22 aprile 2012

Un Reparto in un prato...


Aggiungere descrizioni è superfluo:
la gioia non si descrive.

Ieri pomeriggio avevo una specie di influenza.
Stamattina ho pensato bene di mettermi in uniforme e partecipare all'uscita di Reparto.
Sono guarito.

18 aprile 2012

La Solitudine del Militante

E' da un po' che rimando la pubblicazione di queste mie riflessioni.
Rimando perchè la situazione politica sembra in continua involuzione e faccio fatica a centrare il bersaglio delle mie considerazioni.
Scrivo, ma manco sempre il punto, che si è regolarmente spostato in peggio.
Dagli scandali e dalle catastrofiche decisioni prese a livello nazionale.
Quello che mi sconcerta non è assolutamente l'ascesa di Grillo.
Voglio dire: in Italia si prendono fior di voti esternando omofobia, qualche sprazzo di xenofobia, contraddizioni ed espulsioni di liberi militanti e tanto tanto tanto bacchettamagicismo.
Poi, però, la passione civile di gran parte dei militanti a 5 stelle è fuori discussione ed è completamente ammirevole, non è certo colpa loro se si trovano a seguire un comico che ogni tanto deborda nel Borghezio style. 
La cosa sconcertante è il silenzio di tutti i livelli del Partito Democratico.
Meglio il silenzio che certe affermazioni, direte voi.
Fino ad un certo punto, ribadisco io.
C'è sempre la speranza che le cavolate dette  portino alla caduta di certi personaggi.
Il Partito Democratico, inutile nasconderselo, a livello nazionale è in forte difficoltà, una balena arenata il cui primo problema sta nel continuare a credere di star ancora galleggiando in acque profonde seppur affollate di predatori.
Da queste parti i problemi mi coinvolgono direttamente ed a livello personale.
L'ultimo mese è trascorso nel limbo di un'assenza di notizie sul destino del PD Materano che mi lascia senza parole.
Dopo aver speso non poche energie nella Segreteria locale credevo almeno di avere il diritto di essere informato sullo status quo.
Non mi sto 'lamentando' del fatto che ad un mese dal Direttivo del 19 Marzo tutto taccia perchè la situazione generale è così grave da rendere superflui anche i paragoni retorici del caso.
Io non vorrei, in questa sede, parlare dell'Amministrazione Comunale, ma restare al tema del Partito.
Anzi.
Dei militanti del Partito.
Delle persone di Sinistra.







Ognuno resta nel suo intimo, come se si avesse paura di rivendicare con orgoglio la militanza coerente con idee e proposte pratiche 'di sinistra', come se si avesse paura di rispondere anche a muso duro, ad esempio, che i fondi per la mobilità sostenibile non si possono usare per costruire una tangenziale o che la raccolta differenziata va male perchè ci manca almeno il 50% delle risorse minime.
Quando si parla della situazione politica  è il fatalismo della catastrofe a farla da padrona: 


" Il Piddì crollerà, i grillini faranno man bassa ed il PDL rivincerà le elezioni".


