9 maggio 2012

Band of Brothers: il vero Ordine della Fenice

Ritengo che la compagnia E, 2° Battaglione, 506° Reggimento di Paracadutisti, 101a Divisione Aerotrasportata sia stata, tra il 6 Giugno 1944 ed il 7 Maggio 1945, quello che di più simile all'Harrypotteresco Ordine della Fenice sia esistito nell'epoca moderna.
Stephen Ambrose, uno storico americano, ne ha narrato la storia in "Banda di Fratelli" da cui è stata tratta una miniserie di successo, (Ban of Brothers) qualche anno fa.
Se qualcuno fosse interessato a qualche notizia aggiuntiva sul principale protagonista dei fatti puà cercare qui.
Erano ragazzi tra i 18 e i 25 anni.
Si sono addestrati assieme e si sono lanciati nella notte da un aereo nella Francia occupata dai nazisti.
E pensare che io soffro di vertigini, altro che lanciarsi.
Quando uno di quei ragazzi veniva ferito, scappava in anticipo dall'ospedale pur di poter tornare a combattere con quelli che considerava i suoi fratelli.
E non per sciovinismo o follia guerrafondaia: perchè si rendevano conto che era meglio combattere un giorno in più con i propri commilitoni che un giorno in meno con una compagnia di sconosciuti.
Nessuno di quei ragazzi aveva velleità di eroe o desideri di gloria.
Erano giovanissimi e borghesi, diventarono la miglior compagnia di fanteria dell'epoca e, quando la guerra finì, tornarono alle loro case da borghesi.
Erano persone normali che unirono i loro sforzi per abbattere un mostruoso dragone.
Consiglio vivamente la visione di "Band of Brothers", vale davvero la pena.
Ah, se almeno una parte della nostra Intellighentia si informasse su quanto è costata la Libertà di cui gode e davvero realizzasse che è stata pagata dal sangue di ragazzi così....
67 anni fa, l'8 Maggio del 1945, la guerra in Europa finì.
E a leggere la cronaca sembra che non abbiamo imparato niente.








il Primo Errore nel documento Agesci dal convegno sull'omosessualità

Quanti ragazzi omosessuali abbiamo nei reparti e nei clan?


