25 marzo 2013

Ovvietà nascoste

La Basilicata è una regione gelida d'inverno e soffocante d'estate.
E' incontaminata per gran parte, nell'altra parte è inquinata, ma non a causa di inesistenti industrie.
E' più povera di strade che di denaro e di denaro non ce n'è.
Le ferrovie più diffuse sono quelle del monopoly e dei trenini dei bambini.
Il Partito Democratico Lucano è anche riuscito ad avere Sindaco ed Opposizione nello stesso comune.
Acqua e Petrolio si mescolano nel suolo mentre la relativa ricchezza si separa dai suoi abitanti.
E' difficile da raggiungere da qui, facilissima se chiudi gli occhi.
Ha un cielo sottile, così sottile da poterci andare oltre col respiro.
Una Terra perfetta, mare, montagna, città d'arte, collina e pianura, una Regione terribile, povertà, dissesto, emigrazione, rabbia atavica.
Che sfiga: è casa mia.

3 commenti:

  1. Rubo queste parole a un brano trovato in rete:

    Lasciare la propria terra è un destino amaro che diventa vitale se la nuova terra ci accoglie e se riusciamo a sentire che in quella terra si apre almeno una porta incondizionatamente e per sempre.
    Non c’è poesia nell’esilio, la condanna si può tramutare in vita se riusciamo ad assumere il ruolo di pellegrini.
    La terra dove siamo esiliati muta, mutano le persone, i sentimenti, i percorsi e noi mutiamo con questa terra. La terra da dove proveniamo, le persone che abbiamo lasciato, rimangono “congelate” nel ricordo e nel sentimento. Rimane fra le due terre uno spazio spettrale che possiamo percorrere, però con la coscienza che quando partiamo, partiamo per sempre, perché anche se torniamo, chi ritorna è un altro e altra la terra che abbiamo lasciato.

    Dovevamo saperlo, tu ed io, quando siamo partiti, che un ritorno vero e proprio non ci sarebbe mai stato. L'ultima partenza è stata per me l'esilio.
    E come noi sono partiti veramente in tanti.
    Ho contato sulle dita quante persone mi erano rimaste da vedere a Matera, tra le persone che sono andate via, quelle che non ho voglia di vedere e quelle che non ci sono più, l'ultima volta che ci sono stato, la gran parte delle persone sono andato a trovarle al cimitero.
    So che dovrei farlo, ma non ho il coraggio di andare a vedere la tomba che si è riempita l'anno scorso e piangere lì tutte le mie lacrime.
    Ho amato tanto questa terra, ma non posso più tornarci, siamo cambiati troppo tutti e due.

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  2. Bellissime, queste tue parole, fratello mio.
    Bellissimo, per me, poterle riscrivere in maniera concorde ma opposta.
    Perchè, ovunque io sia stato, accumulo persone da rivedere.
    Perchè partire ha un senso se risolve più problemi di quanti ne generi.
    Perchè tornare è impossibile se non si è mai andati via.
    Perchè il domani non esiste se tutti gli oggi finiscono in un loop vuoto. Ed io non voglio cambiare la Basilicata, solo cambiare me stesso per diventare chi sono.

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