13 dicembre 2011

Un passettino nella direzione giusta

Un brevissimo post sul recente inserimento nelle normative nazionali della possibilità, per le Pubbliche Amministrazioni, di acquisire software libero.

Ecco il testo dell'emendamento approvato:

"(Introduzione utilizzo software libero negli uffici della PA per la riduzione dei costi della PA)
1.All'articolo 68 della legge del 7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni ,al comma 1 sostituire la lettera d) con il seguente:
"Acquisizione di programmi informatici appartenenti alla categoria del software libero o a codice sorgente aperto."

E' evidente che, non inserendo alcun obbligo di usare formati aperti e, a parità di funzione, il software libero al posto di quello proprietario, dubito che la cosa sia risolutiva.
Ma, ovviamente, il primo passo per curare la malattia è conoscerne il nome.
Un primo passo, appunto.
Mi auguro che il Partito Democratico presenti quanto prima un emendamento più o meno del tipo:

"(Introduzione utilizzo software libero negli uffici della PA per la riduzione dei costi della PA)
1.All'articolo 68 della legge del 7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni ,al comma 1 sostituire la lettera d) con il seguente:
"Acquisizione obbligatoria di programmi informatici appartenenti alla categoria del software libero o a codice sorgente aperto."

Non mi stancherò mai di ripetere che il software libero non è solo risparmio, ma anche sviluppo e libertà.

7 dicembre 2011

ti tagliano la pensione del 10%! Sei arrabbiato? E perchè? 0 x 0,9 sempre 0 fa

Abbiate pazienza, ma io pago la pensione sia al ricco (5000 € ) che al povero ( 700 € ) che, magari, ha lavorato in una vita meno di quanto abbia lavorato io in 10 anni ma prende una pensione molto maggiore di quanto in teoria prenderò io nel 2055. Perchè, appunto, io in pratica la pensione la pago solo agli altri ma non l'avrò mai. Cari sindacati, cari (alti) dirigenti del PD, almeno guardatemi: il futuro sono io, per favore non vi chiedo di fare qualcosa per me, ma almeno non mi chiedete di indignarmi per l'innalzamento dell'età pensionabile, concetto di cui già in passato, col vostro agire, avete reso ossimorico il significato. Soprattutto il PD dovrebbe rendersi conto che sono io il suo dirigente-elettore medio del futuro: un precario laureato con reddito inferiore a quello di un cassintegrato fiat.
Si iniziano già ad intravedere le colossali conseguenze politiche a medio termine derivanti dall'aver appoggiato il governo Monti invece di essere andati alle urne.
Adesso, per i miei concittadini, di memoria notoriamente volatilissima, sarà una banalità dare la colpa della catastrofe al Partito Democratico di Bersani con l'ovvia e banale conseguenza di rischiare di avere nel 2013 di nuovo il Papy in sella.
Almeno parlate, dite, esplicitate il progetto che è tanto ben scritto nell'opuscoletto che, in quanto membro della Segreteria locale, mi sono potuto leggere.
Urlate che quando toccherà a noi si partirà dal Lavoro, che annullerete il deficit di botto prendendo il sangue dagli speculatori edilizi liberando per di più risorse per l'economia spostando il risparmio dal mattone alle energie rinnovabili, all'economia verde, alla rivoluzione del Web 3.0!
E basta a parlare di pensioni a chi la pensione la deve solo pagare e non l'avrà mai! Io inizio ad irritarmi anche solo a leggere certe cose. Lo scrivo chiaro: se dovessi scegliere tra vivere così e vivere in maniera dignitosa in un'Italia che mi consenta di lavorare e crescere ma senza pensioni non avrei dubbi: abolitele, 'ste pensioni, per me non fa differenza! Mi fa differenza avere un web decente, una casa a prezzi accessibili al mio reddito ridotto al 40% di quello dei miei genitori, scuole ed ospedali in un ambiente pulito.
Datevi una mossa. A parlare.
Se neppure parlate, chi (ci)vi crederà?

