Il Tomcat: il caccia americano per antonomasia degli anni '80.
L'aereo di Top Gun.
Nato dalle esperienze della Guerra del Vietnam e dal massiccio riarmo sovietico coi suoi bombardieri armati di missili antinave supersonici a lungo raggio, il gattone è un caccia intercettore bimotore biposto dotato del rivoluzionario radar AN/AWG-9 e dei missili aria aria AiM-54 Phoenix a lungo raggio.
E poi bla bla bla sulla descrizione tecnica e le prestazioni: questi dati sono roba da wikipedia e non li copincollerò qui.
L'F-14 è stato un aereo fondamentale per l'Occidente nel cuore della Guerra Fredda.
Ha dimostrato ai Sovietici che le portaerei USA sarebbero state un bersaglio che avrebbero potuto colpire solo pagando un prezzo esorbitante e che il dominio Occidentale sui mari era saldo.
Tuttavia, l'F-14 è stato coinvolto solo in qualche scaramuccia sotto la bandiera dell'US Navy, includendo anche le prodezze dei due film Top Gun.
Ma c'è stato un altro posto in cui l'F-14 ha combattuto sul serio ed è stato determinante a evitare una catastrofica sconfitta salvando (purtroppo per l'umanità) la pelle ad un insospettabile personaggio: Ruḥollāh Moṣṭafāvī Mōsavī Khomeynī .
Quando l'Iraq invase l'Iran nel settembre del 1980, aveva un buon esercito, adeguato al piano di conquistare la provincia del Khuzestan, ricca di petrolio e abitata da arabi e costringere gli Ayatollah alla pace.
L'Iran, squassato dalla rivoluzione islamica del 1979, era nella merda fino al collo (e le donne iraniane poi sono sprofondate anche oltre).
L'esercito iraniano era a pezzi e solo alcune unità resistettero (ma strenuamente) all'attacco delle truppe corazzate di Saddam Hussein.
Ebbene, in un certo settore del fronte, non rimase più nessuno a contrastare l'avanzata irakena.
Eccetto l'aviazione iraniana (IRIAF) equipaggiata con aerei americani moderni.
I piloti iraniani, addestrati dagli americani, erano stati arrestati e torturati in massa dal nuovo regime teocratico che vedeva (e vede) l'Occidente più o meno come un incrocio tra Satana e la merda.
Ma di fronte alla catastrofe militare, i mullah liberarono questi piloti che tornarono immediatamente a combattere.