A un certo punto ti accorgi che il tempo passa. E' giovedì, questo vuol dire che dopodomani si torna a casa. Ma non è un 'finalmente!' la parola che appiccichi subito dopo il tuo pensiero del mattino. Proprio no... Non sai se il conto alla rovescia è verso un evento desiderato o temuto. Ormai sei parte della Comunità, non ti senti un passeggero. Ci svegliamo presto, ma riusciamo a fare con calma. Sono a colazione con Raffaele quando avvertiamo una lieve scossa di terremoto. Per fortuna è davvero leggera e quasi passa inosservata.
Ho i capelli all'olio, unti e bisunti. Approfitto di Maddalena per farmi fare uno shampo a secco seduto in un vecchio passeggino riciclato come poltrona da barbiere. Per qualche minuto mi sono visto già canuto, uno shampoo a secco non è proprio il massimo ma almeno mi sono sgrassato ben bene chè già sono in tanti a sostenere che ho una capa di sivo!
La mattina è abbastanza pesante tra arrivi e sistemazioni e consegne, il tutto è aggravato dalla richiesta di servizio in mensa. Si serve dove serve, è vero, ma da professionista sono contrario alla prassi tutta italica di azzoppare un servizio efficiente ed efficace per dirottare risorse su un altro servizio che non ne trae giovamento significativo o, peggio, come in questo caso, che non ne necessita punto. Ma mi secca che siano altri ad andare al posto mio e assieme a Raffaele abbiamo partecipato alla distribuzione di pane, posate, tovaglioli e frutta. C'è di bello che ho potuto vedere una ad una in viso tutte le persone che abitano il campo e davvero ne è valsa la pena. Non credo di aver ricevuto tanti sorrisi nella mia vita concentrati in così poco tempo, davvero un servizio fatto per bene non ha prezzo.
Dopo pranzo si torna di corsa in magazzino: a parte la sistemazione dei nuovi arrivi che si sono accumulati mente ero in mensa, ci siamo trovati anche con un metro cubo di bottiglie d'acqua da spostare... La risposta è la solita, olio di gomito. Purtroppo oggi siamo stati categorici per quanto riguarda l'orario di 'apertura' del magazzino. Mi spiego. In teoria, il magazzino è aperto al pubblico tra le 10 e le 12 e dalle 17 alle 19. Il senso di questi orari è nel consentire di scaricare ed ordinare gli aiuti. In pratica gli orari sono stati sempre tpleonastici: dal mattino a sera ingresso libero. E non può essere altrimenti dato che lo scopo della nostra presenza non è la mera distribuzione di beni materiali, ma, soprattutto, la capacità di offrire sorrisi e comprensione al di là degli orari. Oggi, però, a causa dell'impegno in mensa, mi sono trovato completamente sommerso dal lavoro e ho lasciato le tende chiuse mentre cercavo di materializzarmi, come tutti gli altri di BAS 35, in due posti diversi contemporaneamente. Ecco a cosa mi riferivo poche righe fa quando parlavo di zoppie organizative.. Ma ce la siamo cavata, tra una distribuzione di coperte ed una ricerca di scarpe 8 sempre numero 42 ). L'ora di cena, quindi, si avvicina in fretta. E, salvo una piccola disavventura che ho avuto con una carriola senza gomma, recuperata in mensa, portata al magazzino e ritrascinata in mensa senza che si sia capito chi e per quale scopo l'abbia richiesta in magazzino, il resto della giornata è stato senza storia. Ma il tempo e la distanza iniziano a fare il loro effetto. Dopo cena finiamo in 4 in sala mensa a scroccare grappa ai volontari friulani della protezione civile. Ma, con Raffaele, Rocco e Maria Pia i discorsi sono altii: l'Associazione, la Chiesa, i ragazzi....Piove e fa freddo, la tendopoli è ormai illuminata e l'aria ha quasi sapore di casa, mentre piove a scrosci nella notte.