9 febbraio 2014
Un banchetto davanti ad una Chiesa
1 febbraio 2014
La Peste
Tuttavia, non sono le cose narrate ad avermi colpito così profndamente, ad avermi quasi ferito nella mia seconda lettura.
Albert Camus non ha certo scritto un romanzetto tipo 'virus letale' e sia il titolo che la nuda catena dei fatti possono fuorviare.
Ed, infatti, mi hanno fuorviato a suo tempo.
Cos'è la Peste?
Una malattia.
Una malattia che parte dai topi e colpisce gli uomini.
Tutti gli uomini.
La Peste di Camus è una malattia anche di chi non ha addosso nè febbre nè bubboni.
E' la malattia non dei grandi peccati, come l'omicidio e il furto.
E' la malattia di ogni distratta prevaricazione, la malattia degli appestati asintomatici che contagiano di indifferenza ed odio gli altri.
Camus costringe i suoi personaggi a confrontarsi con se stessi (con la Peste ?) in una Orano appestata, isolata, in cui diventa evidente il meccanismo infernale del contagio.
Chi è malato, chi è morto e soprattutto chi è sano e commette ogni nefandezza pur di conquistarsi l'illusione della salute, chi è sano e combatte la Peste senza riuscire a spiegarsi il perchè, chi vorrebbe fuggire e poi rinuncia e forse, anche chi è sano e vede, finalmente, com'è fatto davvero il proprio cuore.
Vi lascio, qui sotto, alcune frasi di quello che, secondo me, è il culmine del romanzo, il dialogo tra due dei personaggi principali in cui Camus scopre le carte.
Peccato che mi ci siano voluti così tanti anni per imparare a leggerle.
Tuttavia, guardando indietro, per quanto non possa che accettare il fatto di essere da lunghi anni un appestato e non un medico, posso individuare lunghi periodi in cui, pur malato, pur infetto, sono riuscito ad evitare qualche contagio.
Solo di una categoria di persone Camus non ha scritto.
Quella dei guariti.
E mi spingo ad azzardarne un perchè: gli mancava la fede e non poteva andare oltre la lotta dell'uomo sano per rimanere sano.
«Diciamo per semplificare, Rieux, che io soffrivo della peste molto prima di conoscere questa città e questa malattia. Basti dire che io sono come tutti quanti; ma ci sono persone che non lo sanno, o che si trovano bene in tale stato, e persone che lo sanno e vorrebbero uscirne. Io, ho sempre voluto uscirne. ...
Quando ebbi diciassett'anni, mio padre m'invitò ad andarlo a sentire. Si trattava d'una causa importante, in Corte d'assise, e lui aveva pensato di figurarvi sotto la luce migliore. Credo, inoltre, che contasse su tale cerimonia, atta a colpire le fantasie giovanili, per spingermi a entrare nella carriera che lui stesso si era scelta. Avevo accettato, perché facesse piacere a mio padre, e perché, anche, ero curioso di vederlo e di ascoltarlo in una parte diversa da quella che recitava tra noi. Non pensavo a nient'altro. Quanto accadeva in un tribunale mi era sempre sembrato naturale e inevitabile come una rivista del 14 luglio o una premiazione. Ne avevo un'idea molto astratta, che non mi disturbava.
la requisitoria di mio padre...
Da quel momento in poi, m'interessai con orrore alla giustizia, alle condanne a morte, alle esecuzioni, e constatai, con una impressione di vertigine, che mio padre aveva dovuto assistere parecchie volte all'assassinio, e ch'era proprio nei giorni in cui si alzava prestissimo.
....
ho fatto mille mestieri per guadagnarmi la vita, e non mi è riuscito troppo male. Ma quello che m'interessava, era la condanna a morte; volevo regolare un conto col gufo rosso. Di conseguenza, ho fatto della politica, come si dice. Non volevo essere un appestato, insomma. ...
Mi sono quindi messo con gli altri che amavo, e che non ho cessato di amare...
«Per questo, inoltre, l'epidemia non m'insegna nulla, se non che bisogna combatterla al suo fianco, Rieux. Io so di scienza certa (tutto so della vita, lei lo vede bene) che ciascuno la porta in sé, la peste, e che nessuno, no, nessuno al mondo ne è immune. E che bisogna sorvegliarsi senza tregua per non essere spinti, in un minuto di distrazione, a respirare sulla faccia d'un altro e a trasmettergli il contagio. Il microbo, è cosa naturale. Il resto, la salute, l'integrità, la purezza, se lei vuole, sono un effetto della volontà e d'una volontà che non si deve mai fermare. L'uomo onesto, colui che non infetta quasi nessuno, è colui che ha distrazioni il meno possibile. E ce ne vuole di volontà e di tensione per non essere mai distratti; sì, Rieux, essere appestati è molto faticoso; ma è ancora più faticoso non volerlo essere.
27 gennaio 2014
Cara Wind, così non va.
26 gennaio 2014
case al cromo e ceneri di civiltà
Tra cui anche rifiuti speciali contenenti cromo.
Tanto che, ormai, nelle cementerie ci sono impianti ausiliari dedicati alla neutralizzazione del cromo esavalente.
Intendiamoci, non ho nessuna intenzione di scrivere qui un trattato sulla questione.
Scrivo solo come mio contributo al comitato No Inceneritore a Matera, dato che fisicamente non posso essere presente a dare una mano.
Già, perchè la locale cementeria si sta preparando ad aumentare la quantità di rifiuti da usare come combustibile per la produzione di cemento.
Purtroppo, in Italia, non è ben chiara la differenza tra inceneritore e termovalorizzatore.
