30 settembre 2023

Scelta Politica contro la fine del mondo

 



Disclaimer: quello che segue NON rappresenta minimamente il pensiero dell'Agesci, del mio Gruppo e nemmeno del mio Staff L/C: è solo farina del mio sacco.

Anche quest'anno sono stato tentato di lanciarmi in una filippica sullo stato delle cose in AGESCI ma poi mi sono ricordato delle mie stesse parole ad una nuova Sorella la settimana scorsa: lo scautismo è un gioco, bellissimo e ancor più benefico, ma resta solo un gioco.

All'inizio dello scorso anno scout, durante un'attività, una delle mie Coccinelle ha ringraziato i suoi Capi 'per esserci'.

Beh, io non concordo affatto con la mia Cocci: i ragazzi, le bambine e i bambini, non dovrebbero ringraziare i Capi perché siamo servi inutili e facciamo solo quello che dobbiamo.

Però, ci siamo.

Esserci, oggi, sull'orlo della guerra, all'alba della crisi climatica, è una scelta di solitudine.

Lo so, ci sono lo staff e la Comunità Capi: non è poco. 

E quanto tempo si passa in staff e a Co.Ca.? (Chi dice troppo è squalificato 😋).

Ma si è Capi anche per strada, in ufficio, all’università, in coda al supermercato: insomma, nella società contemporanea. E non è facile.

Lasciamo perdere gli ovvi problemi di coerenza (dalla guida allegra ad office piratato) e limitiamoci all’aspetto spicciolo del ‘confessare’ pubblicamente questa stranezza di essere cattolici e al servizio di bambine, ragazzi e giovani adulti in pantaloncini corti sacrificando donando e investendo week end e settimane di ferie per il bene comune.

Non si raccoglie molta simpatia, no? Al massimo qualche sorrisetto imbarazzato: se fai qualcosa per gli altri devi per forza avere il tuo tornaconto, no?

Ma qual è il dovere di una persona che ha aderito, un giorno della sua vita, al Patto Associativo, in questo settembre di guerra e sconvolgimento del clima?

Nelle Comunità Capi di tutt'Italia sono i giorni del Valzer delle disponibilità.

Qualcuno arriva, troppi andranno via.

Troppi.

Sono persone che abiurano Legge, Promessa e Patto Associativo?

Ma no: sono persone che hanno ceduto all'insostenibilità del Servizio

Dato che il numero di capi è più o meno stabile da lustri e che la permanenza media in servizio si aggira sui tre anni scarsi, questo vuol dire che c'è una emorragia costante di persone che, almeno una volta, hanno fatto una scelta di servizio divenuta, poi, insostenibile.

E dove finisce questo flusso di energia, di bene, di voglia di migliorare il mondo?

Nel migliore dei casi, una parte finisce in un altro servizio.

Più sostenibile.

Sì, uso il termine sostenibile in senso ambientale.

Il Servizio dei capi è troppo spesso insostenibile ma non intendo iniziare una filippica in merito.

Mi sarebbe più che sufficiente che questo convitato di pietra avesse finalmente un nome.

E la rilevanza matematica che merita.

Perché il Servizio in AGESCi è qualcosa di concretamente efficace nel cambiare le vite e nel migliorare sé stessi e il prossimo.

Non dobbiamo essere reincarnazioni di B.P. ma fratelli e sorelle maggiori, come ce ne sono in tante famiglie.

Dire un "Eccomi" oggi ha una valenza Politica preziosissima.

I valori dello scautismo non sono una forma di opposizione al Governo del momento, ma alla deriva disumana di un'Italia che tollera Boucha quanto le stragi nel Mediterraneo, che si oppone ad ogni provvedimento ragionevole di contrasto ai mutamenti climatici e alla difesa dei diritti umani, di tutti i diritti, in Patria e all'estero.

Lo scautismo funziona da cent'anni perché si basa sul Servizio dei Capi che consente ai ragazzi di sperimentare e vivere il metodo scout.

Non si basa sul carisma, la prestanza fisica o la simpatia e sovrumana ed eroica forza dei Capi.

Indossare il fazzolettone è un atto profondamente rivoluzionario.

Il fazzolettone scout porta valori, empatia e concretezza.

Il Servizio di un Capo ha profonde implicazioni pratiche per tante vite di persone che avranno un'opportunità in più di sbocciare e fiorire, maturando nella conoscenza e nel rispetto di prossimo e ambiente.

Ecco perché un ottimo capo è una bella cosa, due buoni capi sono una cosa bellissima, ma tre capi mediocri sono anche meglio.

Domani ricomincia l'anno scout (anche se per noi Capi è già iniziato da un pezzo).

Non sarà per niente facile, ma sarà divertente.

Sarà bello.

E politicamente utile.

Quindi, care coccinelle, poi guide e scolte. Poi Donne della Partenza.

Dimenticate il mio nome.

Ma tra trenta, quaranta, cinquant'anni, nel pieno delle vostre vite, dopo una sconfitta da cui vi state rialzando, dopo una vittoria di cui porterete gli allori con soddisfazione ricordate che qualcuno ha scelto di servire voi e il mondo attorno a voi.

E spero che abbiate (avuto) la forza e l'opportunità di fare altrettanto.

E tu, Capo, che stai iniziando il tuo Servizio, di fronte alla Guerra, alla Crisi Climatica e all'orrore disumano delle stragi di migranti, dico: mentre lo zaino ti spezza la schiena camminando coi ragazzi, nemmeno una goccia del tuo sudore andrà sprecata.






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