Ecco, la profezia è già scritta e ci si affanna per realizzarla.
Se  non fosse per le circostanze economiche sarebbe un film già visto ai tempi della caduta di Prodi.
Durante la campagna elettorale del 2010 avevo l'impressione di far parte di un tentativo di riscatto, di rinnovamento, di essere un elemento di un progetto realistico, calcolato con cura per risolvere i problemi senza aspettative miracolistiche.
Ora mi sento un po' isolato, laggiù in trincea.
In altre parole: dove siete tutti?
Elettori, sostenitori, direttori e collaboratori?
Cosa state pensando?
O siete paralizzati dallo sguardo del cobra, la catastrofe della stessa portata di quella di novant'anni fa, stessa spiaggia stesso mare?
No, perchè, io, invece, paralizzato non mi sento affatto.
Se per la politica non ho talento, con assoluta supponenza ne ho per cose come il Linux Day, ad esempio, per tacere dello Scoutismo a cui non posso più dedicarmi per esclusive motivazioni economiche.
Più modestamente, un certo talento per le cose politiche devo pur averlo, numeri elettorali alla mano.
A tutti piacerebbe che il PD avesse in TV gente che parla come Civati e nelle assemblee elettive persone efficienti come il team organizzativo di Materalinux.
Peccato che così non sia.
Ora, io non mi illudo assolutamente che raccontare quanto sia spiacevole la realtà smuova le cose: chi ha deciso che non glie ne frega niente di niente non cambierà certo idea, dopotutto ha tutte le sue buone ragioni per aver smesso di lottare nell'arena pubblica.
Nè mi illudo che la frammentata dirigenza del Partito possa, ormai, dar corso effettivo a qualsivoglia tentativo di rinnovamento.
Neppure per autoconservazione.
Ma ci tengo a testimoniare questo ennesimo Otto Settembre della nostra storia in cui le prime linee sono abbandonate più che dai generali dalle retrovie.
Io credo che sia arrivato il momento di lasciar cadere tutte le foglie di fico della ragionevolezza interna.
Tanto delle due l'una: o ci si da una mossa e chi non è in grado di portare avanti un progetto sensato si fa da parte (io per primo) o si verrà travolti semplicemente dall'inedia.
Anche per l'Italia è arrivato il tempo per tutti di misurare le cose in giorni e non in mesi.
Se questo Partito Democratico deve sopravvivere è bene che inizi a dare segni di vita quanto prima.
Nel frattempo, io spero di non smarrire la rotta e continuare a vivere facendo più cose di sinistra possibile.
Come oggi, come ieri.





E non dimentichiamo che Ubuntu 12.04 è alle porte!

La prossima versione di Ubuntu sta arrivando


Già:
la prossima settimana Ubuntu 12.04 verrà a farci compagnia.
Non ho avuto assolutamente modo di testarla neppure in macchina virtuale, ho fatto solo delle prove con Ubuntu Server, quindi per me sarà una completa sorpresa installarla sulle mie macchine.
Nutro parecchie aspettative per questa versione con supporto a lungo termine: ben 5 anni anche per la versione Desktop.
Personalmente, vorrei tentare di personalizzare la mia installazione partendo, per netbook e serverino domestico, da una installazione Server con interfaccia LXDE minimale, mentre per Desktop e Notebook spero di poter configurare al meglio la perfezionata interfaccia Unity, confidando che i problemi che ho riscontrato l'anno scorso siano stati superati
Insomma, a partire da Giovedì 26 sarà tutto un formattare ed avanzare di versione...

16 aprile 2012

Sicurezza informatica e strumenti GIS Free e Open Source per l'Ingegneria


Venerdì 4 Maggio a partire dalle ore 16:00 e fino alle 19:00, presso la sala dell'ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera di Via Trabaci 1, in collaborazione con Diotima srl e GEOFEMengineering, si svolgerà il convegno:

"Sicurezza informatica e strumenti GIS Free e Open Source per l'Ingegneria"


con il seguente programma:


16:00 – 16:50 Principi di Sicurezza Informatica per gli Studi Professionali, Applicazioni Office / CAD per Workstations su GNU / Linux
A cura dell’ Ing. Angelo Raffaele Giordano.


16:50 – 17:40 Introduzione ai Sistemi Informativi Territoriali (SIT), panoramica sull’uso di Google Earth e Quantum GIS.
A cura dell’ Ing. Gabriele Nolè.


17:40 – 18:30 Overview sul software libero GRASS GIS e applicazioni per l’analisi di dati territoriali ed ambientali.
A cura dell’Ing. Margherita Di Leo, Ph.D.

L'evento è pubblico e gratuito, ed è finalizzato alla diffusione di tecnologie innovative ed economicamente sostenibili. 


