28 maggio 2008

la cartella scomparsa

Stamattina, una tranquilla mattina di primavera, ero intento alla verifica dei log, lavoro non sempre interessante ma decisamente indispensabile. In ufficio abbiamo migrato i dati su un sistema di NAS. La procedura per sincronizzare i NAS con Active Directory è semplice, ma richiede un certo periodo di fermo macchina ed è una di quelle cose che faccio al mattino presto. Per fortuna, è necessario sincronizzare i NAS solo se si aggiungono utenti ad Active Directory o se si cambiano i loro privilegi d'accesso. Il che non capita di certo ogni giorno. Ma oggi è uno di quei giorni. Per motividi sicurezza abbiamo negato l'accesso in scrittura a gran parte delle cartelle di rete ad un certo numero di utenti 'provvisori', ossia che hanno un account del dominio ma che non sono dipendenti della società. Quindi, ho risincronizzato i NAS e mi sono messo a fare altro. Ad un certo punto si è fiondato in ufficio un collega per avvisarmi che la cartella di rete su cui lavora è scomparsa all'improvviso.... Oppor*#*#**#*##! Il Collega in questione è un tipo serio e competente e se dice che la cartella è scomparsa... Accedo al NAS che contiene la cartella in questione e... non c'è! Controllo il backup notturno e la cartella invece c'è! Sospiro di sollievo. Doppio sospiro di sollievo quando realizziamo che la cartella presente in backup contiene l'ultima versione del lavoro, dato che stamattina all'avvio del pc il collega ha trovato la sua cartella mancante... Inizio l'inchiesta per appurare che fine abbia fatto la cartella mancante. Già una volta, qualche mese fa, un collega, usando il malefico drag'n'drop ha 'involontariamente' spostato la cartella di una commessa in una sottocartella di un'altra commessa ( e allora il backup era settimanale e non funzionale, non quotidiano come oggi ) gettando nel panico una decina di persone che avevano visto volatilizzare una settimana di lavoro. E, poi, diciamocelo: evoglia a implementare bachup, controbackup, policy di security, bla bla bla, user access control, bla bla bla, se poi uno preme 'Canc' e manda tutto a puttane. Anche perchè, se esiste un backup aggiornato è anche vero che se uno fa una puttan*** alle 16.00, dopo una giornata di lavoro, il danno è grave comunque! E poi ripristinare 10Gb di Backup non è che si faccia in 5 minuti...
Insomma, interrogo i testimoni, appronto la sala torture, monto il patibolo e dopo una decina di minuti scopro cos'è successo. Qualche buontempone ha rinominato la cartella della commessa in questione... Tenendosi per se il segreto e regalando un po' di panico ai suoi colleghi...
Ho rinunziato a procedere alla tortura dei presenti per risalire al colpevole... Per ora...

23 maggio 2008

aNobii, non sarà la rivoluzione ma è una bella trincea

Grazie ad Ataru, ho scoperto una community focalizzata sui libri:




E a prima vista l'idea mi garba assai....
Devo studiare il sistema ma già temo che potrei passare giorni a catalogare i miei mille libri e a discuterne...
A breve l'integrazione col blog, credo sia possibile..

22 maggio 2008

Scajola: "Nuove centrali nucleari costruite entro cinque anni"

"Attenzione, Emergenza, ora avete un minuto per abbandonare il Nostromo, il tempo per annullare l'autodistruzione è scaduto"

Dal film "Alien: nello spazio profondo nessuno può sentirti urlare"

Fade to Black


Crescere è una malattia della gioventù, la malattia mortale della gioventù.
Almeno, così recita una delle battute finali di "Tutto l'Amore che c'è".
Non so se sia esatto. Ma credo che la stasi sia sicuramente un veleno da cui guardarsi, un tossico a cui la mia pigrizia storica mi espone particolarmente.
Inizio a covare un desiderio di rivoluzione, di cambiamento su più livelli. Spero che aver scelto di cambiare il template del Blog non esaurisca la vena innovatrice. Ho scelto un colore più scuro per coscienza ecologista, ma credo che l'effetto sia gradevole.
Scoutina cresce, saltella e ringhia.
Concordo pienamente con la sua valutazione dei fatti.

21 maggio 2008

il Gorgo

Dal Blog di Settolo, Capo Scout, una poesiola romantica...

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali

e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti ed

io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me

e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht


Chissà quando sarà il mio turno.

