Altri scriveranno meglio, esaustivamente, lucidamente.
Io stamattina non voglio abbandonarmi alla rabbia nè dar spazio a troppe parole.
L'apparato giudiziario italiano ha preso migliaia di cittadini vittime ed alcuni cittadini, italiani e non, teletrasportandoli nelle tenebre di un'altra epoca, quella dei feudatari e dei servi della gleba.
Non stiamo parlando del singolo caso di malagiustizia, di un singolo caso Cucchi, del dolore di una singola famiglia o dell'ingiustizia fisica subita da centinaia di persone come al G8 di Genova.
Parliamo di migliaia di morti, vittime, parenti, non del solo passato, ma anche nel presente e, purtroppo, nel futuro.
E' atrocemente certo che ci sono persone che mai lavorarono in quelle fabbriche e che oggi sono sane e che si ammaleranno nei prossimi anni.
E, per loro, vittime di un reato che ancora deve essere consumato, prescrizione anticipata.
La Potenza della ricchezza, la pochezza del potere giudiziario dello Stato Italiano hanno spostato fuori da Legge e Giustizia una intera Città.
Le hanno poste nell'epoca di Caino ed Abele con tutte le conseguenze del caso.
E la cosa che mi disturba di più è che tutte le conseguenze del caso non mi disturbano più.
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