26 maggio 2015

Zibaldone di Compleanno

 Se noi non restiamo indietro gli altri come avanzano?


 #labuonascuola


salvatemi dalle conseguenze di #matera2015

16 maggio 2015

La buona scuola e i miei futuri voti a Forza Nuova o Lega o Casapound o...

Chi legge da un po' questo blog sa.
Chi, invece, si trovasse da queste parti per caso, sappia che il mio partito politico ideale è una forza di sinistra laica e moderata, qualcosa tipo il PD come lo immaginava Pippo Civati tempo fa.
Il progetto di riforma della Scuola portato avanzi dal Governo Renzi mi sta così disgustando per l'ennesima truffa subìta (laureati lavorando con 110 in tempo esatto in una Laurea Abilitante e/o fai un costoso TFA e poi vediti cancellare tutti i sacrifici fatti) dallo Stato Italiano che mi sta facendo meditare misure drastiche.
Ho lasciato il PD da olre un anno e non ho più trovato alcun sostituto politico nè a livello locale nè nazionale.
La buona scuola di Renzi me lo ha fatto trovare in fretta.
Non bisogna astenersi.
Bisogna votare quello che, cari concittadini, vi rompe più le palle.
Quello che vi farà più danno.
Quello che più vi farà soffrire.
I fasci? 
I fasci.
Io quelli voglio vedere al potere, quelli che vi toglieranno tutto.
Perchè se io non ho più niente dovrei lasciarvi tranquillo e rassegnato la vostra pappagorgia?
Sono anni che la Repubblica Italiana fotte la mia famiglia cambiando le regole del gioco: ti iscrivi coi minimi all'ordine degli Ingegneri? E io ti moltiplico i contributi retroattivamente costringendoti ad emigrare per pagarli.
E non ho voglia di fare tutti gli altri casi che mi sono toccati in sorte.
Quindi?
Tanto peggio tanto meglio.
Niente astensione per vedervi poi prevalere coi vostri pacchetti di voti mafiosi o cammellati.
No.
Si deve votare il peggio.
Quello che più vi rompe i coglioni.
Quello che più vi spaventa.
A Renzi se non voto più il PD e me ne sto a casa non gli frega niente.
Gli frega se voto un altro che lo farà stare rapidamente sereno.
E io (noi) così farò.
Elezione dopo elezione voterò il peggior candidato possibile per il Paese perchè non voglio più stare sereno.
Voglio stare disturbato.
Perchè bisogna stare molto disturbati per rasserenarsi con un bel corso di tedesco.
E tornare religiosamente in Italia a votare il più distruttivo dei partiti.
Così, per ricambiarvi la cortesia.