20 maggio 2008

la Realtà respira

Mi smentisco coi fatti...

Come gettare al vento la pausa pranzo

Come?
Ma scrivendo di filosofia scout.
Of Course.
Il mio stato d'animo, a riguardo, è fisso sul perplesso andante.
La prima trappola da cui salvarsi, parlando di scoutismo in Italia è l'autoreferenzialità.
Ad esempio, se il problema è l'eccessiva complicazione nel vivere da capo in Agesci, non è scrivendo un post spesso come "Guerra e Pace più appendice critica " che si può dare un contributo alla risoluzione del problema.
Pertanto, non vi affliggerò con una serie di analisi più o meno tendenziose, più o meno accurate, più o meno veritiere.
Il nostro fondatore ha costruito un metodo semplice capace di adattarsi alle complessità dell'esistenza. Tale metodo è stato descritto innumerevoli volte nei suoi cent'anni e passa di attività. Richiede che lo si viva all'aria aperta. Purtroppo, nell'Agesci del 2008, per arrivare all'aria aperta, per arrivare a respirare, bisogna davvero faticare tanto.
Sono di buon umore, quindi vi risparmio l'ingegneristica formula del rendimento scoutistico della fatica di un capo, ma vi lascio una domanda: per far si che i ragazzi vivano un'ora di scouting, quante ore di 'preparazione' sono necessarie? Quante ore dovete passare a pensare, scrivere, fare telefonate, parlare, riparlare, riunirvi, ririunirvi, disperarvi? ( E, magari, pure litigare ?)
Sabato abbiamo fatto una bella uscita di Comunità Capi ( le foto, forse domani, forse più tardi ). Ottima idea e anche buona esecuzione ( evviva la ciambella americana eh eh eh) . Dal punto di vista del mio staff, poi, il risultato dell'uscita è un' altra conferma che sarà possibile fare meglio e bene l'anno prossimo, che da quest'anno di rodaggio può venir fuori una macchina affidabile, che i diversi punti di vista non devono per forsa incontrarsi sul campo di battaglia.
Abbiamo respirato all'aria aperta.
Ma, mentre ero lì, una parte di me avrebbe voluto andar via.
Forse perchè non voglio rassegnarmi a dover esultare quando le cose vanno in maniera solo decente?
Forse perché mi rendo conto che mi sono spinto al limite delle mie possibilità fisiche e sembra che non basti affatto?
O Forse perché vedo con orrore di essere incapace di arginare le infiltrazioni del relativismo e forse anche del neonazismo tra le nostre fila?
Magari perché una settimana lavorativa di 55 ore cozza un po' con l'impegno di Maestro dei Novizi?
Oppure perché nonostante le predette 55 ore sono costretto a cercare anche altri impegni professionali giusto per poter immaginare di comprarmi una casetta e di spazi per iniziative estemporanee non ce n'è?
Le cose non sono andate come pianificato, quest'anno. E questi mesi di impegno non previsto stanno facendo il loro effetto negativo. Se volessi semplificare direi che sono stanco e basta. Probabilmente a Settembre sarò pieno di energie e buona volontà. Oggi giro e rigiro attorno al file dell'attività Natura per il Challenge ma l'unica cosa che mi viene in mente ( lo giuro ) è il parcheggio di un Ipermercato...
Eppure lo so, lo sento che il nostro servizio di capi non è futile come sembra ai miei stessi occhi.
Solo che non riesco a ricordarlo ad altri in questi giorni e neppure a me stesso.
Ma basti ad ogni giorno la sua pena.
Domani al posto del parcheggio in cemento ci sarà una "scheda natura" e magari avrò in testa un canto diverso...



PS: Guerra e Pace è un bellissimo romanzo che consiglio caldamente: esistono problemi la cui risoluzione è nella comprensione di 1100 pagine ben scritte...

