7 marzo 2011

La Panza e la Neve ( Week End sul Pollino )


Così, dopo soli 4 mesi da quando ho lasciato il Servizio attivo in Agesci, mi è finalmente riuscito di fare un week end in montagna.
Insomma, questo intervallo di tempo dovrebbe farmi riflettere, ma tant'è.
Così, incuranti di pioggia e maltempo, ci siamo incamminati verso Terranova del Pollino attraversando una Provincia di Matera visibilmente colpita dal maltempo.
A Matera la statale era mezzo interrotta per lavori di pulitura dal fango, nel metapontino abbiamo incrociato camions dell'esercito e strade immelmate.
La pioggia ci ha accompagnati per tutta la giornata di Sabato, ma eravamo più in ricerca di tranquillità che di Sole.
Abbiamo pernottato alla "Grotta di Guarino", un piccolo albergo diviso tra una struttura ricettiva all'estremo nord del paese ed il ristorante più centrale.
La camera era pulita e calda, con una bella vista sulla valle ad ovest di Terranova.
Ed anche la tavola non è stata da meno: pasta fatta con farine locali e la genuinità degli ingredienti a far da padrona.
Siamo rimasti sommamente soddisfatti.



Purtroppo, eravamo non solo gli unici clienti della struttura, ma, probabilmente, anche gli unici turisti in tutta Terranova del Pollino se non proprio in tutto il lato orientale del Parco.
Parlando col gestore, il Signor Guarino, abbiamo potuto avvertire l'amarezza di una situazione di drammatico abbandono ed atavica rassegnazione.
Terranova ci ha offerto sì pace e tranquillità, sì un' abbondante Pensione Completa a 50 €, ma anche una sensazione di irrimediabile abbandono.
Amiamo il Parco, amiamo il Pollino e non ci fa piacere, ad ogni sognato ritorno, verificare il continuo deterioramento della situazione: dallo spirito degli abitanti, al degrado delle strade e delle strutture, all'allontanamento dai parametri minimi di un nuovo modello di sviluppo sostenibile anche basato sul turismo.
La prenotazione via web è un miraggio, la flessibilità dell'offerta anche. Ricordo che abbiamo dovuto rinunciare spesso a passare le vacanze nel nostro bel parco perchè, magari, l'hotel a capodanno è aperto solo con pacchetto 4 giorni mentre noi di ferie ne abbiamo al solito due.
Per non parlare dello stato dei sentieri, dell'impossibilità di fare trekking con percorsi di più giorni causa assenza di aree attrezzate ma anche di poter piantare una tendina per una sola notte in quota, salvo poi dover tollerare gli scempi estivi del Visitone dove la Forestale tollera falò, cumuli di immondizia, motocross e seghe elettriche in azione a tutto motore.
Così, Domenica, dopo aver caramente salutato la Grotta di Guarino della cui ospitalità siamo stati estremamente soddisfatti, ci siamo incamminati verso Casa del Conte e, parcheggiata l'auto poco dopo la fine dell'asfalto, siamo saliti verso la Sorgente Catusa. Il tempo, seppur non splendido, è stato buono, col sole a tratti tra nubi a volte lievi a volte minacciose.



Ci siamo ben presto trovati nella neve, questa volta le cose sono andate un po' meglio grazie alle ghette, ma mi sa che le mie scarpe da trekking non sono più impermeabili come un tempo e mi sono comunque bagnato i piedini. 
Lo scenario del Pollino innevato è indescrivibile, incantato, un antidoto a molti mali.
Purtroppo, il fegato te lo fai anche quassù, quando ti imbatti in rifugi abbandonati e sfasciati, con tanto di rifiuti sparsi qua e là: ma dico, proprio lì dovevano depositare pezzi di PC ed addirittura pistoni? 
A due passi dalla Sorgente Catusa?
Che, per fortuna, rimane splendida incorniciata dalla neve.
Fatto rifornimento ( l'acqua della sorgente pare sia anche un ottimo souvenir da regalare agli amici ), ci siamo incamminati per il sentiero del Brigante che abbiamo percorso per un bel pezzo in un paesaggio invernale.
A farci compagnia le impronte degli animali sulla neve, numerose e diverse a testimonianza della ricca biodiversità del Parco,
Però, verso le 12:30 siamo tornati indietro, attratti da un altro tipo di spettacolare scenario:
quello del ristorante " La Luna Rossa", di Federico Valicenti, dove ancora una volta ci siamo deliziati parimente della sua compagnia e delle sue prelibatezze gastronomiche.



