palmo di mano e che non costa un rene.... Ecco cosa mi sono procurato:
E' vero che un Netbook NON è un Notebook. Ma, grazie all'upgrade di RAM a 2 GB, l'uso di una scheda SD da 8 GB e l'installazione di Ubuntu 8.10 standard, sto usando il Dell Mini 9 praticamente come un normale desktop, dal punto di vista delle funzionalità principali. Niente video editing e storage limitato, certo, ma...
Ma parliamo di un oggetto che costa tra 1/3 ed 1/2 di un vero notebook, pesa solo 1kg e sta in un borsello da uomo...
Credo che l'immagine qui sopra sia definitvamente esplicativa.
Il mio notebook, a parte i giochi, mi permette qualche operazione in più, ma quante di più? Le funzionalità office sono identiche, quelle legate ad internet pure.... Certo, è ovvio che lavorare sul netbook è penoso se si tratta di grafica, di vedere un film o passarci 8 ore di seguito. Ma è comunque uno strumento di lavoro flessibile ed efficace. Ci si può anche dilettare con il CAD, entro certi limiti:



E' perfetto per fare veloci rilievi e schemi senza poi ricopiare sul 'vero' PC da lavoro.



La tastiera è comoda, basta poco per abituarcisi. E sto imparando ad usare anche il touchpad ( che generalmente aborro ), per non dovermi portare appresso il mouse. Ho adattato il tema di ubuntu installandone uno ( Clearlooks Compact ) un po' più adatto ai piccoli schermi dei netbook
Mi preme sottolineare come gran parte di questi risultati siano da attribuire alla perfetta integrazione di Ubuntu Linux con l'hardware del netbook. Se ci fosse installato winxp o vista non credo che ne sarei altrettanto soddisfatto. Sarebbe stato necessario un disco più capiente, dedicare CPU all'antivirus, all'antispyware, ad un firewall di terze parti. Anche con il solo XP le prestazioni sarebbero state comunque meno esaltanti che con linux. Poi, magari, mi sarei seccato dell'impossibilità di far girare comunque del software causa prestazioni insufficienti. Invece, grazie alla peculiare scalabilità de isistemi linux, ho la certezza di poter continuare ad upgradare il sistema operativo del Netbook almeno per un anno restando aggiornato ed in forma...
Ubuntu...WINs...

9 dicembre 2008

Netbook Dell Mini 9

Lo so, sono un quaquaraqua', un consumista da tre soldi ( anche perchè manco mi posso permettere di spendere e faccio comunque economia), ma, forse, stavolta ho agito con cognizione di causa razionale e produttiva:

Mi sono comprato il Netbook!

Non so se la follia dell'Ipermercato mi abbia travolto o se sono riuscito ad approfittare dei famosi megasconti-specchietti per le allodole di cui spesso si parla. Fatto sta che ieri mattina ero al Carefour col papy per acquisti. Lo giuro, è lui che vuole sempre passare dal reparto informatico, io avevo fretta e avrei preferito proseguire, invece lui si vuole sempre guardare i nuovi cellulari! Ed eccolo lì, inaspettato, galeotto: un DELL MINI 9 a "soli" € 299,00. Volevo fotografarlo per farmi un'idea più precisa delle dimensioni ma il commesso me l'ha impedito: a quanto pare loro ci possono videoriprendere pure al cesso, noi non possiamo fotografare la merce. Vabbè, pazienza...
Quindi, dopo qualche ora di dubbi amletici, la decisione. Quindi, grazie ad un 'cliente' , sono riuscito a mettere le mani su questo gioiellino... Rispetto al medesimo modello in vendita sul sito DELL si ha un risparmio di € 86,00 ( che per me, grazie al 'cliente' sono diventati quasi 220.. ), più che sufficienti per upgradare il disco SSD da 8 a 32 GB. Quindi, tanto vale togliermi lo sfizio ed il peso del mio Notebook HP che sabato mi ha sfiancato. Che dire, sono soddisfattissimo.