Profilo dei relatori:

Dr. Angelo Raffaele Giordano, Ingegnere Aerospaziale, CAD & system Administrator, specializzato in sistemi IT basati su soluzioni GNU / Linux, Matera.
giordano@giordanoeng.it

Dott. Gabriele Nole`, Ingegnere per l'Ambiente e il Territorio; Dottorando in Scienze e metodi per la città e il territorio europei. Potenza
gabriele.nole@imaa.cnr.it

Dr. Margherita Di Leo, PhD in Metodi e Tecnologie per il Monitoraggio Ambientale.
Ingegnere per l'Ambiente e il Territorio. Charter Member di OSGeo (Open Source Geospatial Foundation). Membro del Consiglio Direttivo di GFOSS.it
(Associazione Italiana per l'informazione geografica libera.)
Progettista presso GEOFEMengineering, Via Mondine del Sud 23, 84022 Campagna (SA)
dileomargherita@gmail.com

13 aprile 2012

Politech Redux: teoria matematica del sedile del water

Applichiamo un po' dell'analisi matematica del Politecnico di Torino, che, a detta della guida dello studente, avrebbe dovuto consentirmi di 'affrontare i problemi con rigore e spirito critico'.
Io continuo a sospettare che sia servita (e serva tutt'ora) per giustificare alcuni stipendi favolosi resi dalla Repubblica in cambio di alcune ore di lavoro al mese, ma tant'è...
Dedichiamoci, quindi, ad un annoso problema causa di litigi e malumori all'interno di ambienti di lavoro e non in cui uomini, bimbe, bambini e donne condividono la stessa tazza del water.
Ossia: il copriwater, nelle sue specifiche parti sedile e coperchio, van tenuti giù o su?
E non sto parlando del water del bagno di rappresentanza di una casa meridionale.
Nel Sud è uso riservare due stanze della casa, un bagno ed il salotto, appunto, agli ospiti.
Sono tenute costantemente a lustro e sono inaccessibili agli abitanti della casa in questione per 363 giorni all'anno circa.
Ci possono entrare, per un paio d'ore all'anno, solo gli ospiti di riguardo e l'autrice di questo sistema di autoclausura al contrario, quest'ultima per il quotidiano spolverare e lustrare...
Ma sto divagando.
Solo per chiarire che stiamo parlando di un banale cesso, la cui unica funzione è accogliere le deiezioni domestiche o dell'ufficio.
Analizziamo, quindi, il nostro problema. 
Il copriwater è costituito da due pezzi, il sedile ed il coperchio, almeno nelle case. 
Negli uffici non è infrequente riscontrare l'assenza del coperchio e talvolta anche del sedile, il che rende tutto il ragionamento inutile...
Le ragazze vorrebbero che fosse sempre tutto giù, i ragazzi che fosse sempre su.
Attenzione ora, mi dispiace ma dobbiamo scrivere due numeretti altrmienti cessa lo scopo, no?

Distinguiamo i 4 casi 'ideali':

  • ragazza che fa pipì: sedile giù, coperchio su.
  • ragazza che fa la cacca: sedile giù, coperchio su.
  • ragazzo che fa pipì:  sedile su, coperchio su.
  • ragazzo che fa la cacca:  sedile giù, coperchio su.


E, ovviamente, le rispettive, desiderate, posizioni di partenza:

  1. ragazze: sedile giù, coperchio giù.
  2. ragazzi: sedile su, coperchio su.
e, di nuovo, le posizioni finali (che, tanto per dimostrare che l'Analisi l'ho studiata davvero, si chiamano 'condizioni al contorno')

  1. ragazze: sedile giù, coperchio giù.
  2. ragazzi: sedile su, coperchio su.
Qui dobbiamo effettuare la prima assunzione, tutto sommato ragionevole che chiamerò:

"lemma della costante variabile"

ossia: sia i ragazzi che le ragazze faranno la cacca una volta al giorno e la pipì sei volte.

Mentre è decisamente più semplice la seconda assunzione: siamo di fronte ad una popolazione equamente divisa tra maschietti e femminucce.

