La pioggia incessante durante la prima uscita di noviziato ha svolto il suo compito: non è bastata a fermarci. Certo, abbiamo dovuto rimandare la partitella di rugby in fondo alla valle del Castoro ( causa fango ) ma non ha interferito con la sostanza dell'Uscita. Anzi:
"Se la pioggia verrà più divertente ancor sarà"
Ci siamo divisi i ponchi per i soliti noti incapaci di portarsi un cappello anche mentre sta già piovendo...
Il percorso non è stato nè troppo lungo, nè troppo difficile. Dalla Chiesa di Piccianello ci siamo diretti verso la Palomba via discesa di San Vito. Lì ho potuto assistere ai pasticciati e infruttuosi ( ma allegri ) tentativi di fare il punto sulla carta topografica e all'immancabile errore di marcia ( da me malignamente non corretto...) Ma alle 0945 eravamo in vista dell'obiettivo: l'eremo della Madonna degli Angeli.
Vicini, si, ma su ali d'aquila!!! Per giungere all'eremo abbiamo dovuto scendere nella Gravina e risalire la ripidissima collinetta fino in cima. E lì, tolti gli impermeabili zuppi, mentre il clima di iniziale diffidenza e timore veniva lavato via dalla stessa pioggia, abbiamo fatto conoscenza. Ho preparato per tutti un the col miele, corroborante e rilassante. In cerchio ho detto loro chi sono, che lavoro faccio, cosa ho studiato e perché ero lì. Ho ripercorso la mia avventura di esploratore e di capo e ho iniziato ad introdurre i concetti di Comunità e Servizio. Ma non sono stato il solo a parlare: mille domande, dubbi, curiosità, battute. Mi sono accorto che avevo toccato le corde giuste con quell'uscita sotto la pioggia quando, dopo aver iniziato a suonare Roverrò, tutti i ragazzi hanno risposto al coro con una sola voce. Sono particolarmente contento di essere riuscito a svolgere una discreta attività di Catechesi senza farla passare per momento di catechesi stile spot della cocacola. Ho fatto portar loro in scatole chiuse ( da me ) Terra, Acqua e Semi di fiori e grano...Poi, in cima alla rupe, li abbiamo piantati con la speranza di trovare, in Primavera, fruttuosa ricompensa per le nostre fatiche. Il gruppo di novizi ha iniziato a formare Comunità, spero di essere all'altezza del compito. Che altro aggiungere? Sulla via del ritorno sembravano pronti a fare tre riunioni e due uscite alla settimana, salvo dividersi immediatamente su tempi ed orari. Il massimo del Thrilling è stato nell'attraversare la Gravina sotto la pioggia. Il guado era quasi cancellato, ma non mi è stato difficile verificare che non c'era nessun pericolo, neanche di bagnarsi le ginocchia: mi sono messo in mezzo al torrentello e il noviziato ha traversato le acque con coraggio e sprezzo per i piedini bagnati...
Vi lascio con una sfocata immagine dei ragazzi mentre tentano di spostare un grosso masso. Loro credevano di fare una goliardata, ma io ho visto la volontà, nei loro occhi, di imparare a dire a ben altri massi, durante la vita:
"Spust-t tu"!
E so che il masso cadrà.
"Se la pioggia verrà più divertente ancor sarà"
Ci siamo divisi i ponchi per i soliti noti incapaci di portarsi un cappello anche mentre sta già piovendo...
Il percorso non è stato nè troppo lungo, nè troppo difficile. Dalla Chiesa di Piccianello ci siamo diretti verso la Palomba via discesa di San Vito. Lì ho potuto assistere ai pasticciati e infruttuosi ( ma allegri ) tentativi di fare il punto sulla carta topografica e all'immancabile errore di marcia ( da me malignamente non corretto...) Ma alle 0945 eravamo in vista dell'obiettivo: l'eremo della Madonna degli Angeli.
Vicini, si, ma su ali d'aquila!!! Per giungere all'eremo abbiamo dovuto scendere nella Gravina e risalire la ripidissima collinetta fino in cima. E lì, tolti gli impermeabili zuppi, mentre il clima di iniziale diffidenza e timore veniva lavato via dalla stessa pioggia, abbiamo fatto conoscenza. Ho preparato per tutti un the col miele, corroborante e rilassante. In cerchio ho detto loro chi sono, che lavoro faccio, cosa ho studiato e perché ero lì. Ho ripercorso la mia avventura di esploratore e di capo e ho iniziato ad introdurre i concetti di Comunità e Servizio. Ma non sono stato il solo a parlare: mille domande, dubbi, curiosità, battute. Mi sono accorto che avevo toccato le corde giuste con quell'uscita sotto la pioggia quando, dopo aver iniziato a suonare Roverrò, tutti i ragazzi hanno risposto al coro con una sola voce. Sono particolarmente contento di essere riuscito a svolgere una discreta attività di Catechesi senza farla passare per momento di catechesi stile spot della cocacola. Ho fatto portar loro in scatole chiuse ( da me ) Terra, Acqua e Semi di fiori e grano...Poi, in cima alla rupe, li abbiamo piantati con la speranza di trovare, in Primavera, fruttuosa ricompensa per le nostre fatiche. Il gruppo di novizi ha iniziato a formare Comunità, spero di essere all'altezza del compito. Che altro aggiungere? Sulla via del ritorno sembravano pronti a fare tre riunioni e due uscite alla settimana, salvo dividersi immediatamente su tempi ed orari. Il massimo del Thrilling è stato nell'attraversare la Gravina sotto la pioggia. Il guado era quasi cancellato, ma non mi è stato difficile verificare che non c'era nessun pericolo, neanche di bagnarsi le ginocchia: mi sono messo in mezzo al torrentello e il noviziato ha traversato le acque con coraggio e sprezzo per i piedini bagnati...
Vi lascio con una sfocata immagine dei ragazzi mentre tentano di spostare un grosso masso. Loro credevano di fare una goliardata, ma io ho visto la volontà, nei loro occhi, di imparare a dire a ben altri massi, durante la vita:
"Spust-t tu"!
E so che il masso cadrà.
LEGGENDO QUESTO POST HO SENTITO LA VOLONTA' DI VOLER FARE ALTRO...E CON ALTRI...FORSE VOI..! BUONA STRADA!!
RispondiEliminaBenvenuto/a, ti aspettiamo....
RispondiEliminaGrazie e a presto!
Angelo