Anche se fossero solo dieci, dico, vi sembra il caso che una reazione così banalmente prevedibile da parte dei media sia stata gettata da nostri capi direttamente sulle sofferenti spalle dei giovani che ci sono stati affidati?
Tu, Giovanni, Luca, Maria, Antonio, che vivete l'angoscia dell'accettazione di una condizione difficile, che vivete il Clan come fondamento di una scelta di Vita scoprite un venerdì sera che dovreste andare dallo psicologo e che il vostro capo dovrebbe parlare direttamente ai vostri genitori del vostro 'problema'.
E tu, Marco, che omosessuale non sei ma che difendi con le unghie e con i denti i tuoi valori scout, che bel risveglio domattina a scuola...
Grazie, Agesci, bel Servizio!
Cosucce come quel documento fanno male.
A tanti nostri fratellini che ci saremmo impegnati a proteggere:
Non c’entra niente il relativismo, cerchiamo di essere concreti, è stato fatto un errore di comunicazione grave.
Con conseguenze pratiche.
Per persone fisiche.
Mi piacerebbe vedere qualche assunzione di responsabilità.
Un documento del genere provoca reazioni che saranno puntualmente strumentalizzate con un tasso di prevedibilità, questo sì, del 100%.
Non diamo la colpa ai giornalisti.
Hanno cambiato modo di agire solo per i boyscout giusto la settimana scorsa?
Sabato scorso ho ricevuto due telefonate di sconcertata richiesta di spiegazioni...ed innumerevoli testimonianze di sconcerto e dissenso da giovani capi ed ex-RS.
Questa è una cosa che mi ha dato davvero fastidio.
Azione (scrittura e pubblicazione documento) e reazione.
Altro che pensiero ed azione.
Dopotutto, esiste un documento sui capi in situazione eticamente problematica. 
E’ più che sufficiente come certificato di ipocrisia generalizzato, ne serviva un altro?
Qualcuno mi ha fatto notare che se la Chiesa ti sta stretta nessuno ti obbliga a definirti cattolico e che se l’Agesci ti sta stretta c’è sempre il CNGEI.
Rispondo che la Chiesa assolve ed accetta, oggi, chi ha mandato al rogo (e/o all’inferno) ieri e che le sue posizioni su temi ‘terreni’ non sono immutabili. Possono essere cambiate, come ben sa chi è studioso della storia dei primi secoli del Cristianesimo, anche le convinzioni più profonde.
Per 6mila anni di storia conosciuta il problema del sesso prematrimoniale era più teorico che pratico: le ragazze si si sposava a 13 anni e pace. 
Negli ultimi 100 anni abbiamo vissuto diversamente che nei precedenti 6mila,  è ovvio che serve un po' di tempo per cambiare le cose, dopotutto è solo da qualche anno che la Terra gira attorno al Sole, secondo la CEI. ...
Nei fatti specifici, poi, le posizioni ufficiali della Chiesa non sono poi così ufficiali ed il dibattito è ampio e diffuso.
“E’ così e basta” è una frase che mal si addice ai matematici, figuriamoci a chi si assume il compito di Pastore di un gregge così malandato come quello Cattolico del XXI secolo.
Se a qualcuno non sta bene un’AGESCI fatta da una bella fetta di capi e ragazzi che la pensano diversamente dal documento in questione e che con questo documento non concordano, cosa dovrei rispondergli, che c’è sempre l’FSE?
Non mi pare un atteggiamento scout.
La FIS, tra l’altro, è accettata a livello internazionale anche perchè c’è dentro il laico CNGEI, ricordiamocele certe cose ogni tanto.
Personalmente, credo che potrei fare il 99% del mio Servizio nel CNGEI come nell’Agesci come in ogni altra associazione internazionalmente riconosciuta.
Le persone sono il fulcro del concetto di Relazione, la base del Cristianesimo Cattolico.
Un Capo omosessuale od eterosessuale, se non sposato, cosa che per un omosessuale è impossibile, deve vivere in castità.
Per enunciare questa “Verità” era davvero necessario arrivare a fare tutto questo chiasso?
Ah, giusto come piccolo esempio delle fragili fondamenta del documento: la frase di pagina 10 del documento, contenente il luogo comune sugli “omosessuali sensibili”... Beh, pensateci un po’ su.
Uno stereotipo.
Che ci sta a fare in un documento Agesci ?
Mi fermo qui, ma proprio da qui vorrei ripartire.

Da quella piccola frase.

Dice tutto.

8 maggio 2012

Se 5 Stelle pesca dal PDL il PD cadrà in coma sugli allori?

La miglior interpretazione di Beppe Grillo è decisamente in "Scemo di Guerra".
Bel film, rifatto da Monicelli di recente "Le rose del Deserto"
L'ho molto apprezzato come comico.
Apprezzo moltissimo gran parte delle criticità italiche che ha evidenziato nel tempo.
E mi ricordo di quando spaccava i computers sul palco...
Apprezzo un po' meno le battute omofobe e xenofobe.
Apprezzo un po' il significato morale delle espulsioni arbitrarie tra i suoi sostenitori.
Apprezzo, invece, tantissimo, i militanti di 5 Stelle.
Per questo confesso di attendere con trepidazione che anche da queste parti, al Sud, dico, qualcuno di 5 Stelle possa dimostrare sul campo quello che vale il movimento.
Io sospetto che valga molto, ma so per esperienza quanto sia semplice criticare un'amministrazione perchè non riesce a fare con 3 miliodi di € quello che dovrebbe esser fatto con 8, sono proprio curioso di vedere come se la caveranno in circostanze simili.
Il primo sindaco di 5 Stelle parte avvantaggiato da un tessuto socioeconomico avanzato, ma gli auguro un in bocca al lupo di cuore, non avrà senza dubbio compito facile nell'amministrare un elettorato (ex)leghista
Un fatto, tra tanti: 5 Stelle toglie voti al PDL.
Il PD tiene.
Ecco perchè mi sta sorgendo un dubbio:
vuoi vedere che neppure l'avanzata di 5 Stelle farà da pungolo sufficiente al PD perchè cresca, maturi, espella i corpi estranei e diventi il partito di Sinistra Riformista che mi sono impegnato a sostenere?