Fin qui mi sembra che sia tutto chiaro.
Seguimi, lettore, non smarrirti.
Idealmente parlando dovremmo analizzare cosa capita alla nostra ragazza (e poi al ragazzo) tutte le volte che va al bagno per fare cacca o pipì di fronte ai due casi possibili, ossia tutto giù o tutto su, si tratta, pertanto di ben otto possibili combinazioni e la mia leggendaria logorrea, vero e proprio tallone d'achille politico in un Paese abituato a descrivere i propri pensieri sul retro di un francobollo, già pregusta la sua vittoria...
Ma, si sa, l'idea è morta e noi ci teniamo a non fare la sua stessa fine.
Accontentatevi, quindi, di una tabellina riassuntiva di quante volte devono metter su e giù il coperchio un ragazzo ed una ragazza, nel corso di una giornata, quando vanno al bagno ,secondo le 'desiderate' condizioni al contorno:


come dicono le ragazze come piace ai ragazzi



ragazzo 12 volte  tutto più 2 volte il coperchio 1 volta il sedile
ragazza 14 volte il coperchio 14 volte il sedile


Dunque, è evidente che il punto di vista delle ragazze è estremamente faticoso per i ragazzi mentre non vi è apparente varianza per le ragazze.
Ossia, il punto di vista delle ragazze implica un grande svantaggio per i ragazzi senza avere nessun sollievo, per le ragazze, delle proprie fatiche.
Ognuno faccia le sue valutazioni a riguardo, qui siamo matematici e ci limitiamo a calcolare che il metodo 'ragazze' implica un incremento del lavoro del sistema notevole, dunque, a spanne, circa del 46% senza considerare la minor fatica di sollevare il solo coperchio...
Ma c'è un ulteriore vantaggio nell'assecondare i ragazzi, care signorine: il sedile, oggetto non propriamente igienico, viene toccato solo 1 volta dal 50% della popolazione, con grande incremento della salute pubblica: ricordo che nel 50% dei casi il sedile viene toccato prima di espletare i propri bisogni, a meno di non ridursi a 'tocca il sedile, lavati le mani, fai i bisogni, rilavati le mani' non è un piccolo risultato...
Tuttavia, sempre per dar luogo alle immense competenze accumulate negli anni politecnici, è mio dovere proporre una terza via.
Mi sembra cavalleresco, infatti, venire incontro alle pulzelle e non lasciar loro tutto il lavoro spingendomi a formulare il

"falso postulato delle cose come stanno"

In pratica, se una ragazza entra nel bagno e trova il sedile alzato, lo abbassa senza, poi rialzarlo. Idem per un ragazzo: se lo trova alzato lo lascia alzato (a meno che debba fare la cacca), se lo trova abbassato lo alza e lo lascia alzato quando ha finito.
Questo complica un po' le cose, una bazzecola per noi politecnici. 
Innanzitutto eliminiamo, linearizzando, il fattore cacca dei maschietti e diamo per scontato che  ci si alterni al bagno in maniera randomica ma che, esattamente al 50%, ci si trovi di fronte il sedile alzato o abbassato, indipendentemente dal fatto di essere maschietti o femminucce.
In pratica, il carico di lavoro sale un po' per i ragazzi, da 1 passa a 3 'alzate' o 'abbassate' di sedile.
Per le ragazze, invece, si avrebbe un crollo da 12 a 3 'alzate' o 'abbassate'.
Con una statisticamente elevata probabilità di suddividere equamente il lavoro tra i due sessi.
Cosa volete di più?
Certo, resta il problema della pulizia del bagno, ma qui ci occupiamo di matematica pura e non di meccanica applicata alle macchine...
Lo so, dovrei produrre qualche grafico del tutto, ma, come i miei augusti docenti hanno dimostrato, è bene farsi pagare profumatamente certe quisquilie, per poi magari manco fare il lavoro per cui si è pagati, quindi, i grafici saranno forniti a richiesta del lettore morbosamente interessato.
Che dire, evidentemente per tutta la sapienza politecnica in questo paese i campi di applicazione remunerati devono essere piuttosto limitati, ma, si sa, la sapienza politecnica non può mantenersi compressa e nascosta a lungo e a volte vien fuori nelle forme che meno ti aspetti...