15 maggio 2015

il pastafariano riluttante

Qualche giorno fa, mi è capitato di incontrare su Facebook una fotografia che mi ha fatto sorridere.
Un cartello scritto a penna appeso ad un portone in cui si annuncia un Rosario in presenza del parroco sotto il porticato condominiale ed un secondo cartello, sempre scritto a penna, appeso subito sotto, che annuncia per l'indomani una cerimonia religiosa pastafariana.
Sono ragionevolmente sicuro di due cose:
il rosario si è tenuto, la cerimonia pastafariana, no.
Essere Cattolici ehm, meglio Credenti, non è mai stato facile.
I Cristiani sono stati perseguitati, poi persecutori.
La ruota sta girando di nuovo.
Se in troppe parti del mondo la Testimonianza è davvero un Martirio, da queste parti ci si deve rassegnare ad un innocuo e continuo sberleffo che ha, tuttavia, conseguenze pratiche sempre più serie.
L'Italia avrebbe davvero tanto tanto bisogno dell'unità delle forze riformatrici, cronicamente in estrema minoranza numerica.
E, invece, io, Capo Scout, Cattolico, Ex PCI, Ex PDS, Ex Sinistra Civatiana PD, Riduzionista, non sono considerato un partner affidabile dai puri di cuori del laicismo militante.
Da sempre favorevole alla scuola pubblica e laica, favorevole alla separazione tra Stato e Chiesa più netta possibile e convinto che la Forza della Chiesa sia inversamete proporzionale ai suoi conti in banca e alle sue espressioni di Potere Temporale, mi posso ben permettere di affermare che  manifestazioni tipo sentinelle in piedi vanno perfettamente a braccetto con alcune perle dell'UAAR che, spesso, stanno dalla stessa parte: quella dell'intolleranza.
Un po' come SS e NKVD...
Oggigiorno  il motto è: i Cattolici più sono invisibili meglio è.
Da un lato mi devo sentire uguagliato alle eresie varie pronunciate da quello che il convento passa per politici in TV, i vari supercattolici inquisiti ladri mafiosi difensori delle famiglie (avendone 2 o 3) omofobi, sessisti e baciapile.
Dall'altro , per fortuna, vengo preso per il culo per la mia Fede piuttosto regolarmente.
Per fortuna lo scrivo non ironicamente, ma perchè Gesù ci aveva avvertiti tutti  che saremmo stati presi a bombe incendiarie (Medio Oriente, Africa, Subcontinente Indiano, Cina) o a pernacchie (Italia).
Mi sta bene rivedere Concordato e renedre la società Italiana più laica, semplicemente perchè ritengo giusto allargare e non restringere la libertà di pensiero e perchè ritengo che una Chiesa libera dal ferro e dall'oro assumerà meglio la sua missione se legata solo al legno della Croce.
Ma, se la religione è un fatto privato deve essere confinata nelle mura delle parrocchie e delle case?
E quindi abolire le processioni perchè danno fastidio? 
E allora perchè consentire le manifestazioni antispeciste? 
Dopotutto, abbiamo la teoria dell'evoluzione di Darwin dalla nostra parte.
E i raduni di ciclisti? Non rompono le scatole a tutti gli automobilisti?
E come si permettono di voler abbassare l'IVA sui libri, detassate gli alcolici piuttosto.
E come mai non c'è la coda per l'abolizione delle vacanze di Natale, di Pasqua, Ferragosto ecc.?
Oh, avessi mai sentito di un genitore che non manda il figlio a religione e che fa causa alla scuola perchè il 25/12 è chiusa.
In altri termini, siamo davvero davvero sicuri, cari atei (non laici), di desiderare un mondo in cui una Maestra non possa regalare un tau ad un suo alunno che fa la prima comunione?
Non vi puzza un po' di 1984 una cosa del genere?
Un mondo in cui nella scuola pubblica non ci sia l'ora di religione mi sta bene.
Uno in cui comandi un antipensiero unico un po' meno.
Chi Crede lo faccia solo a casa sua?
Beh, questo non mi sta bene, non mi sta bene neppure se fosse ugualmente applicato a tutti, perchè è ipso facto una compressione del mio essere.
Io non porto Testimonianza alle pareti di casa mia, ai cristi appesi al muro nelle aule scolastiche o nei tribunali.
Io la porto al Mondo.
Quello reale, quello vero, fatto, da queste parti, da una informe maggioranza di Cattolici di facciata, una minoranza di praticanti ed un'altra minoranza di persone di altre o nessuna religione.
Io esisto, esattamente come il cielo.
Fatevene una ragione.
Non per me, eh, lo dico per voi:
se mettete un cartello con su scritto che l'indomani si terrà una funzione pastafariana e la funzione poi non c'è...
Non sarà che questo cartello era solo contro altri esseri umani e non per voi?
Faccenda che ha un nome preciso. Intolleranza. 
Della stessa famiglia di ISIS, Torquemada e Lega Nord.
'na roba brutta.

