20 luglio 2011

La Linea

In questi giorni, in queste ore, circa duecentomila tra ragazzi ed adulti, in Italia, si stanno preparando o sono già al Campo, sulla Strada.
A loro tutti, tutti scout, di tutte le associazioni, va il mio pensiero ed il mio ringraziamento.
E' piuttosto banale che il mio pensiero vada a tutte le persone che mi sono vicine e che so impegnate in uno sforzo intenso e pieno di fatica e coraggio.
Non è, però, banale che vi vada anche il mio ringraziamento.
Su queste pagine, l'Agesci è stata criticata più volte ma, i miei lettori più attenti l'avranno già notato, non è mai stato criticato  lo Scoutismo.
Ringrazio di cuore gli scout d'Italia perchè riengo che rappresentino un organismo sano all'interno di un ecosistema malato: l'Italia del tempo presente, appunto.
Ringrazio i bambini di sette anni per il loro coraggio nell'abbandonare la famiglia e scoprirsi grandi assieme agli altri sopportando anche il dileggio dei figli della telepornocrazia.
Ringrazio i ragazzi in età da Esploratori per la cura con cui si preparano ad affrontare le crude privazioni del Campo e la serietà con cui si preparano a vivere in simbiosi con se stessi, la natura, ma soprattutto 'gli altri'.
Ringrazio i Rover e le Scolte che sotto il sole, lo zaino e la pioggia, lungo una strada che è un'unica salita, trasformano, nella fatica, 'gli altri' in Comunità, portando il proprio Servizio in periferie e valli, spogliandosi del superfluo e germogliando Speranza.
Ringrazio, poi, i Capi, il cui Servizio è alla base di un movimento internazionale che non ha eguali.
Certo, gli scout sono un bersaglio facile.
Facilissimo.
Le associazioni ed i singoli gruppi scout sono tutt'altro che perfetti: dopotutto sono organizzazioni umane.
Ma, in coscienza, non ho ancora incontrato un'altra organizzazione migliore per la formazione di Cittadini Responsabili, presente sul territorio, nelle periferie mafiose, capace di avere un progetto di Pace anche per il conflitto arabo - israeliano attraverso le route congiunte di scout italiani, ebrei e palestinesi.
Certo, esistono sicuramente associazioni di volontariato più efficienti e di incredibile utilità ed efficacia per la collettività, ma qui non sto solo parlando solo di persone che portano aiuto, parlo di un Metodo Educativo globale che nello Scoutismo Italiano si è concretizzato in una vera e propria gemma di coerenza, civiltà e cultura.
Il diritto alla critica al Movimento non solo è legittimo, ma è anche caldamente accettato, direi quasi benvenuto.
Perché ci mantiene sani.
Anche se proveniente da rappresentanti di istituzioni completamente screditate nei loro rispettivi compiti come la scuola, l'università, la stampa o la politica partitica.
Lo Scoutismo Italiano è una delle poche famiglie di organizzazioni che semplicemente funziona nell'Italia del 2011.
E non solo funziona: è senz'altro parte fondamentale del residuo collante che tiene insieme il Paese.
Gli scout sono presenti nelle Calamità e nella lotta alla Mafia, nel recupero sociale e nell'accoglienza all'immigrazione. Sono una forza che ogni anno consente a parecchie decine di migliaia di ragazzi di scolpirsi nell'anima la correttezza, il rispetto e la solidarietà. Per ogni generazione di italiani, facendo due calcoli col pallottoliere, 3-500 mila di loro sono stati  scout. Banalmente, lo scoutismo li rende allergici alla possibilità di gettare una carta a terra, saltare una coda o parcheggiare in doppia fila.
Non mi azzardo ad affermare che se non ci fossero ( stati ) gli scout in Italia il Paese sarebbe da tempo collassato sotto lo strapotere dell'inciviltà, maleducazione e prepotenza ma poco ci manca.
Lo scoutismo italiano è parte fondamentale della Linea che ci separa dalla Barbarie.
Certo, assieme a mille altre Realtà ed alcuni milioni di concittadini. Non troppi. Purtroppo.
Ma, si spera, abbastanza per resistere e contrattaccare.
Ecco perché ringrazio di cuore tutti gli Scout d'Italia che vivono in questi giorni l'apice del loro anno associativo.
Li ringrazio perché ogni tenda piantata sulla roccia, ogni passo fatto in salita con lo zaino, è un contributo concreto, fisico, per la salvezza di questa povera Patria.
Né più, né meno.
Buona Strada!

