E' da troppo tempo che non scrivo nulla su GNU/Linux, pur usandolo su base quotidiana sia per lavoro che per uso personale.
Inutile girarci attorno: la battaglia per il Desktop è persa e sui rari PC fissi e i più comuni PC portatili la fa da padrona Windows 10 e a seguire MacOs.
E' pure inutile star lì a cincischiare su etica, educazione, libertà, diritti.
Non interessa più niente a nessuno.
Resiste, un numero piccolo (1-2%) ma stabile di utenti che compiono il rivoluzionario atto di usare un sistema gratuito, relativamente sicurissimo, libero, economico ed ecologico e pure facile da usare.
E non è questione di maoismo ideologico: uso windows per le cose che linux non può fare e viceversa.
In pratica uso linux 10 ore al giorno e windows per 1.
In tempi di Didattica a Distanza più che di SmartWorking sarebbe (stato) il caso di poter riciclare vecchio hardware per fornire ad ogni membro della famiglia un suo PC.
So che molti Linux User Group e volontari associati hanno fatto il possibile per aiutare chi è in difficoltà e non può permettersi di acquistare un paio di PC nuovi ma è evidente che la possibilità di mettere a nuovo un computer di dieci anni fa è praticamente sconosciuta.
Comunque, veniamo ai fatti.
Ecco qui un vecchio netbook dei primi del secolo.
Nato con Ubuntu 10.04 (ma compatibile anche con Windows 7 e XP, sistemi operativi non più supportati), mosso da un Intel Atom N570 con 2 GB di RAM, ha servito la famiglia per 10 anni senza perdere un colpo.
E oggi?
Oggi funziona con Linux Mint 20.1, un sistema operativo del 2021, non del 2001.
Chrome e Libreoffice, usati assieme, non lo mettono in affanno.
Non è più il computer che usiamo per lavoro o per svago (ma è molto utile a mia moglie che è insegnante e può portarselo senza problemi a scuola in bicicletta) ma funziona.
Funziona per il web, per usare zoom, meet e skype.
Funziona per scrivere, usare fogli di calcolo e ascoltare musica.
Funziona anche per vedere film.
Non lancio sfide nè ho voglia di compilare l'ennesimo elenco di 'si potrebbe'.
Prendo atto del fatto che la domanda (un computer con cui studiare) non si incontra con l'offerta (il vecchio computer con Windows che è diventato così lento tanto da essere inutilizzabile) se non in casi eccezionali.
Fondamentalmente, è la stessa faccenda della mobilità ciclabile.
Peccato.
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