18 settembre 2012

Se.



Leggere cadono, parole senza anima
non ho che ricordi ormai, nè sogni da dividere
ma parlami forte, parlami ancora, parlami e forse...vorrei.

Vuote rimangono, parole senza anima
non ho più lacrime nè mani per tenermi qui
ma parlami forte, parlami ancora, parlami e forse...vorrei...vorrei.

Se questa terra fosse mare,
se questa pioggia non facesse così male,
io tenterei...vorrei.

Karma, 1994

16 settembre 2012

16 Settembre 2012, ci vediamo, ciao.




ed i Rosai rifioriranno ad ogni Primavera fino alla Primavera che non finisce, dove non ci sarà più nè inverno nè notte.

14 settembre 2012

Lettera a Radio Tre su Materadio 2012: i sommersi e i pagati.



Spettabile Redazione di Radio Tre,

mi chiamo Angelo Giordano e vi scrivo da Matera.

Sono impaziente di potervi accogliere nella mia Città la prossima settimana per potervi anche vedere, oltre che ascoltare, come faccio tutti i giorni.

Sono, infatti, un vostro fedele radioascoltatore da molti anni.

Vi segnalo, quindi, un piccolo episodio che mi ha fatto riflettere e su cui chiedo il vostro parere.

Ho letto sul web (via twitter, per la precisione, con re-indirizzamento su http://www.matera-basilicata2019.it/it/news/195-cercasi-volontari-per-materadio.html) che, per l’organizzazione di Materadio 2012, occorrerebbero volontari.

Tanti volontari.

Volontari anche qualificati, capaci di parlare inglese e fare traduzioni simultanee.

Radio Tre è sempre molto attenta a trasmettere, nei suoi programmi, un’idea di Cultura capace di produrre reddito e ricchezza ed è anche sempre molto attenta a denunciare l’insostenibilità della situazione dei giovani laureati italiani. Pertanto, chiedo la vostra cortese opinione sull’opportunità di pianificare Materadio 2012 ‘contando’ sul lavoro non retribuito di alcune decine di giovani qualificati tanto da poter effettuare traduzioni simultanee da altre lingue.

Anche io, ad esempio, cerco volontari per l’organizzazione del sesto Linux Day materano.

Ma, per il Linux Day, tutti gli organizzatori, nessuno escluso, operano gratuitamente.

Non abbiamo 'stipendiati e non', ma solo volontari.

Non sarebbe stato più opportuno, forse, prevedere di dover pagare il lavoro qualificato che, invece, viene qui richiesto gratuitamente?

Ovviamente, non imputo a Radio Tre un desiderio di sfruttamento dei giovani intellettuali meridionali, ma mi piacerebbe porre alla vostra attenzione il tema di come sia ‘facile’ trovarsi ad essere, nostro malgrado, parte attiva nel meccanismo di sopraffazione di questa generazione perduta.

Grazie per il vostro lavoro quotidiano, per me e per tanti come me è Speranza.

Addio Fabbrica Italia e grazie per tutto il pesce

La quadratura del cerchio è in vista.
Lo Statuto dei Lavoratori 'sotto osservazione' di Monti.
L'attacco a quel che resta dello Statuto dei Lavoratori è la seconda faccia della stessa medaglia:
La Dottrina Marchionne portata alla sua logica conclusione.
Cinesizzare l'Italia, invece di Germanizzarla.
Marchionne va oltre: butta fuori la FIOM perchè 'incompatibile con Fabbrica Italia'.
Perde regolarmente in tribunale coi suoi comportamenti antisindacali.
Ottiene tutto quello che aveva chiesto per poter finalmente investire i vantati miliardi di € in "Fabbrica Italia", inclusa uscita da Confindustria.
E poi?
E poi marcia indietro.
Avuta la grazia gabbato lu santu.
Niente più "Fabbrica Italia".
Perchè 'il mercato' non consente.
Ma chi ha freso così debole 'il mercato'?
Chi ha sbriciolato il reddito degli italiani per poter, non sopravvivere, ma aumentare i profitti personali di poche migliaia di eletti?
E' piena la cronaca di industrie delocalizzate, industrie non in passivo, ma attive, efficienti, i cui proprietari non si accontentavano più di guadagnare 10 al netto delle tasse, volevano 15.
E delocalizzano.
Salvo, poi, rendersi conto di non avere più clienti a cui vendere la merce delocalizzata.
Ecco la Dottrina Marchionne: miliardi di guadagno per pochi, povertà per molti, salvo poi lamentarsi in pubblico di un 'mercato' che non c'è.
Avendo in mano la pistola fumante con cui lo si è ucciso.
La Cina è davvero vicina...



