16 gennaio 2013

Il Seggio Vacante. Assoluzione

Anche io vengo da un posto come quello descritto dalla Rowling nella sua ultima fatica, "Il Seggio vacante".
Una piccola città.
Pettegolezzi a go go.
Una classe dirigente atomizzata ed incoerente.
E la paura.
La paura di tutti di tutti gli altri.
Ho interpretato l'ultima fatica della Rowling come una sequenza di assoluzioni.
I personaggi sono forse troppi.
Si fa fatica a seguire le vicende di tutti.
Ma sono tutti ben disegnati, alcuni scolpiti, tutti caratteristici.
Veri materani.
Effettivamente, sin da quando si sono sparse le prime voci sulla trama del nuovo romanzo della Mamma di Harry Potter, mi è venuta in mente la situazione della mia povera città.
E, leggendolo, ne ho avuto la conferma.
Questo 'consiglio' così diviso e frammentato.
Questi egoismi di fazione così scientifici e perfetti.
Questi adulti così ferocemente nemici dei propri figli.
Questi figli pervicacemente ignoranti.
E questo popolo così assente.
Ma di tutti costoro la Rowling parla spiegando le motivazioni dei gesti più sordidi.
In genere, altri gesti sordidi.
La Rowling spiega, non giustifica.
Io, lettore, assolvo.
Assolvo, appunto, perchè privilegiato spettatore informato dei fatti.
Cosa che non vale per nessuno dei personaggi.
Tutti pronti a torturarsi, in pochi capaci di liberarsi.
Credo che la Rowling si troverebbe bene a Matera.
Chissà io come mi troverei a Pagford.

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