Un brevissimo post sul recente inserimento nelle normative nazionali della possibilità, per le Pubbliche Amministrazioni, di acquisire software libero.
Ecco il testo dell'emendamento approvato:
"(Introduzione utilizzo software libero negli uffici della PA per la riduzione dei costi della PA)
1.All'articolo 68 della legge del 7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni ,al comma 1 sostituire la lettera d) con il seguente:
"Acquisizione di programmi informatici appartenenti alla categoria del software libero o a codice sorgente aperto."
E' evidente che, non inserendo alcun obbligo di usare formati aperti e, a parità di funzione, il software libero al posto di quello proprietario, dubito che la cosa sia risolutiva.
Ma, ovviamente, il primo passo per curare la malattia è conoscerne il nome.
Un primo passo, appunto.
Mi auguro che il Partito Democratico presenti quanto prima un emendamento più o meno del tipo:
"(Introduzione utilizzo software libero negli uffici della PA per la riduzione dei costi della PA)
1.All'articolo 68 della legge del 7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni ,al comma 1 sostituire la lettera d) con il seguente:
"Acquisizione obbligatoria di programmi informatici appartenenti alla categoria del software libero o a codice sorgente aperto."
Non mi stancherò mai di ripetere che il software libero non è solo risparmio, ma anche sviluppo e libertà.
ti dico da noi c'è il monopolio SOGEI dei software caghevoli che si impallano ogni 3 per due...io non ci credo che lo faranno qua è tutto un magna magna
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Ma infatti, finchè perdurerà la burocratizzazione all'italiana del Sopftware i risultati saranno tali da rendere impalpabile l'informatizzazione della PA. Ecco perchè il SW libero è davvero una scelta obbligata: consente alle PA di rimediare a tutti i guai e di personalizzare le cose contribuendo allo sviluppo del territorio invece che a riempire le tasche dei soliti noti.
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