Quattro puntate di una buona trasmissione televisiva hanno un effetto concreto?
Tanto per sdrammatizzare, vi racconto il plot di una storiella di Zio Paperone.
Zio Paperone ha una fabbrica di cemento inquinantissima, che appesta l'aria di Paperopoli perchè si ostina ad usare carbone scadente ma economicissimo. In quel mentre, Zio Paperone costringe Paperino e Qui Quo Qua a fare da commessi viaggiatori nei Mari del Sud su un vecchio battello alimentato dallo stesso, puzzolente, carbone. I quattro paperi si mettono in viaggio malamente accolti dagli isolani a causa della puzza che li precede e segue e non riescono a vendere neppure una perlina...
Finché, Paperino, mosso all'intraprendenza dal sacro timore delle urla di Zio Paperone, si avventura su rotte mai battute ed incontrano un'isola incontaminata i cui abitanti, da sempre lontani dai guasti della civilità...
... amano il terribile puzzo del fumo di carbone come il vostro scrittore ama il profumo dell'arrosto..
Gli isolani, inebriati, chiedono a Paperino di fornirgli in bombole il terribile puzzo.
Paperino, quindi, se ne torna a casa e cosa fa per recuperare i fumi dai inscatolare? Va alla cementeria di Zio Paperone e sottrae, con una pompa, il fumo dalle ciminiere.
Per un po' sono tutti contenti: i paperopolesi perchè non sono soffocati dal fumo pestilenziale, gli isolani che possono intossicarsi a volontà, Zio Paperone perchè non lo scocciano più le associazioni ambientaliste ( ma subito si è precipitato in fabbrica per capire se avevano diminuito la produzione o se qualcuno dei suoi dipendenti era stato così folle da comprare carbone buono ) e Paperino, che riesce, finalmente, a guadagnare qualcosa.
Ovviamente, Zio Paperone scopre presto il trucco e trascina il nipote in tribunale per furto.
Furto di fumo.
Paperino riesce a difendersi con sagacia e si dichiara colpevole.
Il giudice, annoiato dal reggimento di legali messi in campo da Zio Paperone, condanna Paperino al risarcimento del danno: con la stessa Qualità del danno patito. Infatti, condanna Paperino a risarcire Paperone col semplice tintinnio delle monete sonanti. Paperone, che ha subìto il furto del fumo, è risarcito col suono dell'oro. Il rumore, come il fumo, è reale. Ma, appunto come il fumo, svanisce nel vento.
La mia logorrea sta diventando proverbiale.
Ma ho preferito anticipare le conclusioni su "Vieni via con Me".
La trasmissione televisiva, una vera e propria Messa Civile, mi è piaciuta quasi tutta nell'arco delle sue 4 puntate. Ho apprezzato Saviano e le sue parole, il balletto e gran parte degli altri elenchi ed interventi.
Saviano, soprattutto.
Le sue omelie, come tutta la trasmissione del resto, non aggiungono nulla alla nostra quotidianità: raccontano l'ovvio, il noto.
Certo, per la prima volta un sacco di gente ha saputo. Ma ha saputo per bocca di Saviano perchè si è turata le orecchie prima! Non perchè i fatti fossero nascosti in alcun modo.
Ma, questo è il meno.
Oggi, cosa succederà di nuovo?
Di diverso?
Di risolutivo?
Non so quantizzare l'importanza di una trasmissione come "Vieni Via con Me". Ma, se tanto mi da tanto, poche ore di discreta cultura e riflessione sono in competizione con decenni di telepornocrazia spinta e concentrata a tutte le ore.
E stasera?
Quanto durerà l'effetto dell'adrenalina prima che la narcosi sommerga di nuovo il Paese?
La cosa che mi rattrista ancora di più è che Saviano si sia ulteriormente esposto a nuovi rischi senza che nessuno di noi possa esser certo che ne sia valsa la pena.
Si è messo contro ancor di più il Potere e ci mancavano solo i crociati semianalfabeti del Santo Vangelo ad inquinare il campo.
E' la continuità che manca alla trasmissione di Fazio e Saviano.
Sono contentissimo che sia stata fatta.
Sono contentissimo di averla ascoltata.
Ma, il grande fratello o Fede o Vespa o chi volete voi sono continui e soprattutto contigui con la "cultura" dominante nel Paese, ancor più pericolosa per la nostra sopravvivenza del Berlusconismo che sarà pure agli sgoccioli ma anche no.
Come una meteora che illumina il cielo nero per un istante, così queste quattro puntate di una televisione solo relativamente straordinaria ci lasciano, oggi, ancora più in affanno data la pochezza dei segnali concreti di inversione di tendenza.
Va bene, vengo via con te: ma, tu, dove vai?
Furto di fumo.
Paperino riesce a difendersi con sagacia e si dichiara colpevole.
Il giudice, annoiato dal reggimento di legali messi in campo da Zio Paperone, condanna Paperino al risarcimento del danno: con la stessa Qualità del danno patito. Infatti, condanna Paperino a risarcire Paperone col semplice tintinnio delle monete sonanti. Paperone, che ha subìto il furto del fumo, è risarcito col suono dell'oro. Il rumore, come il fumo, è reale. Ma, appunto come il fumo, svanisce nel vento.
La mia logorrea sta diventando proverbiale.
Ma ho preferito anticipare le conclusioni su "Vieni via con Me".
La trasmissione televisiva, una vera e propria Messa Civile, mi è piaciuta quasi tutta nell'arco delle sue 4 puntate. Ho apprezzato Saviano e le sue parole, il balletto e gran parte degli altri elenchi ed interventi.
Saviano, soprattutto.
Le sue omelie, come tutta la trasmissione del resto, non aggiungono nulla alla nostra quotidianità: raccontano l'ovvio, il noto.
Certo, per la prima volta un sacco di gente ha saputo. Ma ha saputo per bocca di Saviano perchè si è turata le orecchie prima! Non perchè i fatti fossero nascosti in alcun modo.
Ma, questo è il meno.
Oggi, cosa succederà di nuovo?
Di diverso?
Di risolutivo?
Non so quantizzare l'importanza di una trasmissione come "Vieni Via con Me". Ma, se tanto mi da tanto, poche ore di discreta cultura e riflessione sono in competizione con decenni di telepornocrazia spinta e concentrata a tutte le ore.
E stasera?
Quanto durerà l'effetto dell'adrenalina prima che la narcosi sommerga di nuovo il Paese?
La cosa che mi rattrista ancora di più è che Saviano si sia ulteriormente esposto a nuovi rischi senza che nessuno di noi possa esser certo che ne sia valsa la pena.
Si è messo contro ancor di più il Potere e ci mancavano solo i crociati semianalfabeti del Santo Vangelo ad inquinare il campo.
E' la continuità che manca alla trasmissione di Fazio e Saviano.
Sono contentissimo che sia stata fatta.
Sono contentissimo di averla ascoltata.
Ma, il grande fratello o Fede o Vespa o chi volete voi sono continui e soprattutto contigui con la "cultura" dominante nel Paese, ancor più pericolosa per la nostra sopravvivenza del Berlusconismo che sarà pure agli sgoccioli ma anche no.
Come una meteora che illumina il cielo nero per un istante, così queste quattro puntate di una televisione solo relativamente straordinaria ci lasciano, oggi, ancora più in affanno data la pochezza dei segnali concreti di inversione di tendenza.
Va bene, vengo via con te: ma, tu, dove vai?