La Santa Pasqua inizia gelida, ma ci rendiamo subito conto che prima ci mettiamo in attività prima riusciamo a riscaldarci. Mi metto in uniforme dopo una lavata felina e scendo in magazzino, non ricordo di preciso perchè. Ho trovato i ragazzi della protezione civile di Melfi seduti nel pickup: avevano sorvegliato il magazzino tutta la notte per proteggerlo dagli sciacalli e verso le 5 del mattino la loro sorveglianza ha trovato giustificazione in qualche figura che, proveniendo dall'esterno della Tendopoli, si è avvicinata al magazzino salvo scappare appena individuati. La colazione è stata a base di uova sode, due fette di salame di milano ed un pezzo di salsiccia secca. Non proprio principesca, ma avevo fame e ho spazzato via anche la razione di Maddalena. Quindi ci siamo precipitati al magazzino per continuare il lavoro interrotto la sera prima. Siamo risaliti di corsa in sala mensa per la Santa Messa di Pasqua. Solo in questa circostanza mi sono accorto della squadra di Chieti e di quella Veneto che facevano servizio con noi, rispettivamente coi bambini ed in segeteria. La Messa è stata toccante, costellata dai pianti di molte persone. Il sacerdote, forse tedesco, sicuramente straniero, alto e gentile, giovanissimo, cantava gli inni con trasporto. I canti della messa sono stati a nostra cura, ovviamente, ma non potevo concentrarmici troppo. Il mio sguardo vagava sulle donne in lacrime, sugli uomini stanchi e sui bambini comunque allegri che aspettavano la sorpresa dell'uovo di pasqua. Ricordo nitidamente la messa, lo ricorderò a lungo. Appena finita volevamo fare conoscenza con gli altri ragazzi, ma siamo stati immediatamente richiamati al magazzino: era appena arrivato un altro carico da selezionare. Qui devo fare una parentesi tecnica per spiegare dove finiva gran parte delle nostre energie. Lo sforzo di generosità degli italiani verso le popolazioni terremotate è stato notevole, ma, come si dice spesso, " troppa grazia". A parte i carichi di aiuti gestiti direttamente dalla Protezione Civile, l'immensa quantità di aiuti arrivava compressa in scatoloni immensi che contenevano di tutto: sia abiti nuovi sigillati, che abiti usati ma decenti e puliti che letteralmente immondizia. Quindi, ogni pacco deve essere aperto ed il suo contenuto attentamente selezionato: non è assolutamente possibile destinare materiale scadente, usato o sporco a chi ha bisogno, è indegno, sarebbe una mortificazione e non un soccorso. Per fare queste operazioni se ne va tempo e fatica: un pezzo del nostro servizio. Anche se per carità di Patria dovrei tacere, per dovere di cornaca non posso che rammentare tutta l'immensa quantità di spazzatura che certi gentiluomini e gentildonne hanno spedito in Abruzzo scambiando la Solidarietà per l'occasione di svuotare gli armadi o peggio, per l'opportunità di scaricare un po' di biancheria non lavata. Non posso sorvolare sull'immensa quantità di scarpe da donna con tacco a spillo che mi sono pervenute al posto delle pantofole e delle scarpe da ginnastica così necessarie. E di tutta questa roba cosa ne dovevamo fare? L'abbiamo ammonticchiata all'ingresso del magazzino, ma non potevamo certo pretendere che qualcuno venisse a ritirarla. Torniamo, quindi, alla mattina di Pasqua: dopo la Messa abbiamo deciso che quel mucchio di rifiuti non era accettabile e abbiamo dovuto ancora lavorare per riordinarlo, reimpilarlo in cartoni da coprire coi teli in maniera da preservarli dalla pioggia. Per il pranzo di Pasqua, quindi, abbiamo fatto i turni in modo da non lasciare sguarnito il magazzino neppure per un minuto. Io, Rocco, Giuseppe e Raffaele siamo andati a pranzo alle 1230 e alle 1315 eravamo di nuovo giù. Tutti assieme abbiamo tirato fino alle 1930 quando, poi, abbiamo sigillato le tende magazzino in previsione della Pioggia. E, nel frattempo, volti, occhi, persone, parole, mani e sorrisi. Si cena tutti assieme con pasta e fagioli e roast beef. Dopo, una serata al biliardino con Alessio, il campione di Tempèra, chitarre e salsiccia offerta dalla squadra di Chieti. Roverrò, Scouting for Boys, E' di nuovo Route... ma alle 23 già dormivo...
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