7 marzo 2011

Su Tripoli non sventola la bandiera arcobaleno.

Non è la prima volta che  ne scrivo, non è la prima volta che ne parlo.
Quindi, vengo direttamente al punto ché già sono noioso di mio:
c'è una strettissima correlazione tra il perdurare inarrestabile dell'anticultura berlusconiana e l'altrettanto costante perdurare dello pseudopacifismo antiamericanista antisraeliano nella sinistra italiana.
Se non altro perchè per affrontare e sconfiggere il berlusconismo, non tanto e non solo in palrmaento, ma nella Società, bisogna saper opporre fatti alla propaganda e non perdere mai di vista la Realtà.
Cosa che, purtroppo, non è.
Non si batterà mai il berlusconismo se ci si ostina a disprezzare anche il solo concetto che esiste differenza tra un AK-47 ed un AR-70.
Che esiste differenza tra un Sukhoi 22 ed un F-16.
Perchè?
Perchè anche per la rivolta libica il primo pensiero della sinistra pseudopacifista è stato che gli aerei che macellano la folla sono forniti dagli americani, che i fucili sono italiani.
Il primo?
Ma anche l'ultimo.
I rivoltosi libici sono trattati manco fossero miliziani filosionisti, semplicemente non esistono.
Non ci preoccupiamo della Libia neppure per calcolo, siamo completamente ciechi.
Eppure è evidente che solamente l'isituzione di un regime democratico forte e stabile in Libia potrà evitarci guai serissimi: se vince Gheddafi sarà un disastro, ma niente a paragone della dissoluzione modello Somalia dello stato libico. Sarebbe una catastrofe che porterebbe quasi sicuramente ad una sanguinosa seconda guerra di Libia a cent'anni dalla prima.
Uno stato fallito ricco di petrolio e nostro fornitore principale a pochi Km da noi: un incubo.
Ma di tutto questo il popolo della sinistra se ne frega.
Salvo qualche richiesta di imporre no fly zone, ovviamente.
Richieste in piena coerenza col resto:
si chiede di imporre la no fly zone senza rendersi conto delle implicazioni pratiche:
con quali aerei? Boh! Che l'Italia debba contare per la propria difesa aerea sui soliti "americheni" è cosa che non pare preoccupare nessuno.
Ma lo sapete che questo implica una guerra guerreggiata almeno contro aeroporti e contraerea libiche con tutte le implicazioni del caso?
Quindi, forse è il caso di darsi una regolata e ricominciare a pensare con la testa in base ai fatti e non agli ideologismi tra l'altro trasmessi per sentito dire.
I rivoltosi libici vanno aiutati prima di tutto a non essere macellati e poi a trovare la loro via alla creazione di un nuovo Stato possibilmente democratico secondo i nostri standard.
Se bisogna scendere in piazza si scenda, se bisogna metter mano al portafogli ( aka: alle armi ) lo si faccia con pragmatismo, ma questo silenzio mette tristezza, questa caparbia ostinazione a leggere il mondo secondo parametri oggettivamente falsi ( Un Sukhoi 22 russo NON è un aereo fornito dagli americani ) mi fa mal sperare sulla capacità della sinistra di sconfiggere i mali di questo paese:
se vogliamo competere con Berlusconi sul piano della menzogna siamo sicuramente perdenti. Loro sono più abili.

2 commenti:

  1. A parte il solito assillo anti berlusconiano, secondo me appiccicato a forza, condivido quanto scrivi, e, tanto di cappello per la lucidità.

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  2. ahahah, sai, quando vedo scambiare un SU-22 fabbricato e venduto da i russi per un "Aereo Americano" l'unico paragone che mi viene in mente è Silvio che, ad esempio, per inaugurare in nuovo miracolo italiano distrugge ed eradica il settore fotovoltaico, preferirei che si perdesse la volontà di emulare cotanto spirito benefico.
    E mi sono limitato a due righe sull'interminabile elenco delle cose nefaste che ci potrebbero capitare se la situazione continua a deteriorarsi ancora: si ciancia di no fly zone imposta dall'Europa: ma con quali aerei? Con quali aerocisterne? Con quali missili che siamo fermi agli anni '80? Con quante vittime?
    Solo per restare nel certo e solo da un misero punto di vista operativo.
    Servirebbe ben altro.
    Grazie e a presto.

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