8 aprile 2012

Android, ossia Linux nel Cellulare

Ebbene sì,
complice una improvvisa  presa di coscienza su quanto stessi spendendo per la telefonia mobile, mi sono ritrovato a fare cambio di operatore (con un taglio dei costi, vediamo, ad occhio del 60% e rotti) e già che c'ero ne ho approfittato per cambiare anche telefono.
Come da titolo, appunto, ho scelto un altro terminale Android, il Google Nexus per l'appunto.
Ma non è tanto delle caratteristiche di questo terminale che voglio parlare. 
Ovviamente è una specie di astronave di cui non ho ancora iniziato a studiare le funzionalità, se cercate recensioni e trucchetti qui siete nel posto sbagliato.
Ho scoperto da poco un blog dedicato, Il Blog del Pomo, lì troverete senz'altro informazioni complete e precise
Invece è dell'aspetto "Linux" che voglio scrivere, iniziando proprio dal... vecchio telefono.
Il mio venerando HTC Hero nasce a suo tempo con Android 1.5 e mi ha dato sempre soddisfazione. Con l'età, tuttavia, si sono fatte palesi diverse limitazioni: l'impossibilità di installare il software sulla scheda di memoria (funzionalità prevista dalla versione di Android 2.2 in poi mentre l'Hero è stato aggiornato 'solo' fino alla 2.1) unita al cattivo funzionamento di alcuni softwares, come il navigatore che ho acquistato a suo tempo o fcebook per android, con gli ultimi aggiornamenti.
Una volta migrato sul Nexus, tuttavia, mi sono trovato nella possibilità di prendermi qualche rischio e smanettare un po' con l'Hero.
Dunque, Android è Linux. Non GNU / Linux.
Abbiate pietà, non mi fate scrivere qui un trattatello sulla differenza, ce ne sono a bizeffe in rete. Riassumo dicendo che Android è una distribuzione Linux non completamente libera e aperta e spero che i puristi mi perdonino.
Ma sempre Linux è.
Quindi, per sua stessa natura, può girare su un tostapane come su un supercomputer...
E allora mi sono detto: cosa posso farci con questo piccolo computer?
Mi sono documentato un po' e ho scoperto il mondo delle mod, ossia dei firmware modificati da Comunità di volontari in perfetto stile Linux, appunto.
Ho scelto di installare l'ultima versione del firmware per HTC Hero creata dal Team Cyanogen.
L'operazione non è proprio banale, ma non dovrebbe essere inavvicinabile per gli utenti Linux con un minimo di dimestichezza del Terminale.
In pratica, il mio Hero, bloccato per anni con la vetusta versione 2.1 di Android, si è ritrovato di botto ad essere equipaggiato con una modernissima versione 2.3.7. E tenete presente che è la stessa versione di Android con cui sono venduti praticamente tutti i telefoni android che trovate oggi (Pasqua 2012) nei supermercati.
Ossia, da un punto di vista del sistema operativo, il mio venerando Hero è identico ad un luccicoso Samsung Galaxy 2...
Ovviamente, il telefono non è scattante e non supporta i softwares più recenti, ma funziona davvero bene!
Le applicazioni possono essere installate sulla scheda di memoria e le funzionalità sono quelle dei telefoni più recenti.
Devo confessare di aver passato più tempo ad esplorare le modalità di modifica del vecchio telefono che a giocherellare con il nuovo, almeno per i primi due giorni!
In pratica, ho preso un po' di manualità con gli strumenti di modifica delle versioni di Android e ho potutuo iniziare ad apprezzare i vantaggi di aver scelto come nuovo telefono un terminale Google Experience come il Nexus:
sono libero di farci quel che mi pare con il mio hardware: cambiare firmware ed addirittura il solo kernel. Finchè l'hardware supporterà il software sarò in grado di mantenere il telefono aggiornatissimo, non solo perchè per questa linea di macchine è previsto che Google si prenda cura direttamente degli aggiornamenti, ma soprattutto perchè, parlando di Linux, esisterà per anni un immenso nucleo di sviluppatori che lo supporanno e ne gestiranno le modifiche e gli aggiornamenti.
Ecco perchè, ancora una volta, Linux conviene: non solo già da ora ho la versione più avanzata del sistema operativo per telefoni di Google, la 4.0.4, ma so per certo che potrò avere la 5 e forse anche la 6 senza cambiare terminale, garantendomi una longevità operativa di anni lì dove in altri ecosistemi 'proprietari' il ciclo di vita resta annuale o poco più...
PS: Buona Pasqua a tutti...

