Scrivo queste parole da lontano e ben conscio della fievole voce con cui sono scritte.
Fievole, ma, spero, chiara.
Questo direttivo si apre su uno scenario di potenziali grandi opportunità per il Partito Democratico, purchè il Partito sopravviva allo shock di cui, ancora in questi giorni, è manifestamente preda.
Il pensiero politico è interrotto.
Le implicazioni della grave sconfitta misconosciute.
Cosa è venuto fuori dalla Direzione Nazionale?
L’appello su “La Repubblica” ai Grillini perchè si accordino col PD sui famosi Otto Punti?
E le responsabilità?
Sia quelle del livello Nazionale che di quelli locali?
Tarallucci e vino come al solito?
Non basta dirsi a vicenda, strizzandosi l’occhio: “Ah, abbiamo sbagliato, non abbiamo letto bene le carte, i sondaggi, i sorrisi della gente per strada, scusate, faremo meglio la prossima volta”.
I fatti sono quelli che sono:
Il Partito Democratico è stato sconfitto con gravi conseguenze per la governabilità del Paese.
Eppure, il Partito Democratico Materano aveva già sotto gli occhi un esempio di partecipazione innovativa.
Il Sottoscritto non è qui per caso, ma perchè alle passate elezioni comunali la sua proposta di “Candidatura Collettiva” ha raccolto un numero di consensi di gran lunga superiori alle aspettative vero e proprio sintomo di una necessità di cambiamento palese tra i nostri sostenitori.
Il modello dell’impegno condiviso, un uso del Web per fare rete, la proposizione di strumenti innovativi per l’economia sono già andati a vantaggio del Partito Democratico alle scorse Comunali.
Purtroppo, neppure una di quelle istanze di cambiamento, di innovazione, di gestione collegiale e partecipativa dell’azione politica sono state accolte.
Ed ora si grida “al lupo, al lupo”.
Mi si darà atto di non aver portato in Segreteria e nel Direttivo queste istanze con spirito e modalità distruttive, rottamatrici, ma di aver sempre cercato il dialogo, il confronto, finalizzato, però, all’adozione concreta e rapida di strumenti politici ed amministrativi risolutivi.
Che fossero espressione delle istanze di chi ha votato per la “Candidatura Collettiva”, quasi 150 voti di operai, giovani materani laureati e studenti, di professionisti e precari, voti praticamente tutti riconfermati al ballottaggio.
Puntualizzazione d’obbligo, per come sono andate le cose.
E, invece, nulla è stato possibile realizzare.
A me sembra del tutto evidente che un Partito Democratico fautore del Piano Casa 1, 2, X, non potrà mai chiedere il voto ad Elettori a cui invece sta a cuore una politica abitativa antispeculativa e che miri a riportare la legge della domanda e dell’offerta nel fondamentale settore dell’edilizia.
Ma guai a chiedere un censimento delle case sfitte prima di decidere se bruciare altro suolo o meno, si diventa scomodi in fretta a toccare il mattone!
Probabilmente, il Partito Democratico Materano è un buon paradigma della situazione nazionale.
Sordo alle istanze di rinnovamento, cieco di fronte alla possibilità di attuare provvedimenti urgenti e perfettamente fattibili a costo zero, incapace di mantenere persino gli impegni presi di comune accordo ed in continuo affanno nella ricerca di un impossibile equilibrio interno.
Impossibile perchè il Partito si ostina a non considerare la realtà della Città e del Paese come fattore determinante di questo famoso ed irraggiungibile punto di equilibrio.
Le coppie di lavoratori precari in cerca di abitazione sono o non sono parte di quell’equilibrio? Evidentemente no, se gli si offre il Piano Casa invece di provvedimenti antispeculativi.
E’ possibile adottare nuove tecnologie a costo praticamente nullo e spendere in maniera mirata i fondi PISUS per dare speranza di lavoro qualificato?
A parole subito tutti d’accordo, salvo poi veder passare i mesi senza che la proverbiale foglia si sia mai mossa.
E, ancora oggi, questi semplici dati di fatto non entrano nel dibattito.
Chi voterà mai il Partito Democratico Materano e Lucano?
I genitori dei figli costretti ad emigrare?
I giovani vincitori di bandi europei, vincitori da mesi ed anni in paziente attesa che la burocrazia regionale faccia l’uovo?
Cinque Stelle vince perchè offre almeno una speranza, una prospettiva.
Mentre la nostra credibilità è ai minimi termini.
Troppi compromessi nell’Era Berlusconiana, troppo recente l’esperienza del governo Monti.
Ed è inutile lamentarsi del fatto che gli Elettori dimenticano i lustri dei disastri berlusconiani mentre ricordano la nostra prolungata acquiescenza.
Sappiamo tutti bene che urlare un bellissimo risultato non implica nè avere in tasca il come arrivarci nè tanto meno l’esserci arrivati, ma ai cittadini stremati basta anche solo questo di fronte ad anni ed anni di delusioni ed occasioni mancate.
Ma, invece di ascoltare, nei Direttivi Nazionale e Regionale, un’analisi di responsabilità ed opportunità, si scopre che siamo tutti allineati e coperti dietro gli Otto Punti di Bersani, perpetuando l’illusione che questo PD possa trovare accordo ed alleanza con 5 Stelle.
Non ho modo di ascoltare il dibattito, ma spero che smentisca completamente queste mie parole.
Spero che il PD Materano programmi ed attui una svolta Politica immediata, allargando la definizione della linea se necessario con un congresso straordinario.
Abbiamo terribilmente bisogno che gli uomini e le donne del Partito Democratico si assumano la responsabilità delle circostanze ed evitino la facile linea di condotta del “Dopo di noi il diluvio”.
E’ nel marzo del 2013 che si potrebbe decidere l’esito delle elezioni Comunali/Regionali del 2015 per non parlare delle probabili Elezioni Politiche Anticipate di qui a qualche mese.
Vi chiedo, quindi, un gesto collettivo e personale di grande coraggio.
Grazie e a presto.