21 ottobre 2023

Su-27 Flanker in livrea ucraina: la prima linea della difesa italiana

La famiglia dei caccia pesanti Flanker costituisce il nerbo dell'aviazione russa.

Un tempo era il brand "Mig" a definire universalmente il caccia russo per antonomasia.

Oggi, eccetto che per la stampa italiana probabilmente, non è più così: il brand dominante è Sukhoi,

E proprio a causa di questo aereo che ha cannibalizzato i MiG.

Il Su-27 nasce come intercettore e caccia da superiorità aerea in risposta ad F-15 ed F-14 USA che stavano entrando in servizio nella prima metà degli anni '70 del secolo scorso.

E' indubbiamente un aereo dalle grandi prestazioni: veloce, agilissimo nonostante la mole, dotato di grande autonomia e ben armato.

Inoltre, il Su-27 è solo il capostipite di una lunga genia di aerei derivati: Su-30 (multiruolo biposto), Su-33 (caccia imbarcato), Su-34 (profondamente modificato come bombardiere tattico), Su-35/37 (versione aggiornata) e il clone cinese Shenyang J-11 che a sua volta ha generato Shenyang J-15 e Shenyang J-16.

Insomma, una grande famiglia di jet pesanti che dovrebbe aver superato i duemila esemplari costruiti

Non ci sono dati precisi sulla guerra Ucraina, ma prima di questa catastrofe il Su-27 ha dato il meglio di sé... In Etiopia.

Nella guerra con l'Eritrea, gli etiopi hanno impiegato un certo numero di Su-27 pilotati da etiopi e mercenari russi (ah, le famose armi occidentali che fomentano le guerre nel Terzo Mondo).

Mentre gli eritrei un certo numero di MiG 29 pilotati da piloti locali e mercenari ucraini.

In una specie di Deja-Vu ante litteram della guerra Russo Ucraina, gli scontri tra Su-27 e MiG-29 videro vincitori i Sukhoi che abbatterono 5 aerei eritrei senza alcuna perdita.

In effetti, l'aeronautica russa aveva da tempo puntato al Su-27, di poco più costoso del MiG ma estremamente più performante per sensori, armi ed autonomia.

Il Su-27 viene spesso contrapposto all'F-15 e il paragone è corretto solo per categoria. In realtà, l'F-15 è entrato significativamente in servizio e ha raggiunto la maturità operativa ben prima del Su-27 e non ha molto senso paragonare i due aerei come antagonisti tipo Spitfire vs Me-109. Il paragone più corretto dovrebbe essere fatto con l'F-22 che è entrato in servizio contemporaneamente ai Flanker più avanzati. Al massimo si può tentare un paragone tra il Su-35 e l'F-15EX Eagle II di recente introduzione

Nella guerra aerea moderna, inoltre, il confronto singolo tra due velivoli ha molto meno senso del passato perché la vittoria non va per forza all'aereo più manovrabile o a quello più veloce. 

Contano tantissimo addestramento, qualità delle armi ma soprattutto il sistema integrato di difesa aerea e supporto elettronico e informativo a corredo dei contendenti, per non parlare della postura.

Per non fare il democristiano, sono abbastanza certo che i Su-27/35 non avrebbero molte possibilità di entrare impunemente in spazi aerei difesi da F15 ed F-22 e sarebbero senz'altro a mal partito nei duelli a lungo raggio con gli F-22 USA (ma anche con i nostrani Typhoon armati di meteor).

Del resto, i Su-27/35 russi non sono riusciti a conquistare la superiorità aerea sull'Ucraina pur con immenso vantaggio quantitativo, qualitativo e di supporto SAM rispetto ai loro omologhi ucraini.

Chissà come sarà contento il Compagno Xi di aver costruito quasi l'intera armata aerea cinese su copie del Su-27 che stanno performando così bene in Ucraina ...


Il Kit della Trumpeter è stato carino da assemblare e le decals ucraine postmarket mi hanno soddisfatto.

Ovviamente la mia camo pixellata è scadente, ma l'effetto 'da lontano' credo sia gradevole.

In fondo una foto dell'attuale linea di volo ucraina (F-16 escluso): la prima linea di difesa di questa città tranquilla in cui vivo dalla barbarie dell'autocrazia.



























14 ottobre 2023

Ant keeping: il terzo anno

Giunti alle soglie della Diapausa (che spero arrivi il prima possibile) farei il punto sulla mia terza estate da mirmecofilo.