5 maggio 2012

Sicurezza informatica e strumenti GIS Free e Open Source per l'Ingegneria: resoconto

Ieri, 4 Maggio 2012, si è tenuto il workshop informativo come da titolo presso l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera.
L'affluenza di pubblico è stata di parecchio superiore al previsto e siamo dovuti correre ai ripari per le fotocopie del materiale!
I colleghi ingegneri si sono sciroppati le oltre tre ore di convegno senza  cedere alla noia, riteniamo, pertanto, di aver portato alla loro attenzione dei temi di sicuro interesse professionale.
Non posso, qui, riassumere in poche parole le oltre tre ore di interventi e discussioni, tuttavia ecco qui di seguito i link al materiale (presentazioni e riprese video) a nostra disposizione:









La presentazione dell'Ing. Di Leo è reperibile qui
Quella dell'Ing. Nolè qui.
La mia, invece, qui.

Abbiamo incontrato un terreno fertile e speriamo di poter iniziare a concretizzare le nostre iniziative per contribuire a dare ossigeno all'economia cianotica della Matera del 2012.
Un caldo ringraziamento a tutti gli intervenuti, alla cortesia del Segretario dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera e a Pierfrancesco Pellecchia che si è speso per agevolare la nostra iniziativa!
Ovviamente un grazie mirato va ai miei compagni di Strada, Francesco, Gabriele, Giuseppe e Margherita, perone speciali incontrate sulla faticosa via del Software Libero.


EDIT dell'8 Maggio 2012:


Un grazie va anche ad Antonio Chiurazzi che ha contribuito alla diffusione dell'evento via Telegiornale di Blue TV che ha trasmesso questo servizio:



L'urgenza della dissociazione dall'associazione: i capi omosessuali sono un problema educativo?

L'urgenza della mia dissociazione dall'Agesci riguardo un Seminario organizzato dalla rivista associativa "Proposta Educativa" sull'Omosessualità nasce dall'immediato desiderio di dimostrare nei fatti la mia Solidarietà Scout a tutte le persone, Scout e non, omosessuali e non, che si siano sentite offese ed addolorate da quanto emerso sulla Stampa, ad esempio qui e qui.
Il documento in questione, intitolato "OMOSESSUALITÁ: NODI DA SCIOGLIERE NELLE COMUNITÁ CAPI - L’educazione fra orientamento sessuale e identità di genere" può essere scaricato da qui.
Prima di scrivere alcunchè in pubblico ho scaricato il documento e me lo sono letto.
La pagina 11 è particolarmente 'illuminante' con un bello stereotipo sugli omosessuali 'sensibili' che fa tanto XX secolo.
La richiesta di avvertire i genitori e di supporto medico per un ragazzo che si scopra omosessuale mi sa di macchina del tempo. Cioè, tipo del secolo scorso. Degli inizi del Secolo Scorso. 
La problematicità del Capo come testimone è una semplice opinione trasformata de facto in posizione ufficiale dell'Associazione. 
Ho incontrato un capo omosessuale di un'altra città, ma non me ne sono di certo accorto durante le attività, anzi, l'ho scoperto anni dopo e non perchè il fatto fosse nascosto dall'interessato. 
Viceversa, ho visto saluti romani fatti da Capi in Clan e popaganda partitica fatta in Clan verso movimenti politici antitetici al Patto Associativo. 
Francamente, mi sento offeso. 
E non nel cervello. 
Nel cuore. 
Ora non voglio 'ragionare': esprimo solo un sentimento di profonda tristezza per il dolore che questo documento porta a molte persone, omosessuali e non.
Scout, adulti e non.
I capi omosessuali sono una risorsa educativa.
Uccidono la Paura.