18 luglio 2011

Il Giardino degli Dei

La fatica dello zaino diventa una dipendenza.
Ogni tanto, il suo richiamo diventa così forte da travalicare la mia naturale accidia.
Così, in una torrida giornata d'estate, con un equipaggiamento minimo ma con la grinta al massimo, ci spingiamo nuovamente sui sentieri del Pollino.
Da Matera occorrono circa due ore per raggiungere il parcheggio situato sotto il Santuario della Madonna di Pollino. In pochi minuti ci prepariamo, sostituiamo i sandali con le scarpe da trekking ed indossiamo gli zaini a mo' di corazze.


La salita lungo fosso Jannace è dura, ma sappiamo che non è il peggio.
Fosso Jannace è un luogo pittoresco, adatto alle famiglie, bellissimo al disgelo quando sembra un ruscello da fiaba. Ora è secco, percorso da nugoli di insetti e desolatamente in salita.
Alla fine del percorso, ci concediamo una sosta con relativo panino subito prima del ponte di legno che porta al piano. 
Abbiamo deciso di portare con noi solo panini, sia per non doverci trascinare appresso anche il necessario per cucinare sia per evitare problemi con le fiamme libere: infatti abbiamo anche rinunciato al lamparo a gas e, dato che non abbiamo intenzione di accendere fuochi, abbiamo usato una lanterna a led, efficace ma un po' troppo pesante.
Mentre saliamo al piano deviamo dal sentiero per lanciarci in uno spettacolare ma faticoso azimuth attraverso il bosco per poi sbucare sui piani un centinaio di metri a sud della fontana di Pittacurc ( o comesiscrive! )
Qui facciamo rifornimento di acqua e riempiamo anche le bottiglie di plastica che abbiamo portato appese agli zaini vuote: lassù acqua non ce n'è e prevediamo di restarci più di 12 ore.
L'ultimo pezzo di scalata, quello tra i piani e la cima di Serra di Crispo è davvero duro, più che altro a causa della stanchezza: arriveremo in alto ben 4 ore e mezzo dopo la partenza.
Il Paesaggio del Giardino degli Dei è indescrivibile, dovete accontentarvi di qualche foto o rassegnarvi a sudare per arrivarci.








A duemila metri ( 2053, per l'esattezza secondo la carta ) le prospettive cambiano un po'. Si riflette sulla volontà e la determinazione necessarie per arrivare fin lassù e sulla speranza che la difficoltà ( relativa ) dell'impresa contribuisca a preservare quei luoghi dall'incivile orda che impazza poche centinaia di metri più in basso.
Montata la tenda ci siamo dedicati a guardare e goderci il paesaggio.
I colori del tramonto, di un delicato pastello, ci hanno accompagnato fino ad una cena frugale ma saporita.
Poi, la stellata notturna è stata solo di antipasto allo spettacolare scenario del Giardino degli Dei illuminato praticamente a giorno dalla Luna, ancora quasi piena. 
Ci sarebbe voluta un'attrezzatura fotografica adeguata per immortalare la scena!
L'indomani, dopo colazione, è arrivato fin troppo presto il momento di ritornare all'auto.
La discesa è stata assai più rapida, meno di tre ore, ma saremmo stati più veloci se fossimo stati meno provati dalle fatiche del giorno prima.
Arrivati all'auto, dopo aver cambiato gli abiti, ci siamo diretti verso San Severino Lucano dove ci siamo abbondantemente rifocillati al ristorante "Da Agostino" ( Grazie, Marcello :) ).
Che goduria doppia: non solo era tutto ottimo e abbondante, ma volete mettere il valore aggiunto di godersi tutto quel ben di Dio dopo essersi stancati così?
Come dicevo, la fatica dello zaino diventa una dipendenza.
Credo proprio che dovremo soddisfarla presto. E ancora...