Per fortuna, Federico sa tirar su il morale sia riempiendo la pancia sia parlando delle opportunità senza nascondere i problemi e siamo andati via da Terranova rinfrancati, oltre che sazi...
Sarebbe salutare che week end del genere fossero praticamente mensili, mentre noi non ci muovevamo da agosto.
Però sarebbe anche carino poter condividere la gioia che trasmette il Parco del Pollino.
E, dato che tra qualche settimana Silvana riapre, un pensierino ce lo farei.
Per non parlare di organizzare un bel pernottamento su una delle Serre in Estate...
Non vedo l'ora...
Intanto, il pieno noi l'abbiamo fatto, speriamo di riuscire a tornar su prima di tornare  in riserva...

Su Tripoli non sventola la bandiera arcobaleno.

Non è la prima volta che  ne scrivo, non è la prima volta che ne parlo.
Quindi, vengo direttamente al punto ché già sono noioso di mio:
c'è una strettissima correlazione tra il perdurare inarrestabile dell'anticultura berlusconiana e l'altrettanto costante perdurare dello pseudopacifismo antiamericanista antisraeliano nella sinistra italiana.
Se non altro perchè per affrontare e sconfiggere il berlusconismo, non tanto e non solo in palrmaento, ma nella Società, bisogna saper opporre fatti alla propaganda e non perdere mai di vista la Realtà.
Cosa che, purtroppo, non è.
Non si batterà mai il berlusconismo se ci si ostina a disprezzare anche il solo concetto che esiste differenza tra un AK-47 ed un AR-70.
Che esiste differenza tra un Sukhoi 22 ed un F-16.
Perchè?
Perchè anche per la rivolta libica il primo pensiero della sinistra pseudopacifista è stato che gli aerei che macellano la folla sono forniti dagli americani, che i fucili sono italiani.
Il primo?
Ma anche l'ultimo.
I rivoltosi libici sono trattati manco fossero miliziani filosionisti, semplicemente non esistono.
Non ci preoccupiamo della Libia neppure per calcolo, siamo completamente ciechi.
Eppure è evidente che solamente l'isituzione di un regime democratico forte e stabile in Libia potrà evitarci guai serissimi: se vince Gheddafi sarà un disastro, ma niente a paragone della dissoluzione modello Somalia dello stato libico. Sarebbe una catastrofe che porterebbe quasi sicuramente ad una sanguinosa seconda guerra di Libia a cent'anni dalla prima.
Uno stato fallito ricco di petrolio e nostro fornitore principale a pochi Km da noi: un incubo.
Ma di tutto questo il popolo della sinistra se ne frega.
Salvo qualche richiesta di imporre no fly zone, ovviamente.
Richieste in piena coerenza col resto:
si chiede di imporre la no fly zone senza rendersi conto delle implicazioni pratiche:
con quali aerei? Boh! Che l'Italia debba contare per la propria difesa aerea sui soliti "americheni" è cosa che non pare preoccupare nessuno.
Ma lo sapete che questo implica una guerra guerreggiata almeno contro aeroporti e contraerea libiche con tutte le implicazioni del caso?
Quindi, forse è il caso di darsi una regolata e ricominciare a pensare con la testa in base ai fatti e non agli ideologismi tra l'altro trasmessi per sentito dire.
I rivoltosi libici vanno aiutati prima di tutto a non essere macellati e poi a trovare la loro via alla creazione di un nuovo Stato possibilmente democratico secondo i nostri standard.
Se bisogna scendere in piazza si scenda, se bisogna metter mano al portafogli ( aka: alle armi ) lo si faccia con pragmatismo, ma questo silenzio mette tristezza, questa caparbia ostinazione a leggere il mondo secondo parametri oggettivamente falsi ( Un Sukhoi 22 russo NON è un aereo fornito dagli americani ) mi fa mal sperare sulla capacità della sinistra di sconfiggere i mali di questo paese:
se vogliamo competere con Berlusconi sul piano della menzogna siamo sicuramente perdenti. Loro sono più abili.