I Pro:
  • Piccolo e leggero
  • Ha Ubuntu linux 8.04.1 32bit DELL Edition
  • Quindi, potrò aggiornarlo con ubuntu nel tempo con la sicurezza di poter contare su un perfetto riconoscimento hardware.
  • Ottima finitura e schermo luminosissimo.
  • Connettività completa: dal wireless al bluetooth. Questo mi permetterà di usare, in futurom un mouse bluetooth senza occupare porte USB.
  • Performante: al contrario di quello che avevo sentito sui netbook, posso tenere aperti Pidgin, Firefox ed Openoffice lavorando tranquillamente. Le prestazioni del disco SSD da 8 GB sono sorprendentemente elevate.
  • silenzioso: non ci sono parti in movimento.
I Contro:
  • Disco Interno troppo piccolo: 8 GB significa poter disporre solo di 3,8 GB. Occorre supplire con penne usb o Schede Secure Digital per lo storage dei dati. Ho una bella Corsair Voyager GT da 16 GB che è più che sufficiente per lo storage ad alte prestazioni, vi aggiungerò una SD se necessario.
  • Gli accessori non sono di semplice reperibilità in Italia
  • La procedura di update del BIOS non è alla portata di tutti.
E credo sia tutto. Ora me lo porto appresso ovunque, lasciando in caso di sovraccarico, mouse, cavo di rete e caricabatteria nella borsa da lavoro. Devo testare la durata della batteria, ripulire ubuntu dai pacchetti inutili, trovare il modo di spegnere Wi-Fi e bluetooth rapidamente e godermi la possibilità di scrivere praticamente ovunque.
In futuro, upgraderò il sistema aumentando la RAM a 2/4 GB il che implicherà la necessità di installare la più recente versione di ubuntu, dato che la Dell per poter offrire anche Winxp è costretta a castrare il kernel della sua versione di Ubuntu in modo che non supporti più di 1 GB di Ram. Installerò una SD ed un mouse bluetooth. L'Upgrade del disco SSD è quello meno urgente, la prima cosa da fare è dedicarsi all'ottimizzazione di ubuntu: non sono più abituato a fare i conti con risorse hardware limitate e credo che imparare a risparmiare 10Mb di spazio mi insegnerà tante cose nuove...

5 dicembre 2008

L'Alba sulla Strada Alberata

Dopo una giornata come quella di ieri, svegliarsi all'alba e vedere il sole arrossare pian piano dal basso lo strato di nubi mi ha emozionato riempendomi di speranza.
Il principe ignoto
Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle
che tremano d'amore e di speranza...
Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
che ti fa mia.
Dilegua, o notte! Tramontate, stelle!
Tramontate, stelle! All'alba vincerò!
Turandot, Terzo Atto


3 dicembre 2008

Un passo verso il netbook

La mia ricerca per il futuro netbook ha fatto un discreto passo avanti ieri, quando il mio collega mi ha lasciato provare la sua internet key usb della vodafone sul mio notebook HP 9044EA con Kubuntu 8.10 64bit. Riconosciuta all'istante, come se fosse una normale perifericha di massa USB...
E chi monta ubuntu sui suoi netbook? Dell...
Il candidato in pole position è il Dell Mini 9. Ha qualche difetto: in Italia si vende solo la versione con disco allo stato solido da 8GB. E' vero che una ubuntu ne occuperebbe meno di 3, ma mi sembra che lo spazio di storage sia un po' troppo poco... Anche perchè, fuori dall'Italia, sono già in vendita anche le versioni da 16 e 32 GB! Noi dobbiamo attendere... E nel mio caso non è proprio un male... Inoltre, nonostante sia predisposto alla connettività 3G, per ora del modem integrato non vi è traccia... Quindi, nonostante vi siano delle buone premesse, il Mini 9 deve crescere un po' per finire nel mio borsello... Io, intanto, l'account Dell me lo sono creato...
Tuttavia, il collega di cui sopra, assai più sagace di me, mi ha fatto notare un particolare non proprio trascurabile: ossia, che il modem 3G integrato nel Netbook non è che mi convenga proprio tanto: "... Ma se tu hai un Portatile ed il PC di casa tua ti conviene avere la internet key come la mia così la puoi usare su Notebook, Netbook e anche il PC di casa quando Telecom ti abbandona al 187..."
E, visto che ci siamo, parliamo un po' della mia esperienza con Kubuntu 8.10. Non sono riuscito a configurare la webcam, per il resto mi ritengo pienamente soddisfatto e, salvo usi specifici per il software fotovoltaico, ormai il mio notebook non 'vede vista' da settimane.... Anche per le esigenze lavorative ho trovato alternative valide ai più blasonati pacchetti commerciali, di cui spesso si usano solo le funzionalità basiche. Quindi, per gli schemi di rete uso Dia e per i disegni 2D uso QCad.Non piratate: linuxate o opensourcizzatevi! It Works!