13 luglio 2011

Falling Skyes, ovvero perchè le invasioni aliene hollywoodiane mi fanno scendere il latte.

Lo ammetto.
Sto peggiorando.
Divento sempre più esigente.
Ammetto il teletrasporto.
La velocità di curvatura.
I viaggi nel tempo.
I replicatori di cibo.
Pure l'opera lirica Klingon
Ma, da quando Jeff Goldblum sconfigge l'invasione aliena di Indipendence Day grazie ad un virus per computer, come se davvero Bill Gates avesse conquistato tutto l'universo con windows xp prima che gli alieni decidessero di venire a farci visita, ho iniziato a farmi qualche scrupolo.
Dunque, di spettacolari e non così assurdi romanzi di invasioni aliene ne esistono a bizeffe:
Il giorno dell'Invasione, di Nieven - Pournelle.
Fanteria dllo Spazio, di Heinlein
La Guerra contro gli Chtorr di Gerrold
Il Ciclo dell'invasione di Turtledove.
Tutti romanzi in cui, più o meno, il tema è trattato senza che sia così evidente che l'autore stia cercando di convincerti che 2+2 fa cinque.
Invece, soprattutto negli ultimi anni, il cinema sembra profondersi in giganteschi sforzi per montar su allucinanti inverosimiglianze.
Signori, le invasioni aliene, quelle di tipo militare, non sono mica così facili.
Facciamo finta che le distanze interstellari non siano così spaventose come in effetti sono.
Traduco: facciamo finta che esista il modo di viaggiare più veloci della luce. 
Probabilmente, ( ed auspicabilmente )  tale modo esiste.
Dico auspicabilmente perchè mi rincuora immaginare di poter mettere mezza galassia tra me e i miei compatrioti berlusconiani.
Ma è tanto, davvero, tanto tanto tanto improbabile che sia economico.
I migliori romanzi / film di fantascienza sono quelli in cui non si violano le leggi della fisica. Se ne inventano altre, si aggirano, ma non si spaccia l'impossibile per certo. E' indice di scarsa capacità dell'autore.
In altri termini, un romanzo / film di fantascienza in cui l'autore incardina la trama e spaccia troppo in giro sul fatto che 2+2 fa 5 ed anche 7 a piacere non è mai un gran che.
Guardate, i calcoli ve li risparmio, ma per muovere una di quelle belle navi madri aliene serve davvero parecchia energia e quando dico parecchia intendo che anche se fosse possibile usare la formula E= mC^2 con rendimento uguale ad uno come formula base del motore della nostra astronave, beh, credo che il 95% della massa di quei bei dischi volanti dovrebbe essere fatto di carburante.
Quindi, in ogni caso, su questo povero pianeta non è che di extraterrestri ne potrebbero arrivare miliardi!
E, poi, per fare cosa?
Per fotterci la cocacola?
L'acqua? Ma quella è ovunque o, più esattamente, è facilmente sintetizzabile se hai la tecnologia per volare tra le stelle a velocità di curvatura.
Per turismo?
La salsiccia lucana potrebbe essere un ottimo motivo, nel caso.
No, cari lettori, gli eventuali alieni cattivi sarebbero talmente progrediti che il  raffronto con noi sarebbe tipo una sfida tra una divisione corazzata ed una squadra di babbuini armati di tibie in campo aperto.
Ma, credete a me, più probabilmente gli eventuali alieni potrebbero non essere mal intenzionati, solo che dubito che faremmo una fine migliore dei nativi americani di fronte allo shock culturale.
Capisco che questi siano tutti argomenti di scarsa filmabilità.
Però, gli eccessi a cui si sta spingendo la cinematografia contemporanea sono davvero troppi.
E non è una questione di capacità tecniche: basta paragonare, che so, il remake di Visitors e questa nuova serie, Falling Skyes, con miniserie quali "Band of Brothers" e "The Pacific".
Queste ultime serie sono storicamente accurate ed i personaggi si comportano con verosimile accettabilità.
Invece, le serie di fantascienza sembrano il festival dell'assurdo associato ad una flebo di sonniferi.
Dunque, sulla tua testa c'è un'astronave aliena e tu organizzi il complotto ai loro danni parlando tranquillamente al cellulare!
E' proprio vero allora che di quello che succede in Italia non glie ne frega nulla a nessuno: dico, col cellulare si organizzano complotti?
E anche la nuova serie prodotta da Spielberg non fa eccezione.
La Terra è stata invasa, forze armate e stati sono semplicemente evaporati, ma qualche migliaio di superstiti si è riorganizzato e combatte.
Cioè, a parte che i sopravvissuti possono vantare un'organizzazione, una disciplina ed un'efficienza degna della Svizzera, sono anche capaci di tener testa militarmente agli alieni.
Delle due l'una: se questi invasori possono essere fermati con mitragliatrici e plastico, com'è che gli eserciti sono stati non dico sconfitti, il che è probabile, ma completamente eradicati?
Inoltre, anche nella stravagante ipotesi che il primo attacco alieno abbia ucciso il 90% della popolazione ( ma come se solo le capitali sono state distrutte e il resto delle città è intatto ? ) questi cattivoni di alieni sarebbero comunque in estrema inferiorità numerica in uno scenario in cui possono essere messi ko a pistolettate.
Aggiungiamoci la decisione di far usare al protagonista che, forse a causa dell'imprinting scaturito da averlo visto fin da piccolo come Carter in E.R., è visibilmente fuori posto come sergente di fanteria, un fucile d'assalto sovietico ( che usa munizioni sovietiche ) nel cuore degli USA e vi sorgerà spontanea la domanda: " Perchè? Perchè questa pervicacia nel rovinare una buona idea?"
Un altro esempio. Il nostro eroe, professore di storia prima dell'invasione, per rincuorare i suoi gli dice che la storia è piena di esempi in cui grazie alla guerriglia le invasioni sono state sconfitte. Verissimo. Ma che fa? Cita la battaglia di Maratona!
Cioè, dico, la battaglia di Maratona.
L'alfa paradigmatico dell'arte occidentale della guerra, in cui l'esercito ateniese, in grande inferiorità numerica, ma dotato di corazze e assai più pesantemente armato, attacca e sconfigge l'esercito persiano, più numeroso ma senza protezioni ed armato assai leggermente.
Cioè esattamente il contrario di quanto il nostro eroe vorrebbe far intendere ai suoi.
Una lunga serie di errori di questo tipo rendono davvero frustrante seguire questi nuovi telefilm di fantascienza.
Quasi quasi ti viene da tifare per gli alieni.
Per non parlare dei personaggi, stereotipi fatti con lo stampino ed importati pari pari da altri universi magari meglio riusciti:
il militare ottuso
quello saggio
la dottoressa dal cuore generoso
il padre eroico
il degno figlio altrettanto eroico
il cattivo che si redime.
Sembra più una commedia familiare che un'avventura post apocalittica.
Insomma, tutto questo per dire: aridatece startrekke!!!