1 maggio 2015

Sette Punti Neri: tracce del popolo della Gioia

Ho ricevuto in dono questo prezioso, piccolo libro.
Non è un romanzo.
Non è un manuale.
Non è una raccolta di racconti.
E' la storia di Cocci e del suo viaggio per ritrovare i suoi sette punti neri perduti dal suo avo nel trambusto del diluvio universale.
E tornare ad essere una Coccinella.
Cocci si mette in cammino, incontra formiche, rane, scoiattoli, fino all'Aquila sulla cima del monte.
Cocci, ad ogni incontro, cresce e sulla sua corazza rossa compare un punto nuovo.
Cocci impara ad accettare il cambiamento, a chiedere aiuto e a darlo, a collaborare e a cambiare.
Cocci diventa Coccinella, come il bimbo diventa ragazzo.
E, per farlo, ha bisogno di amore, sì, ma anche di fiducia nel proprio cambiamento.
Serve un riferimento.
Ad esempio la grande quercia, la cui storia è narrata in poche pagine di un lirismo struggente.
Serve la capacità di considerarsi non monadi ma parti di un unico consesso umano.
E, per impararlo, non basta una vita.
Io non riesco a credere alle mie dita quando le vedo tracciare questa dichiarazione d'amore per il Metodo della Branca L/C in generale e per le Coccinelle in particolare, io, vecchio repartaro incallito e roverista impenitente.
Eppure, forse proprio perchè la gioia è così rara in questo mondo, un testo come questo che insegna a seminarla, coltivarla e, con pazienza, lasciarla crescere naturalmente con fiducia, mi ha colpito profondamente e mi ha spinto a metterlo in pratica.
Sette punti neri non è un testo su cui è adattato un metodo educativo come il Libro della Jungla di Kipling, è un testo che nasce con un metodo, lo completa e ne è strumento.
Imprescindibile lettura non solo per i capi delle Coccinelle, ma per tutti quelli della branca L/C.

25 aprile 2015

Ma solo per pochi


70 anni: il ciclo della vita

Settant'anni.
Di cui fare memoria.
Di far festa non ho voglia.
Ricordiamoci, quindi, che una spietata dittatura fascista condusse il Paese al disastro facendo ammazzare quasi mezzo milione di italiani e un sacco di Etiopi, Yugoslavi, Greci, Russi, Francesi Americani ed Inglesi.
Che ci condusse all'invasione straniera ed alla Guerra Civile.
E che il Paese fu liberato da tale dittatura dalle truppe alleate con il contributo del rinato Esercito Italiano e dei Partigiani.
Settant'anni fa i Partigiani entravano a Milano, liberandola.
Ricordiamo.
E oggi?
Cosa resta di quei valori in questo Paese?
In  questa Europa cieca e divisa, stanca per il troppo masticare?
Ai nostri confini, la Guerra.
L'atroce mattanza siriana ignorata da anni dalle bandiere che sfileranno oggi, il copia incolla Libico...
Nel nostro cuore, invece, il Campionato di Calcio...
Posso ricordare ma non ho nulla da festeggiare.
Forse, 70 anni sono troppi ed è meglio iniziare a lavorare ad una nuova liberazione.


24 aprile 2015

La Sentinella di Claudio Vergnani

A me è venuta in mente l'Anabasi di Senofonte.
Non subito, a metà.
La prima parte del romanzo è scappata via in un vorticare di pagine cambiate inseguendo il protagonista nel suo percorso di selezione.
E' un romanzo rapidissimo che ti toglie il fiato, scritto in un italiano corretto, mai ambiguo e scorrevole.
E' un romanzo differente dai precedenti, originale nell'impostazione e nell'idea di fondo:
una distopia quasi-apocalittica (le cose si sono messe male ma non così male) in cui le conseguenze con cui fare i conti non sono quelle di una guerra, di una invasione aliena o di una catastrofe ambientale.
No. Sono le conseguenze di una pessimamente gestita  rivoluzione pacifint-spirituale.
Troppo buoni hanno pensato di esser diventati gli uomini,troppo distaccati dalle necessità materiali.
E se non c'è più nessuno disposto a lavorare perchè è meglio godersi i gigli dei campi le cose possono andare davvero storte...
Il libro inizia con una fuga che poi si trasforma in una caccia, dove fuggitivo e inseguitore, cacciatore e preda non sono ruoli meramente canonici.
La vera novità di questo romanzo è nella sua inattesa, inaspettata, piega spirituale.
Claudo Vergnani ci ricorda quanto sia pericoloso camminare con la testa all'insù senza guardare dove mettiamo i piedi.
Ma il suo protagonista non può fare a meno di guardare il cielo alle fine delle sue avventure.
Che, poi, questo cielo si trovi nell'umanità più feroce ed emarginata, poco importa.
Gli uomini che vogliono vivere in Pace credono.
Gli altri si lasciano ingannare dai desideri altrui.
Grazie, Claudio, mi hai donato due giorni di adrenalina vegliando con la tua Sentinella.
Alla prossima ...