Il punto di svolta è stato nella decisione di avere in casa (senza spingersi a completare il ciclo di allevamento) le camole della farina.

3 € di larve ogni 2 mesi e passa la paura.


Ma andiamo con ordine:


  • Pheidole pallidule: regina del 2021. Hanno superato la crisi di suicidio via annegamento sull’antifuga usando un antifuga a base di PTFE. La colonia si è ripresa ma non sta brillando per prolificità e occupa una provetta (nuova) in un contenitore di vetro che fa da arena. Sono schizzinose con i carboidrati. 

  • Solenopsis fugax, regina del 2021. Occupano una provetta collegata ad una mini arena. Prolifiche il giusto, ultimamente sono piuttosto attive quando si tratta di fare la pappa

  • Messor capitatus: regina del 2021. Sono esplose demograficamente: occupano 3 provette in contenitore di vetro. Sono diventate aggressive e non riesco più a controllare la regina nè a verificare l’acqua delle provette. L’anno prossimo, appena sveglie, vanno spostate in formicaio: per ora valuto se aggiungere una quarta provetta per dare un riparo aggiuntivo durante l’inverno bolognese; curiosità: in pochi mesi questa colonia ha generato due ergatogini;

  • E la vera sorpresa: Tetramonium sp. del 2022. Sono la colonia di maggior successo. Occupano 3 provette in un contenitore e pattugliano H24 l’arena. Sono terribilmente aggressive e sono in grado di uccidere una camola da sole. Divorano tutto e subito. Sono piuttosto inquietanti per organizzazione e coordinamento. Anche per questa colonia è impossibile controllare lo stato di salute della regina ed il livello dell’acqua: se metto un dito sulla provetta arrivano 100 operaie piuttosto seccate a spiegarmi che non si fa. Ho aggiunto di recente una terza provetta e per ora penso che siano a posto. L’anno prossimo vanno per forza in formicaio.

  • 3 coloniette di Probabili Lasius sp. (2023) Beh, qui l’apoteosi. Regine di quest’anno, catturate nel corso di un mese a Giugno. Oscillano tra una decina e quasi un centinaio di esemplari, due colonie in provetta ed una collegata ad una piccola arena. Una delle due colonie in provetta sta finendo l’acqua e non riesco più a nutrirla senza fughe e dopo il cambio provetta erediterà una micro arena; La colonia più grande sta seguendo le orme delle Tetramonium per aggressività e coesione. Diciamo che promettono, spaventosamente, bene.

  • Camponotus piceus: regina del 2023, sta crescendo lentamente secondo le attese. La colonietta è in provetta e non è un problema nutrirle, ma ha finito l’acqua e sto procedendo al trasloco. Le operaie sono una ventina, timide come da caratteristiche della specie. Vedremo l’anno prossimo.

  • Poi ci sarebbe una Regina Sconosciuta trovata a Matera il 20230815 non dealata con uova. Anche in questo caso vedremo l’anno prossimo.


Considerazioni generali: 

E’ una passione che mi piace tanto.

Riesco a gestire le colonie ma sono un po’ oltre il limite di gestione comoda, infatti questa stagione di volo non mi sono azzardato a salvare regine destinate a morte certa in casa, sono arrivato al limite logistico: praticamente il tempo di osservazione ormai è ridottissimo ma mi sono fatto un punto d’onore di tenere le colonie nutrite e pulite.

A Marzo mi farò trovare pronto con formicai per Messor e Tetramonium.

Ma se qualche bolognese di passaggio volesse cimentarsi ...


Tetramonium sp

Lasius sp

Messor capitatus

Lasius sp

Lasius sp e Camponotus piceus

Camponotus piceus

Tetramonium sp

Solenopsis fugax





12 ottobre 2023

Kfar Aza

 



La buon’anima di Tom Clancy riuscì anche a creare lo Stato Palestinese.

Tom Clancy era un falco, ma era anche estremamente realista (e infatti ha previsto guerre e crisi ben oltre la sua morte).

E, nel suo romanzo Paura senza limite, come fecero i palestinesi a obbligare Israele al ritiro e alla Pace?

Con la non violenza.

Niente pietre, niente bombe, niente accoltellamenti, niente decapitazioni di bambini.

Ghandi, Mandela…

Hamas non è ‘i palestinesi’.