5 aprile 2012

Bossi si è dimesso (e i cocci li abbiamo pagati noi)

Io c'ero, nella Torino razzista del secolo scorso.
A me hanno detto "terrone", col sorriso sulle labbra, tanto per farti capire che scherzavano, al 99%.
Io la vivo tutti i giorni sulla mia pelle la 'conseguenza' dell'invasione piemontese del 1861.
Io so ed ora ho anche le prove.
Io so quanto il leghista medio sia rappresentante in carne ed ossa di un'idea di spoliazione e sfruttamento del Sud da parte del Nord.
E non nascondo neppure per un istante la gioia, la gioia profonda nel veder riconosciuto pubblicamente il marciume di un'idea, di una oscena proposta politica, del ladro che urla e sbraite perchè si ritiene insoddisfatto: chi vuol derubare non ha più nulla da cedergli.
L'idea di lega nord, con tanto di orsetti padani acclusi, eccola qua. xenofobi, omofobi, profittatori delle vite di un'intero popolo, ma, in fondo, che liberazione: soldi, 'ndrangheta, mazzette, "a mia insaputa", argomentazioni da italiano medio, medissimo, fatto con lo stampino!
E ora basta, neppure il tempo di festeggiare ho, perchè devo pagare le ruberie di generazioni di 'classi dirigenti settentrionali' che pesano sulle nostre spalle.
Uno di meno, avanti il prossimo.


PS: che tra 10 giorni esca il nuovo disco degli Afterhours, intitolato, appunto, Padania, non può essere una coincidenza.


Dio c'è.





23 marzo 2012

Il porto delle nebbie (post logorroico di sfogo)