9 luglio 2011

Febbre

Quando la temperatura esterna raggiunge valori paragonabili a quelli che il termometro clinico indicherebbe come "Febbre" il mio cervello si squaglia.
Non vi aspettate che produca pensieri coerenti nè tanto meno mediamente intelligenti o comunque utili.
Aspettiamo che sfebbri.
Nel frattempo, NO TAV, è meglio
( facciamo finta che non devasti l'ambiente: costa troppo per benefici quasi nulli )

25 giugno 2011

Lepanto

Scorrevole come un romanzo, preciso e completo come un manuale universitario ( con tanto di fonti, appendici, tabelle ecc ) questo saggio di Alessandro Barbero merita attenzione e considerazione "scientifica". L'autore ci porta all'alba dell'era Occidentale, in un secolo in cui l'Europa prende la rincorsa e stacca il resto del mediterraneo nella corsa al potere mondiale. Lepanto, dalle scarse implicazioni materiali, fu una battaglia dalle incredibili implicazioni culturali. E Barbero ne descrive sagacemente origini, cronaca e natura.
I paralleli storici non sono mai del tutto attuabili, tuttavia il mortale duello tra l'elefantiaco e temutissimo, ma alla prova dei fatti, inefficiente e fragile, Impero Ottomano e le litigiose comunità Occidentali, deboli, divise, ma libere ( nel senso del XVI Secolo, si intende )  ci dovrebbe far riflettere.
Libertà e spirito critico sono garanzia di successo.