3 marzo 2011

ed ora le previsoni del tempo: pioggia su Puglia, Campania e Calabria...

E la Basilicata?
Non esiste!
La Basilicata è stata schiantata dall'alluvione del primo marzo.
Non vi è traccia sulla stampa nazionale di questa catastrofe ambientale dovuta al classico mix di eccezionalità dell'evento ( in minor parte ) devastazione suicida del territorio  e relativa incuria ( maggior parte ) ed anche mutamento climatico:
su Matera sono caduti 90 mm di pioggia in un solo giorno, contro una media annuale di 500...
I danni sono ingentissimi, ma l'Italia non ne sa nulla.
La principale arteria della Regione è interrotta,  i danni all'agricoltura ed all'industria non si contano, spesso causati dalla mancata manutenzione dei canali del Consorzio di Bonifica, le strade già scassate della regione sono inagibili e nella sola Matera i danni sono oltre i 16 Milioni di Euro.
Nel frattempo, Roma è sorda e della nostra catastrofe nessuno dice nulla.
E il Ministro dell'Interno della Repubblica Italiana, Roberto Maroni, alfiere della Legalità e paladino della lotta allo spreco statalista ( e meridionale ) , pensa bene di buttar via 400 milioni di Euro per evitare l'election day che accorperebbe amministrative e referendum.
Nello stesso giorno in cui la Basilicata si sveglia ancora una volta sola e disperata.
Roba da chiedere indietro ben altro che i soldi delle tasse per tutte le generazioni di Lucani sftuttati nelle fabbriche del Nord, costretti all'emigrazione, mandati al macello  nelle trincee delle guerre industriali, con il territorio devastato dalla deforestazione nell'ottocento, dalla desertificazione agricola nel novecento e dall'inquinamento da petrolio e discariche nel duemila ed ancor oggi rassegnati ospiti di terre lontane da cui magari si alzano gli ipocriti strali contro gli sprechi altrui.
Grazie, Italia,
centocinquanta volte grazie.

1 marzo 2011

Cronaca di una morte annunciata: Le Energie Rinnovabili in Italia

Ammetto di essermi un po' distratto e di aver mancato in pieno le fasi preparative della pubblica esecuzione del settore delle energie rinnovabili italiano.
Infatti, il ministro Romano ha deciso che, avendo noi quasi raggiunto gli obiettivi che pensavamo di raggiungere solo nel 2020, possa bastare così.
Gli 8.000 Mw di picco da installarsi entro il 2020, appunto, saranno completati entro pochi mesi.
Coerente, il ministro Romano:
facendo parte di una compagine politica che si sforza di affossare per quanto possibile il paese gli deve essere sembrato intollerabile l'esistenza di un settore industriale all'avanguardia.
Pertanto ha deciso che il sistema di incentivi che ha miracolosamente portato l'Italia ad un insospettato 6 - - rispetto a quello che dovrebbe essere il suo livello di produzione energetica da fonti rinnovabili, se paragonata alla solita Germania, sia da smantellare.
Fine dei giochi.
Il mercato non è ancora maturo per la sospensione degli incentivi che devono essere ridotti gradualmente. Fino ad oggi, hanno funzionato. Siamo passati in pochi anni da 7000,00 a 4000,00 € per kW di picco installato ( con componenti di elevata qualità, si può realizzare anche a 3000,00  ) per gli impianti piccoli.
Invece, ciccia.
Certo, sarebbe auspicabile qualche provvedimento correttivo delle speculazioni per gli impianti a terra, ma l'incentivazione andrebbe estesa alle imprese: è paradossale che l'Italietta delle microimprese non sappia approfittare del principale vantaggio del fotovoltaico: l'azzeramento per le piccole imprese dei costi energetici.
L'Italia delle fabbrichette, dei capannoni, che si lamenta dei costi di produzione alti, non è stata capace di mettersi 20 - 200 kW di Pannelli sul tetto ed azzerarsi i costi dell'Energia proprio nel critico settore manifatturiero.
Rimando a questo articolo i dettagli, non è il caso di ripetere cose già note.
Che altro aggiungere?
Che il provvedimento può anche non passare?
Affidarsi alla speranza non è il mio forte, soprattutto quando anche la sola presa d'atto che un Ministro dello Sviluppo abbia concepito un simile abominio è sufficiente a portare allo sconforto.
PS:
Chissà se il governo regionale, nel malaugurato caso che il provvedimento passi, non possa usare i proventi del petrolio per sostituire in parte gli incentivi sul rinnovabile?