Proprio il contrario: Hamas è un ostacolo di gran lunga più rilevante di Coloni, Estrema Destra israeliana e diecimila carri armati merkavà, alla nascita dello Stato Palestinese.

Hamas non è resistenza, è genocidio.

Hamas è solo una delle tante teste dell’idra che divora liberà, diritti umani e prosperità a vantaggio di dittatori, criminali ed autocrati.

Le sue azioni sono più antipalestinesi di quelle del peggior governo israeliano.

Qualsivoglia giustificazione al suo operato è apologia di terrorismo ed una coltellata alla schiena del popolo Palestinese.

Se è vero che è un crimine assediare e bombardare/invadere Gaza, se Israele non può stanare Hamas dal suo santuario di sangue nemmeno per liberare le ragazze stuprate e prigioniere allora non basta opporsi a questo crimine, si deve portare una soluzione realistica e rapida per la liberazione degli ostaggi e anche per l’eradicazione di queste SS del XXI Secolo.

Mi ripeto per l'ennesima volta: considero le colonie israeliane in Cisgiordania un crimine ma ritengo irrealistico pensare che si possa arrivare ad una Pace semplicemente con il difficilissimo ritiro dei coloni, anche perché, banalmente, l'esempio di quello che è successo dopo il ritiro dei coloni da Gaza (che è occupata da Hamas, cosa che in pochi sono disposti a ricordare) non è un buon viatico.

Provocazione: che sia un esercito terzo sotto egida dell’ONU (Provocazione 2: Indiani? Cinesi?) a entrare a Gaza e a distruggere Hamas e liberare le sue vittime, israeliane o palestinesi che siano.

Nel frattempo, leggere qualche testo di storia di comprovata validità scientifica dovrebbe essere il prerequisito per aprire bocca in merito.

Per salvarsi dai vari Travaglio Orsini Vauro Di Battista.

E non contribuire ad altre Kfar Aza.

9 ottobre 2023

Fear of the dark: il terrore della generazione X



In questa crepuscolare estate che si sta trascinando ben dentro ottobre, sono riuscito ad incontrare un sacco di amici di vecchia data. Ebbene, nel corso di una dozzina di incontri, non ho voluto/saputo parlare con loro di Ucraina, Crisi Climatica, Politica (giusto per fare tre esempi di argomenti di vita e di morte). Abbiamo chiacchierato del più e del meno come se il Nemico non fosse alle porte e in troppe delle nostre stesse case. 

Negli ultimi giorni mi sono reso conto di essermi imbattuto, involontariamente, in un piccolo esperimento sociale.

Sui social, i post su guerre (questo post era pronto prima del 7 Ottobre 2023), diritti, crisi climatica & C. non riscuotono alcun successo.

Una battuta sulle abitudini alimentari delle mie figlie, invece, un sano e divertente dibattito.

Like e commenti a profusione.

La mia impressione è che gli adulti siano semplicemente terrorizzati dalle circostanze e che facciano finta di niente.

Che i miei corrispondenti sappiano benissimo quanto sia grave la minaccia delle autocrazie, oscena la complicità dei pacifinti, per non parlare dell'angoscia della crisi climatica.

Ma per battere il terrore c'è una sola cura: guardarlo in faccia.

E ammettere che il fallimento politico e sociale di cui siamo responsabili è dovuto alla pervicace volontà di assoggettarsi ad ideologie suicide.

C'è ancora tempo per liberarsi dell'antioccidentalismo, per accettare che le autocrazie vanno fermate oggi e che non c'è modo di lottare per diritti e progresso senza ammettere che chi questi diritti nega non può essere interlocutore di negoziato commerciale o sindacale.

Guardiamo in faccia la realtà e parliamone anche all'aperitivo

30 settembre 2023

Su-25 Frogfoot: mirror, mirror

Confrontate questi due disegni:






Che ve ne pare?

Penso che, anche ad un occhio inesperto, sia evidente la somiglianza tra i due aerei.

Quello in altro è il prototipo di assaltatore americano, l'Y-A9, l'aereo perdente del concorso che avrebbe poi portato la nascita del famigerato A-10 Thunderbolt II. Volò nel 1972.

Quello in basso, invece,  è il Su-25 Frogfoot in codice NATO, corvo per i russi, un aereo d'assalto sovietico che ha volato per la prima volta nel 1975.

Nello scorso articolo ho parlato di 'politica dello specchio', magari dovrei dare una piccola spiegazione in merito.

