12 febbraio 2019

L'urgenza di una giornata della memoria per i crimini di guerra fascisti

La recente giornata della memoria per le vittime delle Foibe e le immancabili polemiche di contorno mi spingono a proporre una Giornata della Memoria per le vittime dei crimini di guerra Fascisti.
Per quanto, durante la Seconda Guerra Mondiale, le Forze Armate Italiane si siano, generalmente, comportate correttamente nei confronti dei civili dei paesi occupati, quello degli "Italiani, brava gente" è una cosa a metà tra il luogo comune e il mito di comodo.
L'Italia Fascista è stato uno dei pochissimi paesi, dopo la Prima Guerra Mondiale, ad aver usato Armi Chimiche in battaglia su larga scala (dando fulgido esempio a Saddam Hussein e poi ad Assad) contro i libici e gli etiopi.
Nei Balcani alcune unità hanno gareggiato in ferocia con i tedeschi.
E perchè dovremmo lasciar sporcare a costoro la Memoria, ad esempio, di Carlo Fecia di Cossato, un sommergibilista che salvava i naufraghi nemici?
E ad avere tempo (e voglia di annoiare i lettori) gli esempi di soldati italiani che andarono ben oltre la dovuta correttezza verso nemici e civili non si contano.
Se posso in futuro dedicherò 
Gli "Italiani brava gente" sono loro e per onorare quegli uomini  male armati e peggio guidati in Campagne assurde ma che seppero conservare la loro umanità anche nella tragedia è doveroso stamparsi in testa i crimini degli "Altri italiani" che stupravano, massacravano, fucilavano eccetera.
L'Italia non ha mai fatto i conti con questo passato di orrori, è stato comodissimo per tutti inventare il mito degli Italiani buoni mentre erano i tedeschi quelli cattivi.
Questa balla ci porta ad una situazione assurda in cui la verità storica è mistificata per ragioni di convenienza politica, per di più a geometria variabile.



Le Memorie non devono essere contrapposte, sono patrimonio comune dell'Umanità che vuole smettere di uccidere e di praticare la Violenza.
Nessun atto di barbarie ne giustifica un altro.
Quindi la giornata della memoria dei crimini (di guerra) fascisti non deve essere intesa a bilanciare quella per i crimini Yugoslavi.
I fatti possono essere ricordati ma è molto difficile  dimostrare un nesso di causa effetto.
Per quello che riguarda poi le tesi giustificazioniste sulle Foibe non c'è ragione di credere che i partigiani yugoslavi si sarebbero astenuti dal commettere quelle atrocità anche in assenza di precedenti crimini italiani: l'Armata Rossa nel 1940  non si fece nessuno scrupolo quando invase Estonia, Lettonia e Lituania, ad esempio. E né Estonia, Lettonia e Lituania avevano precedentemente torto un capello ai civili sovietici.
Di contro, durante una guerra civile, chi sparge il primo sangue è responsabile anche dell'ultimo.
Come scrive il Manzoni: «I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi»
La Memoria è un antidoto lì dove le deformazioni politiche dei fatti sono un vero e proprio veleno per la democrazia.
Ricordiamo i gravissimi crimini fascisti, ricordiamoli pubblicamente.
L'Italia se ne assuma le responsabilità, soprattutto per il proprio bene.
Un Paese capace di distinguere tra le camicie nere e Di Cossato, tra un attacco chimico ed il sangue dei vinti, distingue tra il bene ed il male, tra il progresso e l'arretratezza, tra il futuro e la morte.

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne dici?