13 settembre 2012

L'eterna Morte del Mediatore

Nel 1934 un'organizzazione ebraica statunitense organizzò una campagna di stampa e di altre iniziative di protesta contro il governo nazista.
I gerarchi nazisti si infuriarono e convocarono l'ambasciatore USA in Germania per inveire  contro le manifestazioni antinaziste. Ho parlato qui del saggio che racconta l'esperienza dell'Ambasciatore USA William Dood nella Germania Nazista degli anni 30.
Dood, di fornte alla veemenza della protesta nazista rimase stupefatto.
Dal suo punto di vista, infatti, era piuttosto evidente che convocare l'ambasciatore USA o il presidente della camera di commercio Turca era la stessa cosa se si voleva discutere della libertà di pensiero e di manifestazione negli Stati Uniti.
Man mano che la conversazione andava avanti, Dood si rese conto con crescente orrore che i suoi interlocutori nazisti non erano semplicemente in grado di comprendere che negli USA un cittadino poteva dire e fare quel che gli pareva nell'ambito di cui si stava discutendo senza che il governo USA fosse minimamente interessato e titolato ad esprimere qualsivoglia parere o censura.
Il concetto di Libertà Individuale non era  presente nel pensiero dei nazisti.
Tutto qua.
Come meravigliarci, quindi, del fatto che un uomo di Dialogo, di Pace, di Comprensione, come l'ambasciatore USA in Libia Chris Stevens, sia stato ammazzato per 'protesta' contro una boiata prodotta da estremisti antislamici negli Stati Uniti?
Mica gli 'offesi' hanno fatto una colletta per assoldare un killer e punire il blasfemo estremista!
No.
Ammazzano l'uomo del dialogo.
Semplicemente perchè per loro non esiste dialogo e non esiste differenza tra un uomo colto, sacro perchè ambasciatore, ed il loro vero antagonista - gemello, l'estremista antislamico.
L'ambasciatore USA in Libia, causa cecità psichica, è contiguo all'estremista antislamico. Mentre è vero il contrario: è l'estremista antislamico parente stretto degli islamisti violenti.
Ma siamo sicuri che vada così solo altrove?
Non è forse sempre stato di moda ammazzare i mediatori?
Non i moderati, quelli sono un'altra categoria.
(La parola 'moderato' in Italia è ormai inutilizzabile nell'accezione originale causa inquinamento similradioattivo)
I Mediatori.
Quelli che si sforzano di comprendere il punto di vista altrui e di espor loro quello di terzi.
Guai a volersi ostinare a mediare con estremisti violenti.
Si diventa in fretta bersagli perfetti.

12 settembre 2012

Il Coraggio delle Aquile

Ho acquistato questo film per un motivo semplice: è uno dei pochissimi film sullo scoutismo non girato in chiave caricaturale.
Oltre a questo bel film francese ricordo il Disneyano "I Ragazzi di Camp Siddons" ed un vecchissimo film in bianco e nero con protagonista un ragazzino adottato e storie di riformatorio ed hyke nella neve che ricordo a sprazzi e di cui non ho mai ritrovato il titolo...
Il Coraggio delle Aquile è un film, lo dico subito, in cui gli adulti non fanno una bella figura.
I Capi Scout di questi ragazzi sono piuttosto sconsiderati e si meriterebbero una bella tirata d'orecchie, ma non divaghiamo.