1 maggio 2012

la (ancora) controllabile rabbia del militante.


Se c’è una cosa che mi disturba di più delle sparate di Grillo è la reazione suicida degli esponenti del Partito Democratico. Suicida ed isterica. Per una persona di Sinistra, insomma, per uno che vota/voterà il centro sinistra non per sbaglio, l’identikit di Grillo si delinea da sè: 
un po’ di omofobia che non guasta mai sul palcoscenico. 
Un po’ di xenofobia leghista. 
La geniale proposta di fare default. 
E le varie boutade sparse qua e là come battute comiche. Io capisco che essendo italiani, abituati a dei governi barzelletta, le boutade facciano brodo. Ma queste reazioni sono come minimo controproducenti, per non dire proprio autoaffondanti. Caro Compagno Segretario, non dico che si dovrebbe valutare l’opzione di spostarti dalla Segreteria alla portineria, ma, almeno, in Direzione, datevi una mossa. Togliete di mezzo tutti ‘sti impresentabili chiacchieroladroni, insomma, fate un minimo minimo il vostro lavoro. Ma vi rendete conto? Io farei carte false per poter avere anche uno su dieci, nel nostro Partito Democratico, dei militanti di 5 Stelle. Perchè ancora credono che sia possibile salvare l'Italia e sono disposti ad impegnarsi nei fatti, non solo a parole sui Social Network, per questo. Certo, credono anche in Grillo, qualcuno di più, qualcuno di meno, ma per lo più credono nella Politica, quella che la Direzione del PD attualmente impedisce di fare (nei fatti) alla cosiddetta nuova generazione di dirigenti. Il Movimento 5 Stelle ha tante fessure nell’armatura, ma che ci frega a noi se non possiamo usarle per mantenere l’attrattiva verso la parte riformista dell’elettorato a causa delle cantonate delle varie dirigenze PD? Pensate alla trave nel nostro occhio, la pagliuzza dei movimenti locali lasciatela perdere**. E lasciate perdere pure le travi negli occhi di Grillo: Ma voi davvero pensate che abbaiando contro Grillo otterrete qualcosa di diverso da una devastante sconfitta? Io credo che di fronte alle sparate del comico genovese il silenzio sia la migliore arma che abbiate, dato che l’arma giusta, ossia contrapporre un nuovo linguaggio Politico basato sui fatti, è, oggettivamente, al di là della vostra portata. Cosa credete che tutti quelli disgustati dal PD pro Monti, clientelare al Sud, voteranno davvero il Grillo omofobo, xenofobo, praticamenteleghista, espulsore del dissenso, antieuropeista che si profila dietro l’orizzonte? Lo voteranno solo turandosi il naso e per disgusto della vostra insipienza. Quindi, per carità, alla prossima esternazione, per favore, tacete. Tacete, se proprio non riuscite ad andarvene. 


 ** PS: Per esempio, sono assai curioso di sapere cosa ne pensa 5 Stelle dei fatti del G8 di Genova e delle violenze alla Diaz e a Bolzaneto