5 dicembre 2011

Einstürzende Neubauten

La sabbia e la ghiaia, l'argilla, così, a prima vista, non sembrano tutto 'sto gran che di materiali preziosi. Uno, magari, penserebbe all'oro, all'argento ( e pure al rame con quello che costa )  come elementi di concentrazione della ricchezza.
E, appunto, si sa: l'oro e l'argento è meglio nasconderli, sia ai ladri che alla guardia di finanza.
E non è neppure troppo difficile farlo, soprattutto a queste latitudini.
Tuttavia, non è nei metalli nobili che i modesti ricchi italiani hanno concentrato le loro ricchezze.
E' nel cemento.
Nei cavalcavia incompiuti.
Nei palazzi, nelle villette, nei caseggiati di periferia.
Case su case, fino a coprire il dieci per cento ed oltre del territorio nazionale di cemento.
Case accumulate sul ridicolo di un rapporto domanda - offerta di uno a tre, praticamente, nella mia Città.
Di queste case non accatastate neppure, tenute sfitte e vuote secondo logiche speculative, non se ne può parlare. Ai proprietari, a costoro, non si può chiedere di partecipare al problema del debito neppure nella stessa misura a cui lo si chiede ad un operaio.
Tabù.
Vietato.
Eppure questa forma di speculazione è dannosa da più punti di vista.
Vendere a cento quel bene primario che, secondo il liberismo più classico, dovrebbe magari costare trenta, implica l'impossibilità di investire quei settanta di più in innovazione ed attività produttive. Un continuo stroncare nella culla ogni velleità di impresa per i giovani.
Per non parlare dell'abnorme danno ambientale, inteso, questa volta, in termini puramente economici che la cementificazione selvaggia porta alla Collettività.
Non ci siamo, caro Governo Tecnico.
Tagliatevi gli stipendi, tagliate i costi della politica se ci riuscite, ma è solo una soddisfazione simbolica per chi vive in sospensione del tempo.
I Soldi per pagare il debito sono immobilizzati nei palazzi nuovi che cadono già, perchè deserti e mai abitati, perfettamente visibili nel buio delle loro facciate tra le luci di natale di chi vuol farci credere che Natale sia fatto di luci intermittenti, magari per aumentare ancora a nostre spese i propri intangibili patrimoni.
I patrimoni che ci sono, visibilissimi nei suv, nelle ville, nelle proprietà immobiliari, nello stile di vita che spingeva il passato governo ad affermare che "la crisi non c'è perchè i ristoranti sono pieni".
Visibili per tutti salvo per quelli che dovrebbero.
E così di nuovo pensioni, ceto medio, provvedimenti anticrescita.
Niente di nuovo sul fronte occidentale.

4 dicembre 2011

500

Ho superato da qualche tempo la soglia psicologica dei 500 post.
Beh, è una cifra tonda, ma non ha di per se un significato particolare.
Ha qualche significato solo dal punto di vista della vitalità o, meglio, dell'ostinazione logorroica del sottoscritto.
E' vero, l'Onda di Facebook e compagnia bella sta sommergendo il web, spazzando via molti contenitori più tradizionali.
Twitter impone pochi caratteri, Facebook parecchi di più ma non sono luoghi dove sia possibile esprimere concetti estesi ed organici in maniera trasparente e pubblica.
Questi due social network hanno la loro importanza e la loro funzione, ma non sostituiscono gli spazi in cui è possibile e doveroso analizzare le questioni in tutta la loro complessità.
Se non fosse tragica, sarebbe comica la pretesa dilagante tra i più non solo di rifiutarsi di leggere neppure una paginetta A4: per noia? Incapacità di concentrazione? Pigrizia? Fate voi... Ma anche,  contemporaneamente, di ritenersi informati sui fatti ed autorizzati ad esprimere pubblicamente opinioni basate sulla pochezza delle informazioni che si è scelto di acquisire.
Con gli ovvi ed evidenti risultati.
Se la neolingua imperante vorrebbe obbligarci alla sintesi spinta oltre l'insufficienza è mio diletto insistere ad esprimere il mio pensiero per esteso.
Continuerò, quindi, ad esprimere le mie opinioni su quel po' di geopolitica che capisco, su quel po' di Scoutismo a cui posso ancora partecipare, su GNU / Linux e su tutto quello che di interessante avrò la forza di condensare qui, su questo server.
Questo blog nel suo manifesto porta lo scoutismo e linux come temi principali.
Molti altri hanno fatto la loro comparsa e spero di avere tempo ed energie per non abbandonare questa mia testimonianza scritta.
Vediamo, quindi, un po' di numeri:
da queste parti siamo passati in 15mila dal maggio 2009.
In genere, una quarantina di lettori viene a curiosare ogni giorno.
Il Post preferito dai miei lettori è "Danza la Vita", con 620 visite, a cui seguono i post tecnici sulla Spiritiera, la recensione delle Benevole di Littel e, a sorpresa, il mio confronto - analisi tra le spese militari di Svezia ed Italia di esattamente un anno fa.
Il valore che do ai miei post, come ho scritto poco fa, è quello della Testimonianza.
Tornando a ritroso nel tempo, leggendo le cose che ho scritto in passato, è un sollievo ritrovare una coerenza di idee ed azioni che è bene sia conservata in un ambiente in cui mi è capitato di  essere accusato di aver detto "A" adducendo anche un video in cui invece dicevo "B". 
Del resto, come diceva Daniele la settimana scorsa ad Ostuni, di questi tempi, in queste lande, parlare vale di più che dire la Verità. Figuriamoci a scriverla ;)
"L'inverno e la Rosa", quindi, continuerà sulla stessa linea di sempre.
Ringrazio i 17 lettori fissi, quelli che mi seguono mediante feed rss ed i 12 lettori abbonati mediante networked blogs da Facebook.
Spero di non annoiarvi troppo.
499, 500, 1000 post, sono solo numeri.
Le parole ed i pensieri, invece, sono vita.