28 febbraio 2011

La casa tenuta sfitta sta al SUV come quella immessa su un mercato libero sta all'auto elettrica

Consideriamo un SUV.
Uno di quei bei macchinoni che si vedono abitualmente ed abusivamente scorazzare tra Piazza Sedile, con autista rigorosamente incollato al suo cellulare, e magari i dintorni della Villa Comunale. 
A parte le violazioni del codice della strada, che male c'è?
( Apriamo parentesi: perchè dobbiamo tollerare lo scempio di Piazza Sedile e dei relativi ingorghi in aree pedonali? Chiudiamo Parentesi )
Questo SUV è stato pagato a caro prezzo.
Il Proprietario ci paga su Bollo, Assicurazione ed ogni volta che fa il pieno paga una gran quantità di tasse allo Stato.
Ad un'analisi molto superficiale, teoricamente sono fatti suoi: c'è chi gli piace comprarsi una borsa che costa tre stipendi, c'è chi gli piace, invece di fare una passeggiata, starsene in una specie di carro armato che consuma tre volte un'auto normale per fare 500 metri.
Ma non è così.
Perchè, se il nostro gentileman dell'esempio di cui sopra è libero di fare del suo denaro quello che più o meno gli pare, non è libero di appropriarsi gratuitamente di beni altrui:
a partire dallo Spazio occupato, passando per la Sicurezza degli altri automobilisti e pedoni e finendo con l'Inquinamento dell'aria che provoca bruciando così tanto carburante.
Bisogna mettersi in testa che i tempi sono cambiati, l'energia da petrolio diventerà costosa e non ci possiamo assolutamente permettere di continuare così, come se niente fosse ad inquinare l'atmosfera ed a consumare risorse naturali: consumare aria, acqua e suoli agricoli non può più essere nelle disponibilità individuali in maniera assoluta.
Per esempio: quando ero piccolo, di fronte ad un'auto nuova dello zio di turno, chiedevo sempre: quanto fa all'ora?
Ora chiedo: quanto consuma?
Ma già dovrei chiedere: quanto inquina?
Lo stesso per l'urbanistica.
Le vecchie case diventeranno sempre più roventi d'estate e gelide d'inverno: dobbiamo ripensare la città. Dobbiamo demolire le case vecchie e ricostruire lì dove c'è già suolo urbanizzato case nuove, calde d'inverno e fresche d'estate, a basso o negativo impatto energetico.
Ecco perchè non guardo con simpatia all'abitudine tutta italica in generale e materana in particolare di mantenere fuori mercato seconde e terze case.
Certo, i proprietari ci pagano su ICI e TARSU, tutto in regola.
Ognuno dei soldi suoi ci fa quel che gli pare, sempre in teoria. 
Perchè, va da se, che se a Matera il denaro è disinvestito così improduttivamente non è che le cose possano migliorare tanto facilmente, ma sto divagando.
Il punto è che un appartamento artificiosamente vuoto è costato sì denaro al legittimo propietario, ma è anche un costo piuttosto salato per la Collettività che si deve far carico del comodo di chi possiede case e le tiene vuote.
Un costo che, francamente, è solo risibilmente compensato da ICI e TARSU:
Il Costo Sociale dovuto a prezzi artificiosamente elevati in un contesto di elevata offerta e bassa domanda.
Il Costo Sociale per l'impossibilità per molti giovani di sposarsi ed avere figli, diretta causa di una scarsissima crescita economica.
Il Costo Ecologico per aver usato aria, acqua, minerali e suolo agricolo, che sono beni primari di valenza collettiva, per costruire edifici inutili, per non parlare del denaro pubblico variamente elargito nell'edilizia a vari titoli nel corso del tempo.
Il Danno Economico inflitto alla collettività con la falsa credenza che solo l'edilizia cementificatrice porti ricchezza, come se lustri e lustri di simili politiche non siano alla base degli sconquassi di oggi.
Il Danno Economico subito da una Collettività priva di capitali immobilizzati de facto in edifici dal valore 
Ancor oggi, in una Matera candidata più al titolo di Capitale delle Case Sfitte che a Capitale Europea della Cultura 2019, si pensa di voler rilanciare l'economia con le stesse motivazioni che hanno portato al sacco della città degli ultimi 30 anni.
Prevedibilmente, con la prospettiva di ottenere gli stessi risultati.
Ma l'edilizia in generale, il Piano casa in particolare, appunto, potrebbero davvero essere occasione di riqualificazione urbanistica, se fossero indirizzati a recuperare gli scempi evitando di consumare altro suolo prezioso, usando tecnologie di autosufficienza energetica come quelle solari.
Sia pure che un minimo di nuove costruzioni siano necessarie per tutta una serie di fattori economici, ma non ci si venga a raccontare che sono necessarie per dare una casa ai giovani, in quanto così non è:
in una situazione ormai pluriennalmente statica di offerta elevata e domanda bassa con prezzi in continua ascesa è un'argomentazione che non regge.
Proprio a causa della presenza in città di un numero elevatissimo di case sfitte.
Non c'è ragione di ritenere che il fenomeno si invertirà costruendone altre.
Non c'è ragione di ritenere che la situazione contingente migliorerà senza prendere provvedimenti adeguati ed incentivare l'immissione sul mercato delle case vuote.
Non c'è modo di invertire la rotta della decadenza culturale, politica economica ed ambientale continuando sulla stessa linea di sempre.
Facile, no?

