( segue dai commenti del Post precedente )
Caro Ataru,
sono onoratissimo, infatti.
Ti sottoscrivo in pieno, se non si fosse capito dai precedenti Posts...
Parlando di Israele e Palestina, bisogna avere l'umiltà di studiare MOLTO prima, per evitare di "sparare parole a vanvera".
E sparare è sempre pericoloso.
Ti (vi?) faccio un esempio.
Conoscete "Palestina", di Joe Sacco?
E' un meraviglioso racconto a fumetti sulle condizioni di vita in Cisgiordania durante l'occupazione Israeliana. Aspè, la farei troppo lunga, scrivo un Post che faccio prima...
Dicevamo:
Palestina di Joe Sacco.
Nel 1947, Libano, Giordania, Egitto, Siria ed Iraq invasero Israele respingendo il piano di spartizione dell'Onu.
I primi profughi palestinesi provengono da questa guerra: sono gran parte degli abitanti della parte assegnata dall'Onu allo stato Palestinese che sarebbe dovuto nascere accanto a quello ebraico.
Nota bene: quando si parla oggi di 'territori occupati' ci si riferisce a quelli occupati da Israele nel 1967. I confini internazionalmente riconosciuti di Israele sono quelli del 1948 e includono gran parte del mai nato stato palestinese.
Ci sono due versioni, a riguardo: quella di propaganda Ebraica ( suffragata da fonti e documenti ) afferma che i palestinesi fuggirono dalle loro terre su invito delle autorità religiose dei paesi arabi per consentire agli eserciti arabi di attaccare senza tema di colpire 'civili amici' usando le armi pesanti di cui disponevano.
E quella Palestinese: i palestinesi furono cacciati dagli ebrei che si lasciarono andare a massacri di civili e ad una vera e propria pulizia etnica ( anche questa suffragata da fonti e documenti ).
Informatevi un po' in giro per conto vostro, non chiedete a me di fare l'oracolo...
Joe Sacco sposa la versione Palestinese dei fatti. Al 100%. Ma c'è un ma...
Nel suo bel libro c'è una tragica tavola di un gruppo di contadini arabi che, a piedi e a dorso di mulo, scappano via da un villaggio in fiamme.
Bombardato dall'aviazione.
Nel 1947, all'epoca dei fatti descritti dalla tavola di "Palestina", non esisteva un'aviazione israeliana, che fu costituita dopo. Nei primi mesi del conflitto l'arte di bombardare villaggi fu esclusivo appannaggio delle forze aeree arabe...
Inconsapevolmente, Joe Sacco con la sua tavola che non ho nessuna difficoltà a definire 'autentica' , nel senso riproducente una testimonianza vera da lui raccolta, suffraga la tesi ebraica ( che, personalmente non ritengo, conseguentemente,sacrosanta ).
Un po' di competenza tecnica non guasta, soprattutto perchè in genere è da sprone a mantenersi umili ed aperti a nuove opportunità, di pace e conoscenza, invece che di chiusura ed arroccamento.
Personalmente, ritengo necessario far tacere le armi, ma tutte le armi, anche i razzi Kassham e le bandiere bruciate e le dichiarazioni antisemite. Poi ritengo necessario raffreddare gli animi, portare soccorso, acqua potabile e speranza.
Altrimenti, tutto finirà nel fuoco.
Caro Ataru,
sono onoratissimo, infatti.
Ti sottoscrivo in pieno, se non si fosse capito dai precedenti Posts...
Parlando di Israele e Palestina, bisogna avere l'umiltà di studiare MOLTO prima, per evitare di "sparare parole a vanvera".
E sparare è sempre pericoloso.
Ti (vi?) faccio un esempio.
Conoscete "Palestina", di Joe Sacco?
E' un meraviglioso racconto a fumetti sulle condizioni di vita in Cisgiordania durante l'occupazione Israeliana. Aspè, la farei troppo lunga, scrivo un Post che faccio prima...
Dicevamo:
Palestina di Joe Sacco.
Nel 1947, Libano, Giordania, Egitto, Siria ed Iraq invasero Israele respingendo il piano di spartizione dell'Onu.
I primi profughi palestinesi provengono da questa guerra: sono gran parte degli abitanti della parte assegnata dall'Onu allo stato Palestinese che sarebbe dovuto nascere accanto a quello ebraico.
Nota bene: quando si parla oggi di 'territori occupati' ci si riferisce a quelli occupati da Israele nel 1967. I confini internazionalmente riconosciuti di Israele sono quelli del 1948 e includono gran parte del mai nato stato palestinese.
Ci sono due versioni, a riguardo: quella di propaganda Ebraica ( suffragata da fonti e documenti ) afferma che i palestinesi fuggirono dalle loro terre su invito delle autorità religiose dei paesi arabi per consentire agli eserciti arabi di attaccare senza tema di colpire 'civili amici' usando le armi pesanti di cui disponevano.
E quella Palestinese: i palestinesi furono cacciati dagli ebrei che si lasciarono andare a massacri di civili e ad una vera e propria pulizia etnica ( anche questa suffragata da fonti e documenti ).
Informatevi un po' in giro per conto vostro, non chiedete a me di fare l'oracolo...
Joe Sacco sposa la versione Palestinese dei fatti. Al 100%. Ma c'è un ma...
Nel suo bel libro c'è una tragica tavola di un gruppo di contadini arabi che, a piedi e a dorso di mulo, scappano via da un villaggio in fiamme.
Bombardato dall'aviazione.
Nel 1947, all'epoca dei fatti descritti dalla tavola di "Palestina", non esisteva un'aviazione israeliana, che fu costituita dopo. Nei primi mesi del conflitto l'arte di bombardare villaggi fu esclusivo appannaggio delle forze aeree arabe...
Inconsapevolmente, Joe Sacco con la sua tavola che non ho nessuna difficoltà a definire 'autentica' , nel senso riproducente una testimonianza vera da lui raccolta, suffraga la tesi ebraica ( che, personalmente non ritengo, conseguentemente,sacrosanta ).
Un po' di competenza tecnica non guasta, soprattutto perchè in genere è da sprone a mantenersi umili ed aperti a nuove opportunità, di pace e conoscenza, invece che di chiusura ed arroccamento.
Personalmente, ritengo necessario far tacere le armi, ma tutte le armi, anche i razzi Kassham e le bandiere bruciate e le dichiarazioni antisemite. Poi ritengo necessario raffreddare gli animi, portare soccorso, acqua potabile e speranza.
Altrimenti, tutto finirà nel fuoco.
Ti consiglio la lettura di "Vittime" di Benny Morris, storico israeliano.
RispondiEliminaTomo consistente e pesante, scoprirai che la fiera dell'idiozia va avanti da più di 70 anni...
Ciao!
RispondiEliminaGrazie, ma l'ho letto anni fa, assieme ad altri suoi saggi.
Ed è un titolo che descrive il mio stato d'animo: nè vincitori nè vinti: soltanto vittime.