15 marzo 2020

la Crisi della Realtà



Non può essere vero.
Il Centro Commerciale di Via Larga è per gran parte deserto.
Non avevo mai messo piede in un ipermercato in questo stato, con tutti i negozi chiusi e le pubblicità che reclamizzano un mondo che non esiste più.
Non può essere vero.
Una lunga fila di carrelli, guanti di lattice, mascherine, come un serpente multicolore e silenzioso, pronto a divorare, a turno, il contenuto del supermercato. 
Quello è aperto, assieme ai negozi di cellulari.
Ed è tutto vero.
Una città, una Nazione, un Continente, in quarantena.
E milioni di "non può essere vero" pensati, pronunciati sotto voce.
Invece, è tutto vero.
Ne "il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo fa pronunciare al suo protagonista questa frase, quando confessa di aver truccato il proprio processo: "I testimoni erano falsi, ma io ero genuino".
E ora mi viene in mente che il Virus, il Riscaldamento Globale, l'inutile e costosa povertà a cui condanniamo il Prossimo, il razzismo, la violenza, sono reali, concreti.
Vincenti.
Gli uomini no.
Dall'epicentro, dove gli uomini più potenti del mondo hanno pensato di poter risolvere il problema semplicemente censurandolo e condannando con questa decisione il Pianeta alla Pandemia, fino ai ragazzetti che ancora oggi, nel parco sotto casa, se ne stanno tranquilli in 4 su una panchina a chiacchierare, passando per tutta l'inadeguatezza dei politici occidentali, tutta questa massa di umanità non vive nella realtà.
C'è una epidemia? La censuriamo.
Il Virus viaggia per il mondo? Lo ignoriamo.
Il Servizio Sanitario Nazionale è sottodimensionato? Tanto muoiono solo quelli che sarebbero morti comunque di lì a due mesi.
C'è il divieto di assembramento? E vai di movida e scampagnate.
Questa è inciviltà? Incoscienza?
Sì, indubbiamente.
Ma, prima ancora, è scostamento dalla realtà.
E' una cosa iniziata col coronavirus?
Purtroppo no.
Negli ultimi anni la stessa umanità ha ignorato Ebola, la guerra in Siria, il riscaldamento globale, persino i tentativi di ridurre la mortalità automobilistica sono o ignorati o disprezzati.
Spiegatemi cosa c'è di diverso tra guidare a 70 all'ora in zona 30 scrivendo messaggini sul cellulare  e farsi un aperitivo nella folla ai tempi del coronavirus.
Persino i miei fratelli scout che con spirito di servizio, amore per il prossimo, nelle prime ore dell'emergenza hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo organizzando iniziative di sostegno agli anziani non autosufficienti, hanno dimenticato un pezzetto di realtà.
E quanta realtà hanno dimenticato i fuggitivi dal Nord della settimana scorsa?
Non ho elementi per fare previsioni, non so nulla di epidemiologia, virus, immunità di gregge, vaccini e cose del genere.
A un certo punto l'epidemia finirà, arriverà un vaccino o una combinazione delle due cose, le restrizioni finiranno.
Riapriranno i parchi, i ristoranti, i negozi, le scuole.
La Normalità.
Tutto come prima.
Ebbene, io non ho nessuna voglia di tornare allo status quo ante.
Tornare a "tutto come prima" significa tornare a saltellare di nuovo sull'Orlo dell'Abisso.
E non credo di essere il solo a non voler tornare a "tutto come prima".
L'epidemia è figlia del nostro vivere fuori dalla Realtà.
L'epidemia, in fin dei conti,  è la Realtà che reclama la sua preminenza sulla nostra arroganza di uomini di un Occidente edonista incapace di agire secondo la medesima Scienza e il medesimo Diritto che lo ha fatto incredibilmente prospero.
Vedo circolare  sui social curve e diagrammi.
Bene, una volta che avete imparato a leggerli continuate a farlo.
Continuate a leggere i diagrammi sull'immigrazione, sulla criminalità i diagrammi sull'efficacia di un sistema penale umano, i diagrammi sulla incidentalità automobilistica, quelli sulle retribuzioni, quelli sui diritti umani, quelli sulla libertà di informazione, quelli sul riscaldamento globale, sull'alimentazione vegetariana, sull'inutilità di frontiere e barriere di fronte alle sfide globali.
E se non volete tornare alla Realtà questa volta, nessun problema, la Realtà (un virus con 1 mese di incubazione e il 40% di mortalità? Una Estate a 50° di notte?) tornerà a bussarvi in testa ancora, ancora e ancora.
La Realtà non accetterà più fake news e nemmeno Elezioni basate su pregiudizio, 'pancia' e illusioni.
Mai come ora sarete costretti a scegliere cosa mettere nell'urna in base ai sopraddetti grafici... per non finirci, in un'urna (funeraria).
Il virus ci urla che bisogna smetterla di credere e iniziare a pensare.
In base a dati di fatto inoppugnabili, non in base alla paura interessata vomitata dai soliti noti a livello nazionale e mondiale.
Viviamo la Crisi della Realtà.
Non siamo i soli, non siamo i primi.
Del resto, nemmeno i Discepoli di Emmaus riconobbero il loro Maestro.
Tornare alla Realtà è sempre possibile, meglio tardi che mai.
Ma è urgente tornarci oggi.

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