Questo film mi è piaciuto tanto perchè descrive alla perfeziona la vita di una squadriglia.
Lo so, lo stereotipo vorrebbe dipingere i 7-8 ragazzini tra i 12 e i 16 anni come angioletti noiosi intenti a strimpellare la chitarra ed altre amenità che vi potete immaginare.
Una squadriglia maschile, invece, è un luogo di grande solidarietà ma non certamente di parlar forbito e di ascelle lavate.
I rapporti tra ragazzi, a quell'età, sono assolutamente diretti e anche sporadicamente violenti.
E l'argomento principale delle conversazioni non è sicuramente il pensiero di B.P. o commenti sulle Parabole del Vangelo.
La parola "Tette" viene citata più frequentemente, di gran lunga più frequentemente della parola "Mamma".
Per fortuna.
Ecco, in questo film i ragazzi parlano come parlavo io alla loro età nelle Squadriglie Mustang e Volpi del Glorioso Sagittario, Matera 1.
In questo film c'è poco o nulla di costruito e la retorica non sa nemmeno dove stia di casa.
Avventura e scoperta della Responsabilità del Prossimo come fondamento della Vita.
Solidarietà del cuore e non dei gesti.
Il film è tratto da una storia vera, il regista è stato scout e ha voluto portare sul grande schermo le sue esperienze dell'epoca.
La Francia è in guerra, la Guerra D'Algeria. Un incubo che incombe sulla squadriglia in generale e su un ragazzino in particolare dato che ha un fratello nell'esercito di occupazione.
E, poi, la montagna, nelle parole del Regista:
"Bella, seducente, indomabile e terribilmente pericolosa, simboleggia in qualche modo l'elemento femminile. La montagna è dunque la donna in tutto il suo splendore, in quello che può avere di pericolose e inaccessibile."
Il Coraggio delle Aquile è un film realistico, pieno di calore.
Se siete stati scout riconoscerete ogni dettaglio della vita di squadriglia.
Se non lo siete mai stati scoprirete come vanno davvero le cose tra i ragazzi oltre gli stereotipi autoqualificanti.
Da vedere e conservare.

11 settembre 2012

scrivo cento volte "io sono un deficiente" per sentirmi vero

La vicenda della professoressa siciliana che, per punire un bullo gli ha fatto scrivere cento volte "sono un deficiente" è finita con l'inevitabile condanna.
Per gli uomini di buona volontà questo è un ulteriore scandalo, sintomo di grave e penosa malattia del Bel Paese.
Un ragazzino insulta pesantemente un altro, la professoressa difende la vittima non a scapaccioni ma con le parole.
Parole scritte.
Viene denunciata dai genitori del bullo, assolta, poi condannata in appello, condanna confermata in Cassazione.
Ho deciso di approfondire un minimo la vicenda cercando di procedere oltre il banale buon senso e mi sono andato a leggere la sentenza di Cassazione.
Il cui ragionamento non fa una piega:
"non può perseguirsi, quale meta educativa, un risultato di armonico sviluppo di personalità, sensibile ai valori di pace, tolleranza, convivenza e solidarietà, utilizzando mezzi violenti e costrittivi che tali fini contraddicono"
Sulla carta mi sembra tutto logico. 
Hai 11 anni, sei un bullo e se costretto a scrivere in pubblico cento volte "io sono un deficiente", può darsi che l'umiliazione peggiori le cose invece che migliorarle.
Avevo seguito, a suo tempo, la vicenda e devo dire di aver mutato lentamente opinione.
Non nel merito pratico: Se all'inizio ero senz'altro solidale con la docente e non coi genitori del bullo resto, oggi, dello stesso parere.
Ma sul meccanismo. Prima lo consideravo assurdo.
Ora sconvolgente nella sua puntuale logica.
La cosa sconvolgente della vicenda non è nel genitore che protegge il figlio bullo, nè nel genitore che ritiene il figlio bullo eccessivamente umiliato tanto da denunciare la docente (e notate che sono due cose assai diverse).
Ma nell'implacabile meccanismo, slegato dal contesto, in cui opera lo Stato Italiano e non solo.
Immaginate di vivere in Utopia.
Una scuola perfetta o quasi, in una città perfetta o quasi.
Pensateci.
E' giusto umiliare un ragazzino colpevole di bullismo?
Esistono sistemi educativi che non passano attraverso l'umiliazione del colpevole, lo scoutismo nè è un negletto ma oggettivamente solido esempio.
Ma Palermo non è la città della gioia e l'Italia non è il Paese del Bengodi.
La sentenza, pertanto, probabilmente è corretta ma non giusta.
Corretta nei principi costituzionali e nel diritto.
Ingiusta perchè punisce concretamente una persona che non aveva, quasi certamente, alternative tra ignorare il fatto, passare alle vie di fatto per proteggere il più debole dal prepotente o agire come ha fatto.
Di questo stato di cose oggettivo la magistratura se ne fotte.
La sentenza, quindi, appare delirante nel senso letterale del termine, cioè emessa da un organismo scevro da qualsivoglia collegamento con la realtà chiamata a giudicare.
Giudici in ermellino vs professoressa delle medie in scuola italiota del Meridione...
E, se qualcuno dei lettori volesse attaccare la magistratura in genere per questo specifico comportamento si trattenga e risparmi le munizioni.
Non sono mica casi isolati questi.
Come Equitalia che vuole le tasse dal cittadino creditore di uno Stato Insolvente.
O come certuni che volevano introdurre con bacchetta maginca il sistema di raccolta differenziata norvegese nella deleritta Matera, come dire: "Non riusciamo a permetterci di far decollare un biplano e ci proponiamo di risolvere il problema pensando di comprare lo Space Shuttle".
Triste Paese quello dove anche quella che dovrebbe essere la realtà delle persone comuni si slega dalla Realtà con la lettera maiuscola.
Piena solidarietà alla docente siciliana per quello che ha passato.
Ed anche qualcosina ai Giudici (e a tutti gli altri pubblici ufficiali) che si rendono perfettamente conto di agire contro gli interessi dell'Italia Reale ma non possono o non hanno il coraggio di combattere le astrazioni dell'Italia Irreale che servono con zelo a discapito di noi tutti.