25 febbraio 2011

Tripoli, che suol d'orrore

Tripoli, che suol d'orrore.
Posso solo abbozzare un indice di quelli che sarebbero gli argomenti da discutere:

  • Quanto durerà la mattanza?
  • Cosa succederà dopo?
  • Quando finiranno le rivoluzioni popolari del Mediterraneo?
  • Cosa succederà dopo?
  • Significa Pace in Palestina o una nuova terribile guerra?
  • Dove possiamo nascondere la faccia noi italiani dopo la scandalosa amicizia tra il nostro Presidente del Consiglio con Gheddafi al di là di ogni ragionevole prospettiva di realpolitik?
  • Perchè noi italiani tentiamo sempre di autoflagellarci e siamo così antiamericani da accusare noi stessi e gli americani di essere i fornitori delle armi del massacro, mentre tali armi si chiamano AK-47, T-72, Mirage, Mig e Sukhoi ( Salvo poi auspicare no-fly zone sulla Libia, ossia il diretto intervento dell'AMI e dell'USAF da basi siciliane )?
  • Cosa possiamo fare perchè quei popoli trovino la loro strada alla democrazia senza scimmiottare i nostri modelli e senza cadere nell'altro orrore della teocrazia?
  • Come possiamo migliorare l'integrazione europea riguardo la Politica Estera? Ancora una volta l'UE si è mossa male, in ritardo e divisa.
  • Perchè, invece, l'Italia è completamente inerte ed impermeabile a prese di posizione certamente pacifiche ma concrete contro lo status quo degenerativo del nostro paese?

20 febbraio 2011

le nostre firme ( il granello di senape )

Ora,
considerando che niente riesce a smuovere il Cavaliere, a guida di un governo che ha praticamente ammazzato l'Italia, ho qualche dubbio che alcuni milioni di firme valgano allo scopo.
No, non credo proprio che lo scopo sia raggranellare alcune casse piene di carta firmata.