Ci casco sempre.
Come se mi fosse scaduta la vaccinazione.
Ogni tot mesi ci ri casco.
La malattia?
Facile: ordinare un oggetto ad un commerciante locale invece che da Internet.
Dislocazione del negozio in questione: dall'altro lato della città, in zona dove è difficile parcheggiare.
E' Sabato mattina.
La conversazione si svolge più o meno così:
IO: "Salve, avete per caso un xyz?"
LUI: "No, ma possiamo ordinarlo"
Nota: generalmente l'oggetto xyz NON è un particolarissimo connettore sata-usb o convertitore pci-express-floppy, per quelle cose lo so che non è possibile altro mercato che il web.
E' un oggetto di metà classifica delle vendite. 
Ma andiamo avanti.
IO: "E in quanto tempo vi arriva?"
LUI: "Due o tre giorni"
"Ok, lo ordino, ecco il mio biglietto, per favore quando arriva avvisami così passo a prenderlo, basta un sms o un'email, ovviamente se non arriva tra tre giorni o ci sono particolari problemi avvisami lo stesso perchè mi serve a breve e mi devo organizzare."
LUI: " Certo".
Fast forward al pomeriggio del mercoledì.
Email ricevute: 0
sms ricevuti: 0
telefonate ricevute: 0
Chiamo io e chiedo di LUI. "Non c'è, ma se ha detto che oggi  xyz ci sarebbe stato posso passare sicuro di trovarlo. No, non posso controllare, ho gente, a presto".
Mi presento in negozio verso le 18 dopo faticoso viaggio e parcheggio.
"Salve, è arrivato l'oggetto xyz che ho ordinato Sabato?"
"No."
"Ehm, ma mi avevate detto che ci volevano al massimo tre giorni, comunque quando arriva?"
"Non c'era in magazzino, entro un paio di giorni".
Per carità di patria sorvolo sulla mancata informazione e, da deficiente qual sono, reitero la richiesta:" Ok, però, per favore, avvisami se ci sono problemi".
LUI: "Ok".
Fast forward al pomeriggio del venerdì.
Email ricevute: 0
sms ricevuti: 0
telefonate ricevute: 0
Qualche  giorno dopo rieccomi lì a ripetere la scenetta:
Chiamo io e chiedo di LUI. "Non c'è, ma se ha detto che oggi  xyz ci sarebbe stato posso passare sicuro di trovarlo. No, non posso controllare, ho gente, a presto".
Quindi vado...
"Salve, è arrivato l'oggetto xyz che ho ordinato Sabato scorso?" E questa volta non mi trattengo e aggiungo: "E che sarebbe dovuto arrivare Mercoledì scorso?"
LUI: " Ehm, no, non è arrivato"
IO: " Una curiosità: perchè non mi hai avvisato?"
LUI: " ..."
IO: " E hai notizie di quando arriverà?"
LUI: " ... Ehm, no".
IO: "Quindi? Che si fa?"
LUI: "Beh, prima o poi arriverà"
IO: "ROTLF. Addio."
Torno a casa, ordino l'oggetto online (come avrei dovuto fare il sabato precedente se fossi stato coperto dalla 'vaccinazione esperenziale') ed il mercoledì successivo, comodamente a casa mia e con uno sconto del 10 - 20%, ricevo l'oggetto xyz.
E questa cosa mi capita in media 'na volta all'anno.
Poi, per un annetto, memore dell'esperienza vaccinatoria, mi guardo bene dall'ordinare oggetti simili se non via web.
Ora, io capisco che Matera non sia servita da autostrade e da ferrovie, capisco che i tempi di consegna non possano proprio essere gli stessi del centro di New York, capisco i furti, le alluvioni e le invasioni delle cavallette.
Quello che non capisco è il perchè di fronte ad un imprevisto sui tempi di consegna non sia possibile ricevere una banale informazione. 
E' una cosa che mi mette un nervoso tale da scatenare addirittura la presente logorrea pubblica.
Io vorrei capire davvero che profitto ne trae un commerciante nell'indicare tempi di consegna  farlocchi e che profitto ne trae nell'infondere nei suoi clienti il suddetto nervosismo rifiutandosi di comunicare con una banale email una cosa tipo: "Scusa, non è arrivato, ti avviso appena ho notizie".
Cosa ci guadagna? Ditemelo, così lo faccio pure io.
Ecco, ora che l'ho scritto mi sono sfogato.
Purtroppo, la settimana scorsa, l'effetto vaccinatorio di simili esperienze era svanito ed ho commesso il grossolano errore di ripetere l'ingenua procedura di ordine di un bene/servizio presso un punto vendita locale.
Coi risultati qui sopra esposti e con l'aggravante economica del fatto che, non essendomi stato consegnato nei tempi previsti il famigerato 'bene/servizio' da me ordinato Venerdì scorso, mi troverò a dover sopportare anche un piccolo danno economico per ragioni che sarebbe davvero troppo logorroico da parte mia esplicitare per intero.
Ancora una volta, di fronte al mio:" Ok, lo ordino, però mi raccomando, mi serve entro Giovedì prossimo al massimo, altrimenti per me c'è quest'altro problema, sei sicuro che ce la facciamo?" Mi è stato risposto "Ma certo, tranquillo!".
E oggi è Venerdì e del mio 'bene/servizio' si sono perse le tracce nel più puro e classico stile dei misteri italiani.
Quando cammino per la strada e vedo le saracinesche abbassate di tanti esercizi commerciali che ricordavo aperti si dall'infanzia mi si stringe il cuore, ma, razionalmente parlando, anche i dinosauri si sono estinti ed un motivo ci sarà.