30 aprile 2012

Diaz: il sangue indelebile

Ho già scritto più volte del G8 di Genova.
Sono relativamente documentato sui fatti.
Certo, non ho letto le sentenze, ma ho approfondito un po’ la faccenda, nel corso del tempo.
Reduce dalla visione di “Diaz”, tuttavia, non intendo abbandonarmi ad un inevitabilmente goffo tentativo di recensione critico politica.
Il film mi ha lasciato in uno stato d’animo complesso.
Nulla di quello che ho visto mi era ignoto a priori.
Sono entrato nel cinema sapendo dell’orrore del pestaggio e pienamente consapevole dell’altrettanto, se non maggiore, orrenda realtà, quella che vede ogni cittadino italiano a rischio di incontrare sulla sua strada gli agenti protagonisti dei fatti in questione, tutti attualmente in servizio.
Non sarà mai ricordato a sufficienza il fatto che il film è basato sugli atti della sentenza di secondo grado del procedimento in corso.
Sono uscito dalla sala con lo stomaco contratto e le mani tremanti.
Non so dire se il film sia cinematograficamente ben fatto, non ho avuto modo di accorgermene.
La mia attenzione era divisa tra il mio stomaco e le urla.
Ora, le parole ed i ragionamenti che seguono vorrei farli in due vesti ben precise.
Quella di militante del Partito Democratico.
E quella di Capo Scout.
In entrambe le vesti il mio curriculum è pubblico.
Il mio supporto ai corpi armati dello Stato è, inoltre, non solo pubblico, ma anche  pratico e ne ho concrete prove.
Questo non toglie che io mi sia sentito libero di criticare, costruttivamente, la gestione politica di tali corpi armati che ne ha gonfiato gli effettivi portandoli ad una paralisi per elefantiasi.
Ed è ai membri delle forze dell’ordine che mi rivolgo per primi:
Caro agente che ora sei seduto in un’auto di un corpo armato dello stato per uno stipendio di poco superiore alla cassa integrazione.
E che devi pagarti di tasca tua il dentista se un delinquente ti fa arrivare un pugno in faccia.
Tu, caro agente, che non hai mai abusato del tuo potere e hai fatto un po’ di più del tuo dovere.
Sei per caso andato a vedere “Diaz”?
Se sì ed assumiamo di sì, scommetto che sei uscito dalla sala quasi col mio stesso stato d’animo.
Disgusto,
rabbia,
magari anche le mani che tremano, un nodo allo stomaco.
Abbiamo anche un’altra cosa in comune: nè tu  nè io sappiamo se il collega che ti sta seduto a fianco sia mai stato alla Diaz, quella vera.
O equivalente.
Qui le convergenze cessano:
Tu corri il rischio di lavorarci.
Io di trovarmelo di fronte.
Sto parlando di uno di quegli agenti della Diaz nemmeno identificati.
Altro che processati e condannati.
Caro agente, vedi che abbiamo un altro problema in comune?
Io mi riferisco a te come ‘agente’.
Come devo riferirmi parlando di quei particolari agenti della Diaz e di Bolzaneto?
Devo proprio chiamarli come chiamo te?
Spero di no.
Comunque, caro agente, cerca di essere un po’ egoista, finalmente.
Ti conviene, nell’era dei videofonini che trasmettono direttamente sul web, andare in missione con uno della Diaz?
Non pensi che il primo a correre dei rischi lasciando in circolazione gente del genere sei proprio tu?
Hai davvero voglia di pagarti avvocati a vita se ti dovesse capitare di essere coinvolto in un replay della Diaz?
Anche solo di striscio...
Ed è nella tua convenienza che un sacco di gente abbia terrore di te quando la fermi per chiedere i documenti ad un posto di blocco stradale?
Ecco, come vedi non faccio appelli all’umanità o cose del genere.
Ma alla tua sana paura dei guai.
Ecco perchè ti esorto, ovunque ti sia possibile, di manifestare la tua legittima indignazione e fare le dovute pressioni perchè giustizia sai fatta.
Prima per te.
Poi, magari, anche per gli altri.
Ecco, facciamo appello ad un sano egoismo, dato che l'altruismo non porta a nulla in questo Paese.
Poi, vorrei parlare come militante del Partito Democratico.
E chiedere al mio Partito un impegno preciso:


  • Commissione d’inchiesta parlamentare sui fatti di Genova che rimedi alla prescrizione e faccia chiarezza politica.
  • Impegno per sospensione (dal servizio, se non dallo stipendio) degli agenti e dirigenti condannati: vi paghiamo, ma state a casa.
  • Impegno per il licenziamento di tutti i condannati. Nell’Italia del 2012 hanno perso il lavoro persone migliori di loro e ci sono un centinaio di vittime della Diaz e di Bolzaneto che attendono doveroso e minimo risarcimento.