11 Settembri




Dimettete la vostra alterigia

sorelle di opulenza
gemelle di dominanza,
cessate di torreggiare
nel lutto e nel compianto
dopo il crollo e la voragine,
dopo lo scempio.
Vi ha una fede sanguinosa
in un attimo
ridotte a niente.
Sia umile e dolente,
non sia furibondo
lo strazio dell’ecatombe.


Si sono mescolati

in quella frenesia di morte
dell’estremo affronto i sangui,
l’arabo, l’ebreo,
il cristiano, l’indio.
E ora vi richiamerà
qualcuno ai vostri fasti.
Risorgete, risorgete,
non più torri, ma steli,
gigli di preghiera.
Avvenga per desiderio
di pace. Di pace vera.

Mario Luzi


 E spera e spera, un uomo arriverà
L'immagino in strada, nei cortei, fra noi
Aver paura, piangere
Cercare i figli morti per lui
E l'uomo in bianco scese dal cielo
Ma era al di là delle barricate
E l'uomo in bianco vide la morte
Ma era di là dalle barricate
Santiago del Cile
Padre, tuo figlio dov'è?
Santiago del Cile
Io no lo vedo più
Natale di sangue
No, non lo scorderò
E spera e spera, il Papa arriverà
L'immagino in strada, nei cortei, fra noi
Gridare forte, combattere
Sacrificarsi per chi crede in lui
E l'uomo in bianco scese dal cielo
Ma era al di là delle barricate
E l'uomo in bianco vide la muerte
Ma era al di là delle barricate
E dittature e religione
Fanno l'orgia sul balcone
E dittatura e religione fanno l'orgia
Santiago del Cile
Padre, tuo figlio dov'è?
Santiago del Cile
Io no lo vedo più
Natale di sangue
No, non lo scorderò
Vangelo, pistola
Dimmi la pace qual' è?


Litfiba, Santiago.

10 settembre 2012

Linux Day 2012, abbiamo trovato i blocchi di partenza!!!

E' stato davvero con un sospiro di sollievo che ho accolto la disponibilità del caro Vito ad accollarsi gran parte del carico della preparazione del Linux Day 2012.
Purtroppo, per motivi lavorativi, non posso assicurare che sarò disponibile proprio per il giorno della manifestazione, sabato 27 Ottobre 2012.
Certo, per contribuire all'organizzazione dovrei comunque esserci, ma...
Ma è davvero ora di passare la mano.
5 Edizioni del Linux Day hanno visto il sottoscritto nel direttivo organizzativo espressione di una Comunità Unica.
Ora, anche se io non avessi questo problemino di disponibilità, ritengo che sarebbe comunque opportuno cedere il testimone.
Cambiare è salutare.
Io, se il 27 Ottobre sarò a Matera, mi occuperò di una cosa specifica diversa da quelle che avrei potuto affrontare con un ruolo organizzativo più elevato.
Quindi, cambiare è salutare per me, certo.
Ma è salutare soprattutto per la Manifestazione e per la Comunità.




