Ho un ricordo confuso dei giorni del 1982 e francamente sono più nitide le immagini della finale dei mondiali di calcio che quelle dei telegiornali sulla guerra delle Falkland.
Ma la lettura della descrizione di una battaglia aerea tra i Sea Harrier inglesi e i Mirage III Argentini è stato il punto di partenza della mia lunga carriera di appassionato di storia dell'aviazione.
Devo molto a quella collana di fascicoli che uscivano ogni settimana in edicola.
Che succede se un aereo capace di viaggiare a Mach 2,2 dotato di missili sia a medio che breve raggio si scontra con un aereo capace al più di Mach 0,97 ed è armato solo di missili a breve raggio?
Il contrario dell'ovvio:
i Mirage erano velocissimi ma operavano a grande distanza dalle basi con poco carburante, quindi gli erano precluse manovre ad alta velocità.
L'addestramento dei piloti argentini lasciava a desiderare (ma non il loro coraggio) e i missili aria aria a medio raggio francesi erano così scadenti che i piloti israeliani, 15 anni prima, avevano rinunciato del tutto ad usarli.
Gli Harrier, invece, erano armati con l'ultima versione del Sidewinder che si dimostrò letalmente efficace: ben 20 aerei argentini furono abbattuti dagli Harrier che, anche se inferiori di numero, non subirono nessuna perdita nei duelli aria aria.
Il piccolo jet inglese divenne tristemente noto tra gli argentini come Muerte Negra.
Il Sea Harrier era un derivato della versione terrestre Harrier
Ma qual è la particolarità dell'Harrier?
Quella di poter decollare ed atterrare in verticale, ossia senza bisogno di operare da aeroporti.
C'è stato un tempo, ormai molto lontano, in cui popoli e governi europei erano ben consci che il loro benessere e la loro libertà dipendevano dalla deterrenza rispetto all'imperialismo sovietico/russo.
C'è stato un tempo in cui anche molti iscritti al PCI sapevano bene che la liberazione dall'oppressione capitalista da parte dell'Armata Rossa sarebbe arrivata sotto forma di morte e distruzione (Putin docet).
Ecco la genesi dell'Harrier: un piccolo jet a decollo verticale in grado di sopravvivere agli attacchi (nucleari) del Patto di Varsavia sulle basi aeree dell'Europa Occidentale.
L'Harrier è stato poi aggiornato ed adottato da un sacco di paesi, inclusa l'Italia.
Al momento ne è in corso la sostituzione con una versione ad hoc dell'F-35, molto più capace e quasi infinitamente più costosa.
Armato di due missili e due cannoncini, il Sea Harrier fu il sistema d'arma che consentì agli inglesi di vincere la guerra.
Il modellino, un kit Italeri, non è stato male anche se c'erano un po' di difetti di troppo sul tettuccio.