30 aprile 2013

Il giorno della sconfitta

Abbiamo perso.
Berlusconi ha vinto.
Abbiamo perso come generazione, come singole persone, come reti di relazione.
Abbiamo perso nell'impegno politico e abbiamo anche perso quello nel volontariato, dato che è diventato impossibile farlo.
Abbiamo perso per l'irrilevanza della nostra cultura, perchè alla prova dei fatti non è servito a nulla leggere "Vita e Destino" o "I Promessi Sposi".
Abbiamo perso anche la resistenza, dato che ai vincitori neppure interessano le nostre opime spoglie.
Se è per questo, non ci interessano neppure quelli più sconfitti di noi, gli illusi della vittoria, i complici della restaurazione e della stagnazione.
Ci interessa aver passato i trenta, i quaranta, come se fosse antani.
Eppure siamo vivi, integri, anzi, integerrimi, intatti.
Non contaminati neppure dalle buone intenzioni e dalla farina del diavolo.
Eppure siamo abituati ad imitare l'acqua che scava la pietra:
questa battaglia è completamente perduta, ma ci sono ancora anni di luce: c'è tempo per vincerne un'altra.

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