2 dicembre 2011

28 novembre 2011

Una Giornata Particolare: Bose ad Ostuni





Il portamessale è di pietra, al centro della Stanza intonacata di bianco.
Dietro c'è un altare semplicissimo, poco più di un tavolo, coperto da un panno verde.
Sono seduto in prima fila, a sinistra.
Di fronte all'altare, quattro monaci sono in raccoglimento dandomi le spalle.
Dietro di me, a destra, di fronte al messale, nel centro dell'Assemblea, il Sacerdote, inizia parlando direttamente nel mio orecchio destro, la Santa Messa.
E' la prima volta che assisto ad una funzione del genere.
I canti dei monaci tengono vivissima la mia attenzione.
Meraviglia, poi, quando il sacerdote si sposta dietro l'altare e tira via il drappo scoprendo una coppa di semplice argilla smaltata ed una ciotola contenente l'Eucarestia in forma di pane.
Oggi sono stato con la mia famiglia ad Ostuni, nella locale succursale della Fraternità Monastica di Bose.
Grazie a Radio Tre, grazie ad Uomini e Profeti, ho avuto il privilegio di conoscere ed ascoltare le parole di Enzo Bianchi, che di Bose è il priore.
Ho disertato, quindi, l'Assemblea Regionale dell'Agesci Basilicata, una cosa di cui mi dolgo, ma credo di aver fatto la scelta giusta partecipando, invece, all'incontro sul Tempo di Avvento tenuto da Padre Daniele Moretto, Monaco di Bose.
Il tema della giornata è "La Menzogna".
Nelle due ore abbondanti di predicazione, divise tra mattino e pomeriggio, Daniele ha affrontato con precisione di linguaggio e con passione tale da rendere il discorso avvincente questa drammatica spia della condizione umana.
Mi piace ascoltare la logica disegnata dalle Scritture, così come mi piace trovare le corrispondenze con il pensiero Laico.



Nonostante la sveglia antelucana ( ad orari scout eh eh ), le due ore di scomodo viaggio, il tempo trascorso ad Ostuni nel monastero della Fraternità di Bose è volato.
Volato.
E come potrebbe essere diversamente in una Comunità che è Chiesa vera, viva, fatta di gente e non di gerarchie?
Dopo aver ascoltato la Parola è stato il momento del pranzo comunitario, tutti assieme all'interno del piccolo monastero.
Ovviamente, per puro caso, mi sono trovato di fronte a Vecchi Scout...
La Domenica, quindi, è trascorsa tra letture della Prima Lettera di Giovanni, del Salmo 12 ( tradotto letteralmente dall'ebraico antico ) con incursioni di Dostoevskij ( I Fratelli Karamazov: Mentendo si arriva al vero Odio ) e di un filosofo di Cultura Ebraica (Vladimir Jankélévitch: la Menzogna e il Malinteso ).
Ho preso appunti a non finire e ho registrato: caso mai servissero per un percorso di Catechesi eh eh eh.
Sono stato molto contento di aver conosciuto questa realtà, una testimonianza di esistenza della Chiesa che non ci si aspetta, di una Chiesa che non è patinata d'oro e che di certo condanna solo chi sparge lacrime e sangue e non altri fluidi corporei, di una Chiesa in cui in prima fila non si affollano i potenti di turno ma che è organizzata circolarmente, con al centro la Parola ed attorno tutti i membri della Comunione.
Una Chiesa di cui non ci si deve vergognare di farne parte.
Ma tra le cui fila è possibile senz'altro rispondere: "Eccomi!"


                 

24 novembre 2011

Diritti e doveri o piuttosto Autorità e Responsabilità?

In Italia si sente parlare spesso dell'eterna guerra tra diritti e doveri di ciascuno.
Inizio a pensare che sia un confronto sterile nell'ottica di gestire la crisi del sistema, almeno a certi livelli.
Mi perdoni Heinlein se, magari, storpio il suo pensiero, ma sono sempre più propenso, invece, a considerare come prioritario concentrarsi sulla dualità autorità - responsabilità.
Esempio spicciolo: chi è responsabile per la chiusura di Termini Imerese e le sue conseguenze?
Responsabilità zero ed autorità intesa come arbitrio. Ecco l'Italia del tempo presente. Diritti, doveri, forse ci dobbiamo pensare dopo, forse prima serve che le persone possano fare quel che dovrebbero e debbano assumersi la Responsabilità di quel che fanno.

Spread

Adesso che anche i bund tedeschi sono in crisi, per quelli lo Spread con chi lo misureremo?
Kenz dice "Con l'Impero Klingon!" 
Giustamente.
Magari qualcuno si renderà conto che il problema è europeo.
Che l'attacco speculativo è all'euro e non al singolo stato canaglia.
E che la soluzione potrebbe anche passare dal rafforzamento dell'Europa in senso economico e politico:
se ci vogliono morti, sopravviviamo.
Se ci vogliono deboli, rafforziamoci.
Se ci vogliono separati, uniamoci.