Ieri, come domenica scorsa del resto, ho partecipato alle manifestazioni di raccolta delle firme.
Freddo a parte, ho collezionato qualcosa di più prezioso di alcuni fogli ricoperti di nomi:
l'opportunità di parlare, raccogliere il malcontento delle persone verso la Sinistra ancor prima che, ovviamente, contro il Presidente del Consiglio.
Ed esporre il mio punto di vista:
"Ok, raccogliere le firme non serve a molto in prima istanza, il Partito Democratico è quello che è, ma da qualche parte dobbiamo tutti incominciare a darci una mossa: se firmate, ricordatevi che avete firmato e ricordatevelo ogni giorno quando parlate con chi ritiene che siano sempre gli altri a dover agire"
Ora, si può firmare, non firmare, ma in entrambi i casi non basta:
non basta firmare,
non basta non firmare.
Non basta firmare perchè occorre cambiare le cose su ben altri piani che quelli di pezzi di carta e su queste pagine ne ho già parlato in lungo ed in largo.
Non basta non firmare, poi, per ragioni ormai palesi:
Se questa iniziativa, questo Partito Democratico, questa opposizione sono tali da non meritare neppure il sostegno simbolico di una firma, tu, qui, ora, che fai?
Nulla?
E nulla sia.
Un nulla in meno di cui preoccuparsi.
Sia chiaro, esistono molti altri modi di fare qualcosa, anche senza firmare, anche al di fuori dell'attuale forma politico partitica dell'opposizione.
Ma denigrarla e basta, scusate, qui, ora, equivale a nulla.
E, del nulla, se ne occupano i filosofi.
Quindi, facciamoci ancora un bel po' di mazzo con gli altri compagni raccogliendo firme. Saremo magari quattro gatti, ci piglieremo pure gli sfottò, ma, comunque, noi già siamo.
E saremo.

PS: Il Netbook con Kubuntu 10.10 come jukebox e per il collegamento ad internet dal banchetto non è nulla...

18 febbraio 2011

Spaghetti Western

Spaghetti Western, ( Baustelle - Amen )

"Ti spacco la faccia con un calcio e poi ti mando al creatore"
Disse l'uomo bianco al magrebino sporco: "Te la spacco in due"
Poi gli sputò sul muso e "cosa avete da guardare?" urlò
Clint Eastwood è un signore ha fatto grandi film
i nostri pomodori sono buoni il mondo va così
"se vuoi lavorare" disse il caporale a un altro disperato
"porta la tua donna che la scopa il capo se vuoi lavorare"
poi prese il cellulare sputò a terra e ritornò alla jeep
Lee Van Cleef è morto, è morto Volontè
i nostri imprenditori sono esperti il mondo è quel che è
Tanti messicani in un deserto a Foggia e pochi pistoleri
fanno sì che i nostri maccheroni al sugo restino i migliori
ogni tanto il tonfo di una spranga i cani scappan via
Sergio Leone è vivo per lo meno qui e
l'occidente lento muore di tumore va così



Ecco.
Va così.
Io, mica mi lamento.
Ad oggi sono tra gli yankees, non tra i pistoleri e neppure tra i messicani.
E, forse, è solo la possibilità non più remotissima di finire tra i messicani mi fa smuovere ed indignare un po', ogni tanto. Sì, vabbè, sulla carta la mia parte l'avrei anche fatta, eppure non mi sento tranquillo con la coscienza.
Perchè, di fatto, me ne sto sazio e comodo al caldo col bicchiere di grappa in mano e mi sento in estrema minoranza.
Insomma, sto mettendo su pancia e temo che il prossimo passo sarà voltarsi dall'altra parte diventando un banale benpensante.
Oh, intendiamoci, ora non mi considero certo al di fuori della banalità: i dolori muscolari ed i disturbi da sedentarietà di queste settimane non sono certo straordinari, va così, no?
E, poi, ad un certo punto uno si scoccia pure: il Servizio, la raccolta differenziata, il risparmio energetico, il buttare la carta nel cestino, il far attraversare i pedoni, la legalità, la tolleranza, il rispetto, l'impegno, la letteratura, la verdura cinque giorni a settimana, il linux day, il cioccolato fondente solo dalla bottega del mondo, beh, sapete che c'è?
Mica posso fare tutto io, no?
Tanto a Foggia ( Policoro ) i pistoleri stanno preparandosi per accogliere una nuova infornata di messicani ed ho sempre questa sensazione di impotenza che sta diventando debilitante.
Per me, mica per loro: dopotutto, va così...


PS: il cinismo riversato in queste righe potrebbe anche catarticamente riconvertirsi in idea ed azione o, al peggio, in un bel Sushi o in una notte sul Pollino, meglio che niente, di questi tempi.