Giunto alla sera di questo 75° 25 Aprile non ho saputo scrivere nulla, postare una canzone, riportare un ricordo. Tutto mi ricordava l'imperfezione di questa giornata, tutto aveva in sè un germe di "contro" qualcosa, qualcuno, anche oltre il naturale essere contro il male. Mentre scende la notte penso che il 25 Aprile resta discontinuo, incompiuto, incompleto, come l'Italia, come la mia stessa vita. Probabilmente non è un male riconoscere che a noi tutti spetta il compito di completare la Liberazione dell'Umanità, raccogliere un fardello più leggero di quello dei partigiani e caricarselo più nel cuore che sulle spalle. Ho passato questo 25 aprile a commentare un brano del Vangelo e a riflettere. Festa della Liberazione, tanto cara, tanto lontana dalla completezza. Non tutto il male ho di fronte, non tutto il bene ho nel cuore.
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