Tutti devono avere la possibilità di imparare l'organizzazione e la direzione di questo bellissimo evento.
Cosa ancora più importante: è fondamentale che l'idea di Linux Day non sia fossilizzata secondo la 'visione' del Sottoscritto e degli altri organizzatori storici.
Ma che sia aperta a nuove interpretazioni, a nuovi contributi.
Che, poi, diciamocelo: non è che il frutto di questi 5 Linux Day sia proprio spettacolare.
E non parlo degli eventi in se, tutti costruiti in un oggettivo crescendo di elevata qualità tecnica della proposta.
Ma della tenuta di una Comunità Locale che si è dimostrata incapace di guadagnare respiro oltre i singoli eventi annuali.
Eppure di cose importanti in ballo tra un Linux Day ed un altro ce ne sono parecchie ma non è questo il momento di entrare nel merito.
Spero, quindi, che questo 'organizzando' Sesto Linux Day materano porti una ventata di aria fresca riuscendo in un concreto reboot della Comunità Locale, aprendo spazi nuovi per tutte le persone interessate a diffondere concretamente giorno per giorno la Cultura di Libertà e Progresso insite nel Software Libero, vero obiettivo dei Linux Day.
Buon Lavoro e un grazie anticipato a tutti.


9 settembre 2012

A first look to Ubuntu 12.10 ( Beta 1)

Non ho seguito affatto lo sviluppo di Ubuntu 12.10 che ci farà compagnia tra poco più di un mese.
Ma è uscita la beta e non ho resistito alla tentazione di darci uno sguardo.
Sto seriamente meditando di non migrare a questa nuova release dato che mi trovo benissimo con la 12.04.1 e le novità di Ubuntu12.10 sono quasi tutte sotto il cofano, quindi di poca rilevanza per l'utente domestico.
Installazione e Desktop sono identici alla 12.04, almeno fino ad ora ma non credo che ci saranno grossi cambiamenti nella seconda beta e poi nella stabile.
Flash non si è installato automaticamente restituendo un messaggio di errore.


Fallendo anche con l'installazione manuale. Pazienza.
Una delle prime cose che faccio, quando testo una distribuzione linux, è verificare se sia in grado di accedere ad una cartella condivisa windows senza troppi guai.
Ubuntu 12.10 non si comporta male.
Individua il gruppo di lavoro, il PC con la cartella condivisa (per il test con permessi 777) ma al click del caso mi risponde con un messaggio di errore e la richiesta dell'inserimento delle credenziali di accesso.

Dopodichè, però, funziona ed accede alla cartella condivisa che ho creato per il test.
Altra prova: la stampante, una stampante di rete HP M1212, immediatamente riconosciuta ed installata...

Peccato che, come al solito, manchi il plugin proprietario che va installato a parte con hplip-gui.
Ma queste sono rogne dovute ai softwares proprietari, non a deficienze di Ubuntu.
Mentre stavo completando l'installazione della stampante, sul più bello compiz è crashato restituendomi un bel messaggio di errore in cui mi si invitata a fare l'aggiornamento di ennemila pacchetti.



Ma l'installer non avrebbe dovuto farlo durante l'installazione? 
Avevo flaggato l'apposita casella!!!
Pazienza.
sudo apt-get update && sudo apt-get dist-upgrade
5 minuti e passa la paura.
I pacchetti software sono i soliti di ubuntu aggiornati all'ultmia versione e c'è pochissimo da aggiungere all'installazione di default.
L'Updater del Software ha cambiato interfaccia grafica ed è integrato anche con l'Ubuntu software center. 


Nella schermata delle sorgenti del software c'è anche una scheda su "Drivers Aggiuntivi" che non ho avuto modo di testare perchè il mio ambiente è virtualizzato.
Insomma, alla fine della fiera al momento non noto innovazioni tali da farmi sbavare nell'attesa del rilascio della nuova 12.10.
Manterrò aggiornata la mia macchina virtuale 12.10 per vedere cosa succede, ma, fino a prova contraria, con la 12.04.1, hic manebimus optime.