Non sono richieste faraoniche, non sono pretese irragionevoli.
E sono una base di riconciliazione tra stato e cittadinanza, quella parte della cittadinanza, non necessariamente migliore, ma quella attiva, che inizia a vedere nello Stato stesso e nei suoi rappresentanti non un ostacolo, ma il nemico, l’hostis publicus.
Giustizia per Genova vuol dire disinnescare una bomba da un lato ed impedire nuovi sconquassi dall’altro.
Ora, con dolore, voglio parlare della faccenda nella mia veste di Capo Scout.
E lo faccio con una domanda secca:
il distintivo "Italia" che c'è sulla mia uniforme scout è lo stesso dei poliziotti che hanno partecipato all'irruzione in quella maledetta notte?
Vedere lo scudetto tricolore cucito sulla spalla di costoro mi ha fatto una profonda impressione.
Quando ho fatto Servizio (anche) per le forze dell’ordine, l’ho fatto anche ad uno di costoro?
Il suo distintivo Italia è uguale al mio?
Abbiamo servito lo stesso Paese?

26 aprile 2012

Tassa di soggiorno? Ah sì?

Apprendo dalla stampa, con un certo ritardo, che il Comune di Matera ha deciso per una tassa di soggiorno.
Non me ne intendo di turismo, quindi lascio volentieri ad altri analisi puntuali dei fatti.
Il Partito Democratico, quello 'seconto me', per dirla all'Abatantuono, magari avrebbe tassato il turismo mordi e fuggi, tipo gli autobus.
Appunto, 'secondo me', dato che nessuno me l'ha chiesto.
Magari 'ste faccende, tipo lo sviluppo economico, non son cose in cui il PD debba metterci becco.
Tutto può essere.
Io, poi, personalmente di persona, avrei lasciato perdere la tassazione dei meccanismi economici "che funzionano", tipo il turismo.
Io, magari, avrei tassato le case sfitte.
Le case costruite e non accatastate.
La speculazione edilizia, per dirlo in altri termini...
O è troppo comunista 'sta cosa?

25 aprile 2012

Ubuntu & Xubuntu 12.04: Hurrà!

