Come i miei affezionati lettori sanno tra i miei interessi c'è la Storia del XX secolo.
Così, quando mi sono ritrovato in Feltrinelli "Comando e Controllo di Eric Schlosser" non ho esitato ad acquistarne l'ebook.
Si tratta di un racconto a doppio binario: un incidente tecnologico e la storia e la gestione (ma anche l'evoluzione) della tecnolgia del caso: le armi nucleari americane.
Come si gestisce un arsenale nucleare?
Come si fa ad impedire che una bomba atomica scoppi perchè l'aereo che la trasporta precipita per un incidente?
Come si impedisce che un pilota di caccia impazzito faccia esplodere la bomba atomica che trasporta?
Come si impedisce l'uso non autorizzato e il furto e, soprattutto, come si lancia un attacco nucleare?
In un'epoca in cui le armi nucleari non erano montate solo, come noto al grande pubblico, sui bombardieri del "Dottor Stranamore" o sui Missili Intercontinenatli (ICBM) di "The Day After", ma sui missili aria aria dei singoli caccia, sui missili contraerei, sui siluri dei sottomarini e pure sui proiettili di Bazooka a disposizione di un sergente di vent'anni la risposta non può che essere avvincente.
L'autore racconta i problemi, gli incidenti, l'evoluzione di un sistema di comando e controllo che doveva essere in grado di consentire al Presidente degli Stati Uniti, magari svegliato nel cuore della notte, di decidere se i Sovietici stessero lanciando un massiccio attacco nucleare agli USA, uno limitato all'Europa e consentirgli di ordinare un contrattacco minimo o generalizzato.
Internet, i Computers moderni e la telefonia cellulare derivano direttamente da questi giganteschi sforzi tecnologici e scientifici.
Parallelamente, l'autore narra la storia di un singolo incidente: a un tecnico sfugge un attrezzo, l'attrezzo cade in una botola, rimbalza, perfora il sottile strato di metallo che protegge il serbatoio...
Il serbatoio di un ICBM con una testata nucleare...
Le due descrizioni convergono nel finale:
La capacità umana di organizzazione non è all'altezza dei rischi impliciti in certe nostre attività organizzate.
E questo vale per i grandi impianti chimici e soprattutto per ogni attività nucleare.
I nostri sistemi complessi sono generalmente pensati così: se X si guasta prevediamo che X1 ripari il guasto.
Se Y si guasta Y1 rimedierà al guasto di Y.
Purtroppo, è difficilissimo riuscire a prevedere l'accoppiamento letale tra Y ed X e troppo spesso è succeso che il guasto di Y, pur riparato da Y1 per tempo, abbia bloccato X1 e lasciato, quindi, campo libero al catastrofico guasto di X.
Sfortunatamente per tutti questo libro non narra di un periodo della nostra storia archiviato.
Se il mondo è stato sull'orlo del baratro nucleare per la rivalità di russi ed americani, una rivalità tra popoli lontanissimi che si temevano senza odiarsi, cosa dire del mondo di oggi e di domani in cui l'orlo del baratro è affollato da Indiani e Pakistani, Indiani e Cinesi, Iraniani e Israeliani, NordCoreani vs resto del mondo?
La tragica attualità di questo bellissimo saggio ne rende più che urgente e necessaria la lettura perchè se una testata nucleare custodita in un silo blindato negli USA è una minaccia attuale per l'umanità cosa pensare di quelle sparse in depositi improvvisati nel Pakistan Occidentale?
Nota sull'edizione in e-book:
per quanto assai economica rispetto al prezzo di copertina dell'edizione cartacea (12€ vs 28) è fatta veramente coi piedi. Il disegno è illegibile e visualizzare le tante e interessantissime note una tortura.
"Prendo il .doc lo metto in calibre, spingo su converti in epub e ho un ebook"
Così mi pare abbiano ragionato gli editori.
Per non parlare del DRM che non funziona.
Un pessimo servizio all'editoria digitale.
Nota sull'edizione in e-book:
per quanto assai economica rispetto al prezzo di copertina dell'edizione cartacea (12€ vs 28) è fatta veramente coi piedi. Il disegno è illegibile e visualizzare le tante e interessantissime note una tortura.
"Prendo il .doc lo metto in calibre, spingo su converti in epub e ho un ebook"
Così mi pare abbiano ragionato gli editori.
Per non parlare del DRM che non funziona.
Un pessimo servizio all'editoria digitale.
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