Dunque, per 'politica dello specchio' si intende la tendenza dei sovietici ad 'imitare' a specchio, appunto, gli aerei americani.

La faccenda è più propagandistica che effettiva, ma una certa tendenza a copiare gli occidentali è innegabile.

Francamente, non posso mica dar torto ai sovietici che mandarono giù un po' di orgoglio ma adottarono soluzioni più avanzate.

Non sempre: ho parlato in passato della balzana idea occidentale di usare solo primitivi missili aria aria nei caccia abbandonando i cannoni e delle infauste conseguenze che questo ebbe sulle capacità combattive dei jet USA negli anni '60. Decisione sballata immediatamente copiata dai generali russi per i loro MiG/Sukhoi.

Così, il Su-24 copiò l'F-111, il Su-25 l'YA9, il Tu-160 il B1, il Buran lo Shuttle e il MiG 29 l'F-18 eccetera.

Ma torniamo al Su-25.

Un aereo da supporto ravvicinato, l'erede del leggendario Il-2 Sturmovik, il Su-25 ha avuto un uso estensivo in varie guerre dimostrandosi robusto e capace di sopportare danni ingenti.

Sia russi che ucraini lo stanno usando in guerra.

Ovviamente, per i piloti ucraini, privi di copertura aerea e costretti ad affrontare la soverchiante contraerea russa, ogni missione in appoggio ai difensori è praticamente suicida.

Le loro perdite sono state gravi ma l'effetto morale di questi voli per i soldati a terra è concreto.

Spero che tantissimi di questi Su-25  ucraini finiscano presto in un museo per ricordare a chi ne gode il prezzo della vita e della libertà.






















Scelta Politica contro la fine del mondo

 



Disclaimer: quello che segue NON rappresenta minimamente il pensiero dell'Agesci, del mio Gruppo e nemmeno del mio Staff L/C: è solo farina del mio sacco.

Anche quest'anno sono stato tentato di lanciarmi in una filippica sullo stato delle cose in AGESCI ma poi mi sono ricordato delle mie stesse parole ad una nuova Sorella la settimana scorsa: lo scautismo è un gioco, bellissimo e ancor più benefico, ma resta solo un gioco.

All'inizio dello scorso anno scout, durante un'attività, una delle mie Coccinelle ha ringraziato i suoi Capi 'per esserci'.

Beh, io non concordo affatto con la mia Cocci: i ragazzi, le bambine e i bambini, non dovrebbero ringraziare i Capi perché siamo servi inutili e facciamo solo quello che dobbiamo.

Però, ci siamo.

Esserci, oggi, sull'orlo della guerra, all'alba della crisi climatica, è una scelta di solitudine.

Lo so, ci sono lo staff e la Comunità Capi: non è poco. 

E quanto tempo si passa in staff e a Co.Ca.? (Chi dice troppo è squalificato 😋).

Ma si è Capi anche per strada, in ufficio, all’università, in coda al supermercato: insomma, nella società contemporanea. E non è facile.

Lasciamo perdere gli ovvi problemi di coerenza (dalla guida allegra ad office piratato) e limitiamoci all’aspetto spicciolo del ‘confessare’ pubblicamente questa stranezza di essere cattolici e al servizio di bambine, ragazzi e giovani adulti in pantaloncini corti sacrificando donando e investendo week end e settimane di ferie per il bene comune.

Non si raccoglie molta simpatia, no? Al massimo qualche sorrisetto imbarazzato: se fai qualcosa per gli altri devi per forza avere il tuo tornaconto, no?

Ma qual è il dovere di una persona che ha aderito, un giorno della sua vita, al Patto Associativo, in questo settembre di guerra e sconvolgimento del clima?

Nelle Comunità Capi di tutt'Italia sono i giorni del Valzer delle disponibilità.

Qualcuno arriva, troppi andranno via.

Troppi.

Sono persone che abiurano Legge, Promessa e Patto Associativo?

Ma no: sono persone che hanno ceduto all'insostenibilità del Servizio

Dato che il numero di capi è più o meno stabile da lustri e che la permanenza media in servizio si aggira sui tre anni scarsi, questo vuol dire che c'è una emorragia costante di persone che, almeno una volta, hanno fatto una scelta di servizio divenuta, poi, insostenibile.

E dove finisce questo flusso di energia, di bene, di voglia di migliorare il mondo?