21 giugno 2011

Per T > 25°C disfunziono

Ah, l'Estate.
La stagione di passate ed irripetibili vacanze e ferie plurisettimanali.
La stagione di presenti infuocate giornate davanti a monitors esotermici.
Non fa poi un caldo esagerato, lo ammetto.
Il peggio deve ancora venire.
Tanto per cominciare, c'è di peggio che caldo e lavoro assieme.
Esiste anche caldo lavoro e Festa Patronale assieme.
Sento che quest'anno non sopravviverei ad un'altra ordalia come l'anno scorso.
Infatti, stiamo pensando di fuggire con ignominia.
Ma dove?

18 giugno 2011

L'Italia Peggiore


Pubblico molto volentieri le parole di Bruna,
non occorrono nè commenti nè introduzioni:

E’ vero, siamo l’Italia peggiore,
siamo l’Italia che si alza ogni  mattina sul filo del rasoio!
siamo l’Italia che ha studiato, anni e anni di studio… lauree, specializzazioni, master, dottorati...non bastano mai!
siamo l’Italia del lavoro a scadenza, siamo diventati acidi come gli yogurt e il latte andato a male!
siamo l’Italia che è disposta a tutto pur di lavorare, che fa sacrifici economici ed affettivi e che da anni aspetta il momento per poter mettere a frutto tanti sacrifici!
siamo l’Italia che non arriva a fine mese perche le spese per la sopravvivenza, per la mera sopravvivenza, ci soffocano!
siamo l’Italia di “fannulloni” e di “bamboccioni”!
siamo l’Italia che non può neanche pensare di comprarsi una casa perché contratto a scadenza e concessione di credito sono due concetti che non vanno a braccetto!
siamo l’Italia che quando cerchi una stanza in affitto ti chiedono se hai un contratto a tempo indeterminato, quanto guadagni e la busta paga…. non le banche, ma i privati cittadini!
siamo l’Italia che non ha garanzie lavorative, no malattia, no ferie, no maternità, no anzianità, no TFR, nessun diritto ai lavoratori precari!!!
siamo l’Italia che non fa figli, che come lo cresco un figlio se già io da sola non arrivo a fine mese, siamo anche l’Italia che non fa figli perché le donne in questo paese non hanno alcuna tutela per la maternità, e siamo anche l’Italia che non fa figli perché la donna con figli esce dal mercato del lavoro per non rientrarci!!!
siamo l’Italia della gestione separata e delle Partita Iva!!  
siamo l’Italia che paga le pensione ma che non avrà nessuno che gliele pagherà!!
siamo l’Italia a cui avete tolto qualsiasi entusiasmo e a cui avete rubato la possibilità di perseguire gli obiettivi che danno un senso alla vita di un uomo!
siamo l’Italia che senza di noi non si va avanti perché lavoriamo bene, con scrupolo e dedizione…nonostante tutto!
siamo l’Italia dei ricattabili e sempre proni al sistema!
ma ricorda, non siamo l’Italia di analfabeti che potete lobotomizzare con le tette e i culi di cui siete i massimi esperti!
siamo l’Italia che non hai il coraggio di guardare in faccia, perché anche un piccolo economista come te sa bene che i problemi che le state provocando oggi, tu e tuoi amichetti, avranno delle ripercussioni cosi demograficamente concrete ed economicamente devastanti che, tra 20 anni, vi rivolterete nelle vostre piccole bare per le bestemmie che noi “Italia peggiore” vi tireremo dietro e già vi stiamo tirando da anni.

è proprio vero, Renatino, siamo l’Italia peggiore, ma se noi siamo quella peggiore, “voi” dove cazzo vi collocate?


Bruna Rondinone

12 giugno 2011

9 giugno 2011

mai più nessuno

Sull'acqua non si può profittare.
La Legge non ammette legittime violazioni
L'energia nucleare non è un buon affare per l'Italia.
Questo ognuno lo sa.
Stiamo a vedere se qualcuno, di conseguenza, agirà.
Almeno il cinquanta più uno.
E smettere di essere nessuno.