2 dicembre 2008

....scagli la prima pietra!


Ieri sera, mentre tornavo a casa e mi godevo la congiunzione di Luna, Venere e Giove, ho sentito alla Radio una strana notizia che non devo aver ben capito. Pare che la Francia, quale presidente di turno dell'Unione Europea, abbia proposto che l'Assemblea generale dell'ONU approvi una mozione a favore della depenalizzazione dell'Omosessualità. Ossia, che si richieda (ma senza alcun vincolo ) a 'paesi' come l'Iran, di smettarla di prendere ragazzini di 15 anni ed impiccarli ai lampioni, più tutta un'altra serie di piacevolezze alla Torquemada...
Non si parlava nè di PACS, matrimoni gay, eccetera: semplicemente che la condizione di omosessualità non fosse assimilabile a quella della mafiosità, ad esempio.
Pare che il Vaticano ( e non uso apposta un altro termine che mi scandalizzerei citare in questo contesto ) si opponga per non 'discriminare i paesi in cui l'omosessualità è reato (sic.)'.
Non credo di avere parole adatte ad esprimere pienamente lo sdegno, l'incredulità, la tristezza, la compassione rassegnata per tanta umana sofferenza.


27 novembre 2008

Incroci Pericolosi

Ultimamente, sono stato un po' latitante. Un po' per problemi di lavoro, un po' per pigrizia, un po' perchè non saprei da dove cominciare, ho abbandonato momentaneamente blog & similia. Ma è tempo di riprendere anche per fare chiarezza nei miei pensieri.
Temo che vi tedierò con la descrizione di quello che mi è capitato qualche tempo fa: L'Hike ci era stato praticamente imposto e non è che ci andasse tanto di farlo. Ma il premio era sostanzioso: una promozione sul campo per meriti di guerra, in pratica. Così, una bella domenica mattina di autunno, ci ritrovammo in due di fronte il Panificio San Giacomo. Prima a messa e poi ci siamo incamminati. La strada non finiva mai: curva su curva, metro dopo metro. Un po' di chiacchiere, ma neanche tante: eravamo entrambi piuttosto taciturni. Si passa La Martella e ci si incammina verso Timmari. Dalle auto che passano ci guardano male, con disprezzo. Arriviamo al Bivio per Timmari e la strada si fa salita. E' una salita breve, certo, ma noi eravamo già un po' stanchi. Quindi, il sentiero per San Salvatore. E la salita aumentò di pendenza. Ma eravamo giovani e poco carichi. Arrivammo a destinazione, non ricordo affatto che tipo di attività di catechesi ci toccò di compilare, poi accesi il fuoco. Cucinammo sulla viva fiamma: antipasto, primo e secondo. Divorammo tutto in un battibaleno. E tornammo indietro con maggior pena e fatica, arrivando alle nostre case all'imbrunire. Il Sabato successivo, nel quadrato del Reparto Sagittario, i Capi Reparto ci permisero di scoprire la Terza Tappa, dato che avevamo raggiunto la Seconda. 12 km all'andata, 12 km al ritorno... Era l'autunno del 1988. Vent'anni fa un Hike di 24 Km era condizione necessaria, ma non sufficiente, per raggiungere la Seconda Tappa di progressione personale E/G. E oggi? Qualche tempo fa , avevo scritto un post ironico e scherzoso sulle modalità di costituzione degli staff di unità. Beh, a posteriori l'ironia si è dissolta e di scherzare non ho più voglia. Non sto parlando di staff, ma di livelli più elevati. Lo scorso week end si è svolta l'Assemblea Regionale dei capi Agesci della Basilicata. Ne sono stato solo parzialmente soddisfatto. Anzi, mi correggo: a fronte di alcuni eventi senz'altro positivi, le implicazioni di frasi, affermazioni, espressioni facciali ed annessi e connessi mi hanno lasciato profondamente sconsolato.
Fino a poco tempo fa credevo che la mia bella Associazione fosse più in crisi delle banche americane. Ora non più. Probabilmente sono io fuori posto: se io non mi ci ritrovo più non vuol dire che l'Associazione sia in crisi, ma che uno dei due si sia spostato rispetto al passato. Magari l'Associazione è andata avanti ed io sono rimasto immobile, as usual... Oppure siamo rimasti in pochi abbarbicati alla vetta ed il resto è precipitato... Non so...