PS: nota polemica (alla cortese attenzione degli editori): l'E-Book.
Nel 2015 l'e-book non può mancare.
Ho comprato il libro all'istante.
Ma avrei volentieri comprato Libro + E-Book per poter leggere all'istante, leggere comodo e ovunque.
E invece no: aspetta il pacco, aspetta di essere sul divano ecc ecc ecc.
Aspetta di tornare a Matera se hai voglia di rileggerti la trilogia vampirica...
No, no.
Non va.
Del resto, poi, a pensarci bene, in Italia stiamo, mica si può pretendere Case Editrici con efficienza diversa da quella italica media...

9 aprile 2015

come possiamo partecipare?


Tortura

Il fatto che l'Italia ha torturato gente a Bolzaneto e Diaz lo sapevamo già con tutte le conseguenze del caso.
Il fatto che Genova sia stata scientemente abbandonata al saccheggio dei Black Block dai torturatori pure.
Ora che la cosa ha la relativa ufficialità di una corte Europea che cambia?
Niente in meglio.
Solo in peggio.
Al posto di blocco per vedere se hai la Cintura di Sicurezza allacciata la densità di probabilità di trovare un torturatore non è aumentata nè diminuita, solo ufficialmente confermata.
E dopo i vari casi Aldrovandi che si succedono con angosciante frequenza come fai a non farti balzare il cuore in gola di fronte alla paletta anche se non hai bevuto, hai l'auto revisionata e andavi a 40 all'ora con cintura di sicurezza e cellulare nel borsello?
Come fai?
E i tuoi cari amici che sono in Polizia?
Di loro ti fidi?
Ma come fai solo a pensarci: anche del più fascio ti fidi, no? 
Il dramma è pensare che devono lavorare con torturatori e tu lo sai e loro pure e questo lo trovi insopportabile tu figurati loro.
Ci sono torturatori alla Manifestazione di Libera, nei piani alti dei ministeri e a raccogliere denunce per Stalking.
Ci sono torturatori accanto a te e tu lo sai.
Il primo compito fondamentale dello Stato è la Sicurezza: gli uomini si aggregano per difendersi prima dal Leopardo poi dagli altri uomini.
Scuola e Sanità e ponti e musei vengono dopo la Sicurezza.
E la tortura non è Sicurezza.
E' tortura.
Pago gente (troppa gente, dati alla mano) potenzialmente per torturarmi.
E non ci posso fare niente.
O quasi.

1 aprile 2015

Esiste il Cinghialelupo?

 lo scoutismo dietro le quinte

di Raffaele Natale


Ho passato una deliziosa e struggente mezz'oretta leggendo il libiricino di Raffaele Natale, pietra miliare, ma sempre in movimento, dello scoutismo materano.
Mi sembrava di sentirlo raccontare: non stavo semplicemente leggendo.
Ero lì attorno al fuoco con lui, come tante volte è capitato e, dato che, purtroppo, è sempre più difficile che capiti, mi sono gustato questi raccontini gonfi di gioiosa nostalgia.
Ma, forse, racconto non è il termine adatto.
SI tratta più di aneddoti, dato che si tratta di storie vere.
Ogni Capo con un po' di esperienza ne ha di simili nel proprio zaino.
Divertentissimo anche quando fornisce ai suoi lettori un glossario scout, Raffaele spazia tra tutte e tre le branche e lungo 40 anni di esperienza scout.
Io, che sto per festeggiarne tra qualche anno una trentina (ma non continuativi), rivivo le emozioni, la gioia ma anche la fatica e la responsabilità intrinseche di quei momenti.
E' un riso sano che non nasce mai dal dileggio del più debole ma dalla comicità di situazioni ordinarie che sono ricordate come tali anche da chi potesse riconoscersi nei protagonisti dei brevi racconti.
Ma, più che altro, è una dimostrazione di Vitalità personale e dell'intero Movimento Scout, fertile al punto anche da saper ridere di gusto di se stesso.
Grazie Raffaele, aspettiamo il seguito ...