Come d'abitudine ho atteso il giorno precedente l'uscita ufficiale di Ubuntu per scaricare l'ultima build live ed evitare il sovraffollamento dei server tipico del giorno zero.
Complice il giorno di festa ed i numerosi impegni futuri, poi, questa è proprio la mattinata giusta per installare l'ultima nata della Canonical su Portatile e Serverino. Ho anche effettuato l'avanzamento di versione (che va avanti dalla 9.04 in poi senza interruzioni od insuccessi di sorta) sul PC dei miei genitori. Per il desktop lavorativo attenderò domani pomeriggio, mentre il netbook si accoderà alle formattazioni  - avanzamenti di versione dei PC di Parenti ed Amici, sempre più numerosi nelle schiere degli utenti GNU/Linux.
Ma andiamo con ordine.
Prima nota di mera cronaca: 
ho installato i miei sistemi a partire dalla daily build del 23 aprile: sono 2 giorni che la daily è la stessa, considerando che la versione ufficiale esce domani a questo punto credo di poter affermare che se andate ora a scaricare la vostra iso vi ritroverete al 99,999999% la versione definitiva senza dover attendere domattina e saltando il sopracitato affollamento dei server, quindi affrettatevi...
Il mio Notebook HP 6540b ha installato Ubuntu 12.04 partendo da dvd in circa 25 minuti.
Non c'è stato nessun tipo di problema e l'installazione è andata via liscia.
Al primo riavvio, in apparenza, sembra che poco sia cambiato dai tempi di ubuntu 11.04.
Unity, invece, è molto migliorata e suggerisco ai critici di dare una nuova chance al desktop di casa Canonical.
La barra del launcher è finalmente visibile di default e soprattutto le icone possono essere personalizzate direttamente senza plugin aggiuntivi cliccando col tasto destro sul desktop e selezionando la schermata di cambio dell'immagine di sfondo.
Il pacchetto software è stato aggiornato alle ultime versioni dei vari libreoffice, firefox, thunderbird e compagnia bella. Torna rytmbox per la gestione della musica ed io ho installato VLC 2.0 come unico software per la visione dei film.
Francamente, note negative non ne ho: la stampante HP  M1212nf si è installata senza problemi usando il tool HPLIP, anche i drivers (proprietari) della scheda video AMD HD 4500 mi hanno consentito di configurare senza patemi il doppio monitor.
Virtualbox si è installato ed ha importato le macchine virtuali con due click.
In pratica, una recensione propriamente critica, al momento, risulta inutile.
Devo solo ricordare ai neofiti, che per installare chrome da linea di comando, dopo aver scaricato il .deb dal sito di google, non è sufficiente il tradizionale "sudo dpkg -i google-chrome-stable_current_amd64.deb", infatti mancano delle librerie al pacchetto di google.
Niente paura. Basterà, subito dopo, un "sudo apt-get -f install" perchè la vostra macchina rimetta tutto a posto configurando correttamente il browser di Google.
Ubuntu 12.04 funziona bene. E' scattante, ha riconosciuto tutto il mio hardware (Pennetta TIM Huawei E 1692 incluso) al primo colpo senza alcun tipo di problema di compatibilità.
Per non parlare della semplicità di riconfigurazione: è stato sufficiente ricopiare nella home le cartelle che avevo salvato prima della formattazione. Così, con un semplice copia incolla ho riavuto indietro:
  • Tutta la posta elettronica e Thunderbird configurato a puntino con inclusi i plugin di sincronizzazione dei contatti e del calendario col cellulare.
  • Le VPN.
  • I parametri di remmina, il software di telecontrollo.
  • I parametri del programma di backup.
  • la personalizzazione dei tasti del mouse Logitech MX.

Mi riservo di aggiungere, in seguito, considerazioni puntuali sul funzionamento della Dash e dell'HUD, ci devo lavorare per qualche giorno prima di farmi un'opinione.
E anche l'avanzamento di versione del vecchio sempron 2800 dei miei genitori è andato liscio come l'olio.
La macchina è rimasta reattiva ed apparentemente identica, nell'interfaccia, cosa cruciale per utenti inesperti, allo stato precedente, solo che ora viaggia su una  distribuzione con supporto a lungo termine (LTS) che la accompagnerà fino a rottamazione.
Una particolare nota di plauso va a Xubuntu che ho installato sul serverino domestico.
Più leggera della distro originaria, ne conserva praticamente tutte le funzionalità ed ha un'interfaccia basata su XFCE che, mi dispiace dirlo, è meglio gestibile in desktop remoto rispetto ad unity e gnome 3.
Non l'ho scelta tanto per la 'leggerezza', quanto proprio per quest'ultima caratteristica: l'usabilità in remoto.
Nessuna difficoltà di configurazione, il mio file server è tornato operativo nel giro di un'ora.
Beh, aggiornerò questo post man mano che scoprirò 'magagne' e funzionalità.
Nel frattempo posso solo suggerirvi nuovamente (ah, la logorrea) di scaricare ora la vostra ubuntu: se alle 17:20 del 25 aprile l'ultima build disponibile è quella del 23 vuol dire che il 26 non ci saranno grandi differenze...


In Cerca di Patria: la rimozione del contributo dell'Esercito al 25 Aprile e la Diaz