Io non mi sento più a mio agio. Non sono sereno quando una persona che fa in una settimana lo stesso lavoro che io faccio in due giorni se ne viene col dito in cielo a definire "poco Cristiano" chi non partecipa agli eventi regionali. Non sono sereno quando mi trovo a dover discutere di un'astratta ed autoreferenziale filosofia dello scoutismo mentre mi mancano gli strumenti per far fronte ad emergenze che vedo crescere sotto i miei occhi. Emergenze che hanno nomi e cognomi e date di nascita troppo recenti perchè mi siano indifferenti. Non posso essere sereno quando vedo dissolversi il concetto di Servizio a favore della soddisfazione personale nell'interpretare un ruolo che nella pratica si traduce in feste e lazzi nell'indifferenza verso gli scopi ultimi dell'Associazione. Forse, può darsi che lo scoutismo sia diventato davvero una specie di doposcuola convergente al modello della scuola italiana. Con le ovvie conseguenze sul piano dell'efficacia... Ma, forse, sono io che non sono in grado di adeguarmi. Non ho tempo per far palestra, andare al cinema, leggere un libro. Solo Lavoro(i), famiglia, Agesci. Null'altro. Quindi, l'Agesci non può ulteriormente espandersi nell'arco della mia settimana tipo: a scapito di cosa? Delle mie 7 ore di sonno? Se c'è un imprevisto e l'attività pianificata deve essere spostata, o se ne aggiunge una nuova, non c'è semplicemente spazio. Quindi, sentirmi dire : "Come, non vieni? Ma lo sai che poi ci vanno di mezzo i ragazzi?" mi provoca una strana sensazione di alienazione: sarò strano io a trovare inconcepibile che un adulto lavoratore da 60 ore a settimana debba sapere che alcune ore o giorni della sua vita se le dovrebbe ciucciare lo "scoutismo" magari con solo 12/48 ore di preavviso? Almeno 'sta volta ho avuto la prontezza di spirito di rispondere che: "Al contrario, è proprio perché ci sono io che i Ragazzi possono fare scoutismo, pazienza se saltano questo evento, parteciperanno agli altri.Se non ci fossi io salterebbero questo e gli altri". Non mi stupirò mai abbastanza del fatto che, nonostante ci si organizzi in base alla disponibilità oggettiva, capiti troppo spesso che sia richiesto, come minimo, il 105% di quello che è il tuo massimo.
Io credevo di giocare ad un gioco da svolgersi in un bosco con pentoloni, cordino e paletti, su una strada di speranza, mi ritrovo a fare da notaio di decisioni ed azioni di cui non vedo alcun ritorno educativo. Non scrivo per fare il calssico pianto greco: dopotutto le cose a me, personalmente, stanno andando piuttosto bene. Eccetto il particolare che faccio più il Capo Squadriglia che il Maestro dei Novizi. Purtroppo, non vedo in costruzione un futuro associativo possibile su queste linee di affanno continuo in cui spuntano, di tanto in tanto, anche atteggiamenti patologici a salare la torta...
Quindi, se il mio sacrificio è ritenuto peggio che inutile: dannoso, a che senso farlo? Se occorre di più, se al gioco dello scoutismo possono partecipare solo certe categorie sociali che non devono lavorare più di 40 ore a settimana per vivere, basta dirlo, chiarirlo, l'Agesci delibera e pubblica tante cose, concede così tanta libertà di interpretazione di cosa sia lo scoutismo che può anche permettersi di ufficializzare quelle 10 ore a settimana e 3 week end al mese che pare siano indispensabili tra i requisiti per la nomina a Capo. Insomma, io al solito magari esagero, ma si fa sempre più largo in me l'idea che forse è meglio lasciar perdere quella che a tutti gli effetti è una lotta contro i mulini a vento. Se siamo diversi e divisi, come dice uno dei miei ragazzi, a che pro tentare di unirci a tutti i costi? Meglio un buon vicinato che una cattiva convivenza, no? Forse sarà questa la causa del proliferare di associazioni scout: pare che per ogni gruppo che chiude nascano due associazioni...
Non so, davvero non so che pesci prendere. Va bene, il mio Servizio quest'anno sembra abbastanza definito, ma non basta per ritenersi sulla strada giusta. E io vorrei davvero essere sicuro di stare sugli stessi passi che 'sto ragazzino qui sotto percorreva venti anni fa.


17 novembre 2008

Questo tipo di scoutismo NON è una mia idea...

