Eh, no, non è Zerocalcare.
Devo citarlo, pare faccia parte per contratto dell'Escatologia del buon Natangelo, autore del gustosissimo "Pensavo fosse amore invece era Matteo Renzi".
La trama è poco rilevante, una cronaca di un Paese dove la logica è più nella satira e nelle vignette che nella quotidianità dell'azione di Governo o di Opposizione.
Al contrario di quanto potrebbe far pensare la vignetta di copertina si ride, si ride spesso, si ride bene.
E si fa memoria di questo tempo in cui il passato è un ieri supersonico che non deve più dar conto delle scelte del presente.
Non importa cosa e come, importano il sorriso di oggi e la contestuale presa per il culo di domani.
Tanto, dall'altro lato, c'è terreno fertilissimo per il beppegrenzismo, una rabbia cieca in piena contiguità con l'apatia degli ex-militanti di sinistra fino al mud indistinto della maggioranza silenziosa e governativa fino all'osso.
Deliziosa la citazione di Troisi (su cui non spoilereggio) sul finale che mi ha toccato il cuore...
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