18 marzo 2012

c'era una volta o forse due


C'era una volta o forse due un vecchio topolino che viveva in un tombino e non mangiava mai.

C'era una volta o forse due un vecchio topolino che viveva in un tombino e non mangiava mai.

Passando un giorno o forse due vicino ad un granaio incontrò, indovina chi, la figlia del mugnaio.

Passando un giorno o forse due vicino ad un granaio incontrò, indovina chi, la figlia del mugnaio.

Cantava allegra la Marietta quando fece un gridolino perchè vide, poveretta, vide Mouse il topolino.

Cantava allegra la Marietta quando fece un gridolino perchè vide, poveretta, vide Mouse il topolino.

"E allora valgo anch'io qualcosa: allora son temuto" E pensò, dunque, il topolino: "Il tempo mio è venuto!"

"E allora valgo anch'io qualcosa: allora son temuto" E pensò, dunque, il topolino: "Il tempo mio è venuto!" 

Scappò in cucina e aperto il frigo si mangiò due caciottine, di prosciutto di montagna solo due fettine.

Scappò in cucina e aperto il frigo si mangiò due caciottine, di prosciutto di montagna solo due fettine. 

Poi stappò il vino annata buona e riempito il bicchierone disse:" Questo è per Marietta e questo qui per il Padrone!"

Poi stappò il vino annata buona e riempito il bicchierone disse:" Questo è per Marietta e questo qui per il Padrone!" 

E mangia canta stappa e bevi che sembrava quasi matto non si accorse, poveretto, che alle spalle c'era il gatto!

E mangia canta stappa e bevi che sembrava quasi matto non si accorse, poveretto, che alle spalle c'era il gatto! 

"Non è il tuo posto, questo, Amico!" Disse il Servo del Padrone e del vecchio topolino fece un sol boccone.

"Non è il tuo posto, questo, Amico!" Disse il Servo del Padrone e del vecchio topolino fece un sol boccone. 

C'era una volta o forse due un vecchio topolino che viveva in un tombino e non mangiava mai.

C'era una volta o forse due un vecchio topolino che viveva in un tombino e non mangiava mai.

11 marzo 2012

la chimerica formula della diversità politica

Cosa rende un sistema politico differente da un altro?
Un Partito da un altro?
Molte cose. Sempre. Io sono per tassare le ricchezze immobiliari e tu no. Io sono per affrontare il problema tale con un pensiero che rivendico 'di sinistra', tu no.
Cosa li accomuna?
La struttura organizzativa può essere variabile, esiste il Partito Democratico, l'ultimo Partito rimasto a non essere fortemente 'personalizzato' attorno ad un Leader Carismatico.
Esistono i movimenti di base.
I seguaci del Papy
Ma tutti soggiacciono alle immutabili leggi delle relazioni umane.
Giulio Cesare, Cavour, testapelata...
Le relazioni umane sono tali, basate sulla biologia e sulla cultura, mai uguali e mai immutabili del tutto.
Ora, non voglio sostenere che il 5 Stelle si faccia lite come nel Partito Democratico o che i recenti avvenimenti siano sintomo di prossima ventura corruzione dei suoi rappresentanti eletti.
Solo che, se il PDL è un autoblindo lanciafiamme, forse SEL è una panda elettrica e il PD una punto a metano. E non so in cosa i militanti di 5 Stelle si vogliono riconoscere, ma anche loro hanno 4 ruote e vanno su strada...
Prima se ne rendono conto scendendo dal trespolo della supposta differenza genetica e prima potranno evitare storture ed errori per il loro movimento e per il bene comune.

Vi lascio con questo brano del mai abbastanza compianto Stefano Rosso...
Divertitevi... Io torno al mio scassato PD.