Ma vorrei avere modo di parteciparvi e metterla in pratica!
Datevi un'occhiata alla Home Page dell'iniziativa...
Forse, non siamo proprio in pochi a pensarla così...

12 novembre 2008

Reloading Ammo

La Bomba in Testa, di Fabrizio De André.

...e io contavo i denti ai francobolli dicevo "grazie a Dio" "buon Natale "
mi sentivo normale eppure i miei trent'anni
erano pochi più dei loro ma non importa adesso torno al lavoro.
Cantavano il disordine dei sogni gli ingrati del benessere francese
e non davan l'idea di denunciare uomini al balcone
di un solo maggio, di un unico paese.
E io ho la faccia usata dal buonsenso ripeto "Non vogliamoci del male "
e non mi sento normale e mi sorprendo ancora a misurarmi su di loro
e adesso è tardi, adesso torno al lavoro.
Rischiavano la strada e per un uomo ci vuole pure un senso a sopportare
di poter sanguinare e il senso non dev'essere rischiare
ma forse non voler più sopportare.
Chissà cosa si trova a liberare la fiducia nelle proprie tentazioni,
allontanare gli intrusi dalle nostre emozioni,
allontanarli in tempo e prima di trovarsi solo
con la paura di non tornare al lavoro.
Rischiare libertà strada per strada, scordarsi le rotaie verso casa,
io ne valgo la pena, per arrivare ad incontrar la gente
senza dovermi fingere innocente.
Mi sforzo di ripetermi con loro e più l'idea va di là del vetro
più mi lasciano indietro, per il coraggio insieme
non so le regole del gioco senza la mia paura mi fido poco.
Ormai sono in ritardo per gli amici per l'olio potrei farcela da solo
illuminando al tritolo chi ha la faccia e mostra solo il viso
sempre gradevole, sempre più impreciso.
E l'esplosivo spacca, taglia, fruga tra gli ospiti di un ballo mascherato,
io mi sono invitato a rilevar l'impronta dietro ogni maschera che salta
e a non aver pietà per la mia prima volta.

11 novembre 2008

Netbook

Già, la febbre del netbook inizia a contagiarmi pian piano...
Cos'è un netbook? Beh, è un mini computer portatile dalle dimensioni di un foglio A4 circa, pesante poco più di 1kg, pensato per consentire, in economia, l'uso di internet ed applicazioni office ovunque. Niente prestazioni estreme, solo quello che serve per navigare e scrivere. A suo tempo ho comprato un notebook che, in realtà, è un pc mobile, non portatile: pesa parecchio e per muoverlo devo organizzare una specie di trasporto eccezionale. il Netbook, invece, è pensato per esser messo nella tasca del cappotto. Chiaro?
E ora la fatidica domanda: e che te ne fai?
Ci faccio tutto quello che credevo avrei fatto con il mio bell'HP 9044ea e che in realtà non ci faccio, perchè ci vogliono dieci minuti reali per spostare il notebook da una stanza all'altra e renderlo operativo, prima di tutto trovando un tavolo libero ( è impensabile tenerlo su una sedia o meno che mai sulle ginocchia) e poi collegando l'alimentazione: la batteria dura quasi due ore ma senza alimentazione di rete le prestazioni crollano..
Di cotesti netbook esistono varie marche, versioni e sottoversioni. Fortunatamente, la mia più forte difesa immunitaria contro il contagio della febbre da netbook e la conseguente apparizione sotto il Presepio di un ennesimo scatolotto tecnologico è che non esiste ( ancora ) il mio netbook ideale. E non è solo questione di $oldi che non mi posso permettere di spendere. Ecco quello che cerco:
  • Monitor tra i 9 e i 10" e non oltre.
  • almeno 1, meglio 2Gb RAM
  • Tutta la connettività possibile: oltre al Wireless e al bluetooth ESIGO la connettività 3G/HSPDA ecc integrata per potermi connettere ovunque vi sia un segnale cellulare.
  • Disco allo stato solido ( no Hard Disk! ) da almeno 16, meglio 32 GB.
  • Lettore di Schede e Webcam decente.
  • Piena compatibilità con Linux, anzi, se viene venduto già con Ubuntu MID è meglio...
  • Autonomia almeno di 4 ore effettive.
  • Prezzo Max: € 400,00 incluso il caricabatterie per auto: ci siamo capiti, non 1 €c di più..
Ormai, ho una certa esperienza nel 'IT. Un netbook come quello descritto qui su ancora non esiste: esistono macchine anche più performanti, ma lacunose in qualcuno dei settori appena descritti. Stimo che per la primavera del 2009 il mio Netbook dovrebbe essere disponibile...
Diciamo in tempo per il compleanno ;-)

