25 febbraio 2018

Ragazzi Fuori: perchè non possiamo (vogliamo?) accogliere tutti, i risultati del Sondaggio

Ho perso tempo e ne ho fatto perdere ai miei lettori.
Ecco qui i dati:



Come vedete per la maggior parte gli ex capi sono... Capi Brevettati, cosa grave ma in linea con le statistiche. Anche la mia esperienza (non statistica) lo conferma ed io stesso ho smesso con l'impegno full time Branca+Campi+Regione+IVA dopo aver ricevuto il Gilwell.


Il mondo lavorativo la fa la padrona come causa di maggiore incompatibilità e, a seguire, la Famiglia e gli altri impegni personali.
Questo 17% di eretici mi piace: pretendono di essere uomini e donne normali e non missionari.
Una nota di speranza: più del 60% degli intervistati tornerebbe a fare servizio una volta eliminata l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Goccia non ben identificata.
Probabilmente il test non è stato ben formulato, perchè alla fine l'ultima goccia non ci è dato sapere esattamente quale sia. Io pure, per problemi lavorativi e familiari, sono a poco più che mezzo servizio (salto quasi tutto il TD, quest'anno pure la Caccia Atmosfera e solo per il 2019 c'è qualche ragionevole speranza di tornare a fare tutto, campi inclusi). Ma il problema di eliminare le liste d'attesa, mi spiace, ha comunque un'unica soluzione: più capi. Come evitare la moria di capi, però, questo test non ce lo ha indicato in maniera sufficientemente chiara.
Ecco, quindi, l'estrapolazione sulle cause di abbandono:








Nel contorno al sondaggio segnalo una discussione su Facebook (di cui sono stato testimone e non attore) piena di amarezza sulle problematiche di Co.Ca.
Non credo che ci sia molto da fare in merito. Puoi avere fortuna o sfortuna, dipende da dove ti trovi e dalle persone che incontri e noi siamo fortunati. L'Agesci non è un monolite e gran parte di quello di cui si discute a Roma resta lettera morta, nel bene e nel male.
Alla fine, quindi, l'utilità di sfoghi e conversazioni e discussioni sul Metodo è trascurabile.
No, dico, sono poco utili le deliberazioni del CG, spesso nebulose e dall'origine ignota (si pensi all'abolizione delle strisce di Capo Sestiglia motivata con un 'è emersa la necessità'), si devono subire cose come la Formazione Capi che sembra inventata da Maria Antonietta subito dopo aver pronunciato il celebre aforisma "non hanno pane perchè allora non mangiano brioches?" e varrebbe la pena lamentarsi su Facebook delle liti in Co.Ca., dello scadere del Metodo o di altre amenità?
Credo che sia tutto tempo perso.
Eccetto il paio di casi di Capi che hanno abbandonato in quanto allontanati in base al loro Orientamento Sessuale.
Su questo ci sarebbe da discutere a lungo e mi riservo di farlo in futuro.
Le esperienze amare sono numerose nello Scoutismo, ma credo che il miglior antidoto sia cercare persone compatibili e rimettersi all'opera.
Io penso che, al netto del bene o del male per i ragazzi, in coscienza di Capo, si possa tranquillamente inserire tutto quello che è di extra rispetto alle attività di Branca in un minimo di rumore di fondo inevitabile. La discriminante? Quello che fanno i ragazzi. Perchè lo scoutismo è fatto da loro. Se in una data situazione i ragazzi hanno un ruolo minoritario o assente allora stiamo sereni: è roba da adulti e pertanto trascurabile.
Certo, sarebbe utilissimo iniziare a scrivere Pane al Pane e Vino al Vino su questioni di metodo sulla Stampa Associativa e sui manuali, ma nemmeno questo, poi, è indispensabile.
Sarebbe davvero bello riuscire a raddoppiare l'età media di Servizio dei Capi, ma dopo questo piccolo lavoretto di ricerca non ho un'idea migliore di come fare.
E dopo questa digressione nello Scoutismo da Tastiera prepariamoci ad una Primavera di Voli e lasciamo perdere il resto.

Dopotutto, riformare l'Agesci non è difficile: è inutile.

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