Nel migliore dei casi, una parte finisce in un altro servizio.

Più sostenibile.

Sì, uso il termine sostenibile in senso ambientale.

Il Servizio dei capi è troppo spesso insostenibile ma non intendo iniziare una filippica in merito.

Mi sarebbe più che sufficiente che questo convitato di pietra avesse finalmente un nome.

E la rilevanza matematica che merita.

Perché il Servizio in AGESCi è qualcosa di concretamente efficace nel cambiare le vite e nel migliorare sé stessi e il prossimo.

Non dobbiamo essere reincarnazioni di B.P. ma fratelli e sorelle maggiori, come ce ne sono in tante famiglie.

Dire un "Eccomi" oggi ha una valenza Politica preziosissima.

I valori dello scautismo non sono una forma di opposizione al Governo del momento, ma alla deriva disumana di un'Italia che tollera Boucha quanto le stragi nel Mediterraneo, che si oppone ad ogni provvedimento ragionevole di contrasto ai mutamenti climatici e alla difesa dei diritti umani, di tutti i diritti, in Patria e all'estero.

Lo scautismo funziona da cent'anni perché si basa sul Servizio dei Capi che consente ai ragazzi di sperimentare e vivere il metodo scout.

Non si basa sul carisma, la prestanza fisica o la simpatia e sovrumana ed eroica forza dei Capi.

Indossare il fazzolettone è un atto profondamente rivoluzionario.

Il fazzolettone scout porta valori, empatia e concretezza.

Il Servizio di un Capo ha profonde implicazioni pratiche per tante vite di persone che avranno un'opportunità in più di sbocciare e fiorire, maturando nella conoscenza e nel rispetto di prossimo e ambiente.

Ecco perché un ottimo capo è una bella cosa, due buoni capi sono una cosa bellissima, ma tre capi mediocri sono anche meglio.

Domani ricomincia l'anno scout (anche se per noi Capi è già iniziato da un pezzo).

Non sarà per niente facile, ma sarà divertente.

Sarà bello.

E politicamente utile.

Quindi, care coccinelle, poi guide e scolte. Poi Donne della Partenza.

Dimenticate il mio nome.

Ma tra trenta, quaranta, cinquant'anni, nel pieno delle vostre vite, dopo una sconfitta da cui vi state rialzando, dopo una vittoria di cui porterete gli allori con soddisfazione ricordate che qualcuno ha scelto di servire voi e il mondo attorno a voi.

E spero che abbiate (avuto) la forza e l'opportunità di fare altrettanto.

E tu, Capo, che stai iniziando il tuo Servizio, di fronte alla Guerra, alla Crisi Climatica e all'orrore disumano delle stragi di migranti, dico: mentre lo zaino ti spezza la schiena camminando coi ragazzi, nemmeno una goccia del tuo sudore andrà sprecata.






21 settembre 2023

Su-24 "Fencer"




















Figlio della politica dello specchio (quando i russi si affannavano a copiare gli aerei americani, copiandone spesso anche gli errori), il Su-24 Fencer è un bombardiere tattico supersonico con ali a geometria variabile, copia concettuale del precedente F-111 americano.

Ho deciso di ricominciare a costruire modellini russi... Di aerei in servizio con l'aviazione ucraina.

La camo è un po' di fantasia dato che non ho i mezzi per riprodurre quelle pixellate.

Lo sviluppo di questo aereo è stato piuttosto travagliato ed è costato piuttosto caro ai piloti sovietici.

Progettato per volare a bassissima quota in modalità completamente automatica, il Su-24 ha pagato la scarsa affidabilità dell’elettronica russa.

Di contro, la proverbiale robustezza sovietica ha consentito ai Fencer di sopportare impatti con uccelli (il famigerato bird strike) quasi senza danno, se non per gli uccelli.

Questo costoso bireattore non ha avuto una gran fortuna nell’esportazione.

Ma sono gli esemplari ucraini che stanno facendo la Storia

Sfidando la supremazia aerea degli invasori, i piloti dei Su-24 ucraini dotati di armi occidentali (ES: Storm Shadow) sono riusciti anche a mettere fuori combattimento un sottomarino russo usato per lanciare missili sui civili ucraini.

C’è solo un pugno di aerei e di piloti ucraini che si oppone al terrorismo di stato russo correndo rischi ben più gravi di quelli dei loro omologhi russi.

Spero, per tutti noi, che basti.