10 novembre 2008

l'ora dello stambecco

Beh, il mio sistema è finalmente passato completamente alla nuova versione della mia distro preferita. Ed è da un bel po' che non parliamo di linux da queste parti, mi sembra il caso di rimediare. Il 30 Ottobre scorso ha fatto capolino sui server di mezzo mondo Ubuntu 8.10. Non cercate qui descrizioni particolarmente tecniche e neppure changelogs. Vi racconto semplicemente la mia esperienza di utente che ha installato su 2 PC ed un notebook il sistema operativo in questione. Ho usato la versione a 64 bit per tutt'e tre le macchine. Ho esordito con il tentativo di installare Kubuntu sul muletto dotato di 2 hard disk: un sata ed un pata. Ho installato kubuntu sul PATA ma non mi è riuscito di correggere il "grub error 15" che è venuto fuori al primo riavvio. Non c'è stato nulla da fare. Piallo tutto ( che bello avere un backup funzionale ) e 20 minuti dopo ero felice configuratore di un bell'ubuntu 8.10 che ha configurato da se tutto, stampante compresa. Poi è stato il turno del mio desktp personale. Ho riprovato con Kubuntu e stavolta niente grub error 15. Tutto a meraviglia. Il magico KDE 4.1 splende sul mio lcd. Installo i drivers proprietari e vado ad impostare il doppio monitor con un bel sudo nvidia-settings. Come per magia lo schermo si estende sul secondo LCD.... vado per salvare la configurazione ma ho un errore di segmentation fault. Anche qui le provo tutte finchè me ne vado a nanna. Il giorno dopo, di cattivo umore, mi sfogo piallando anche il desktop e ripiego sul fido GNOME... CD alternate nel lettore e... sorpresa ( seccante ma non amara ): l'installer dell'alternate è lentissimo: i dialoghi compaiono con lentezza esasperante, come se stessi usando un Pentium 2.... Invece, tra un dialogo e l'altro, tutto corre liscio con la velocità che è lecito attendersi da un Q6600 con 4GB RAM. Terminata l'installazione tutto sembra liscio e scattante, salvo un particolare: manca l'audio. La mia povera audigy2 si sarà forse rotta? Riavvio con Windows e... tutto ok! Mi informo, mando al diavolo pulse audio e ritorno al fido ALSA e tutto torna a posto. E' il momento del notebook, un HP DV 9044EA con 2 Hard Disk. Il boot loader di windows vista non va molto d'accordo con Grub e l'ultima volta che ho provato un dual boot le cose non mi sono andate troppo bene. C'è da aggiungere che il muletto ha solo ubuntu ed il mio desktop non ha un vero dual boot dato che i due sistemi operativi coesistono ignorandosi a vicenda: sono io a scegliere manualmente da quale Hard Disk far partire il PC in fase di boot... Quindi, al dual boot sono piuttosto allergico!Ma ho scoeprto WUBI che consente di impostare il dual boot in maniera sicura e reversibile: ossia, è possibile disinstallare tutta la partizione dedicata ad ubuntu e ripristinare le condizioni iniziali semplicemente da Pannello di Controllo di Windows. Visitate il sito e leggetevi un po' di documentazione. Mi sento di suggerire anche ad un utente relativamente inesperto questo metodo che permette di installare Linux in sicurezza e senza patemi. Ho deciso ( lo so, sono capa tosta ) di riprovare con Kubuntu e stavolta sono stato premiato. Funziona discretamente. Per ora ho individuato 3 problemi: non rileva la webcam integrata, non funziona la condivisione delle cartelle ( ma la rete funziona ) e Kopete invia continuamente segnalazioni di crash anche se tutto funziona...
Insomma, ho aggiornato tutto, venendo meno alla seconda regola del sys admin ( se funziona non toccarlo ) e sono soddisfatto soprattutto del mio notebook con kde, di cui, ultimamente, avevo un po' perso le tracce. Spero di recuperare il tempo perduto.
In definitiva sono comunque soddisfatto della nuova release di Ubuntu, ma avrei gradito OpenOffice 3.0 incluso di default ed un maggior controllo sulla condivisione di files e cartelle.
E voi che aspettate?