Per molti anni, nella mia infanzia e prima adolescenza, ho immaginato il partigiano come un eroe capace di minare così profondamente la resistenza dei nazisti e dei loro servi repubblichini da consentire una facile avanzata degli Eserciti Alleati dalla Sicilia a Milano.
Poi, crescendo, ho scoperto che ci sono stati altri italiani che hanno contribuito in maniera ancor più sostanziale, da un punto di vista militare, alla Liberazione:
i giovani dell'Esercito cobelligerante con gli Alleati.
La letteratura a riguardo è scarsa e specialistica, ma c'è. 
Il testo di più semplice reperibilità è "In cerca di una Patria" di Alfio Caruso.
La consapevolezza dell'importanza anche solo banalmente materiale di questo contributo è, tuttavia, praticamente inesistente in chi, in queste ore, sta ricordando la Nostra Liberazione dal Nazifascismo.
Alla fine degli anni '40 la Divisione Folgore era un'unità in cui l'odio per i fascisti macellai era vivo e vegeto, come l'amore per la Repubblica. 
Ma si sa: a noi comunisti non poteva piacere, in piena era stalinista, una forza di possibile opposizione a Mosca.
Così, pochi anni dopo, noi comunisti ci siamo destalinizzati, siamo diventati 'sinistra', ma la damnatio memoriae verso il contributo della generazione sfortunata alla Liberazione Nazionale è rimasto.

L'aver rimosso il sacrificio delle decine di migliaia di giovani soldati italiani alla Liberazione Nazionale ha gettato il nostro Esercito Repubblicano nelle amorevoli braccia dei neofascisti, quasi increduli nel poter recuperare una così preziosa risorsa alla propria causa.
Col risultato che negli anni '60 il nostro Esercito e tutte le altre organizzazioni paramilitari non erano proprio equilibrate per rappresentanza politica, regalate per ideologismi di parte dalla Sinistra ai figli e nipotini del duce.
Cari Compagni, voi credete che la "Diaz" sarebbe stata possibile se lì ci fossero stati un po' di ufficiali di Carabinieri come il Capitano, partigiano, de "Il Giorno della Civetta" di Sciascia?
Io credo di no.
Io credo che la "Diaz" sia stata un terrificante episodio tra le cui concause ci sia stata la repulsione culturale da parte di mezzo paese, per mezzo secolo e più, nei confronti di Esercito e Polizia.
Una repulsione ingiustificata e parziale. Dopotutto, dai Vietcong ai Feday, finendo coi bei tomi di Hamas, l'uso della Violenza, purchè rigorosamente antioccidentale, non è che ci abbia, culturalmente parlando, fatto così schifo come l'idea che si possa essere uomini d'Onore Pace e Giustizia anche in un reggimento di fanteria.
E' stato un lungo, praticamente irrimediabile, devastante, errore di valutazione.
Che ha germinato i "servizi deviati", il "Golpe Borghese", la violenza contro i militanti di sinistra, forse (un forse gigantesco) Ustica e tutta la fottuta strategia della tensione.
E anche la Diaz.
Oggi è il 25 Aprile, una data che considero Sacra.
E' tempo di Memoria.
Memoria è anche assunzione di Responsabilità.
Memoria è riconciliazione del Cuore tra passato e futuro
Ecco, perchè, io posso perdonare e riconciliarmi con un repubblichino novantenne che a 18 anni si è schierato con Hitler contro l'Italia.
Perchè la conservazione di una Memoria condivisa lo richiede. Richiede non che la mia memoria confluisca con la sua, ma che la sua memoria sia conservata assieme alla mia perchè una tale terribile differenza non ritorni più.
Non posso certo riconciliarmi, oggi, con ragazzini di vent'anni neofascisti, cresciuti nella bambagia e nell'ignoranza del Cuore dei concetti di Amore e Libertà e militano nei vari casapound e compagnia bella.
Costoro insultano anche i repubblichini con la loro vuota violenza.
Oggi, semplicemente, ricordo i partigiani e i loro sacrifici.
I contadini, gli operai e gli studenti, uomini e donne, che lasciarono case, scuole ed officine per ridare Onore e Dignità all'Italia lacera.
Ma non mi vergogno di inserire nei partigiani quei contadini, operai, studenti, che dall'8 Settembre del 1943 al 25 Aprile del 1945 combatterono con coraggio, valore e sacrificio i tedeschi nei reggimenti dell'Esercito Italiano.
Un Esercito che era in cerca di Patria, come noi ora.