PS2:
una doverosa conclusione:

Signore, tante volte mi vien la tentazione di andarmene via da solo, di lasciare che gli altri se la cavino senza di me. Sento la fatica di dovermi fermare per attendere chi cammina lentamente o batte la fiacca, mentre io vorrei correre in avanti. La strada da percorrere è tanto lunga, non vedo l'ora di arrivare e mi tocca perder tempo con chi non ha voglia di camminare.
Ma Tu, Signore, mi fai capire che sto sbagliando.
Da solo potrei forse arrivare primo, ma Tu mi domanderesti conto dei miei fratelli, e sarei condannato a retrocedere all'ultimo posto.
Insegnami, Signore, la pazienza di aspettare, la generosità di aiutare gli altri a scoprire la bellezza del cammino, l'umiltà per non ritenermi il più bravo di tutti. Non è importante che uno arrivi per primo, ma che l'ultimo di noi possa giungere al traguardo sostenuto da una comunità di fratelli e sorelle.
Sulla strada non siamo mai soli, non possiamo esser soli, perché Tu cammini con noi, come facevi con i discepoli di Emmaus, e ci insegni a spezzare il pane con i fratelli, per riprendere la strada con entusiasmo e con speranza nuova.

Fedora 9, un esordio difficile

La settimana scorsa è uscita Fedora 9, distribuzione con cui, nella versione Core 5, mi è riuscito di soppiantare, per la prima volta, Windows. Così, spinto dalla curiosità e dalla nostalgia di tempi in cui non ero ancora capace di trovare il mio pranzo nel prossimo, ho provato ad installarla sul muletto ( core 2 duo 6320, 2gb di RAM )... Non l'avessi mai fatto.
Il mio povero muletto ha 3 HD da 160 GB, uno IDE e gli altri SATA. Dopo aver portato a termine l'installazione mi sono trovato a combattere con 3 - 4 tipi diversi di errori di grub ( dal 17 al 22 ). Risultato: via l'HD IDE. E anche un paio d'ore gettate. Dopodichè, il sistema parte e sembra davvero carino. Purtroppo non ha funzionato il gestore degli aggiornamenti che mi ha afflitto con una quantità di errori nelle dipendenze che non ho avuto più voglia di risolvere.
Poi ho provato in ufficio usando i cd live. Su due pc diversi... Ma non mi è riuscito di andare oltre la maschera di login della shell.... Considerando che neppure il Desktop remoto ha avuto voglia di funzionare ho deciso di cogliere l'occasione per reinstallare ubuntu 8.04 64bit da zero. Infatti, la versione che girava sul muletto derivava da una beta poi portata alla stabile via aggiornamenti. A onor del vero anche ubuntu qualche problema me l'ha dato, soprattutto perché ho testato la versione server su cui non mi è riuscito di installare nè xfce nè gnome... E sono tornato alla Desktop con soddisfazione e velocità. Risultato dell'Esperimento? Beh, non lo so: non credo che si possa neanche azzardare una minirecensione su Fedora 9 perchè due ore sono davvero poche per stabilire qualcosa. Tuttavia, non posso fare a meno di notare che ho potuto configurare sufficientemente alle mie necessità in breve tempo Opensuse 10.3, Mandriva spring 2008, Debian 4.03, Xubuntu 8.04 e Puppy Linux ( che sarà protagonista nel prossimo linux day, ci scommetto! ). Fedora 9 ha anche problemi nella virtualizzazione: ho provato sotto Virtualbox 1.6 ma ho seri probelmi di risoluzione video. Peccato, peccato davvero....

15 maggio 2008

Life in Italy: Videogame Horror

Ieri sera Scoutina mi si è addormentata in braccio.
Adesso ci vede e corre goffamente sulle zampette corte. Si avvicina, però, il momento in cui non ci sarà più possibile ospitarla in casa e dovremo trovare una sistemazione diversa.
Ma ieri correva in cortile finchè non si è stancata e ha accettato di farsi prendere in braccio ed addormentarsi lì.
E in quei minuti mi sono arrogato il diritto di dimenticarmi dei cani che muoiono attorno al mio ufficio abbandonati da quei pezzi di merda dei loro padroni e ho ritenuto anche opportuno ignorare che a poche centinaia di chilometri da lì ci si allena allegramente a giocare alla "Notte dei Cristalli".
E a tirare molotov contro le persone non c'è più scandalo, non c'è reato e non è neanche peccato.
Un bel paese davvero...
Una leccatina da Scoutina, per chi se la merita..

9 maggio 2008

Waiting for a dream



Perchè affannarsi a descrivere l'ansia di questi tempi?
L'ansia si descrive da se.
Varrebbe, invece, la pena di descrivere e condividere la tenerezza di certi istanti, per ricordarsi che la tenerezza esiste quando ne sentiremo la mancanza.
Sfortunatamente, l'ansia si descrive facilmente perché è così abbondante, la tenerezza è assai più rara ed è così volatile che svanisce e viene dimenticata.