Il primo è un impianto che ha lo scopo di eliminare i rifiuti nel modo meno inquinante possibile, il secondo è un impianto industriale che usa i rifiuti come combustibile.
Ecco, a Matera si prospetta un termovalorizzatore che brucerà immondizia per fare cemento.
Sull'orlo di un Parco Naturale, a due passi da un'antica, morente, città.
Che ironia: usare veleno per produrre altro veleno (le mie battaglie contro la cementificazione selvaggia e la speculazione edilizia sono a verbale su queste stesse pagine, il cemento non è di per se un veleno, lo è il modo in cui lo usano i miei concittadini).
In Norvegia, nazione presa a paradigma della perfetta gestione dei rifiuti, si bruciano 273 000 Tonnellate di Rifiuti all'anno (contro le 3 milioni e mezzo italiane), in pratica i norvegesi bruciano, proporzionalmente alla popolazione, quasi la stessa quantità di rifiuti bruciata dagli italiani (se gli italiani fossero 'norvegesi' ne brucerebbero 3.276.000,00 tonnellate).
Ora, la monnezza la produciamo tutti.
E' ovvio che riciclaggio e riuso sono la soluzione al problema, ma è altrettanto evidente che non è una soluzione immediatamente praticabile in maniera tale da chiudere discariche e spegnere inceneritori.
Ci vorranno lustri prima che le campagne di educazione civica raggiungano lo scopo e non sono nemmeno sicuro che basteranno...
Anche a Bologna si trovano regolarmente sacchi di rifiuti secchi nel contenitore dell'umido e le mie esperienze a Materatown quando, a Natale, ho gettato il mio pacco di carta nell'apposito contenitore ... beh, lasciamo perdere...
Se diamo un bel 10 e lode alla gestione dei rifiuti della Norvegia dubito che potremmo assegnare al Bel Paese voti maggiori di 6 nei comuni virtuosi o 3 come a Materatown.
E' bellissimo pensare di fare come in Norvegia (inceneritori inclusi però) ma è poco utile e poco pratico pensare di passare dal 3 al 10 senza passare nè dal 6 nè dall'8.
Insomma, cerchiamo una soluzione alla signora che obbliga il marito a buttare l'umido nel secco perchè non vuole tenerselo 24 ore sul balcone, soluzione che deve essere realistica e non in stile grida manzoniane e poi ne riparliamo.
Più che una multa (e non sperate che siano i vigili a farla) magari una bella montagna di rifiuti sotto la finestra potrebbe essere incentivo a differenziare correttamente...
Ma questo, ovviamente, poco ha a che vedere con il termovalorizzatore di Matera nè con l'uso di rifiuti al cromo per fabbricare cemento.
Se un inceneritore 'alla norvegese' va paragonato ai danni fatti da una bella discarica stile La Martella, non ci sono giustificazioni nè paragoni possibili alla dispersione via cementerie di rifiuti speciali nell'ambiente nè alla combustione perniciosa di rifiuti per fare cemento.
Quindi, semplicemente, i termovalorizzatori sono un orrido industriale pernicioso per la salute e anche per l'innesco del circolo virtuoso di differenziazione dei rifiuti.
E sono assolutamente da combattere le situazioni come quelle materane proprio perchè rappresentano un evidente spregio della salute pubblica a vantaggio delle tasche di pochi.
Se incenerire, in Italia, è il male (ma in Norvegia evidentemente no :P) termovalorizzare è praticamente un crimine.
Just my 2 cent...
24 gennaio 2014
Una telefonata da Londra
- se non fate un client web o un client per linux non compriamo niente
- E non compriamo niente che costi così tanto. Perchè VMWare non rilascia una versione, che so, limitata a 10 Macchine Virtuali o 16 GB di RAM ma dotata dell'essenziale capacità di effettuare backup automatici completi a un paio di centinaia di € (supporto a parte)? Secondo me farebbe il botto.
18 gennaio 2014
Verde Matematico
il mondo politico e', in questi minuti, in ansia per l'imminente conferenza stampa di Renzi che ha incontrato Berlusconi per la legge elettorale.
Trovo la cosa ridicola.
Non la conferenza stampa.
Non l'incontro tra il votatissimo segretario PD ed il pregiudicato.
Ma l'indignazione della sinistra d'alemiana PD e quella di M5S.
Vedete, il verde, e' matematico.
Succede, nella vita, di essere colpiti dalle conseguenze delle proprie azioni passate.
Ecco, succede in questi istanti.
L'aver appoggiato Cuperlo porta alla conferenza stampa RenziBerlusconi.
Aver fanculizzato il mondo, porta alla conferenza stampa RenziBerlusconi.
E chissa' cos'altro portera' domani...
Il verde e' matematico, non si puo mescolare blu e giallo e sperare che venga fuori il rosso.
Better luck, next life :P
14 gennaio 2014
una macchinetta del caffè da lavare
Anche se sei fuggito.
Anche se ti sei salvato.
Anche se ti sei voltato dall'altra parte, perchè da quell'altra la tua faccia faceva spavento.
Dopotutto, serrare la moka ogni sera è ginnastica sufficiente per tener viva la speranza.
29 dicembre 2013
Nexus 7: a System Administrator Review
- OpenVpn for Android (by Arne Schwabe)
- Terminal IDE
- SSHDroid
- Fing
- Ping & DNS
- AndFTP
- ConnectBot
- Teamviewer
- Microsoft RD Client
- androidvnc
- hacker's keyboard
18 dicembre 2013
Fedora Core 20, a Mate gift
Installation is easy and fast, about 10 minutes on Virtual Machine ( First generation Core i7 and 2GB of RAM), the only glitch is at hard disk selection: I had to select two or three times before anaconda accepted my input: